|
|
18-07-2025, 11:54
|
#121
|
Intermedio
Qui dal: Jun 2025
Messaggi: 161
|
Quote:
Originariamente inviata da claire
La gente ( no tutta) non sopporta manco i disabili, distoglie lo sguardo e spera che non gli tocchi mai a casa sua "la disgrazia".
Poi magari sono pure "fobici" e problematici psicologici vari, che vogliono attenzioni ed empatia per loro, inclusione per loro.
Tutti vogliamo, pochi diamo. Attenzione, tempo, empatia, vicinanza. Non ci chiediamo come stanno, se avrebbero piacere di un messaggio, di un come stai, di uno sfogo, di un favore, di compagnia. Perché sono cose che disturbano la nostra vita , "perché dovrei passare un pomeriggio estivo in casa ad un capezzale a fare compagnia, perdo una giornata
di mare. Lo chiamerò. Uno di questi giorni. Quando ho tempo. " Dove per tempo so intende "non ho altre priorità mie.
Ho i miei di problemi, la mia di vita che mi son fatto ( con o senza figli che sia), le mie di sfighe grandi e piccole.
Quando va bene, chi se la passa peggio riceve un "ah non puoi usciremo ?Riposati allora, auguri" . Poco importa se" si riposa" da una vita, se tu potresti rinunciare ad una tua giornata di svago su tante. Meglio pensare che quello ha bisogno di stare a letto da solo, che con qualcuno che potresti essere tu. Io ho diritto di andare al mare in compagnia, dopo una settimana di lavoro, dopo che ho sbrigato rogne, cucinato...
C'è anche da dire che chi ha bisogno di vicinanza, di aiuto, di un favore, non lo chiede. Per vari motivi. Uno è l'orgoglio. Come se aver bisogno di altri fosse una colpa di cui vergognarsi.
Insomma ci sono errori psico- sociali, a fronte di tante realtà positive eh. Specie quelle micro, che non vanno sul giornale.
|
Parlando di me, sono una persona che se può aiutare aiuta, anzi mi piace pure dare una mano. Ma finisce qui. Io ho la mia vita, i miei problemi, i miei traumi. Preferirò sempre farmi un viaggio che donare a qualche associazione, preferirò sempre andare in palestra che fare volontariato. Poi se devo aiutare un disabile o un anziano ad attraversare, caduto, in difficoltà e qualsiasi cosa lo faccio molto volentieri. Ma non vado oltre. La mia famiglia invece? Dipende. Ci sono persone per cui darei la vita, persone a cui ho tolto il saluto, persone che "se proprio devo lo faccio", magari seccandomi che non sono potuto andare in palestra o che preferivo riposare.
|
|
18-07-2025, 11:54
|
#122
|
Esperto
Qui dal: May 2022
Messaggi: 2,199
|
Almeno tu ne sei consapevole. C'è gente che non prova nulla verso i bambini e procrea lo stesso, specialmente chi viene da epoche nemmeno troppo lontane in cui fare figli era una tappa obbligatoria. E poi magari ci ritroviamo ad esempio narcisisti eterni bambini che tirano su bambini che diventeranno persone disfunzionali, tipo mio padre per fare un esempio. Ho visto un meme che diceva ''Mi hanno detto vai dove i tuoi famigliari non sono mai stati, allora sono andato in terapia''.
|
|
18-07-2025, 11:56
|
#123
|
Intermedio
Qui dal: Jun 2025
Messaggi: 161
|
Quote:
Originariamente inviata da Edera
Si, gli animali, fanno piu' tenerezza. Pero' i cani preferirei non averli, perche' c' e' l' impegno di portarli fuori sempre( anche con la pioggia, la neve, se stai male, se hai gia' avuto giornata impegnativa etc) e se ti capitano quelli che abbaiano sempre per ogni minimo rumore mi darebbe fastidio.
Se si tratta di averli, preferirei altri animali insomma
|
Nemmeno io vorrei averli, chiaro. O meglio, vorrei avere un cane, ma mi rendo conto che oggettivamente non posso e sarebbe egoistico.
|
|
18-07-2025, 11:58
|
#124
|
Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 29,224
|
Ma no non è quello.
Pensare di essere stati bambini può aiutare a capirli e tollerarli, anche se non si vogliono.
Un po' come si dice di sopportare gli anziani perché un giorno lo sarai, di rispettare i disabili perché potresti diventarlo, di non odiare i mori perché potevi nascerci tu con la pelle nera.
