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02-03-2009, 21:45
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#1
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Esperto
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 4,959
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Non so come spiegarla, ma è una consapevolezza che ho raggiunto oggi.
Io non so capire se sono fobico o no, perchè ho caricato la mia vita di scuse con me stesso e tecniche di evitamento che non so veramente distinguere se un comportamento è naturale o no...
Mi sono reso conto di questa cosa quando mi sono posto se andare o meno il problema se andare da uno psicologo, e mi sono accorto che non sarei stato proprio capace di esporre in modo coerente i miei problemi interiori.
Allora ho deciso di fare una selezione, e cercare di focalizzare qual'è il mio scopo nel vivere quotidiano..il mio scopo VERO, non la costruzione mentale o le scuse o i rifugi che uso per rimandare.
E da lì porre un confronto...pensando di doverlo spiegare ad una persona...tra il mio scopo e quello che compio realmente quali osno le reazioni che registro e le cose che mi bloccano.
Sembrerà una cavolta, ma è una cosa che per me è una mezza rivoluzione...una grande semplificazione della vita.
Ho un grande casino in testa...non basta la meditazione per eliminarla purtroppo, devo trovare una tecnica razionale per pormi le questioni in modo semplice....mi sembra un buon primo passo...
Non so se mi sono spiegato, è una cosa molto personale, ma volevo esporla e condividerla con voi, chissà che non sia d'aiuto per qualcuno... :roll:
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02-03-2009, 22:41
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#2
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Esperto
Qui dal: Sep 2008
Ubicazione: Milano (hinterland)
Messaggi: 2,240
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Buona fortuna, John io non riuscirei mai ad analizzare in modo oggettivo il mio caos interiore... ci ho provato qualche volta, ma probabilmente ho complicato di più la faccenda.
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03-03-2009, 02:47
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#3
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Esperto
Qui dal: Jan 2008
Messaggi: 4,864
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Son riuscita a capire poco di cio che hai scritto, ma chi è uscito dalla fobia(in questo caso dall'ago..perchè conosco solo persone che son uscite da ciò) mi ha detto miliardi di volte che bisogna arrivare ad oggettivizzare se stessi e i propri disturbi...Ma io ancora non ho capito come....l'unica parte che son riuscita a metter in pratica è quella di non identificarsi col proprio disturbo..., cioè se ti assale l'ansia(nel mio caso l'attacco di panico) bisogna lasciarlo scorrere senza cercare di combatterlo..e penso che ciò valga anche per i pensieri negativi, le paranoie..ecc.
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03-03-2009, 04:42
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#4
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Banned
Qui dal: Sep 2008
Messaggi: 1,979
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Quote:
Originariamente inviata da JohnReds
Non so se mi sono spiegato, è una cosa molto personale, ma volevo esporla e condividerla con voi, chissà che non sia d'aiuto per qualcuno... :roll:
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Sì, direi che ti sei spiegato. Anch'io sto pensando di rivolgermi ad uno psicologo e la prima cosa che ho capito è che non avevo (e ancora mica ho del tutto :?) chiari quali erano i miei problemi. Credo che il primo passo sia analizzare sè stessi, capire quali sono le situazioni più problematiche e se possibile da quali concezioni sbagliate derivino. Oggettivizzare, razionalizzare come dici tu. Fatto questo però bisogna passare all'azione, esporsi gradualmente a queste situazioni e cercare di modificare le idee erronee che abbiamo... :roll: E qua viene il difficile... quando il gioco si fa duro... :lol:
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03-03-2009, 11:23
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#5
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Avanzato
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 362
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Quote:
Originariamente inviata da JohnReds
Non so come spiegarla, ma è una consapevolezza che ho raggiunto oggi.
Io non so capire se sono fobico o no, perchè ho caricato la mia vita di scuse con me stesso e tecniche di evitamento che non so veramente distinguere se un comportamento è naturale o no...
Mi sono reso conto di questa cosa quando mi sono posto se andare o meno il problema se andare da uno psicologo, e mi sono accorto che non sarei stato proprio capace di esporre in modo coerente i miei problemi interiori.
