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18-09-2015, 08:04
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#21
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,746
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Ma voi vi assumereste? Dovendo produrre utili e profitti, e dovendo pagare uno stipendio?
Perché io ne assumerei ben pochi qui dentro.
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18-09-2015, 08:27
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#22
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Banned
Qui dal: Apr 2014
Messaggi: 2,181
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Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
Ma voi vi assumereste? Dovendo produrre utili e profitti, e dovendo pagare uno stipendio?
Perché io ne assumerei ben pochi qui dentro.
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Grazie per l'info.
Ci hai svoltato la giornata.
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18-09-2015, 09:13
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#23
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,746
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Quote:
Originariamente inviata da Rage
in lavori che vanno dal semplice operaio sulla catena di montaggio al programmatore che sta tutto il giorno davanti al pc, dove l'interazione sociale è ridotta al minino, si.
se potessi, io li assumerei.
a volte chi è timido è un vantaggio per l'azienda, perché non perde tempo a chiaccherare come fanno sempre tutti gli altri.
se non parlano non si distraggono, se non si distraggono producono di più.
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sono del tutto d'accordo a metà con te
un operaio non lo assumerei depresso (e qua di depressione latente ne vedo a ettolitri). Un operaio dev'essere una persona con pochi grilli per la testa, umile e resiliente. La mancanza di resilienza è ciò che rende un utente tipico di fs inappetibile per il mondo del lavoro.
Sono tornato su FS non appena sentito al tg di tale Andrea del vercellese suicidatosi a 26 anni dopo aver ricevuto dosi massiccie di bullismo.
Speravo di leggere qualcosa in più a riguardo, invece sono finito in questo thread.
Pare ricevesse bullismo pure al lavoro.
Sul discorso programmatore invece posso anche concordare, tuttavia sono necessari degli skills non indifferenti. E comunque un minimo di resilienza è necessaria anche lì. Foss'anche per potersi rapportare efficacemente con il reparto HR e non farsi sfruttare oltre il limite di sopportazione.
Morale della favola: sicuramente un FS dovrebbe cercare di migliorare la propria resilienza per arrivare almeno al minimo sindacale. Fatto questo, maggiore è lo skill in un'attività specifica che non gli richiede grosse interazioni sociali, minore è la resilienza che gli viene chiesta.
Morale della favola x2: ci ritrovo in questo thread il solito modus cogitandi secondo cui non siamo noi a doverci migliorare per essere più funzionali (a vantaggio in primis di noistessi), ma è il mondo ad essere brutto e cattivo e non a misura di fobico. Troppo competitivo, troppo aspro, troppo pieno di gente.
Il thread comincia con la locuzione "sarebbe meno ansiogeno", ma è veramente ansiogeno (generatore d'ansia) tutto ciò, oppure siamo noi che ci agitiamo a mille per ogni minima corbelleria? Forse siamo noi ad essere ansiogeni nei confronti di noistessi. Ma anche senza il forse.
Forse sarebbe il caso di scegliere un percorso per diventare meno ansiosi.
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18-09-2015, 09:25
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#24
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
sono del tutto d'accordo a metà con te
un operaio non lo assumerei depresso (e qua di depressione latente ne vedo a ettolitri). Un operaio dev'essere una persona con pochi grilli per la testa, umile e resiliente.
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Possibilmente già messo a 90° e grato al Jobs Act.
Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
Morale della favola x2: ci ritrovo in questo thread il solito modus cogitandi secondo cui non siamo noi a doverci migliorare per essere più funzionali (a vantaggio in primis di noistessi), ma è il mondo ad essere brutto e cattivo e non a misura di fobico. Troppo competitivo, troppo aspro, troppo pieno di gente
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E questo lo dici dopo aver parlato del suicidio di Andrea. In pratica sei qui per confermare il modus cogitandi fobico.
Come se lo stress sul lavoro, il mobbing, i suicidi e gli omicidi per cause lavorative e per mancanza di lavoro ce li fossimo inventati oggi su FobiaSociale.com. No no, il mondo non è competitivo, guai a scalfire il mito della terra delle opportunità.