Poi in teoria non servirebbe pensare a se stessi per mettersi un attimo nei panni, basterebbe l'empatia minima sindacale, ma tanti hanno necessità di provarle in prima persona le cose sennò non ci arrivano, e quindi siccome non si può tornare bambini, si dice : pensaci a quando lo eri tu così magari quando ne vedi uno non ti schifi e lo sopporti.
Non c'entra col figliare. Imho.
|
|
18-07-2025, 12:02
|
#125
|
Intermedio
Qui dal: Jun 2025
Messaggi: 161
|
Quote:
Originariamente inviata da claire
Ma no non è quello.
Pensare di essere stati bambini può aiutare a capirli e tollerarli, anche se non si vogliono.
Un po' come si dice di sopportare gli anziani perché un giorno lo sarai, di rispettare i disabili perché potresti diventarlo, di non odiare i mori perché potevi nascerci tu con la pelle nera.
Poi in teoria non servirebbe pensare a se stessi per mettersi un attimo nei panni, basterebbe l'empatia minima sindacale, ma tanti hanno necessità di provarle in prima persona le cose sennò non ci arrivano, e quindi siccome non si può tornare bambini, si dice : pensaci a quando lo eri tu così magari quando ne vedi uno non ti schifi e lo sopporti.
Non c'entra col figliare. Imho.
|
Per alcuni è quello, non mi riferisco a chi dice "ricorda che anche tu sei stato bambino" nei confronti di chi non li sopporta, ma chi ti rinfaccia che sei stato bambino quindi devi amarli ed averne, è diverso. A me, come detto, i bambini mi fanno totale indifferenza, ciò non significa che non li sopporto, ma nemmeno devo amarli a forza perché "prima ero uno di loro". Oppure chi non regge tre ore di pianto in un aereo/treno col genitore che si fa completamente i fatti suoi, penso sia umano. Ed in tale caso non è tanto "sopporta perché sei stato bambino tu", ma è non sopportare tre ore di fila di un rumore molto fastidioso col genitore che si disinteressa. Ma non è di per sè odio e mancanza di empatia verso il bambino.
|
|
18-07-2025, 12:19
|
#126
|
Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 29,224
|
Ma se un bambino piange ed è piccolo non è colpa dei genitori, non possono farci nulla in aereo, anche questo va capito o comunque vanno fati i distinguo. Un conto è il disinteresse e la maleducazione dei propri figli, non gestita e fregandosene del disturbo che dat agli altri. Altro conto se un bambino deve viaggiare, è neonato e piange per i suoi motivi perché è quello che fanno, e il genitore è il primo ad essere a disagio verso gli altri e anche preoccupato per il bambino.
Ci sta che uno non pensi "oh che bello sto suono celestiale", ma nemmeno manifestare apertamente insofferenza sbuffando e protestando se il genitore già è in difficoltà, che deve fare, soffocarlo?
E allora se un disabile fa vocalizzi? Si chiude in casa per non disturbare?
Insomma, non si è obbligati ad amare nessuno, personalmente se non ci fossero i bambini al mondo credo lo avrei già lasciato, non per questo li faccio. Ci sta che non
piacciano per mille ragioni legittime ( non sapete cosa vi perdete  ma vabbè dai) , la tolleranza e il rispetto sono sufficienti , hanno diritto di stare al mondo e non meritano nessun odio esplicito.
Non ci sono problemi a non farli se non si vogliono,o come ho detto, si usano le precauzioni e bon.
Quando sarà obbligatorio fatevi problemi, se qualcuno vi rompe perché non li fate tenetevi pronta qualche risposta sarcastica. Direi che "e tu invece perché li hai fatti?" Va benissimo.
Che poi il fatto che piacciano non è un motivo sufficiente per decidere di farli, mica sono hobby o giocattoli.
|
Ultima modifica di claire; 18-07-2025 a 12:23.
|
18-07-2025, 14:22
|
#127
|
Intermedio
Qui dal: Jun 2025
Messaggi: 161
|
Quote:
Originariamente inviata da claire
Ma se un bambino piange ed è piccolo non è colpa dei genitori, non possono farci nulla in aereo, anche questo va capito o comunque vanno fati i distinguo. Un conto è il disinteresse e la maleducazione dei propri figli, non gestita e fregandosene del disturbo che dat agli altri. Altro conto se un bambino deve viaggiare, è neonato e piange per i suoi motivi perché è quello che fanno, e il genitore è il primo ad essere a disagio verso gli altri e anche preoccupato per il bambino.
