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11-07-2025, 23:12
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#101
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Esperto
Qui dal: Sep 2010
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 1,837
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Quote:
Originariamente inviata da 39198
Buongiorno a tutti, voglio affrontare un tema particolare, ossia la genitorialità.
Io non sento nulla verso i bambini, sono circondato da persone che quando vedono un neonato o un bambino piccolo si emozionano, gioiscono, si sciolgono, sentono il bisogno di coccolarli o di prenderli in braccio o di giocarci. Io non provo assolutamente nulla, per me un bambino è un qualsiasi essere vivente, non mi fanno tenerezza, non mi fanno piacere, non sento il bisogno di abbracciarli, coccolarli ed altro. A dirla tutta preferisco i cani. Quando vedo un cane mi intenerisco, mi sciolgo, sento il bisogno di accarezzarlo, coccolarlo e via dicendo (sempre col consenso del padrone).
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Si, gli animali, fanno piu' tenerezza. Pero' i cani preferirei non averli, perche' c' e' l' impegno di portarli fuori sempre( anche con la pioggia, la neve, se stai male, se hai gia' avuto giornata impegnativa etc) e se ti capitano quelli che abbaiano sempre per ogni minimo rumore mi darebbe fastidio.
Se si tratta di averli, preferirei altri animali insomma
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Ultima modifica di Edera; 11-07-2025 a 23:54.
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Ieri, 06:06
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#102
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 28,502
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Piuttosto di prendere un cane faccio un figlio giuro.
Non sono molto amante dei cani, ma non è quello.
É che sono impegnativi e dispendiosi come un bambino.
E muoiono presto.
Per carità, mai nella vita.
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Ieri, 06:54
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#103
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Esperto
Qui dal: May 2025
Messaggi: 666
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Quote:
Originariamente inviata da 39198
In parte mi ci trovo nel tuo discorso, quando ti definisci egoista e, per certi aspetti, un aborto di persona, con talvolta poca empatia verso il prossimo.
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Leva anche quel talvolta, io sono dedito al lavoro per il resto non ho empatia per nessuno in primis la mia famiglia ai quali anzi auguro la morte il prima possibile, mentre gli altri non li odio è semplice indifferenza, il fatto di essere un aborto e un fallimento dipende anche dal non aver avuto dei figli.
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Ieri, 06:56
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#104
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Esperto
Qui dal: May 2025
Messaggi: 666
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Si può essere licenziati anche per "libera scelta" del datore di lavoro, dipende dal contratto.
Per quanto riguarda le corna, non è che ci si deve per forza lasciare, così come non è ovvio (stando all'altra tua affermazione) che se perdi il lavoro ne trovi un altro né che se tua moglie ti lascia si prende stipendio e figli in automatico.
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Sei un sofista che ragiona per paradossi metti sempre in mezzo l'eccezione (che conferma la regola), si non lo fa in automatico, prima deve passare dal tribunale
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Ieri, 07:36
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#105
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 28,502
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Comunque si può avere anche una vita demmerda senza odiare gli altri, è una scelta.
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Ieri, 09:11
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#106
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Esperto
Qui dal: Feb 2023
Messaggi: 1,680
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A volte pure io mi sento molto pessimista, poi passa.
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Ieri, 09:53
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#107
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 24,298
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Quote:
Originariamente inviata da Sasuke
Sei un sofista che ragiona per paradossi metti sempre in mezzo l'eccezione (che conferma la regola), si non lo fa in automatico, prima deve passare dal tribunale 
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Non so se sono un sofista ma tu, da quello che scrivi, sembri un incrocio tra un aspie e mia nonna che era del '20
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Ieri, 10:25
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#108
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 28,502
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Quote:
Originariamente inviata da Hassell
A volte pure io mi sento molto pessimista, poi passa.
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Pessimista è un conto, odiare un altro.
Semmai odiare il sistema, i potenti e chi ti caca in testa, o comportamento, gli atteggiamenti, ma non la gente comune che non ti ha fatto niente, rancoreggiare chi passa per la strada perché a te (generico, non tu) é toccata la sfiga (che poi...parliamone delle sfighe che ha la gente, e di che vite demmerda si fa, ma vabbè non parliamone) non mi pare una strategia vincente. Buttare merda dappertutto non è che migliori il mondo e nemmeno la tua vita, poi per carità la giornata odio tutti ce l'abbiamo, ma il rancore come stile di vita...mah, mi sembra piú conveniente altro. Poi ognuno fa come crede, per carità, basta che non faccia concreti danni.
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Ieri, 10:37
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#109
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Esperto
Qui dal: Feb 2023
Messaggi: 1,680
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Quote:
Originariamente inviata da claire
Pessimista è un conto, odiare un altro.