Allora ho deciso di fare una selezione, e cercare di focalizzare qual'è il mio scopo nel vivere quotidiano..il mio scopo VERO, non la costruzione mentale o le scuse o i rifugi che uso per rimandare.
E da lì porre un confronto...pensando di doverlo spiegare ad una persona...tra il mio scopo e quello che compio realmente quali osno le reazioni che registro e le cose che mi bloccano.
Sembrerà una cavolta, ma è una cosa che per me è una mezza rivoluzione...una grande semplificazione della vita.
Ho un grande casino in testa...non basta la meditazione per eliminarla purtroppo, devo trovare una tecnica razionale per pormi le questioni in modo semplice....mi sembra un buon primo passo...
Non so se mi sono spiegato, è una cosa molto personale, ma volevo esporla e condividerla con voi, chissà che non sia d'aiuto per qualcuno... :roll:
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ehehe io ti ho capito perfettamente.....
OSHO / ZEN RULEZ
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03-03-2009, 15:24
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#6
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Esperto
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 4,959
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Quote:
Originariamente inviata da J4ck
ehehe io ti ho capito perfettamente.....
OSHO / ZEN RULEZ
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Bao necci!
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14-03-2009, 12:45
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#7
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Avanzato
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 411
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In questo periodo sono riuscito, finalmente, a focalizzarmi su ciò che mi blocca realmente.
E si, diciamo che sono un pò fobico...ansie e tensioni sono il mio pane quotidiano, però ero riuscito, in un modo che non sto a spiegarvi, uno stile di vita dove non me ne accorgevo nemmeno....che si basava fondamentalmente sul rimando e su delle costruzioni mentali.
C'è da dire, però, come ho postato in questo topic,
http://www.fobiasociale.com/index.php
Eliminando tutti i "falsi" comportamenti sotto scopro un deserto, e molte situazioni non diventano affrontabili...è come se fossi regredito, anche se sarebbe più corretto dire che non sono mai avanzato.
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27-01-2010, 03:23
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#8
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Principiante
Qui dal: Jan 2010
Messaggi: 25
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Quote:
Originariamente inviata da JohnReds2
Eliminando tutti i "falsi" comportamenti sotto scopro un deserto, e molte situazioni non diventano affrontabili...è come se fossi regredito, anche se sarebbe più corretto dire che non sono mai avanzato.
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Questa frase mi rispecchia tantissimo. Prima di arrivare alla consapevolezza di essere sociofobico avevo una serie di "paletti finti" che mi ero costruito, ora davvero c'è il deserto e non posso fare affidamento su niente.
In sintesi vivevo aggrappato a schemi mentali che non esistevano e pensavo di stare bene e rispetto ad allora mi sento regredito. Ma non è vero, non vivevo neppure allora.
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27-01-2010, 05:26
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#9
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Esperto
Qui dal: May 2009
Ubicazione: Milano è introversa
Messaggi: 1,455
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Quote:
Originariamente inviata da JohnReds
Non so come spiegarla, ma è una consapevolezza che ho raggiunto oggi.
Io non so capire se sono fobico o no, perchè ho caricato la mia vita di scuse con me stesso e tecniche di evitamento che non so veramente distinguere se un comportamento è naturale o no...
Mi sono reso conto di questa cosa quando mi sono posto se andare o meno il problema se andare da uno psicologo, e mi sono accorto che non sarei stato proprio capace di esporre in modo coerente i miei problemi interiori.
Allora ho deciso di fare una selezione, e cercare di focalizzare qual'è il mio scopo nel vivere quotidiano..il mio scopo VERO, non la costruzione mentale o le scuse o i rifugi che uso per rimandare.
E da lì porre un confronto...pensando di doverlo spiegare ad una persona...tra il mio scopo e quello che compio realmente quali osno le reazioni che registro e le cose che mi bloccano.
Sembrerà una cavolta, ma è una cosa che per me è una mezza rivoluzione...una grande semplificazione della vita.