Ci sta che uno non pensi "oh che bello sto suono celestiale", ma nemmeno manifestare apertamente insofferenza sbuffando e protestando se il genitore già è in difficoltà, che deve fare, soffocarlo?
E allora se un disabile fa vocalizzi? Si chiude in casa per non disturbare?
Insomma, non si è obbligati ad amare nessuno, personalmente se non ci fossero i bambini al mondo credo lo avrei già lasciato, non per questo li faccio. Ci sta che non
piacciano per mille ragioni legittime ( non sapete cosa vi perdete  ma vabbè dai) , la tolleranza e il rispetto sono sufficienti , hanno diritto di stare al mondo e non meritano nessun odio esplicito.
Non ci sono problemi a non farli se non si vogliono,o come ho detto, si usano le precauzioni e bon.
Quando sarà obbligatorio fatevi problemi, se qualcuno vi rompe perché non li fate tenetevi pronta qualche risposta sarcastica. Direi che "e tu invece perché li hai fatti?" Va benissimo.
Che poi il fatto che piacciano non è un motivo sufficiente per decidere di farli, mica sono hobby o giocattoli.
|
Rispondo per punti.
"Un conto è il disinteresse e la maleducazione dei propri figli, non gestita e fregandosene del disturbo che dat agli altri" proprio di questo parlavo, non del bambino di un anno che piange in quanto tale o perché ha le coliche. Perché se un bambino è maleducato ho il diritto di seccarmi, ma non ho il dovere di sopportarlo. Poi posso riconoscere che è un bambino, certo, infatti il fastidio va verso i genitori, non tanto verso il bambino. Ti cito un esempio, viaggio di 18 ore di volo per l'Asia, bambino di 6 anni che tiene il volume alto del tablet per ore, continua a impattare sul sedile davanti e dietro, corre ovunque, la madre bella comoda a riposare, con tanto di polemica verso chi si irrita. In tal caso no, non devo sopportare perché anche io ero bambino.
"ma nemmeno manifestare apertamente insofferenza sbuffando e protestando se il genitore già è in difficoltà, che deve fare, soffocarlo?". Parlando personalmente, io non ho mai manifestato apertamente il mio fastidio, ma in alcuni casi, come quello sopra, mi riservo il diritto di pensarlo.
" la tolleranza e il rispetto sono sufficienti , hanno diritto di stare al mondo e non meritano nessun odio esplicito." Mai detto il contrario, come ha diritto chiunque di stare al mondo. Ma se un genitore è maleducato non ho l'obbligo di amare o di farmi piacere i bambini altrui, soprattutto se devo farmi 20 ore di volo con gli ultrasuoni e il terremoto sul mio sedile. Che poi non farei scenate certo, sono una persona educata e composta.
"E allora se un disabile fa vocalizzi? Si chiude in casa per non disturbare? " ritengo ci sia differenza tra un disabile e un bambino maleducato, così come tra un neonato con le coliche e un bambino di 4 anni che non conosce limiti.
Il punto finale non è odiare e non tollerare i bambini, ma non avere il dovere o l'obbligo di sopportare la maleducazione, in particolare dei genitori che ritengono "a mio figlio tutto è dovuto".
Ti riporto un esempio, su un noto social (non so se posso riportare i nomi sul forum) una signora fa un video dove riprende sua figlia che dorme in spiaggia, successivamente la gente che cammina sulla passerella, lamentandosi che sua figlia deve dormire e che la gente potrebbe alzare i piedi anziché strisciarli. E no. Tuo figlio non è il centro del mondo di tutti noi, sei in un luogo pubblico, ti adatti. Non è avere poca tolleranza o non sopportare i bambini, bensì non sopportare un genitore che ritiene che suo figlio è il centro del mondo di tutti noi.
|
|
18-07-2025, 14:25
|
#128
|
Intermedio
Qui dal: Jun 2025
Messaggi: 161
|
Quote:
Originariamente inviata da claire
Comunque si può avere anche una vita demmerda senza odiare gli altri, è una scelta.
|
Non è una critica al tuo messaggio, ma solo una riflessione.
