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17-12-2016, 14:03
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#1
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Avanzato
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 332
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Ciao ragazzi!
Qualche giorno fa ho partecipato alla festa di chiusura natalizia della mia azienda.
È un momento in cui la formalità si mette da parte: si parla, si ride e si scherza.
Sono iniziative pensate soprattutto per rafforzare i legami sociali tra colleghi al fine di aumentare la comunicazione e la produttività.
Io invece continuo a sentirmi un estraneo.
Sento enormi difficoltà nel legare col gruppo.
Tendo dunque a parlare poco, a stare nascosto, a farmi notare il meno possibile.
Quando interagisco con altre persone lo faccio in modo rigido e controllato, cercando di nascondere il più possibile le mie emozioni.
Questo atteggiamento ovviamente non fa che renderti ancora più freddo agli occhi delle altre persone aumentando di conseguenza il distacco.
Ovviamente quest'atteggiamento è frutto di alcune convinzioni irrazionali circa la percezione del mio valore e quello degli altri.
Non è sempre così facile portare alla coscienza queste convinzioni: i pensieri negativi scorrono automatici e veloci e per la maggior parte non ci focalizziamo consciamente su di essi.
Facendo però un sforzo ho potuto identificare almeno le seguenti convinzioni:
- "Non ho cose interessanti da dire. Non essendo interessante quanto gli altri è meglio se me ne sto zitto"
- "Meglio non intervenire in quella discussione, potrei dire cose inesatte e fare brutta figura"
- "Quel gruppo sembra così coeso! Uno come me non ha alcuna speranza di farne parte"
- "Ecco ora che hanno percepito il mio distacco/timidezza penseranno che sono strano, debole e poco interessante. Nessuno avrà interesse a legare con me."
Mi piacerebbe capire quali sono i vostri comportamenti e pensieri nel momento in cui avete a che fare con gruppi di persone che non conoscente tanto bene.
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17-12-2016, 14:53
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#2
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Principiante
Qui dal: Dec 2016
Messaggi: 3
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Anch'io all' interno di un gruppo in un primo momento tendo a stare a guardare, mi serve giusto per capire chi ho di fronte, poi se comicio a parlare con qualcuno e mi sta simpatico il gruppo passa anche in secondo piano; viceversa se non mi sento apprezzato per un qualsiasi motivo, tendo a distaccarmi e a non entrarci nemmeno.
In genere non ho una grande simpatia per i gruppi, ma questa è una mia cosa caratteriale.
Non ti conosco, ma secondo me non devi sentirti in colpa se non riesci a legare, magari non ti sembrano persone con interessi affini ai tuoi -dopotutto sono colleghi di lavoro- e tu hai un certo carattere, non è mica un reato.
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17-12-2016, 23:17
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#3
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Intermedio
Qui dal: Feb 2014
Messaggi: 229
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Io mi sento esattamente come te quando ho a che fare con gruppi di persone, specie se tra loro sono già in confidenza (ma anche no), mi sento sempre come se avessi ben poca speranza di raggiungere il loro livello di amicizia.
Insomma mi sento dal principio esclusa, e magari ho fatto solo un debole tentativo di interazione.
La cosa peggiore è che posso diventare insofferente e antipatica sperando di andarmene al più presto.
Gli altri lo notano e mi sento ancora più diversa e giudicata
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17-12-2016, 23:22
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#4
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Avanzato
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 332
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Quote:
Originariamente inviata da Sayuri
Io mi sento esattamente come te quando ho a che fare con gruppi di persone, specie se tra loro sono già in confidenza (ma anche no), mi sento sempre come se avessi ben poca speranza di raggiungere il loro livello di amicizia.
Insomma mi sento dal principio esclusa, e magari ho fatto solo un debole tentativo di interazione.
La cosa peggiore è che posso diventare insofferente e antipatica sperando di andarmene al più presto.
Gli altri lo notano e mi sento ancora più diversa e giudicata
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Ottima precisazione: se il gruppo in questione è già in confidenza (reale o percepita) il disagio che percepisco è ancora più grande...
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17-12-2016, 23:32
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#5
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,954
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Quote:
Originariamente inviata da Adler
Mi piacerebbe capire quali sono i vostri comportamenti e pensieri nel momento in cui avete a che fare con gruppi di persone che non conoscente tanto bene.
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Gli stessi che hai descritto... più volte ho riportato l'ultima cena di gruppo a un ristorante, diversi anni fa; gente che ha spostato le sedie pur di non avermi in linea di vista sia mai potessi partecipare alla conversazione. Sempre così, per fortuna in questo periodo della mia vita i miei soli obblighi sociali sono 3-4 all'anno e il peggiore verrà espletato domani sera con la cena di parenti per natale.
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17-12-2016, 23:58
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#6
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Esperto
Qui dal: Dec 2005
Messaggi: 5,058
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Mai sentito parte di un gruppo in vita mia se escludiamo quei due anni di liceo che eravamo 3 gatti. Per il resto....ma sentito dentro il gruppo della comitiva,della squadra,della scuola, del catechismo e chi piú ne ha più ne metta.....sempre accomodante,sempre passivo, sempre sentito che se mi arriva un invito devo ringraziare quasi in ginocchio....e tuttora é cosi, come se entrassi a far parte di una massoneria.
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18-12-2016, 10:55
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#7
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Esperto
Qui dal: Jun 2016
Ubicazione: Roma
Messaggi: 1,234
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Io non sono proprio emarginata,è più mio il disagio di stare in mezzo ad un gruppo perché poi si sa si finisce sui soliti temi,sesso relazioni e lì esce fuori tutto il mio limite mi ammutolisco,e comincio a rimuginare sul fatto che mi caccio in queste situazioni,chi me lo fa fare etc etc.A volte credo che vengo esclusa anche per questo è quindi per loro è più facile parlare senza me davanti!
