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Vecchio 01-05-2022, 15:18   #1
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Dopo quasi due anni che avevo smesso la psicoterapia con l'ultima psicologa dalla quale andavo, perché non aveva portato quasi nessun risultato degno di nota e poi anche nella sua diagnosi era stata molto vaga, secondo me non spiegandomi realmente quale fosse il mio disagio e il mio malessere, con colloqui che con il passare del tempo diventavano sempre più inconsistenti e ripetitivi.
Dopo questo arco di tempo passato, dopo aver chiesto al mio medico di famiglia alcuni mesi fa durante una visita, se conosceva qualche bravo psicoterapeuta, e così mi suggerisce il nome di un suo conoscente indicato da lui come molto competente.
Vado su internet successivamente e leggo nel suo curriculum che conosce la sindrome di asperger e lo spettro autistico, così mi convinco sempre più di contattarlo, perché mi vorrei finalmente togliere questo dubbio una volta per tutte, dato che sono dell' idea che molti problemi che ho o quando meno per buona parte possono derivare dalla sindrome di asperger, anche leggendo alcune testimonianze di utenti di questo forum.
Premetto che ho già fatto un primo colloquio personale e conoscitivo, ho raccontato le mie difficoltà e un po' la mia storia e lui mi faceva domande, e poi mi ha dato degli esercizi da fare collegati alla terapia, che per adesso di comune accordo iniziamo con tre mesi e poi in base ai risultati raggiunti valutiamo se è il caso di continuare nel proseguimento.

Ora ho alcune domande da porvi, perché non so bene come comportarmi dato che ho questo dubbio sulla possibilità che potrei essere asperger o di avere probabilmente alcuni tratti autistici.
Già dal secondo colloquio, dovrei essere subito chiaro ed esternare il mio dubbio?
Oppure meglio fare ancora altre sedute?
Non so se magari si può offendere e può vedere la cosa come uno sconfinamento nel suo ruolo, ed è meglio che mi spiega lui stesso quale sia il mio problema, senza confonderlo,e seguire la sua terapia senza dire nulla su questo argomento?
Vecchio 01-05-2022, 17:07   #2
Hor
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Originariamente inviata da matriX85 Visualizza il messaggio
Ora ho alcune domande da porvi, perché non so bene come comportarmi dato che ho questo dubbio sulla possibilità che potrei essere asperger o di avere probabilmente alcuni tratti autistici.
Già dal secondo colloquio, dovrei essere subito chiaro ed esternare il mio dubbio?
Oppure meglio fare ancora altre sedute?
Non so se magari si può offendere e può vedere la cosa come uno sconfinamento nel suo ruolo, ed è meglio che mi spiega lui stesso quale sia il mio problema, senza confonderlo,e seguire la sua terapia senza dire nulla su questo argomento?
Secondo me, se hai questo dubbio, puoi pure esternarlo sin da subito.
Innanzi tutto, se la persona che hai di fronte è davvero in gamba, non dovrebbe reagire mai "male" ad eventuali tue domande e riflessioni, essendo lì apposta per recepirle, comprenderle e darti delle risposte informate.
In secondo luogo, se come hai detto si tratta di qualcuno che conosce l'autismo, a maggior ragione sarà valida la tua domanda: considera che non tutti gli psicologi o gli psichiatri conoscono questa condizione, anzi, persino tra di essi ci sono ancora ignoranza e pregiudizî al riguardo. Quindi secondo me non dovresti sprecare l'opportunità di parlarne con una persona che conosce la questione.
Infine ti posso riportare la mia esperienza (ma forse ne avrai letto già sul forum): dopo quattro diversi psichiatri e una psicologa del CSM del mio comune, che mi hanno diagnosticato varie cose (secondo me anche sbagliando di grosso), mi sono rivolto appositamente e di mia iniziativa a una psicologa privata specializzata nella diagnosi dell'autismo negli adulti, che a confermato nel mio caso l'appartenenza allo spettro. Abbiamo fatto solo quattro incontri, ma mi sono trovato molto bene e la psicologa si è dimostrata molto competente, preparata e disposta al dialogo.
Ringraziamenti da
Mr.Ripley (01-05-2022)
Vecchio 01-05-2022, 17:18   #3
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L'avatar di Varano
 

