Ciao, dunque i sintomi della fobia sociale si manifestano ogni volta che ho contatti diretti con le persone, estranei e conoscenti: incontrare persone nuove, svolgere un lavoro (mi risulta impossibile, ho rinunciato a molti impieghi), prendere la parola in un gruppo, parlare in pubblico, riuscire a rispondere in modo e tempi adeguati senza che il cervello si "incarti"; partecipare ad eventi che mi interesserebbero ma troppo affollati, frequentare luoghi silenziosi (biblioteca, etc.).
In tutte queste situazioni mi sento profondamente a disagio, inadatta, cerco di evitarle, ma se proprio sono costretta assumo benzodiazepine o altri "rimedi" chimici.
Sono in cura con Efexor a dosaggio pieno... ha influito sull'umore depresso, ma purtroppo non sulla fobia sociale e sintomi che mi procura. I più invalidanti nelle situazioni sociali suddette sono l'ansia estrema, la tensione mentale che mi impedisce di ragionare e concentrarmi, tensione fisica per cui sono sempre "sul chi vive" e ho scatti, i muscoli contratti, tic nervosi, posizioni innaturali, sudorazione eccessiva, mancanza di salivazione, espressioni o toni di voce non consoni alla situazione (es. risate nervose quando non è il caso, parlare con volume troppo basso o troppo alto), pensieri fissi sull'apparire debole e/o imbranata.
Ho queste manifestazioni dai tempi dell'asilo, infatti frequentare le scuole è sempre stato un grave problema... assenze su assenze, non mangiavo e non dormivo per l'ansia del giorno dopo. Erano disastrosi i rapporti con i compagni e con gli insegnanti.
Le cause credo siano da ricercare in un lato della mia personalità, aggravato da problemi familiari di una certa entità. Ho vissuto fino a 7 anni con un padre violento e con problemi di alcolismo, e in seguito con una madre iperansiosa.
Spero in un aiuto nella terapia cognitivo comportamentale, e magari nello scambio di esperienze su questo forum.
Grazie per l'attenzione,
un saluto
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