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18-12-2016, 11:08
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#8
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Avanzato
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 332
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Quote:
Originariamente inviata da Gp6991
Il fatto è che quando hai poco carattere gli altri tendono a rispettarti di meno.
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Occorre capire se questa è una nostra percezione o se veramente succede questo. Spesso gli introversi vengono scambiati per persone fredde ed altezzose provocando l'antipatia delle persone.
Quote:
Originariamente inviata da redone
Io non sono proprio emarginata,è più mio il disagio di stare in mezzo ad un gruppo perché poi si sa si finisce sui soliti temi,sesso relazioni e lì esce fuori tutto il mio limite mi ammutolisco,e comincio a rimuginare sul fatto che mi caccio in queste situazioni,chi me lo fa fare etc etc.A volte credo che vengo esclusa anche per questo è quindi per loro è più facile parlare senza me davanti!
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Sicuramente è il nostro atteggiamento a modificare il comportamento degli altri. Non ci sentiamo o veniamo esclusi a causa di una intrinseca proprietà del nostro essere, è tutto una risposta al nostro comportamento freddo e distaccato.
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18-12-2016, 11:34
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#9
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,102
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ma perchè, uno non può essere freddo e distaccato? almeno con i colleghi
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18-12-2016, 11:54
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#10
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Esperto
Qui dal: Nov 2012
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 4,900
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Io non mi sento parte di niente, nemmeno di ciò di cui a prima vista si potrebbe dire che faccio parte
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18-12-2016, 12:41
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#11
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,120
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Il luogo di lavoro non è il posto migliore per sentirsi parte di un gruppo o per fare amicizia. C'è un accozzaglia di gente diversissima messa insieme in modo artificiale. La gente sul lavoro tende a mostrare la parte peggiore di se, diciamo la parte più aggressiva. E poi quando ci sono di mezzo i soldi pure le pecore si fanno lupi.
Poi è ovvio che in parecchi la pensano così e non si fidano dei colleghi e allora non nasceranno mai dei rapporti reali e di fiducia, o amicizia, ma per quanto mi riguarda, posso dire che non è colpa mia, all'inizio ero ben disposto e cercavo di essere amichevole, poi quando ho visto gente fare la spia, parlare alle spalle e danneggiare i colleghi per un proprio tornaconto, allora ho messo le giuste distanze. La battuta, la scherzosità se capitano, bene, ma ognuno a casa sua, niente gruppi whattsapp e niente cene.
A natale se fanno l'aperitivo.. se è un giorno che mi gira bene ci passo 2 minuti, altrimenti niente.
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Ultima modifica di Keith; 18-12-2016 a 12:46.
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18-12-2016, 12:53
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#12
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Avanzato
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 332
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Quote:
Originariamente inviata da alien boy
ma perchè, uno non può essere freddo e distaccato? almeno con i colleghi
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Ma io non lo sono perché voglio esserlo o perché è il mio carattere.
Lo sono per il disagio che provo, ma non vorrei essere così!
Quote:
Originariamente inviata da JericoRose
All'apparenza i gruppi sembrano coesi ed affiatati ma è apparenza spesso...
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Sono d'accordo.
Ma quello che conta (per le tue emozioni) non è la realtà, ma la tua percezione della realtà.
Se fossimo in grado di ragionare sempre razionalmente questo forum non esisterebbe perché nessuno soffrirebbe di ansia sociale...
Quote:
Originariamente inviata da syd_77
Il luogo di lavoro non è il posto migliore per sentirsi parte di un gruppo o per fare amicizia. C'è un accozzaglia di gente diversissima messa insieme in modo artificiale. La gente sul lavoro tende a mostrare la parte peggiore di se, diciamo la parte più aggressiva. E poi quando ci sono di mezzo i soldi pure le pecore si fanno lupi.
Poi è ovvio che in parecchi la pensano così e non si fidano dei colleghi e allora non nasceranno mai dei rapporti reali e di fiducia, o amicizia, ma per quanto mi riguarda, posso dire che non è colpa mia, all'inizio ero ben disposto e cercavo di essere amichevole, poi quando ho visto gente fare la spia, parlare alle spalle e danneggiare i colleghi per un proprio tornaconto, allora ho messo le giuste distanze. La battuta, la scherzosità se capitano, bene, ma ognuno a casa sua, niente gruppi whattsapp e niente cene.
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Ok forse il lavoro non è il posto migliore per stringere legami profondi.
Ma il disagio che provo si estende ovviamente anche ad altri gruppi diversi da quello lavorativo.
Anche durante il periodo universitario sentivo analoghe emozioni.
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18-12-2016, 14:23
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#13
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,102
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Quote:
Originariamente inviata da Adler
Ma io non lo sono perché voglio esserlo o perché è il mio carattere.
Lo sono per il disagio che provo, ma non vorrei essere così!
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in effetti ho risposto in modo un po' impulsivo...
Comunque credo che dipenda molto dalla fiducia che si pensa di poter avere nelle persone che si frequentano. Gli altri forse non sentono la stessa necessità sul luogo di lavoro perchè magari già hanno il loro giro fuori e sono meno apprensivi nei riguardi dei rapporti con i colleghi, o comunque si limitano a recitare la loro parte (che poi non so come si faccia a fare ciò se non si è poco emotivi) pur non essendo molto tranquilli nei confronti degli altri. O magari qualcuno è più ingenuo e si fida a prescindere.
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