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Originariamente inviata da spezzata Visualizza il messaggio
Mi dispiace per la tua esperienza. Anche io ne ho avuta una simile. Alla fine lo psicoterapeuta è rimasto nel vago circa la diagnosi. Aveva buttato lì ogni tanto l'Asperger, il disturbo evitante di personalità, il disturbo schizotipico di personalità (in quest'ultimo poi non so se mi ci vedo mi sento di più verso il disturbo evitante di personalità ma alla fine che ne so). Però arrivati al termine non ha voluto dirmi cosa avevo... mi diceva che "non era importante". Si vabbé allora uno che ci va a fare? É vero che non mi piace molto essere "incasellata" però anche il non dirmi niente apparte il fatto che ho "un grave blocco psicologico" non mi pare una buona cosa.



Io non ci vedo niente di male nell'esternare i propri dubbi. Sei anche lì per quello no? Comunque capisco il tuo dilemma perchè pure io ho i miei problemi a "farmi avanti" nel chiedere le cose.

Riguardo alla diagnosi... non focalizzarti troppo su una diagnosi specifica: gli esseri umani non sono fatti per essere incasellati. Può darsi benissimo che hai l'asperger come può darsi che hai dei tratti autistici, può darsi che hai un disturbo della personalità ma allo stesso puoi avere lo stesso tratti autistici o tratti di altri disturbi della personalità. Io personalmente non mi ci vedo in una diagnosi unica... mi pare impossibile. Ho diversi tratti in comune con alcuni disturbi della personalità e diversi tratti in comune con altri disturbi che non rientrano nella sfera dei disturbi della personalità. Gli esseri umani sono semplicemente troppo complessi per essergli attribuita un'etichetta unica.

Spero solo che possa aiutarti nel modo giusto... quello è assai più difficile dell'avere una diagnosi ufficiale (che comunque ti auguro di avere perché è meglio che essere lasciati andar via senza ricevere alcuna diagnosi come è successo a me.. almeno è un primo passo avanti).
condivido in toto. il mio dubbio è anche un altro: a che serve una diagnosi ufficiale? come cambia nel concreto la tua vita? ci sono cure o terapie nel caso di autismo?
Vecchio 01-05-2022, 17:24   #4
Hor
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Originariamente inviata da Varano Visualizza il messaggio
condivido in toto. il mio dubbio è anche un altro: a che serve una diagnosi ufficiale? come cambia nel concreto la tua vita? ci sono cure o terapie nel caso di autismo?
Non ci sono cure, ma ci sono strategie per capire meglio il proprio funzionamento, e soprattutto il funzionamento dei neurotipici, che per chi è autistico rimane oscuro, e capire quindi come interagire col Mondo cosiddetto normale.
Da quel che ho capito un terapeuta specializzato nell'autismo dovrebbe instradarti verso una maggior comprensione del Mondo dei "normali", che per un autistico non è affatto scontata.
Un'altra cosa è che, una volta che sai di essere autistico, puoi provare a interfacciarti con altri autistici, con cui di solito la comunicazione è meno problematica, e quindi a costruirti una rete sociale. Io i rapporti umani migliori che ho avuto in vita mia li ho avuti con persone che molto probabilmente erano anch'esse autistiche (non diagnosticate).
Poi c'è il fatto che chi è autistico, se non è stato seguito sin da piccolo, in età adulta sviluppa comorbilità, e anche per questo può essere d'aiuto venir seguiti da un terapeuta che si auspica sia in gamba. In certi casi può essere necessario o comunque utile anche un intervento farmacologico che agisca sulle comorbilità.
Ringraziamenti da
Mr.Ripley (02-05-2022)
Vecchio 01-05-2022, 17:32   #5
Esperto
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Originariamente inviata da Hor Visualizza il messaggio
Non ci sono cure, ma ci sono strategie per capire meglio il proprio funzionamento, e soprattutto il funzionamento dei neurotipici, che per chi è autistico rimane oscuro, e capire quindi come interagire col Mondo cosiddetto normale.
Da quel che ho capito un terapeuta specializzato nell'autismo dovrebbe instradarti verso una maggior comprensione del Mondo dei "normali", che per un autistico non è affatto scontata.
Un'altra cosa è che, una volta che sai di essere autistico, puoi provare a interfacciarti con altri autistici, con cui di solito la comunicazione è meno problematica, e quindi a costruirti una rete sociale. Io i rapporti umani migliori che ho avuto in vita mia li ho avuti con persone che molto probabilmente erano anch'esse autistiche (non diagnosticate).
Poi c'è il fatto che chi è autistico, se non è stato seguito sin da piccolo, in età adulta sviluppa comorbilità, e anche per questo può essere d'aiuto venir seguiti da un terapeuta che si auspica sia in gamba. In certi casi può essere necessario o comunque utile anche un intervento farmacologico che agisca sulle comorbilità.
in pratica significa un lungo e costoso percorso di psicoterapia. dopo la diagnosi ufficiale, sempre se ti arriva.
Vecchio 01-05-2022, 18:35   #6
Esperto
L'avatar di Varano
 