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Ultima modifica di Winston_Smith; 18-09-2015 a 10:07.
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18-09-2015, 09:53
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#25
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,761
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Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
Morale della favola x2: ci ritrovo in questo thread il solito modus cogitandi secondo cui non siamo noi a doverci migliorare per essere più funzionali (a vantaggio in primis di noistessi), ma è il mondo ad essere brutto e cattivo e non a misura di fobico. Troppo competitivo, troppo aspro, troppo pieno di gente.
Il thread comincia con la locuzione "sarebbe meno ansiogeno", ma è veramente ansiogeno (generatore d'ansia) tutto ciò, oppure siamo noi che ci agitiamo a mille per ogni minima corbelleria? Forse siamo noi ad essere ansiogeni nei confronti di noistessi. Ma anche senza il forse.
Forse sarebbe il caso di scegliere un percorso per diventare meno ansiosi.
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Certamente sarebbe meglio seguire un percorso che renda il fobico sempre meno incline all'ansia e per entrare nel circuito lavorativo è necessario adattarsi al suo modo di essere spietato e competitivo; tutto ciò però non significa che l'universo lavorativo è giusto che sia così in generale.
Un esaminatore può poi avere riserve se il candidato timido si propone per l'impiego di vendita di aspirapolvere o rappresentante di detersivi, per altre posizioni le sue valutazioni devono basarsi su dati più concreti di uno sciocco pregiudizio.
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18-09-2015, 09:59
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#26
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,147
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Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
Ma voi vi assumereste? Dovendo produrre utili e profitti, e dovendo pagare uno stipendio?
Perché io ne assumerei ben pochi qui dentro.
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Beh ci potrebbe essere anche il caso di chi non vuole farsi assumere da e non solo di chi non vuole assumere chi
Comunque per rispondere alla domanda: dipende.
In passato ho svolto un lavoro a progetto interessante relativo a ciò che avevo studiato all'università e l'ho svolto bene. Nonostante una timidezza non indifferente e difficoltà relazionali. E' vero che non ho avuto la possibilità di continuare una volta finito il contratto ma era una situazione particolare, in pratica la possibilità di farmi restare non dipendeva tanto da colui che supervisionava e valutava il mio lavoro.
Per un'attività come quella, ritenendo di aver fatto bene ciò che dovevo fare e di essere in grado di continuare a farlo, sì, mi assumerei.
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18-09-2015, 10:02
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#27
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Originariamente inviata da muttley
Concordo con alien boy: lasciando perdere l'introversione (che comunque potrebbe risultare limitante in quei mestieri dove contano la parlantina e il "sapersi vendere"), la timidezza è un tratto della personalità che va ben oltre il semplice parlare poco: è qualcosa che solca il profondo della sicurezza di sé, del senso di competenza dell'individuo, sia nel suo rapporto con gli altri, sia nella sua capacità di padroneggiare compiti e mansioni richiesti (che ormai si sa, non prescindono quasi mai dal relazionarsi col prossimo).
Vi fidereste a farvi operare a cuore aperto da un chirurgo insicuro nelle sue abilità e preparazione nonché nel saper dialogare e intendersi coi colleghi? L'introversione potrebbe non essere limitante in questi casi, ma la timidezza si. Un ambito in cui invece non vedrei la timidezza come un problema, sono quei lavori manuali da svolgersi in solitaria.
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Veramente mi pare che si stia parlando di fobia sociale, quindi l'insicurezza su capacità e preparazione (che non sono abilità sociali) non è necessariamente collegata ad essa.
Quanto alla comunicazione con i colleghi, finché resta nel campo ben delimitato da definizioni oggettive della scienza medica, potrebbero non esserci problemi. Il bisturi al chirurgo glielo puoi passare indipendentemente dal tono di voce con cui te lo chiede.