Credo che sul forum ci siano diverse persone, ognuna con i propri traumi, problemi, vicissitudini. Quello che intendo dire è che, quanto meno su un forum come questo, non mi sentirei di "criticare" (non che tu lo hai fatto, ripeto, una riflessione) il fatto che uno abbia sentimenti di odio verso gli altri. Perché potrebbe anche essere indice di un trauma, di vicissitudini, di episodi dell'infanzia o di esperienze di vita.
|
|
18-07-2025, 14:27
|
#129
|
Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Banned
Messaggi: 19,337
|
Vabbè ma uno si scusa facendogli credere che lei è il figlio sono il centro del mondo , te continui a fare casino e passare sulla passerella , se dice qualcosa ti scusi di nuovo e dentro di te pensi " ma vaffanculo te tu padre e tu nonna"  , vincono tutti cosi
|
|
18-07-2025, 14:27
|
#130
|
Principiante
Qui dal: Oct 2023
Messaggi: 50
|
A me i bambini,solo se molto piccoli,piacciono anche moderatamente e a volte penso di congelare i miei ovuli dovesse essere che il futuro volessi farne e giá ora sono grandicella,ma ho una fottutissima paura di avere un ipotetico bambino....penso che per fare la mamma ci voglia abnegazione,cosa che nn ho e una stabilitá psicologica,che non ho,inoltre so quanto sono stata ingrata e giudicante verso i miei e l'idea di annullarmi o prodigarmi con grande sollecitudine per qualcuno che mi odierà mi spinge a sentirmi fottuta e di aver fatto un bruttpessimo affare per cui rodersi intensamente prima ancora di farlo! So che è facile che la mia idea sarebbe molto diversa se un bambino lo avessi davvero,visto che giá avere dei cani mi ha spinto ad amarli aprioristicamente e provare tenerezza anche di fronte ad atteggiamenti spiacevoli verso di me....la veritá è che probabilmente se avessi un compagno collaborativo,magari anche una suocera disponibile,penso che cederei e un bambino lo farei e finirei per volerlo,visto l effetto che giá un cane sa farmi,ma è anche che adesso non ci sono le condizioni!
|
|
18-07-2025, 15:57
|
#131
|
Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 29,224
|
Quote:
Originariamente inviata da 39198
Rispondo per punti.
"Un conto è il disinteresse e la maleducazione dei propri figli, non gestita e fregandosene del disturbo che dat agli altri" proprio di questo parlavo, non del bambino di un anno che piange in quanto tale o perché ha le coliche. Perché se un bambino è maleducato ho il diritto di seccarmi, ma non ho il dovere di sopportarlo. Poi posso riconoscere che è un bambino, certo, infatti il fastidio va verso i genitori, non tanto verso il bambino. Ti cito un esempio, viaggio di 18 ore di volo per l'Asia, bambino di 6 anni che tiene il volume alto del tablet per ore, continua a impattare sul sedile davanti e dietro, corre ovunque, la madre bella comoda a riposare, con tanto di polemica verso chi si irrita. In tal caso no, non devo sopportare perché anche io ero bambino.
"ma nemmeno manifestare apertamente insofferenza sbuffando e protestando se il genitore già è in difficoltà, che deve fare, soffocarlo?". Parlando personalmente, io non ho mai manifestato apertamente il mio fastidio, ma in alcuni casi, come quello sopra, mi riservo il diritto di pensarlo.
" la tolleranza e il rispetto sono sufficienti , hanno diritto di stare al mondo e non meritano nessun odio esplicito." Mai detto il contrario, come ha diritto chiunque di stare al mondo. Ma se un genitore è maleducato non ho l'obbligo di amare o di farmi piacere i bambini altrui, soprattutto se devo farmi 20 ore di volo con gli ultrasuoni e il terremoto sul mio sedile. Che poi non farei scenate certo, sono una persona educata e composta.
"E allora se un disabile fa vocalizzi? Si chiude in casa per non disturbare? " ritengo ci sia differenza tra un disabile e un bambino maleducato, così come tra un neonato con le coliche e un bambino di 4 anni che non conosce limiti.
Il punto finale non è odiare e non tollerare i bambini, ma non avere il dovere o l'obbligo di sopportare la maleducazione, in particolare dei genitori che ritengono "a mio figlio tutto è dovuto".