Semmai odiare il sistema, i potenti e chi ti caca in testa, o comportamento, gli atteggiamenti, ma non la gente comune che non ti ha fatto niente, rancoreggiare chi passa per la strada perché a te (generico, non tu) é toccata la sfiga (che poi...parliamone delle sfighe che ha la gente, e di che vite demmerda si fa, ma vabbè non parliamone) non mi pare una strategia vincente. Buttare merda dappertutto non è che migliori il mondo e nemmeno la tua vita, poi per carità la giornata odio tutti ce l'abbiamo, ma il rancore come stile di vita...mah, mi sembra piú conveniente altro. Poi ognuno fa come crede, per carità, basta che non faccia concreti danni.
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Ma infatti, ho sempre pensato che vivere nel rancore o nel fastidio di tutto sia un brutto modo di vivere. Fa male agli altri e a se stessi.
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Ieri, 10:50
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#110
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 28,502
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Quote:
Originariamente inviata da Hassell
Ma infatti, ho sempre pensato che vivere nel rancore o nel fastidio di tutto sia un brutto modo di vivere. Fa male agli altri e a se stessi.
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Esatto si può capire il momento, lo sfogo, ma poi tornare alla ragione, non razionalmente scegliere e confermare sto modo di ragionare. Il rancore è un sentimento e in quanto tale né sbagliato né giusto, il problema è quando gli si dà retta e si sceglie che quella è la realtà e il modo corretto di ragionare e quindi anche a bocce ferme, si vive così, di risentimento. Vedasi varie teorie di cui non faccio il nome ma si è capito. Ma anche altro, vedi certe fedi politiche basate sull'intolleranza.
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Ieri, 10:50
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#111
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 24,298
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Quote:
Originariamente inviata da claire
Pessimista è un conto, odiare un altro.
Semmai odiare il sistema, i potenti e chi ti caca in testa, o comportamento, gli atteggiamenti, ma non la gente comune che non ti ha fatto niente, rancoreggiare chi passa per la strada perché a te (generico, non tu) é toccata la sfiga (che poi...parliamone delle sfighe che ha la gente, e di che vite demmerda si fa, ma vabbè non parliamone) non mi pare una strategia vincente. Buttare merda dappertutto non è che migliori il mondo e nemmeno la tua vita, poi per carità la giornata odio tutti ce l'abbiamo, ma il rancore come stile di vita...mah, mi sembra piú conveniente altro. Poi ognuno fa come crede, per carità, basta che non faccia concreti danni.
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Il partito del rancore è vivo e vegeto, ha solo cambiato nome, ma il suo target è sempre quello.
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Ieri, 12:12
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#112
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Esperto
Qui dal: May 2025
Messaggi: 666
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Non so se sono un sofista ma tu, da quello che scrivi, sembri un incrocio tra un aspie e mia nonna che era del '20 
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Cos'è un aspie
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Ieri, 12:17
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#113
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 14,781
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Quote:
Originariamente inviata da Sasuke
Cos'è un aspie 
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Sta per Asperger o meglio persona con la sindrome di Asperger, quella che oggi viene inclusa nel disturbo dello spettro autistico.
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Ieri, 12:56
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#114
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Esperto
Qui dal: May 2025
Messaggi: 666
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Quote:
Originariamente inviata da Hor
Sta per Asperger o meglio persona con la sindrome di Asperger, quella che oggi viene inclusa nel disturbo dello spettro autistico.
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Ah, no non dovrei esserlo ho problemi di altro tipo però ha ragione che ho una mentalità all'antica.
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Ieri, 13:28
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#115
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: Altrove
Messaggi: 4,613
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Signori noi italiani, fra tante cose che abbiamo importato dall'America e dall'Inghilterra, cioè dal mondo anglosassofono, ci sta anche il modello genitoriale educativo, tipico di questi paesi barbari. Questo modello, che è applicabile solo per paesi molto ricchi e liberalisti e anche ipocriti e bigotti e maschilisti all'enesima potenza, quali sono appunto America ed Inghilterra, è, qui in Italia per i genitori italiani, insostenibile ed impraticabile. Questo è il vero motivo per cui non si fanno figli.
I film, le serie tv, i telefilm merigani e inglesi, ci hanno fatto il lavaggio del cervello proponendoci dei genitori che sono empatici al massimo nei confronti dei figli, che ci parlano, che fanno le cenette tutti assieme, con la luce soffusa e una musica rilassante in sottofondo. Durante le quali figli e genitori parlano dei loro problemi, si confrontano e li risolvono anche, tra una coscia di pollo, una pannocchia arrostita e un beverone di latte ghiacciato.
Questo è il modello della famiglia ricca americana, in cui il padre di solito è un manager di una importante azienda, che guadagna talmetne tanti soldi, che la moglie e madre può starsene a casa tutto il giorno a curare il giardinetto e a scarrozzare in giro i figli, per le mille attività extrascolastiche in cui sono impegnati.
Questo modello di genitorialità ci è stato imposto anche qui in Italia, ma peccato che ci sono delle piccole differenze, che lo rendono inapplicabile. Tipo che tutti e due i genitori devono lavorare, per tirare a campare. Che senza l'aiuto dei nonni e dei suoceri non ce la puoi fare. Che non hai la babysitter che si vede nei telefilm, sempre pronta ad aiutarti quando ti serve. Che le attività extracolastiche dei figli, non collimano con gli impegni lavorativi dei genitori, che tutte ste attività extra sono tutte a pagamento, tranne il catechismo..forse..