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18-09-2015, 10:35
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#28
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,746
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Quote:
Originariamente inviata da Labocania
Certamente sarebbe meglio seguire un percorso che renda il fobico sempre meno incline all'ansia e per entrare nel circuito lavorativo è necessario adattarsi al suo modo di essere spietato e competitivo; tutto ciò però non significa che l'universo lavorativo è giusto che sia così in generale.
Un esaminatore può poi avere riserve se il candidato timido si propone per l'impiego di vendita di aspirapolvere o rappresentante di detersivi, per altre posizioni le sue valutazioni devono basarsi su dati più concreti di uno sciocco pregiudizio.
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E' che la timidezza (non l'introversione) è una caratteristica negativa, può diventare incidentalmente positiva in quelle situazioni dove un azzardo sociale possa comportare conseguenze esiziali. Se paralleliziamo etologicamente, l'animale diffidente e pauroso (è la caratteristica più simile alla timidezza che mi viene in mente, non penso si possa parlare di timidezza nel mondo animale) ha più chanches di sopravvivenza in un mondo ostile, mentre quello curioso ed esploratore ha miglior fitness in un mondo ricco di opportunità. Mi vien da pensare al fatto che i piccioni di città sono tipicamente più intraprendenti e coraggiosi di quelli di provincia.
Dicevo che la timidezza è tendenzialmente una caratteristica negativa in quanto un non timido può fare il timido, mentre un timido non può fare il non timido. Si tratta di una relazione d'ordine.
Il tutto nasce da un frainteso alimentato sovente in questo forum, dove si identifica la timidezza con l'introversione e si definisce l'estroversione come il suo opposto.
Quando invece l'opposto della timidezza è l'incapacità di non invadere gli spazi altrui, l'esuberanza incontrollata, l'incapacità di gestire la solitudine, la dipendenza sociale.
Caratteristica antipodicamente negativa.
Ciò detto, finché non discutiamo nell'ambito di caratteristiche patologiche, la timidezza è semplicemente un difetto come tanti altri (ad esempio l'incontenibile esuberanza di cui sopra), e come tutte le caratteristiche negative ha un impatto più o meno marcato a seconda del contesto.
Per il momento abbiamo identificato due professioni (programmatore e ricercatore) dove la timidezza non patologica ha un impatto trascurabile rispetto ad altri difetti. Si può proseguire su questa strada per identificare altre professioni a prova di timido, possibilmente che non richiedano skills elevate.
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18-09-2015, 10:48
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#29
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Esperto
Qui dal: Feb 2015
Ubicazione: fuori Cagliari
Messaggi: 632
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certe volte sembra siano le prime cose che scartano in una persona (a me è capitato sia per lavoro che per possibili rapporti relazionali d'amicizia e d'amore) , sembra che preferiscano il dinamismo e l'estroversione anche per chi fa la guardia notturna (ora non ricordo bene, ma ho questo flash di un annuncio di lavoro per portiere notturno con almeno il diploma e buone capacità sociali con le persone)
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18-09-2015, 11:16
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#30
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Banned
Qui dal: Apr 2014
Messaggi: 2,181
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Ma è permesso sfottere in sto modo l'utenza?
Qua siamo passati dalle istigazioni al suicidio al inutili fobici, non vi affiderei manco un bicchiere di plastica.
Ma, poi, perchè dovrebbero assumere te, di grazia, singor Marco Russo? Un essere che passa le giornate su un forum, dal quale si estranea egli stesso per primo, a dare consigli random a gente, che, consigli, A LUI, non ne chiede manco per sogno.
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Ultima modifica di PazzoGlabroKK; 18-09-2015 a 11:19.
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18-09-2015, 11:22
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#31
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Ah, questa me l'ero persa.
Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
Ma voi vi assumereste? Dovendo produrre utili e profitti, e dovendo pagare uno stipendio?
Perché io ne assumerei ben pochi qui dentro.