Ti riporto un esempio, su un noto social (non so se posso riportare i nomi sul forum) una signora fa un video dove riprende sua figlia che dorme in spiaggia, successivamente la gente che cammina sulla passerella, lamentandosi che sua figlia deve dormire e che la gente potrebbe alzare i piedi anziché strisciarli. E no. Tuo figlio non è il centro del mondo di tutti noi, sei in un luogo pubblico, ti adatti. Non è avere poca tolleranza o non sopportare i bambini, bensì non sopportare un genitore che ritiene che suo figlio è il centro del mondo di tutti noi.
|
Sono pienamente d'accordo, infatti, ho precisato che ci sono dei distinguo.
Ho fatto pure io un esempio pratico, non sono tutti come te che tolleri senza prendertela con bambini se la colpa è dei genitori, e con i genitori se la colpa non è di nessuno.
Queste del mercato che facevano le scocciate in modo plateale per due vocalizzi di neonato erano mamme a loro volta, quindi avere figli non mette sempre nelle condizioni di comprendere ed empatizzare il prossimo.
Poi ho letto anche il commento di come tu ti gestisci , ma non ti devi giustificare.
Mi riferivo a certi genitori che pretendono di stare al centro dell'universo da terzi solo per la loro scelta di aver figliato , quando sicuramente e umanamente saranno i primi a fottersene degli altri, a maggior ragione se hanno deciso di figliare, che quello presuppone di dare priorità agli affari personali anziché stare attenti agli altri e aiutarli.
Ho letto anche l'altro , lì siamo abbastanza ot, mi riferisco a persone che non hanno giustificazioni di sorta per l'odio che portano avanti. Si può provare il peggiore dei sentimenti senza averne colpa, ma dargli ragione coi comportamenti che si tengono fa la netta differenza. Pure Hitler ha motivi che lo hanno portato a diventare un mostro e a fare del male in modo pratico e teorizzandolo, ma non per questo, se lo giudico una persona di merda sono troppo giudicante, no.
Non so se l'ho scritto qui ma pure un pedofilo ha le sue ragioni per esserlo, eppure non per questo la passa liscia, né per la legge né per il giudizio comune.
Esempi estremi? Si, ma rimane sbagliata e da evitare , l'idea che siccome ho sofferto allora....
Se hai sofferto stai male e puoi essere giustificato in qualche cazzatina. Specie se te ne penti. Se con orgoglio , raziocinio e impegno butti merda dappertutto, e invece di scusarti fai la vittima, ciao. Tua la scelta, e tue le conseguenze di fare almeno schifo a qualcuno.
Come sempre preciso che la scelta della persona è convenzionale, non dico a te che fin qui non hai manifestato niente del genere, e non escludo me. Se faccio deliberatamente la stronza è giusto che mi dicano stronza, quanto ho sofferto non c'entra, solo chi perde lucidità e facoltà di intendere e volere ha attenuanti, sia legali che umane.
|
|
18-07-2025, 16:09
|
#132
|
Intermedio
Qui dal: Jun 2025
Messaggi: 161
|
Quote:
Originariamente inviata da claire
Ho letto anche l'altro , lì siamo abbastanza ot, mi riferisco a persone che non hanno giustificazioni di sorta per l'odio che portano avanti. Si può provare il peggiore dei sentimenti senza averne colpa, ma dargli ragione coi comportamenti che si tengono fa la netta differenza. Pure Hitler ha motivi che lo hanno portato a diventare un mostro e a fare del male in modo pratico e teorizzandolo, ma non per questo, se lo giudico una persona di merda sono troppo giudicante, no.
Non so se l'ho scritto qui ma pure un pedofilo ha le sue ragioni per esserlo, eppure non per questo la passa liscia, né per la legge né per il giudizio comune.
Esempi estremi? Si, ma rimane sbagliata e da evitare , l'idea che siccome ho sofferto allora....
Se hai sofferto stai male e puoi essere giustificato in qualche cazzatina. Specie se te ne penti. Se con orgoglio , raziocinio e impegno butti merda dappertutto, e invece di scusarti fai la vittima, ciao. Tua la scelta, e tue le conseguenze di fare almeno schifo a qualcuno.