Ho un grande casino in testa...non basta la meditazione per eliminarla purtroppo, devo trovare una tecnica razionale per pormi le questioni in modo semplice....mi sembra un buon primo passo...
Non so se mi sono spiegato, è una cosa molto personale, ma volevo esporla e condividerla con voi, chissà che non sia d'aiuto per qualcuno... :roll:
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beh, qui si parla di cose personali...spiegacela
magari con un esempio
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27-01-2010, 05:38
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#10
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Esperto
Qui dal: May 2009
Ubicazione: Milano è introversa
Messaggi: 1,455
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Quote:
Originariamente inviata da animaSola
Son riuscita a capire poco di cio che hai scritto, ma chi è uscito dalla fobia(in questo caso dall'ago..perchè conosco solo persone che son uscite da ciò mi ha detto miliardi di volte che bisogna arrivare ad oggettivizzare se stessi e i propri disturbi...Ma io ancora non ho capito come....l'unica parte che son riuscita a metter in pratica è quella di non identificarsi col proprio disturbo..., cioè se ti assale l'ansia(nel mio caso l'attacco di panico) bisogna lasciarlo scorrere senza cercare di combatterlo..e penso che ciò valga anche per i pensieri negativi, le paranoie..ecc.
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no non è così
parlando di questioni ancora abbastanza reali (quindi non tirando in ballo semi psicosi o cose del genere ke effettivamente è come lottare contro la propria testa, ma non consiglio a nessuno di finirci), le angoscie e le paranoie ke possono poi scaturire in un attacco di panico hanno un fondamento (logico e chiaro o meno, comprensibile o no ma ce l'hanno).
per dire: uno si allontana in mare. sta nuotando e non riesce a tornare indietro. arrivato a largo ormai e con le onde ke lo portano via e stremato si accorge ke non tornerà mai + a riva, non c'è proprio possibilità e si trova in mezzo all'acqua alta. il panico arriva ed è razionale, a un certo punto il cervello sconnette e la persona, per esempio, sperimenta l'attacco di panico. quell'attacco di panico li, quando il cervello stacca per diversi motivi, allora va lasciato scorrere semplicemente appunto xke è panico.
nel caso di pensieri sottostanti c'è un motivo ma i pensieri o sono molto lontani o sono stati rimossi o hai fatto 1000 tentativi e sei totalmente da sbattere via, non riesci a dare loro un ordine. ma gli psicoterapeuti ke curano queste cose analizzando proprio il flusso e dando un ordine riescono, proprio oggettivando, cioè analizzando come quando si aiuta un amico che si capisce il xke pur non mettendosi nei panni emotivi (quindi a logicizzare i flussi degli eventi, le cause e gli effetti), a capire i xke meccanici di una testa in tilt (fondamentalmente è in tilt). è la psicodinamica, ke è scienza esatta praticamente, a dare risposte di questo tipo. se pensiamo ke ci hanno messo 70 anni a creare una branca della psicoterapia ke potesse spiegare meglio i conflitti e i disturbi, ecco spiegato xke uno ke finisce veramente nella merda deve essere aiutato da qualcuno. non sapessi cosa sto dicendo non lo direi, ma ci sono passato. ovvio non è il caso di tutti qui dentro, anzi ripeto, auguro ke non sia il caso di nessuno veramente, è decisamente un'esperienza (brutta), magari anzi sicuramente in futuro utile.
Tutta sta pappardella per dire?
ke i pensieri negativi hanno sempre un motivo! (in ambito conflittuale almeno)
comunque consiglio psicoterapeuti dialettici (diciamo quelli ke spiegano i xke delle emozioni e ke non si basano sulla teoria degli impulsi stile analisi pura) e psicodinamici (stessa caratteristica nello stesso, intendevo)
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27-01-2010, 23:24
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#11
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Intermedio
Qui dal: Dec 2008
Messaggi: 287
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che ripescaggio, ma poi gionni ce l'hai fatta a capirci qualcosa?
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