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18-09-2015, 11:32
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#32
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Esperto
Qui dal: Oct 2009
Ubicazione: Veneto
Messaggi: 5,624
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Quote:
Originariamente inviata da FolleAnonimo
Io invece credo che siano rari i lavori che diano problemi ad una persona fobica, escludendo l'assistenza ai clienti che normalmente fa impazzire anche le persone senza problemi sociali, sono convinto che dipenda principalmente dal datore di lavoro, i colleghi, l'ambiente lavorativo che ci viene presentato a determinare il vero impatto con se stessi.
I problemi con il mondo esterno non misurano l'intelligenza di una persona, la propria determinazione, esperienza personale, tutto quello che permette la creazione di opere geniali, produzioni che cambiano il mondo, l'illuminazione di un genio.
Il lavoro dovrebbe essere la vera cura per una persona fobica, ma come da argomento del topic diventa più volentieri il malanno per colpa di un atteggiamento incurante verso l'essere umano, quante incredibili realtà potrebbero esistere per molte persone con problemi sociali se solo durante un colloquio gli fosse stata data una possibilità? Questo discorso non può essere bianco o nero.
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Al colloquio di lavoro il fobico sarà quasi sempre a disagio indipendentemente dalla persona che ha dall'altra parte. Qui dentro molti hanno il terrore del colloquio di lavoro, molti di essi non ne hanno mai avuto nessuno, quindi tale disagio non è dovuto a esperienze negative del passato.
Dalle tue parole sembra che il mondo del lavoro nel suo complesso sia un girone infernale dove vince solo il più forte o dove nessuno cerca di comprendere una persone fobica.
Non penso che l'ambiente di lavoro debba essere confuso con un centro psicologico di aiuto. Se una persona è un genio, ha avuto ottimi voti a scuola, ha fatto numerosi corsi di aggiornamento, stage ecc e cerca un lavoro adatto alla sua indole stai tranquillo che quella persona non verrà scartata a priori solo perchè risulta timido.
E non è nemmeno detto che comunque il fobico risulti inadatto solo ai lavori in cui è compresa l'assistenza ai clienti.
Pure per fare il programmatore, che in generale può risultare un lavoro adatto al fobico, se non hai una certa sicurezza ti troverai in grosse difficoltà, al di la della comprensione del capo.
Se ti dicono devi fare questo entro sta sera, ma tu pur essendo un bravo programmatore vai nel pallone perche hai paura di non farcela oppure perchè hai paura di chiedere informazioni ai colleghi di sicuro non vai da nessuna parte.
Io fossi imprenditore una persona del genere non la assumerei, a parità di skills preferirei puntare su un'altra persona
I problemi del mondo del lavoro di oggi sono altri che vanno al di la di questo: raccomandazioni, retribuzioni misere, sfruttamento ecc
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18-09-2015, 11:42
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#33
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,746
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Quote:
Originariamente inviata da PazzoGlabroKK
Ma è permesso sfottere in sto modo l'utenza?
Qua siamo passati dalle istigazioni al suicidio al inutili fobici, non vi affiderei manco un bicchiere di plastica.
Ma, poi, perchè dovrebbero assumere te, di grazia, singor Marco Russo? Un essere che passa le giornate su un forum, dal quale si estranea egli stesso per primo, a dare consigli random a gente, che, consigli, A LUI, non ne chiede manco per sogno.
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È proprio di questo che sto parlando. Io faccio delle mie considerazioni di natura personale, e pertanto opinabilissime (ognuno ha il diritto di avere la propria opinione, mica tutti devono essere d'accordo con me) e tu la vivi come un attacco personale.
Io non ti assumerei. Mi spiace che tu la viva come un attacco personale, non lo è.
Più in generale, un datore di lavoro si attende un certo equilibrio da una persona, più lo skill è raro più il datore di lavoro sarà incline al compromesso. Ma con tanti aspiranti operai che ci sono in giro, io dovrei assumerne uno che al primo disaccordo con me si sente attaccato?