Come sempre preciso che la scelta della persona è convenzionale, non dico a te che fin qui non hai manifestato niente del genere, e non escludo me. Se faccio deliberatamente la stronza è giusto che mi dicano stronza, quanto ho sofferto non c'entra, solo chi perde lucidità e facoltà di intendere e volere ha attenuanti, sia legali che umane.
|
No certo, nei casi che hai espresso tu sicuramente non c'è giustificazione, d'accordo. Mi riferivo a persone che ammettono di non voler bene a nessuno o di non essere in grado di voler bene, di non avere la minima empatia per il prossimo e di esserci solo per sé stessi. Non è bello, ma può essere sintomatico di altro, tipo nell'infanzia aver dovuto reprimere obbligatoriamente le proprie emozioni o sentimenti. Sicuramente i casi da te citati o similari non hanno giustificazione, o anche il manifestare apertamente il proprio odio verso chiunque.
|
|
18-07-2025, 16:23
|
#133
|
Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 29,224
|
Beh si quei casi mi dispiacciono, non provare sentimenti umani verso gli altri non è una colpa, credo sia un vuoto dentro che fa molto male. Sempre se verso se stessi si prova qualcosa. So che esistono anedonia, apatia, sia come condizioni temporanee che croniche. Non so come ci si senta e ammetto di provarci uh pizzico di invidia perché io sono sempre sovraccarica (mica solo di amore verso il prossimo  ) e avrei bisogno di momenti di stacco dall'emotività. Ma non deve essere affatto piacevole, credo. Però è ot.
Non so se tu sei di questo tipo, ma strettamente rimanendo sulla questione bambini e figli, per come la metti, io non ci vedo nessuno problema
Sul serio, lascia perdere! Sei a posto così, se hai altri problemi lavora su quello,questo non lo è.
|
Ultima modifica di claire; 18-07-2025 a 16:29.
|
19-07-2025, 14:15
|
#134
|
Intermedio
Qui dal: Jun 2025
Messaggi: 161
|
Quote:
Originariamente inviata da Roby1983
A me i bambini,solo se molto piccoli,piacciono anche moderatamente e a volte penso di congelare i miei ovuli dovesse essere che il futuro volessi farne e giá ora sono grandicella,ma ho una fottutissima paura di avere un ipotetico bambino....penso che per fare la mamma ci voglia abnegazione,cosa che nn ho e una stabilitá psicologica,che non ho,inoltre so quanto sono stata ingrata e giudicante verso i miei e l'idea di annullarmi o prodigarmi con grande sollecitudine per qualcuno che mi odierà mi spinge a sentirmi fottuta e di aver fatto un bruttpessimo affare per cui rodersi intensamente prima ancora di farlo! So che è facile che la mia idea sarebbe molto diversa se un bambino lo avessi davvero,visto che giá avere dei cani mi ha spinto ad amarli aprioristicamente e provare tenerezza anche di fronte ad atteggiamenti spiacevoli verso di me....la veritá è che probabilmente se avessi un compagno collaborativo,magari anche una suocera disponibile,penso che cederei e un bambino lo farei e finirei per volerlo,visto l effetto che giá un cane sa farmi,ma è anche che adesso non ci sono le condizioni!
|
Perdonami, mi ero perso il messaggio. Io se penso agli aspetti positivi lo farei anche ora un figlio, tanto per citarne alcuni:
- coccolarmelo finché posso, svegliarlo, rimboccare le coperte, raccontare le storie prima di addormentarlo;
- condividerci una passione, magari essere anche un po' il "supereroe" di mio figlio/ mia figlia;
- ritornare bambino a mia volta, creare complicità, scherzarci, diventare amici (distinguendo il ruolo di genitore ovviamente);
- non fargli passare quello che ho passato io in infanzia e adolescenza.
Poi viene il resto:
- qualsiasi cosa fai puoi potenzialmente sbagliare e traumatizzare;
- non sopporterei la mancanza di riposo e di sonno, il fatto di non permettermi di essere stanco e di tornare a casa e mettermi solo sul divano a fissare il vuoto o a riposare;
- quel minimo di intimità e complicità che c'è col partner magari viene ribaltato (per gran parte delle coppie che conosco è così);
- sopportare mesi/anni di capricci, magari senza riuscire a fare nulla, dopo una giornata di lavoro e di altri 15 pensieri;
- avere tutte le persone intorno, vedermi magari "tolto" qualcosa "che è mio", o doverlo "condividere" con nonni e zii che fanno a gara tra chi lo vede di più (eh già, pensiero orribile, parte del mio trauma ed egocentrismo);
- essere così egocentrico da fare a gara di cattiverie e mutismo se da adolescente mi tratta male e devo giustificarlo "perché poi gli passa";
- spazi personali e mentali devastati.
Poi io una passione ho: i viaggi. Spesso viaggio da solo perché il mio partner non viaggia. Pensare che magari devo pure annullarmi su questo, perché poi mancano i soldi, il tempo ed altro.
