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16-09-2015, 15:43
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#1
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,761
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Sarebbe meno ansiogeno per noi portare avanti i nostri tentativi di accesso al mondo del lavoro se non dovessimo riempire i nostri cv e lettere di presentazione di social e soft skills, capacità di problem solving e di team working, attitudine alla gestione dello stress e al mutitasking etc.? Non sarebbe meno annichilente la prospettiva di affrontare un colloquio di lavoro forti della consapevolezza di possedere delle qualità come il rispetto del prossimo, l'assenza dell'istinto di prevaricazione, l'attitudine alla cortesia e alla disponibilità etc. che potranno essere tenute in debita considerazione dagli esaminatori?
La realtà è così poco invitante invece: lavorare in team significa disponibilità ad entrare a far parte di una squadra composta da individui che prendono ordini senza discutere; la cortesia va bene se viene spesa nell'ossequio manifesto al superiore di turno; l'istinto di prevaricazione viene surrettiziamente esaltato nelle verbose allocuzioni dei manager e dei motivatori aziendali; le benedette soft skills non hanno valore in sé ma solo in quanto confacenti alle istanze dell'efficienza e della produttività.
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Ultima modifica di Labocania; 16-09-2015 a 15:52.
Motivo: Lavorare in team.
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16-09-2015, 15:48
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#2
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 3,959
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Quote:
Originariamente inviata da Labocania
Sarebbe meno ansiogeno per noi portare avanti i nostri tentativi di accesso al mondo del lavoro se non dovessimo riempire i nostri cv e lettere di presentazione di social e soft skills, capacità di problem solving e di team working, attitudine alla gestione dello stress e al mutitasking etc.? Non sarebbe meno annichilente la prospettiva di affrontare un colloquio di lavoro forti della consapevolezza di possedere delle qualità come il rispetto del prossimo, l'assenza dell'istinto di prevaricazione, l'attitudine alla cortesia e alla disponibilità etc. che potranno essere tenute in debita considerazione dagli esaminatori? La realtà è così poco invitante invece: lavorare in tema significa disponibilità ad entrare a far parte di una squadra composta da individui che prendono ordini senza discutere; la cortesia va bene se viene spesa nell'ossequio manifesto al superiore di turno; l'istinto di prevaricazione viene surrettiziamente esaltato nelle verbose allocuzioni dei manager e dei motivatori aziendali; le benedette soft skills non hanno valore in sé ma solo in quanto confacenti alle istanze dell'efficienza e della produttività.
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Gentilezza e bontà d'animo vengono apprezzati solo in astratto, nella forma. In sé non sono mai rilevanti né determinanti.. anzi, sono dannosi, perché ti limitano e ti rendono - rispetto al resto delle persone che competono con te, sia in ambito lavorativo che sociale - assai più inefficace.
Sul lavoro vogliono squali pronti a divorare la madre se necessario (ma estremamente gentili quando rispondono al telefono o quando il cliente ti manda affanculo e ti maltratta).
E nei rapporti sociali è anche peggio.
Con le donne poi.... a esser gentili e rispettosi vieni solo trattato da merda , senza gentilezza e rispetto alcuni.
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16-09-2015, 16:02
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#3
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 3,959
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Sì, insomma.. social skills e saper lavorare in team tradotto in parole povere povere è : "saper relazionarsi formalmente agli altri in maniera educata accettando di buon grado il proprio ruolo e senza rompere le scatole".
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16-09-2015, 16:16
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#4
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,761
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Quote:
Originariamente inviata da chrissolo
Sì, insomma.. social skills e saper lavorare in team tradotto in parole povere povere è : "saper relazionarsi formalmente agli altri in maniera educata accettando di buon grado il proprio ruolo e senza rompere le scatole".
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Sì e bisogna anche essere pronti a ben figurare nell'opinione di chi sta più in alto magari facendo sfigurare i pari grado.
La cosa divertente è che la raccomandazione dei selezionatori è quella di scrivere curriculum e soprattutto lettere di presentazione originali e personali .
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16-09-2015, 16:31
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#5
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Esperto
Qui dal: Oct 2009
Ubicazione: Veneto
Messaggi: 5,624
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spesso (o a volte) al giorno d'oggi purtroppo se si è gentili e rispettosi si passa per persone senza carattere
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16-09-2015, 18:07
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#6
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Esperto
Qui dal: Oct 2009
Ubicazione: Veneto
Messaggi: 5,624
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Quote:
Originariamente inviata da FolleAnonimo
Ero un ragazzino che ancora faceva le scuole quando il mio primo colloquio di lavoro si è scontrato contro queste realtà, silenzioso, timido, nervoso ed incapace di comprende quello che stavo per fare, mi porgono un foglio di carta come contratto da apprendista per tre mesi, mentre lo firmo sono difronte a cinque impiegati che mi osservano, quello che sembra il capo inizia a criticare il mio aspetto dicendo che ho i capelli troppo lunghi e che dovrò tagliarmeli, che questo è necessario per l'azienda, si fanno anche due risate dicendo che sembro una ragazzina, immagino credessero di farmi un favore enorme a darmi un lavoro che potessero prendersi il diritto di sminuirmi.
