Sì esattamente, vittime dei nostri schemi mentali, delle nostre convinzioni errate, e quindi, in sostanza , vittime di noi stessi, "prigionieri della nostra stessa mente/pensiero".
Come anche accade nelle forme depressive,il mondo viene visto attraverso "schemi mentali distorti", come attraverso una lente che sfoca la nostra visione della realtà, facendocela percepire come ostile/triste.
Purtroppo queste cose nascono da molti fattori, primo la genetica ,secondo le nostre esperienze di vita ( soprattutto quelle negative,che lasciano nel cervello un ricordo più marcato per via dell'adrenalina,secondo alcuni studi).
Si radicano pertanto nel subconscio, oltre alla nostra naturale propensione alla pacatezza, credenze e pregiudizi negativi sugli altri e sul mondo esterno...inutile dire che sono spesso erronei, anche su cose delle quali, magari, neanche abbiamo avuto esperienza diretta.
Chi soffre di questi disturbi, come noi, tende a prefigurarsi le situazioni ansiogene nel modo più catastrofistico possibile,pensando che alla fine egli ne uscirà avvilito e profondamente umiliato.
Per questo motivo, e in un certo senso per "proteggere" quel poco di autostima,mette in atto la strategia dell'evitamento.
Come sappiamo questo porta velocemente all'isolamento sociale,che sì placa momentaneamente l'ansia, ma non permette al soggetto di avere contatti,amicizie,amori,onori e molto altro,e quindi di sviluppare la sua personalità in armonia con gli altri ( il soggetto starà sempre in casa,spesso evita gran parte dell'adolescenza e declinerà moltissimi inviti/proposte) e non riesce quindi a sviluppare una sua giusta dimensione.
Per questo egli si sentirà poi,quelle poche volte che uscirà, come un alieno.
Purtroppo, come ben sappiamo tutti noi,la consapevolezza che le nostre paure non hanno quasi mai un fondamento reale,non ci aiuta,e questo perchè l'inconscio sovrasta impetuosamente la sfera cosciente nel momento della cosa temuta,e perfino anche prima di essa. QUESTO è il grosso problema.
Per questo motivo tutti i maledetti discorsi del mondo non cambieranno assolutamente niente (per parlar bene). Personalmente comunque, credo poco alla terapia analitica classica,mentre nutro più speranze verso gli approcci cognitivo-comportamentali,atti a modificare esattamente quella famosa "lente fuori fuoco" che si frappone tra noi e la vera realtà,che di fatto,sebbene non sia il paradiso, probabilmente non è nemmeno così spaventosa come pensiamo...
Scusate se mi sono dilungato,è raro che io lo faccia,ma avevo di recente letto un articolo proprio su questo argomento, mentre cervavo info sul Disturbo Evitante..SALUTI da un veterano!!