Insomma noi ci siamo inculati in testa sto modello di accudimento dei figli anglossassone, in cui è soprattutto la madre che si sacrifica, si immola, totalmente per i figli, rinunciando ad avere una propria vita, fino a quando il figlio avrà 40 anni e finalmente uscirà di casa, sempre che non sia andata via prima la madre all'ospizio, o al manicomio.
Ma non era così una tempo in Italia e non lo è nemmeno oggi in altri paesi. Ad esempio in Francia i genitori se ne sbattono dei figli, li lasciono soli e si godono molto di più la vita, fregandosene delle esigenze dei figli, che crescono lo stesso. Non si immolano, non si sacrificano totalemte, le esigenze del genitore vengono priam di quelle dei mocciosi. Da noi invece, pare che in famiglia il vero capofamiglia sia il figlio piccolo, il moccioso, attorno al quale tutto gira, tutto lui decide e comanda, sceglie persino dove andare in vacanza e quando andarci, scieglie il menù, ecc. Li abbiamo messi, i figli, troppo sul piedistallo ed è quindi chiaro, che con questo modlelo educativo, fare il genitore è un sacrificio sovrumano.
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Ultima modifica di Miky; Ieri a 13:37.
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Ieri, 14:09
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#116
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 28,502
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Oh beh si certi film sono così, ma la mentalità della mamma chioccia è più nostra che loro, senza guardare i film.
É qui che la donna ha la fissa della casa pulita a specchio, di tenersi i figli in casa finché non si sposano facendogli da serve, e riprenderseli se si separano perché "vanno aiutati" come fossero eterni bambini , o disabili. Nel nord Europa si autonomizzato di più i figli.
Pero, adesso, anche volendo, stare in casa con i genitori a 40 anni non è indice di un disagio psico sociale, ma economico.
Magari si dovrebbe collaborare anziché trovare (e fare trovare) tutto pronto, ma tipo ieri leggevo riguardo quel caso di cronaca del 40 enne che ha ucciso la madre e si è ammazzato "eh beh ma se abitava con la mamma alla sua età, c'erano dei problemi in lui".
Che ci fossero problemi visto il crimine non ci sono dubbi, ma questi stavano a Milano, la gente ha idea del costo di affitti, mutui e vita generale a Milano? É normalità stare coi genitori per motivi economici, 2+2 fa 4. Sempre se li hai che ti tengono a casa.
Poi ci sono quelli che a ,30-40 anni vivono da soli ma mangiano e si fanno lavare pulire e stirare da mamma, pure se possono fare tutto e problemi di soldi non ce ne sono. E non a caso sono per lo più i maschietti. E le mamme sono contente di
"aiutarli". O che iniziano a prendere in mano una spugna e toccare i fornelli solo quando vanno da soli , prima no, c'è la mamma. Anche se la mamma lavora, ha magari i nipoti da accudire, e tutta la casa sulle spalle. Ma questo é mentalità
molto nostra e poco anglosassone.
Una mia conoscente "domenica volevo andare in montagna con mio marito , tanto mio figlio ha detto che doveva andare al mare con la morosa. Poi hanno detto che non andavano più al mare ma stavano a casa, il che significa che devo cucinare per tutti e non possiamo più andare via. Mi hanno risposto beh mamma, che problemi ci sono, in montagna ci vai un
altro giorno, quando noi non ci siamo".
Figlio e morosa hanno 25 anni, un buon lavoro, la mamma lavora e tanto, ma fa trovare tutto pronto per tutti, anche le schiscette per i pranzi, il marito lavora e basta, nel tempo libero, in casa non fa niente, il figlio nemmeno e ora ha anche la ragazza di lui sempre là a cui lavare e cucinare.
Ma per lei è normalissimo, fra lavoro famiglia e altro, dorme 3 ore a notte, fa le corse per fare il massimo in tutto, é sempre stanca morta, e trova sia normale così, per lei suo figlio e suo marito sono bravissimi solo perché lavorano e non fanno niente di male. E basta. É stata via dei giorni per un corso di lavoro, preparando prima tutto a casa per loro, e al ritorno ha trovato l'apocalisse, casino ovunque, frigo deserto. Non ditemi che arriva dai film americani sta roba dai. É la normalità nostra. A breve sta coppia giovane andrà a convivere, ma la mamma non lascerà che si arrangino. E loro non diranno che si arrangiano. Le porteranno da lavare e stirare, andrà a pulire e a cuginargli. Ribadisco che lavora la mamma, e molto, non fa un lavoretto con tanto tempo libero.
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Ieri, 14:18
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#117
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Esperto
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 13,493
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Piccola precisazione: se queste dinamiche stanno bene sia a genitore che a figlio il problema non si pone.
L'unico problema è la gente esterna che rompe il cazzo.
Che poi (come già asserito in passato) queste cose, anche se fosse, si imparano un pò alla volta.
Non è una tragedia.
Non ci vuole il master o il dottorato in università della vita.
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