Mentre guardo il contratto vedo solo un pezzo di carta offerto da persone vuote, faccio una bella firma accurata e lo consegno guardandoli negli occhi il capo, quella è stata la prima e ultima volta che quella azienda mi ha visto e sentito, possano andare affanculo tutti quanti, meglio senza niente che piegati difronte alle infamie di un lavoro.
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hai fatto benissimo, che testa di ca... a dirti quelle cose. Ma era un capo (dipendente) o un capo titolare? nel primo caso avrei mandato una mail al capo del capo o contattato comunque qualcuno dell'azienda per riferire quanto successo
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17-09-2015, 13:52
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#7
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Infinitamente nel tuo pensiero.
Messaggi: 3,213
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Il mondo è dei vincenti, gli altri che non si adeguano saranno sempre emarginati.
E' la legge del più forte è stato sempre così da quando è nata l'umanità.
Chi siamo noi per stravolgere questa legge "naturale".
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17-09-2015, 14:15
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#8
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Infinitamente nel tuo pensiero.
Messaggi: 3,213
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Quote:
Originariamente inviata da FolleAnonimo
Non sono d'accordo, penso che sia proprio in noi stessi il potere di cambiare le regole in gioco.
C'è un esercito di giovani nel nostro paese che non ha occupazione, molti si rifiutano di accettare un lavoro senza dignità, si campa sul lascito delle generazioni precedenti che hanno goduto di un era che ha permesso ai giovani di ritrovarsi la possibilità di scegliere, chi non muore di fame ci pensa un attimo ad accettare un lavoro umiliante sottopagato, questo porta ad una sempre più crescente disperazione che obbligherà il mondo a considerare nuove realtà, quando i loro prodotti saranno scadenti e\o nessuno avrà la possibilità di acquistarli allora si penserà a questi aspetti profondi della natura umana, il rispetto verso chi contribuisce insieme a te alla creazione di qualcosa, una realtà che vivono le piccole società dove il capo non è una figura fantozziana e dove il lavoratore non è il piccolo schiavo che quando torna a casa deve pensare solo a pagare le bollette.
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Spero sia così, ma vedo anche gente "agiata" che vive meglio di noi.
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17-09-2015, 14:20
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#9
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Esperto
Qui dal: Feb 2014
Messaggi: 1,539
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Quote:
Originariamente inviata da Blur
spesso (o a volte) al giorno d'oggi purtroppo se si è gentili e rispettosi si passa per persone senza carattere
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Purtroppo? Secondo me, questo è un problema di quelli che non lo sono...
Quote:
Non esiste un'azienda, che sia pubblica o privata, a cui importi qulcosa di quello che hai dentro. Vali solo se sei produttivo (tradotto: se ti fai il mazzo e lavori 16 ore al giorno e stai zitto o se li fai guadagnare). Sei considerato alla stregua di un numero. Dal momento che non fai più gioco ti buttano fuori, spesso anche senza referenze.
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Già. Nelle piccole aziende dove si crea un rapporto più umano, qualcosa si salva.
A volte però, pensare di essere un numero mi conforta, non so bene quale sia il motivo.
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Ultima modifica di _Diana_; 17-09-2015 a 19:41.
Motivo: tolto il quote
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17-09-2015, 14:22
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#10
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 3,959
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Quote:
Originariamente inviata da Noriko
Spero sia così, ma vedo anche gente "agiata" che vive meglio di noi.
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Anche perché noi - praticamente - non viviamo davvero..
Della vita abbiamo solo i problemi, le difficoltà, la sofferenza, le delusioni, i dolori.. e ci manca del tutto il bello, il positivo, i piaceri, le cose buone.. tutto ciò che la rende degna d'essere affrontata e "vissuta"..
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17-09-2015, 18:21
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#11
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Banned
Qui dal: Apr 2014
Messaggi: 2,181
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Quote:
Originariamente inviata da _Diana_
Purtroppo? Secondo me, questo è un problema di quelli che non lo sono...
Già. Nelle piccole aziende dove si crea un rapporto più umano, qualcosa si salva.
A volte però, pensare di essere un numero mi conforta, non so bene quale sia il motivo.
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Magari non ti senti messa alla prova o da un lato ti conforta l'essere come gli altri, alla pari degli altri, nascondersi fra gli altri, sebbene questo voglia dire mettere da parte la propria unicità in quanto individuo?
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17-09-2015, 18:27
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#12
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Banned
Qui dal: Apr 2014
Messaggi: 2,181
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È soggettivo.
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17-09-2015, 18:37
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#13
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Banned
Qui dal: Apr 2014
Messaggi: 2,181
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È quello che ho detto.
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17-09-2015, 18:53
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#14
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Esperto
Qui dal: Feb 2014
Messaggi: 1,539
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Quote:
Originariamente inviata da PazzoGlabroKK
Magari non ti senti messa alla prova o da un lato ti conforta l'essere come gli altri, alla pari degli altri, nascondersi fra gli altri, sebbene questo voglia dire mettere da parte la propria unicità in quanto individuo?
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Può essere, sì.
Credo che siano state le mie paure a parlare.