Insomma, per ora decisamente meglio non averli. Bisogna VOLERLI e, dopo di questo, AVERE EQUILIBRIO MENTALE. Cose che mi mancano.
|
|
19-07-2025, 16:26
|
#135
|
Esperto
Qui dal: Jun 2020
Ubicazione: Lazio
Messaggi: 9,871
|
Idem....I miei infatti sono diventati genitori tanto per, mio padre un totale disastro, non ha alcuna qualità genitoriale né un carattere improntato a ciò.
Uno che non c'entra proprio un cazzo con una vita familiare.
|
|
19-07-2025, 18:29
|
#136
|
Intermedio
Qui dal: Jun 2025
Messaggi: 161
|
Quote:
Originariamente inviata da Ezp97
Idem....I miei infatti sono diventati genitori tanto per, mio padre un totale disastro, non ha alcuna qualità genitoriale né un carattere improntato a ciò.
Uno che non c'entra proprio un cazzo con una vita familiare.
|
Mia madre avrebbe voluto abortire inizialmente, l'hanno obbligata a tenermi e per anni non mi sopportava. Mio padre mi amava.
In piccola età mia madre mi ha portato via per stare con un altro uomo, che non era sto granché. Nel frattempo mio padre, tra una donna e l'altra, ha messo sempre le donne prima di me. Magari il trauma di avermi perso e non potuto vedere per tanto tempo lo ha segnato, chi lo sa.
Madre unico "punto di riferimento" a cui ero legato da fidanzato, amico, confidente, che se la portavo su un piedistallo mi trattava come un principe, se appena appena toglievo le attenzioni partiva vittimismo e manipolazione. Padre con cui mi sento al telefono ogni tanto e quelle rare volte che ci vediamo è sempre preso dalla donna del momento.
Insomma, forse è chiaro perché non voglio mettermi al secondo posto se dovessi diventare genitore, o perché non ho sviluppato nessun senso paterno.
Sto uscendo OT, approfondirò la mia storia personale altrove.
|
Ultima modifica di 39198; 19-07-2025 a 18:31.
|
19-07-2025, 18:38
|
#137
|
Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 29,224
|
Significativo il fatto che dici che tua madre non ti sopportava anche se ti ha portato con sé. Mentre tuo padre ti amava ma pur avendo messo le donne prima di te, lo giustifichi perché é stato segnato.
Nessun giudizio sul tuo pensiero, ma un consiglio mi sgorga spontaneo: così come sembra tu abbia perdonato tuo padre per non essere stato presente, non potresti valutare di perdonare tua madre perché avrà avuto anche lei , parimenti, dei motivi per i suoi comportamenti genitoriali errati?
Domanda solo per riflessione personale, non sono un terapeuta e non voglio approfondire.Non rispondere, ignora pure o rispondi a te, mi sentivo di dare questo spunto e l'ho dato, ma chiuderei qui. Scusa se lancio il sasso e nascondo la mano qualora volessi discuterne, ma secondo me è meglio di no. O quantomeno io non replicherò.
|
|
19-07-2025, 20:05
|
#138
|
Intermedio
Qui dal: Jun 2025
Messaggi: 161
|
Quote:
Originariamente inviata da claire
Significativo il fatto che dici che tua madre non ti sopportava anche se ti ha portato con sé. Mentre tuo padre ti amava ma pur avendo messo le donne prima di te, lo giustifichi perché é stato segnato.
Nessun giudizio sul tuo pensiero, ma un consiglio mi sgorga spontaneo: così come sembra tu abbia perdonato tuo padre per non essere stato presente, non potresti valutare di perdonare tua madre perché avrà avuto anche lei , parimenti, dei motivi per i suoi comportamenti genitoriali errati?
Domanda solo per riflessione personale, non sono un terapeuta e non voglio approfondire.Non rispondere, ignora pure o rispondi a te, mi sentivo di dare questo spunto e l'ho dato, ma chiuderei qui. Scusa se lancio il sasso e nascondo la mano qualora volessi discuterne, ma secondo me è meglio di no. O quantomeno io non replicherò.
|
Un po' più complicato di come l'ho scritto. Domani sera sul tardi rispondo meglio che dal PC, che da telefono faccio fatica a scrivere molto
|
|
19-07-2025, 20:25
|
#139
|
Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 29,224
|
Quote:
Originariamente inviata da 39198
Un po' più complicato di come l'ho scritto. Domani sera sul tardi rispondo meglio che dal PC, che da telefono faccio fatica a scrivere molto
|
Se risponderai non controrisponderò. Si certo , immagino sia una situazione emotivamente complessa. Proprio per questo non dirò più nulla in merito, se vorrai esprimerti ben venga e magari dialogarne con qualcuno qui, io non me la sento. Volevo solo dare una suggestione, uno spunto.