A 33 anni non ho più voglia di mettermi a frugare nella mente o a pagare gente che mi dia retta. Andava fatto prima, ormai per me i giochi sono fatti.
Vecchio 01-05-2022, 19:18   #7
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Succede che ti danno una diagnosi,che sono subentrati già le comorbilita..succede che ti insegnano se trovi una figura competente quelle 4 linee guida della comunicazione neurotipica,che poi tu puoi scegliere se seguire sempre o meno.ma poi se vuoi dare una sterzata e metterti in gioco devi cambiare ambiente,quartiere forse città,e capisco che dopo i 30 servono 2 attributi come i cocomeri..nessuno ti chiede di farlo.pero avere una diagnosi e meglio che non averla..il periodo della accettazione se arriverà mai e ancora a parte..
Ringraziamenti da
Mr.Ripley (03-05-2022), Teach83 (03-05-2022)
Vecchio 02-05-2022, 14:27   #8
Esperto
 

Io sinceramente ho un dubbio di essere nello spettro dell'autismo, più che altro per il fatto di imitare comportamenti e indossare maschere quando sono con gli altri per non sentirmi fuori luogo essendo me stesso, io ho provato a parlarne con la psicologa ma lei mi ha detto che non pensa sia spettro autistico, ma solo un coping per i traumi subiti.
Io rimango della mia idea, è molto peculiare il fatto che fin da bambino sono sempre stato strano e diverso, ho sempre visto gli altri come diversi da me, e mi sono sempre dovuto adattare ai "normali".
Una diagnosi del genere mi darebbe sollievo, almeno saprei il perchè di tante cose, e del perchè io abbia così paura di iniziare a lavorare.
Io si ti consiglio di parlarne con lui, almeno per cercare di capire, perchè alla fine è un dubbio fondato, molti fobici a mio parere sono nello spettro autistico.
Vecchio 02-05-2022, 15:37   #9
Esperto
L'avatar di Mr.Ripley
 

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Originariamente inviata da spezzata Visualizza il messaggio
Mi dispiace per la tua esperienza. Anche io ne ho avuta una simile. Alla fine lo psicoterapeuta è rimasto nel vago circa la diagnosi. Aveva buttato lì ogni tanto l'Asperger, il disturbo evitante di personalità, il disturbo schizotipico di personalità (in quest'ultimo poi non so se mi ci vedo mi sento di più verso il disturbo evitante di personalità ma alla fine che ne so). Però arrivati al termine non ha voluto dirmi cosa avevo... mi diceva che "non era importante". Si vabbé allora uno che ci va a fare? É vero che non mi piace molto essere "incasellata" però anche il non dirmi niente apparte il fatto che ho "un grave blocco psicologico" non mi pare una buona cosa.



