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Vecchio 18-12-2016, 09:52   #1
Principiante
 

la detesto, davvero, con tutto il mio cuore
cosa? beh la vita è ovviooo!
andiamo per gradi, prima di portare questa bella ventata di disagio nel forum credo di dover spiegare un attimo
1) il motivo del mio nome
2) il motivo del mio disagio (?)
3) il motivo della mia brillante idea di presentarmi in un gruppo sulla fobia sociale la domenica mattina.

Credo che per la prima non ci sia bisogno di ulteriori spiegazioni, al massimo posso aggiungere che tutta la mia vita sembra essere una perenne presa per il cu*o : )
Per la seconda... ohmmiodio devo farlo davvero? Ok, passo a dopo.
La terza: devo regolarizzare il mio ritmo sonno-veglia e per riuscirci dovrei evitare di dormire almeno fino a stasera - non ci riuscirò mai, ma non dovrò fare un caz*o tutto il giorno quindi perchè non perdere tempo al pc a scrivere di me creando un topic in cui non potranno nemmeno rispondermi e che probabilmente nessuno leggerà?
La seconda, ok, è quella che mi dà più problemi, i motivi del mio disagio.
In primis credo fattori genetici: mio padre è un ansioso cronico, al minimo rumore salta dalla sedia e non mi ha mai e dico MAI permesso di scendere giù al parco a giocare con gli amichetti quando ero piccola (cominciamo bene); mia madre una maniaca del controllo che se facevo cadere na goccia d'acqua per terra mi mollava il ceffone educativo e attaccava un pippone che è durato fino ad oggi, tanto per dirne una.
Per inciso, ho 22 anni e sono disagiata da sempre alle medie mi vestiva mia madre con pantaloni di velluto e maglioncini improponibili, sembravo uscita dagli anni 80 (ma lei non è hippie manco pe na ceppa)
in terza media trasferimento forzato in un belliiiissimo paesino a sud di roma per raggiungere parte della famiglia (sono di napoli quindi immaginate l'accoglienza fantastica per una che proveniva da "la patria della munnezza e della camorra" -.- ), bullizzata da na tipa random per tutto l'anno perchè mi vestivo strana ed ero timida... e poi si ok ero pure cozza, forse lo sono ancora non saprei. di certo non a quei livelli però, che cavolo. sono diventata troppo perfezionista da allora per continuare ad avere un monociglio.
quando alla fine torniamo al nostro piccolo nido partenopeo, iscrizione forzata in un liceo di me*da con gente di me*da... insomma ragà, dovevo andà all'artistico in mezzo ai disagiati come me MA i miei non volevano per vari motivi che ...vabbe lasciamo stare. mi integro, più o meno... ero sempre quella strana che non si capiva tanto bene se era emo/lesbica/drogata o tutte e 3 le cose. il fatto è che non lo sapevo nemmeno io, e tuttora non so cosa sono, quiiiindi...
università: inizio della fine, conosco un tipo che mi tratta di merda dopo qualche mese di frequentazione indefinibile, a momenti lo ammazzavo. dopo qualche mese inizio a drogarmi, un po' di robe buttate qua e là senza criterio ma soprattutto SENZA VERI AMICI, o meglio, senza molta stabilità mentale o emotiva di base... e anche un cretino sa che drogarsi con le paranoie in agguato dietro l'angolo non è proprio un fatto salutare...
quindi niente, un anno abbondante di merda sintetica buttata nel corpo, canne di dubbia provenienza, alchol... e niente.
dopo un anno passato a far finta di non averne subito il contraccolpo mi ritrovo così: paura di affrontare qualsiasi contesto sociale che fino a qualche tempo fa non mi preoccupava, attacchi di panico appena tocco fumo di cattiva qualità (ma anche con quello buono spesso è difficile che io riesca a controllarmi), nessuna voglia di studiare, nessuna voglia di uscire, nessuna voglia di vivere.
l'unica cosa che mi motiva è lavorare (quelle poche volte che si trova...) e viaggiare, uscire e andare lontano dal mio contesto originario. i volti nuovi mi spaventano, ma se so per certo che non possono conoscermi neanche di vista mi sento più a mio agio.
