Ciao Piocca,
non c'entra nulla essere giusti o essere sbagliati. A me queste dicotomie perdenti/vincenti, belli/brutti, fighi/sfigati, adatti/inadatti danno solo fastidio. Ma chi le ha stabilite? Secondo quale parametro? Quello stesso che decreta Moccia un grande scrittore e Manzoni noioso e obsoleto?
Solo nel momento in cui tu stessa CREDERAI che esistano sul serio tali CATEGORIE (così fasulle) ne vivrai allora il peso schiacciante.
Sei ancora giovane e forse devi solo trovare il TUO MODO di stare al mondo, senza emulare nessuno nè adeguarti alla massa. Solo quando troverai un modo personale per esprimerti, in linea con il tuo temperamento ed il tuo vissuto pregresso, solo quando imparerai a comunicarlo, potrai stare bene col e nel mondo. Non ci sono solo gli estremi, cioè il suicidio o l'adeguarsi alla superficialità imperante.
Ricordati che prima di tutto c'è l'integrità verso se stessi e la propria visione della vita, che forgi giorno per giorno, dall'incontro/scontro coi casi stessi della vita. Quando troverai il tuo modo di essere e ne sarai sicura, vedrai che trovarei persone in grado di apprezzarti veramente, perchè credimi, nonostante l'omologazione della maggior parte delle persone, l'umanità è pur sempre varia ed eterogenea e può riservarti ancora tante soprese....sai quanti amici che ho (in pratica quasi tutti ) non si adeguano ad un certo sentire o modo d'essere, coi quali posso anche condividere un certo "male di vivere" ed una visione del mondo non affatto accomodante e scontata?? Ed è proprio con loro che il dialogo si fa più interessante, sempre mobile e inquieto come una lingua di fuoco, ravvivata dal dilagare da frasi e parole che hanno fretta di dare forma ai tanti pensieri turbinanti nella testa.... altro che i perenni riti del sabato sera, conditi da sbadigli e da dialoghi futili e monotoni come la laconica voce che ogni mattina all'alba annuncia il treno per Ladispoli...da spararsi 8O 8O
Ciao, Clizia