Io non ci vedo niente di male nell'esternare i propri dubbi. Sei anche lì per quello no? Comunque capisco il tuo dilemma perchè pure io ho i miei problemi a "farmi avanti" nel chiedere le cose.

Riguardo alla diagnosi... non focalizzarti troppo su una diagnosi specifica: gli esseri umani non sono fatti per essere incasellati. Può darsi benissimo che hai l'asperger come può darsi che hai dei tratti autistici, può darsi che hai un disturbo della personalità ma allo stesso puoi avere lo stesso tratti autistici o tratti di altri disturbi della personalità. Io personalmente non mi ci vedo in una diagnosi unica... mi pare impossibile. Ho diversi tratti in comune con alcuni disturbi della personalità e diversi tratti in comune con altri disturbi che non rientrano nella sfera dei disturbi della personalità. Gli esseri umani sono semplicemente troppo complessi per essergli attribuita un'etichetta unica.

Spero solo che possa aiutarti nel modo giusto... quello è assai più difficile dell'avere una diagnosi ufficiale (che comunque ti auguro di avere perché è meglio che essere lasciati andar via senza ricevere alcuna diagnosi come è successo a me.. almeno è un primo passo avanti).

Sono d'accordo con tutto quello che hai scritto, in primis infatti se uno va da uno psicoterapeuta è per sapere di solito quale sia il suo disturbo/i non soltanto per essere incasellato o avere un'etichetta da esibire, mica per vantarsi o trovare giustificazioni ai propri fallimenti, ma quando meno avere un'idea chiara perché è dove non si riesce a stare bene, e fare le cose come la maggior parte delle persone, soprattutto socializzare e lavorare che sono le cose più basilari dell' essere umano.
Anche io il fatto che alcuni psicologi non si sbottonano e restano sul vago non mi piace affatto soprattutto perché se io ti pago e non sono un bambino, voglio che mi si dicono le cose per quello che sono anche se possono fare male.

Pure io come te, di solito in passato mi sono rivisto leggendo su internet i vari disturbi mentali in più cose, soprattutto molti sintomi comuni a più patologie.
Ma quelle che più mi rivedevo erano il disturbo schizoide e quello evitante, e con il tempo poi si è insinuata una componente ossessivo compulsiva che è diventata sempre più fastidiosa e invalidante.
Poi da qualche anno a questa parte anche perché in tv se ne è iniziato a parlare di più del asperger, sentendo alcune storie e poi leggendo i suoi sintomi, ho iniziato a credere che potesse essere questo anche il mio caso.
Soprattutto perché ha anche delle caratteristiche quasi simili al disturbo schizoide, e pure l'essere evitante nelle situazioni sociali può essere scaturito proprio dall' essere nello spettro autistico probabilmente, deduco da quello che mi sono informato.
Anche il doc dì solito è collegato all' asperger


Probabilmente hai ragione anche sul fatto che spesso sì sommano più problemi che non sono imputabili ad un unico disturbo, magari bisogna vedere qual è quello che prevale su tutti gli altri, ma poi sai che c'è, più passa il tempo peggio è diventa complicato sbrogliare la matassa.

Un conto è andare in terapia già subito alle prime avvisaglie di difficoltà relazionali già al tempo delle scuole medie o inizio superiori al massimo, e soprattutto avere una famiglia che ti aiuta intuendo subito che hai bisogno di supporto psicologico.
Invece non hanno mai visto quello che in me non andava, spesso non avevo amici, passando tutto il tempo a casa con hobby solitari e per la mia famiglia era tutto a posto, ero si soltanto timidezza che poi sarebbe passata crescendo.
Soltanto qualche insegnante aveva dato dei suggerimenti ai miei genitori, di seguirmi attentamente ma non sono stati recepiti evidentemente.


Il tracollo si è verificato nel periodo proprio delle scuole superiori che io ricordo, benché forse qualche avvisaglia ci sarà stata anche precedentemente.
Da lì proprio ho incominciato ad avere sempre più difficoltà a stare in mezzo ai compagni, ad avvertire il mio essere diverso sempre impacciato, in ansia in ogni contesto, arrossamenti continui, ogni volta che dovevo aprire bocca mi bloccavo quasi del tutto, oppure la voce mi tremava, balbettavo anche spesso appena qualcuno mi parlava, specialmente ragazze.