Quote:
No, non è soggetivo.
Se sei un numero allora uno vale uno, sei rimpiazzabile.
Da domani non mi fai più gioco e ti caccio.
Poi certo, se a uno piace così allora sarà soggettivo.
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Mi sa che è il mio caso.
Sarà che mi sento sacrificabile anche a livello umano.
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Ultima modifica di _Diana_; 17-09-2015 a 19:42.
Motivo: tolto il quote
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17-09-2015, 19:37
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#15
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,147
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Qualche volta ho trovato tra i requisiti anche 'empatia'. Immagino empatia nel senso di immedesimarsi nel capo che deve comportarsi come gli pare nei confronti dei suoi sottoposti. Empatia unilaterale.
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17-09-2015, 22:23
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#16
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,761
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Quote:
Originariamente inviata da alien boy
Qualche volta ho trovato tra i requisiti anche 'empatia'. Immagino empatia nel senso di immedesimarsi nel capo che deve comportarsi come gli pare nei confronti dei suoi sottoposti. Empatia unilaterale.
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Io invece, sbirciando nel prestampato di un'impiegata di un agenzia interinale con cui stavo sostenendo un colloquio, ho potuto osservare che introversione e timidezza rientravano nell'elenco dei difetti dell'esaminato .
Perché la timidezza deve essere per forza un difetto agli occhi di un datore di lavoro e non un tratto caratteriale che in sé non rappresenta un difetto? L'estroversone sciolto e disinvolto che gratifica l'impiegata interinale con battute idiote da uomo sicuro non potrebbe essere un elemento che genera conflitti nell'ambiente lavorativo perché troppo arrogante e pieno di sé? O la ragazza solare? Potrebbe essere una che utilizza il computer dell'ufficio per controllare twitter, facebook e aggiornare l'album di instagram. Perché solo i timidi devono scavalcare l'ostacolo del pregiudizio dell'esaminatore?
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Ultima modifica di Labocania; 17-09-2015 a 22:26.
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17-09-2015, 23:09
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#17
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,147
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Quote:
Originariamente inviata da Labocania
Io invece, sbirciando nel prestampato di un'impiegata di un agenzia interinale con cui stavo sostenendo un colloquio, ho potuto osservare che introversione e timidezza rientravano nell'elenco dei difetti dell'esaminato .
Perché la timidezza deve essere per forza un difetto agli occhi di un datore di lavoro e non un tratto caratteriale che in sé non rappresenta un difetto? L'estroversone sciolto e disinvolto che gratifica l'impiegata interinale con battute idiote da uomo sicuro non potrebbe essere un elemento che genera conflitti nell'ambiente lavorativo perché troppo arrogante e pieno di sé? O la ragazza solare? Potrebbe essere una che utilizza il computer dell'ufficio per controllare twitter, facebook e aggiornare l'album di instagram. Perché solo i timidi devono scavalcare l'ostacolo del pregiudizio dell'esaminatore?
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Non so, forse quei tipi che dici danno un'idea di dinamicità e capacità di fare indipendentemente dai loro possibili tratti negativi. L'estroverso rompiscatole quando serve o se richiamato dal capo può tornare a fare il suo lavoro senza farsi bloccare da certi limiti, così come la tipa solare saprà trattare in modo simpatico con i clienti anche se perde tempo. Il timido se si trova in una situazione difficile con i colleghi o avrà molta paura del giudizio sul suo lavoro, tenderà a farsi pressare da queste problematiche in modo difficilmente risolvibile.
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17-09-2015, 23:18
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#18
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
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Concordo con alien boy: lasciando perdere l'introversione (che comunque potrebbe risultare limitante in quei mestieri dove contano la parlantina e il "sapersi vendere"), la timidezza è un tratto della personalità che va ben oltre il semplice parlare poco: è qualcosa che solca il profondo della sicurezza di sé, del senso di competenza dell'individuo, sia nel suo rapporto con gli altri, sia nella sua capacità di padroneggiare compiti e mansioni richiesti (che ormai si sa, non prescindono quasi mai dal relazionarsi col prossimo).
Vi fidereste a farvi operare a cuore aperto da un chirurgo insicuro nelle sue abilità e preparazione nonché nel saper dialogare e intendersi coi colleghi? L'introversione potrebbe non essere limitante in questi casi, ma la timidezza si. Un ambito in cui invece non vedrei la timidezza come un problema, sono quei lavori manuali da svolgersi in solitaria.
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17-09-2015, 23:50
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#19
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Banned
Qui dal: Apr 2014
Messaggi: 2,181
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Grey's Anatomy è il male.
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18-09-2015, 00:00
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#20
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,147
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Uhm, però non direi che i timidi posso limitarsi a fare pochi lavori o solo lavori particolari o quelli comunemente definiti 'umili'. Ci sono, ad esempio, professori, ricercatori, informatici, specialisti in diversi settori, ecc. che sono timidi e fanno bene il loro lavoro. Il problema è quando magari si deve ricoprire un ruolo 'forte' in un gruppo.
Comunque alla fine uno più è competente e più si sente sicuro e quindi più sa cosa fare e come, anche se è timido.
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