Buona serata
|
|
22-07-2025, 08:49
|
#140
|
Intermedio
Qui dal: Jun 2025
Messaggi: 161
|
Quote:
Originariamente inviata da claire
Se risponderai non controrisponderò. Si certo , immagino sia una situazione emotivamente complessa. Proprio per questo non dirò più nulla in merito, se vorrai esprimerti ben venga e magari dialogarne con qualcuno qui, io non me la sento. Volevo solo dare una suggestione, uno spunto.
Buona serata 
|
Eccomi qua. Puoi rispondere tranquillamente, nessun problema. Diciamo che ho scritto in modo molto riduttivo, però (anche se dal post non sembrava) sono molto più "severo" e critico verso mio padre, che non verso mia madre, seppur ha fatto cose decisamente peggiore.
Mia madre è scappata di casa e si è messa con mio padre, quando è rimasta incinta non mi voleva e quando mi ha avuto era un continuo ripudio verso di me. Per carità, si può dire "però ti ha tenuto", si può dire "tante madri ripudiano i figli inizialmente". Diciamo che però mentre non mi voleva e mi traumatizzava in ogni modo, dall'altro ero un qualcosa di proprietà sua, ed allontanava i parenti dalla parte di mio padre che invece mi volevano e tutt'ora mi danno affetto. D'un tratto decide di portarmi via perché voleva stare dall'altro lato d'Italia (quasi) con un altro uomo, mezzo tossico, e ciò mi provoca traumi non indifferenti, considerando che per mesi mio padre non mi ha sentito, nemmeno i miei parenti da parte sua. E da ciò che raccontano mio padre era un padre, nonostante i turni estenuanti si prendeva cura di me, non dormiva, mi cambiava, mi faceva mangiare ecc cose che mia madre, seppur a casa, non faceva, spesso doveva divertirsi, spesso semplicemente non voleva, spesso non consentiva agli altri parenti di avvicinarsi "Poiché invadenti" però contemporaneamente non mi voleva. Era un classico "è roba mia però". Da adolescente e adulto l'ho vista come punto di riferimento, considerando che certe cose non le sapevo, ma con la terapia, fidanzandomi, crescendo, ho notato che ha sempre tenuto un atteggiamento del mostrarmi come trofeo, dell'essere amica, fidanzata, confidente, ponendo in essere sempre atteggiamenti manipolatori e da vittima. Nella vita è stata molto egoista, mi ha fatto rischiare la relazione, il lavoro e tanto altro. Poi farò un post apposito magari, ad ora racconto "veloce".
Eppure l'ho sempre provata a giustificare perché oggettivamente ha avuto una pessima infanzia e a tratti mi fa pena/tenerezza. Però di fondo reputo che, contando la sua pessima infanzia, non devo sicuramente pagare io, non ho scelto io di nascere. Compito di un genitore è non far passare ai figli ciò che hanno passato, reputo.
Mio padre? Mio padre è affettuoso, stravede e via dicendo, è buono di fondo. Ma lo rovina il fatto che è senza colonna vertebrale, appena c'è una donna basta. Per dirne una, non lo vedo da un anno, non si è preoccupato mezza volta di incontrarci. Ci vediamo ogni tanto, sporadica, ma è sempre preso dalla donna. Ho passato, per una situazione, dei mesi pessimi, mai visto, mai sentito (tipo una volta ogni 20 giorni una chiamata). Quindi dell'affetto o del "ti voglio bene" non me ne faccio nulla. Al compleanno una chiamata di due minuti e una promessa di un regalo mai arrivato. L'ultima volta che sono andato a trovarlo, nemmeno mi ricordo quando, nonostante sono andato qualche giorno, è stato al telefono con la donna o era con la donna al posto che con me. Non dico di essere al centro del suo monto, ho quasi raggiunto i -enta, non ho 15 anni, però insomma, un figlio resta un figlio.
Quindi in proporzione è molto più grave l'atteggiamento di mia mamma, ma riesco ad arrabbiarmi di più con mio padre.
|
|
 |
|
|