Non riuscivo più ad uscire di casa proprio in quel periodo, avevo paura delle persone soprattutto quelli della mia età, anche entrare in un negozio o chiedere qualche cosa mi mandava in panico.
Poi qualcosa è iniziata a cambiare verso i 25/26 anni, però prima ho saltato ogni tappa fondamentale di crescita proprio perché evitavo tutto quello che potevo.
Infatti in qualche corso o palestra quando mi sono poi avvicinato agli altri, sono riuscito soltanto a fare alcune conoscenze sporadiche che non mi hanno fatto uscire dalla mia prigione familiare.

Forse non mi conviene focalizzarmi su una diagnosi, specifica come hai detto tu,sto pensando magari fare passare qualche altra seduta meglio credo e poi vedere cosa pensa lui della mia situazione senza dire nulla su questo dubbio.
Poi semmai lo prendo io il discorso sulla possibilità dello spettro autistico se non l'ho fa lui, oppure spero che sia diretto e chiaro senza giri di parole, lo spero veramente.
Speriamo almeno che al di là della diagnosi che rimane importante secondo me, possa essermi di aiuto in un periodo davvero particolare e difficile in cui mi trovo adesso.

Grazie per il tuo intervento, davvero sensato e costruttivo, auguro anche a te un buon proseguo per il tuo percorso di miglioramento e serenità.
Vecchio 02-05-2022, 21:41   #10
Esperto
L'avatar di Mr.Ripley
 

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Originariamente inviata da edward00767 Visualizza il messaggio

Io rimango della mia idea, è molto peculiare il fatto che fin da bambino sono sempre stato strano e diverso, ho sempre visto gli altri come diversi da me, e mi sono sempre dovuto adattare ai "normali".
Una diagnosi del genere mi darebbe sollievo, almeno saprei il perchè di tante cose, e del perchè io abbia così paura di iniziare a lavorare.
Io si ti consiglio di parlarne con lui, almeno per cercare di capire, perchè alla fine è un dubbio fondato, molti fobici a mio parere sono nello spettro autistico.
Io pure mi rivedo sul fatto che pure da bambino percepivo già questo sentirmi strano e diverso dai miei coetanei, proprio perché facevo una fatica a socializzare, mentre agli altri riusciva molto facilmente fare amicizia, sempre difficoltà ho fatto poi con il passare degli anni sempre peggio è stato anche.

Anche io ho sempre avuto paura di lavorare, perfino di andare a fare colloqui.

Pure per me sarebbe se la diagnosi sarà confermata, come togliermi un peso e avere una spiegazione di tante cose che sono andate storte nella mia vita, che sicuramente avrò avuto le mie colpe certamente, ma quando meno per l' altra parte ci stava dentro me un malessere a cui non riuscivo spesso a dare un senso, e quando ci provavo mi sentivo sempre più nel caos.
Vecchio 03-05-2022, 09:42   #11
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L'avatar di Bluevelvet93
 

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Originariamente inviata da edward00767 Visualizza il messaggio
Io sinceramente ho un dubbio di essere nello spettro dell'autismo
Qua per me è pieno di gente con quella diagnosi non diagnosticata (mi ci metto pure io).
Ringraziamenti da
edward00767 (03-05-2022)
Vecchio 03-05-2022, 15:44   #12
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L'avatar di Mr.Ripley
 