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18-09-2015, 11:46
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#34
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Esperto
Qui dal: Apr 2012
Ubicazione: Mulholland dr.(Roma)
Messaggi: 16,046
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Quote:
Originariamente inviata da Rage
idem come te, il discorso funziona ma solo in parte.
resilienza:
1 Capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi.
2 In psicologia, la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà
io so che chi resta tra l'incudine ed il martello esce forgiato di buon acciaio.
quelli che definisci bulli 9 volte su dieci sono solo delle teste, calde troppo sicuri di se, che finiscono SEMPRE per fare qualche vaccata e danneggiare loro e l'azienda.
e vengono licenziati.
senza contare che se devo scegliere di licenziare un timido depresso, ma che lavora sodo e non mi ha mai dato problemi o un estroverso che passa le mezze giornate davanti alla macchinetta del caffé... la scelta mi pare scontata.
per quel ragazzo mi spiace, ma invece di pensare ai bulli e agli approfittatori che ci sono sempre, io mi domando: possibile che nessuno l'abbia difeso?
perché anche i "normali" per sentirsi superiori, attaccano l'elemento più debole del gruppo, uniformandosi alla minoranza dei bulli.
quel ragazzo poteva anche licenziarsi, come poteva anche dare di matto e spaccargli le ginocchia con una mazza da baseball.
se ti suicidi è per disperazione e anche se non ragioni, ci vuole coraggio.
se trovi il coraggio per ammazzarti lo puoi trovare anche per reagire.
ma soprattutto se vedi una persona in difficoltà, la aiuti!
è colpa sua? è colpa del bullo? o è colpa della società in generale che si volta sempre dall'altra parte, fa finta di niente e poi cade dalle nuvole?
scegliere? se è il cervello a farti lo sgambetto non puoi scegliere, puoi solo adattarti a conviverci.
i tuoi punti deboli devono diventare punti di forza.
ad esempio, timido, chiuso, sfigato, depresso e senza vita sociale = ottimo lavoratore poco incline alle distrazioni, il lavoro è la mia vita, l'azienda è la mia famiglia. assunto.
ogni moneta ha sempre 2 facce.
sei timido? basta non dirlo. durante un colloqui di lavoro stai zitto e fissi l'intervistatore, non segnano timido, segnano taciturno, ottimo ascoltatore molto attento.
però quelle 2 o 3 parole che alla fine sei costretto a dire, le devi dire bene.
come hai detto tu, un minimo, è necessario.
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18-09-2015, 12:10
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#35
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Banned
Qui dal: Apr 2014
Messaggi: 2,181
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Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
È proprio di questo che sto parlando. Io faccio delle mie considerazioni di natura personale, e pertanto opinabilissime (ognuno ha il diritto di avere la propria opinione, mica tutti devono essere d'accordo con me) e tu la vivi come un attacco personale.
Io non ti assumerei. Mi spiace che tu la viva come un attacco personale, non lo è.
Più in generale, un datore di lavoro si attende un certo equilibrio da una persona, più lo skill è raro più il datore di lavoro sarà incline al compromesso. Ma con tanti aspiranti operai che ci sono in giro, io dovrei assumerne uno che al primo disaccordo con me si sente attaccato?
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Sta' tranquillo che io alla porta di uno come te non busserò mai.
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18-09-2015, 12:24
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#36
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Esperto
Qui dal: Oct 2009
Ubicazione: Veneto
Messaggi: 5,624
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Quote:
Originariamente inviata da FolleAnonimo
Io sono stato scartato da il mio primo e unico colloquio di lavoro (maggiorenne) perché ero incapace di esprimere un parola, sudori freddi, tremori, vomito, un colloquio che non è durato nemmeno cinque minuti, però se in quel momento fossi stato accettato mi sarei presentato i giorni seguenti lavorando bene e concentrandomi unicamente sulle mie mansioni, avrei espresso la mia geniale determinazione nel impegnarmi in qualcosa in cui credevo dando il cento percento di me stesso.