al contrario le persone con cui ho intrapreso un qualunque tipo di legame o di conversazione mi fanno sentire giudicata, folle, come se tutti sapessero le puttanate che ho fatto/detto e la cretina che sono, perchè di base sono cose che mi dico io... ah, per un periodo ho sofferto di allucinazioni uditive, il motivo principale che mi hanno indotto a smettere con la droga.
a volte la voglia di riprenderla c'è, perchè penso potrebbe aiutarmi a riprendere rapporti con alcune persone che di base consideravo molto più "affini" a me piuttosto che con quelle "sane" che mi impongo di frequentare per non pensarci e per convincermi che ho ancora una vita normale, però la paura di tornare ad avere forti paranoie (non che ora non ci siano eh, solo che quelle dovute alla droga erano insostenibili, non riuscivo proprio a vivermi i trip positivamente) mi frena.
e quindi: evita quello che ti piace, perchè ti piace troppo ma ti fa male
evita quello che non ti piace, perchè ti fa sentire nel posto sbagliato
alla fine ti ritrovi sola.
e la solitudine è un circolo vizioso.
io sto sperimentando vari stadi di solitudine dall'inizio della mia vita:ne ho sempre sofferto e mi sono sempre sentita inadeguata agli occhi di qualsiasi coetaneo, familiare, amico o meno.
ho affrontato un paio di terapie in due fasi diverse della mia vita ma non sono mai durate più di 3-4 mesi, principalmente perchè non ci ho mai creduto sul serio. e poi perchè non riesco a dare molta fiducia alla medicina tradizionale, preferisco l'idea di affrontare un percorso meditativo o olistico, ma uscire dalla bolla è difficile. quando senti che non riesci ad uscire nemmeno a fare 4 passi perchè stare a letto, da solo, è più facile che affrontare il mondo con le sue facce di merd* ... diventa davvero difficile anche solo il pensiero di andare a un corso di yoga qualsiasi dove non ti conosce nessuno, perchè magari potresti beccare quella tipa che ti sta sulle palle a prescindere non sai nemmeno tu il perchè, oppure quell'altra che fa finta di non conoscerti, oppure quella che ti sembra troppo perfetta per essere vera super-sicura di se, mentre tu sei lì con la tua faccia anti-sole e anti-sesso e non hai voglia neanche di darti na sistemata per uscire di casa.
quella che sto sentendo adesso, da circa 5 mesi, è una sensazione di solitudine diversa... esco solo se strettamente necessario, e le uniche occasioni che mi sono creata per USCIRE D A V V E R O sono stati i 2 viaggi che ho fatto, sperando di ritrovare quella voglia di vivere che mi sembrava si stesse allontanando da me. ma una volta tornata stavo peggio di prima, sto peggio di prima.
ne ho parlato coi miei più volte nel corso della vita, più recentemente con mio padre...a volte con mia madre...
ma come si spiega veramente una roba così a uno che ti risponde che "è normale da giovani di questi tempi sentirsi inadeguati" perchè gli riesce più semplice categorizzare la cosa come "quel fatto normale che ho sentito in tv" piuttosto che preoccuparsi seriamente per sua figlia per non soffrirne?
io un po' li capisco a loro due se si sono isolati così, se neanche loro escono mai per fare qualcosa che non sia il lavoro o la spesa.
li voglio capire se si rinchiudono in due stanze diverse perchè magari il matrimonio e la convivenza dopo anni anche di problemi diventano difficili, ma non posso capire che io a 50 anni potrei finire così, senza manco la voglia di spendere 500 euro per farmi un viaggio na volta tanto.
non posso capire che il sabato sera si è troppo stanchi per scendere a fare qualcosa con altra gente, magari con altre coppie, perchè si è sempre troppo stanchi.
non posso capire che non dormire più nello stesso letto per anni sia considerato fattibile.
a me il pensiero di finire così non solo mi disturba ma mi logora l'anima.
per questo la solitudine che sto provando, nonostante io voglia superarla, d'altra parte la vedo come una salvaguardia dalla normalità del mondo. non lo so, emozioni troppo combattute come le palpebre che non vogliono ma vogliono chiudersi allo stesso tempo, per smetterla di pensare.
ma che speranze hanno quelli come noi?
Ringraziamenti da
Yamcha (19-12-2016)
Vecchio 19-12-2016, 15:16   #2
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Vecchio 19-12-2016, 16:40   #3
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Vecchio 19-12-2016, 17:37   #5
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