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@matriX85

Non prendere comunque la questione dell'"incasellamento" come un fatto personale.. è una cosa mia. Non mi piace molto essere incasellata, definita, etichettata.. per via dello stigma che poi si riceve quando si ha una determinata diagnosi: sia dal personale che te lo diagnostica, sia dalle altre persone che potrebbero venire a sapere magari di determinate diagnosi e per le limitazioni che ne potrebbero derivare anche nei rapporti con loro. E inoltre non mi piace molto l'idea di "essere chiusa in una scatola" con una scritta sopra che dice che sei questo e quello.
Chiarito questo, penso comunque che una diagnosi sia importante proprio a livello personale in modo da venir aiutati meglio, incanalati verso un percorso fatto apposta per il tipo di persona che si è e verso una risoluzione/miglioramento dei propri problemi. Lo ribadisco perché è importante: non voglio che i miei discorsi ti scoraggino nel chiedere aiuto per poi magari iniziare a stare un po' meglio.
Non fasciarti troppo la testa quando ti rivedi in molti disturbi mentali che cerchi online: alla fine una diagnosi te la possono dare solo gli specialisti... e possono anche sbagliare. Sono percorsi che richiedono tempo, soldi e pazienza.
Però se pensi di avere l'Asperger o un disturbo del cluster A o C, dillo. Non tenerti tutto dentro.. specie se ti trovi bene con il terapeuta, potete anche parlarne di queste cose che stai dicendo a me.

No ci mancherebbe tranquilla, io pure in parte la penso così come te su questo punto, e anche sul fatto che le diagnosi fatte da soli andando su internet lasciano il tempo che trovano, ma alcune volte è più forte di me, mi prende questa fissa.


Però poi da un altro punto di vista credo che sapere con certezza di cosa si soffre è un punto di partenza per magari trovare delle soluzioni per cercare di risolvere il proprio malessere o almeno attenuarlo, ma forse arrivato a questa età magari capisco che sia complicato andare a ritroso nel tempo, oppure serve un brano terapeuta, spero di averlo trovato questa volta.
Altrimenti comunque vada mi rassegno, ma un ultimo tentativo mi sento ancora di farlo.




Spero solo che tu abbia almeno una famiglia che ti sostiene in tutto questo percorso perché da soli è assai difficile specie se non hai soldi e lavoro. Parli di "prigione familiare" quindi ne deduco che tanto bene non ci stai.
Purtroppo anche qui è un altro tasto dolente, perché in famiglia non sanno nulla e penso sia meglio così almeno all' inizio, poi successivamente affrontero' la questione.

Probabilmente anche i miei familiari mia madre e mio fratello soprattutto la prima credo abbiano dei problemi psicologici, ma pensano che non serve a nulla andare dai psicologi, perché ti fregano soltanto soldi senza cambiare nulla.

Credono che da soli e con forza di volontà si superano tutti i tipi di problemi e che io non ho nulla di strano se non soltanto una eccessiva timidezza.
Vecchio 03-05-2022, 19:00   #13
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Qui dentro in 3 abbiamo la diagnosi ma molti altri potrebbero esserlo..se ti leggi le caratteristiche della Asperger se uno capisce se stesso la risposta se la da da se..io quando lessi le caratteristiche,prima di andare da Filippone già lo sapevo..
Vecchio 08-05-2022, 15:26   #14
Avanzato
L'avatar di mmmax
 

Anni fa avevo anch'io il dubbio di esserlo, poi ho trovato un paio di test on line ed ho capito che non lo sono. Spesso leggendo di problemi e malattie ci si convince di avere qualsiasi cosa. Io sono stato etichettato da psicologi vari come:
evitante
depresso
ansioso
troppo intelligente
affetto da disturbo dell'attenzione
altamente sensibile (questa forse è l'unica etichetta in cui mi riconosco)
Ringraziamenti da
Angus (08-05-2022)
Vecchio 08-05-2022, 15:44   #15
Banned
 

Settimana che vai, identità che trovi. Adesso c'è la asperger wave, comunque meglio della beta wave, domani chissà. Si potesse scommettere punterei sulla "giftedness", non fosse che non è abbastanza svilente per i phobic.

Ultima modifica di Angus; 08-05-2022 a 15:47.
Vecchio 08-05-2022, 16:10   #16
Esperto
 

Io mi ritrovo nell'etichetta "estremamente timido con zero autostima" ci posso lavorare su? Si. Ma c'è un problema anche nel cervello, quindi è tortuoso l'adattamento al mondo.
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