Il mondo del lavoro è un luogo infernale perché non si danno occasioni alle persone che hanno tanto da dare, non mi riferisco ad un genio che ha fatto l'università cinque anni di fila e ha un pezzo di carta da dimostrare, ma un genio che parte dalla fusione del cuore e della mente.
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se ti riferisci al colloquio che avevi descritto l'altro giorno, in cui il capo ti aveva addirittura schernito , di certo hai tutte le ragioni per definire quelle persone letteralmente maleducate, "roba da strisciargli la macchina" (si fa per dire)
Tralasciamo questo aspetto. Se non sbaglio tu avevi però detto che comunque ti avrebbero assunto. Quindi in realtà non ti avevano scartato per la "fobia" (o quello che è)
In ogni caso, tu al primo colloquio ci sei andato "incapace di esprimere un parola, sudori freddi, tremori, vomito" , questa tua situazione però era indipendente suppongo dal come le persone si sono approcciate a te. Non puoi farne una colpa al mondo del lavoro. Il colloquio di lavoro è fatto apposta per cercare una persona da assumere, quindi in teoria le tue capacità e la tua persona in qualche modo le dovresti dimostrare al colloquio di lavoro prima di tutto, e non solo dopo l'assunzione. Altrimenti il colloquio di lavoro non avrebbe senso
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18-09-2015, 13:46
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#37
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,644
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bo, io ne ho le palle piene delle persone scolpite a colpi di cazzo dalla vita.
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18-09-2015, 13:59
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#38
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Esperto
Qui dal: Oct 2009
Ubicazione: Veneto
Messaggi: 5,624
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Quote:
Originariamente inviata da FolleAnonimo
Se io fossi il datore di lavoro e ti dovessi assumere per pulire i piatti nel mio locale, porca troia non ti scarto a priori perché sei una persona molto timida, ansiosa e durante il colloquio sei verde in faccia, ti do una cazzo di possibilità, ti faccio muovere.
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muovere in che senso? l'avresti assunto e fatto lavorare per testarlo? a scatola chiusa? perchè un imprenditore dovrebbe perdere anche solo qualche mese per aver scelto a scatola chiusa?
quindi il colloquio a cosa dovrebbe servire in quel caso? l'imprenditore avrebbe dovuto assumere per qualche mese (di prova o no) chiunque praticamente visto che tu hai detto di aver fatto scena muta?
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18-09-2015, 14:08
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#39
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,746
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Quote:
Originariamente inviata da PazzoGlabroKK
Sta' tranquillo che io alla porta di uno come te non busserò mai.
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Ma in realtà mi dispiace, avrei preferito una risposta tipo "scusa se mi sono adirato per un nonnulla, in effetti ho problemi a gestire la mia rabbia, ci lavorerò, grazie per avermelo fatto notare, spero che questo mi renderà più facile trovare lavoro in futuro. Ciao! "
Nel senso, io mica ci godo che tu o altri fatichiate a trovare un lavoro, anzi a me piacerebbe, ma se non ci si mette nell'ottica che dall'altra parte ci sta un omino che deve far tornare i conti, e non può permettersi troppi errori, è chiaro che sceglierà secondo un'euristica che privilegierà persone "standard"
Questo introduce la risposta definitiva che mi appresto a dare a Labocania, e che è :
Quanto tu auspichi esiste già. Si chiama "categorie protette". Abbiamo la fortuna di vivere in uno stato sociale, sfruttiamola.
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18-09-2015, 14:29
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#40
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,761
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Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
Questo introduce la risposta definitiva che mi appresto a dare a Labocania, e che è :
Quanto tu auspichi esiste già. Si chiama "categorie protette". Abbiamo la fortuna di vivere in uno stato sociale, sfruttiamola.
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Questa non è una buona risposta.
Va bene i fobici devono decidersi a cambiarsi, snaturarsi per apparire efficienti e minimamente appetibili e ottenere la considerazione dei datori di lavoro ma questi ultimi vanno bene così? Il brodo di cultura nel quale sguazzano è il migliore dei brodi possibili?
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