|
|
20-01-2016, 23:08
|
#1
|
Banned
Qui dal: Jan 2015
Messaggi: 200
|
Da un mese a questa parte non riesco più ad uscire con la solita compagnia di amici. Mi ero ripromesso per il nuovo anno di smettere di evitare e di essere più assiduo nelle frequentazioni.
Eppure quando verso fine settimana si inizia ad organizzare qualcosa, e leggo i vari messaggini degli altri, mi viene da rispondere che non ci sono, che sono già impegnato, o non rispondo affatto.
Sia chiaro, il problema non sono loro. In fondo non mi hanno fatto niente. Scrivono, chiedono se ci sono, se mi unisco a loro.
Il problema sono io che non mi trovo più bene in generale.
Ogni volta che usciamo o che li raggiungo in serata mi sento un intruso e mi sembra di sprecare tempo a fingere di essere chi non sono, o a mostrare interesse per cose che non mi interessano.
La maggior parte delle volte mi sembra di essere uno spettatore della loro serata, una comparsa nelle loro vite.
Loro hanno un sacco di interessi e di cose da dire, cose che hanno fatto in settimana. Io magari ho fatto più di loro, ma non mi va di mostrare quello che penso e poi non sono capace di esporre le cose con quella naturalezza che viene a loro.
Quando rientravo poi a casa ci stavo quasi male, ero amareggiato se ero rimasto tutta la sera a guardarli interagire senza quasi partecipare, oppure se avevano occupato tutta la serata con i loro discorsi. Una volta hanno anche confessato che pensavano fossi gay perché non faccio battute sessuali o non esco mai con tipe.
Le serate sono quasi monopolizzate dai soliti due che ne hanno sempre una da raccontare e parlano in continuazione.
Uno di questi una volta era il mio migliore amico e sapevo quasi tutto di lui. Ora è circa un paio d'anni che ci vediamo il sabato sera ma quasi non parliamo o meglio ascolto i suoi racconti superficiali. Mi sono reso conto che non sapeva nemmeno in che settore lavorassi, non mi chiede mai niente di me.
Non so se questo o il fatto che a fine serata mi sento vuoto che mi blocca. Forse vorrei avere solo delle relazioni più profonde, non so.
|
|
20-01-2016, 23:52
|
#2
|
Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,954
|
Sono decenni che queste cose mi sono accadute e ho smesso di frequentare gente, anche per il tipo di clima che hai descritto.
|
|
20-01-2016, 23:58
|
#3
|
Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 948
|
Penso il problema principale sia trovare argomenti di conversazione!!!! Io comunque non romperei con loro, alla fine le persone fanno esperienze solo perche hanno fatto esperienze e non fanno esperienze perche non avendole fatte sono come marchiate a fuoco!
|
|
21-01-2016, 00:00
|
#4
|
Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Near Milan
Messaggi: 3,973
|
Se dietro non c'è un problema patologico di fondo, (es. fobia sociale, distimia ecc.) probabilmente c'è qualcosa dentro di te che ti stà dicendo che quello che facevi solitamente non'è quello che vorresti fare. E la noia, la mancanza di voglia di esprimerti e confidarti con loro sono dei segnali. E non c'è nulla di male, ti resta solo da scoprire cosa ti piacerebbe fare nel fine settimana. Ci sono 3000 altre cose da poter fare, da solo o con una nuova compagnia.
|
|
21-01-2016, 00:08
|
#5
|
Esperto
Qui dal: Dec 2010
Ubicazione: Provincia di Roma
Messaggi: 582
|
Qualcosa di simile è capitato anche a me. Pur avendo acquisito con grande impegno e fatica la capacità di fare nuove conoscenze partendo quasi da zero, non ne ho poi tanta voglia, ecco perchè ho mantenuto quasi niente delle amicizie universitarie.
Mi sono un po' chiesto perchè non ne avessi voglia (nonostante anni prima avrei pagato oro per avere un giro di compagnie come in quel momento) e la risposta è stata semplice: non è quello che voglio.
Forse anche tu inconsciamente sai di volere "altro", devi solo capire se questo "altro" sono amicizie diverse, un amore o chissà cosa.
|
|
21-01-2016, 00:33
|
#6
|
Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 5,084
|
Quote:
Originariamente inviata da leoleo1
Il problema sono io che non mi trovo più bene in generale.
Ogni volta che usciamo o che li raggiungo in serata mi sento un intruso e mi sembra di sprecare tempo a fingere di essere chi non sono, o a mostrare interesse per cose che non mi interessano.
La maggior parte delle volte mi sembra di essere uno spettatore della loro serata, una comparsa nelle loro vite.
Le serate sono quasi monopolizzate dai soliti due che ne hanno sempre una da raccontare e parlano in continuazione.
Uno di questi una volta era il mio migliore amico e sapevo quasi tutto di lui. Ora è circa un paio d'anni che ci vediamo il sabato sera ma quasi non parliamo o meglio ascolto i suoi racconti superficiali. Mi sono reso conto che non sapeva nemmeno in che settore lavorassi, non mi chiede mai niente di me.
|
Il problema non sei nè tu, nè loro, semplicemente il fatto che questa gente non ti da niente.
O forse è un po' "colpa" di entrambe le parti, tu non riesci ad aprirti e loro non riescono a coinvolgerti.
Non mi sembrano amici, solo conoscenti, non ti apri, ti senti a disagio, loro non chiedono nulla e tu non dici nulla di te.
E' normale che relazioni così ti facciano sentire a disagio, non è proprio evitamento in questo caso, è solo che non ti trovi bene con loro, quindi è ovvio che tu non abbia tutta questa voglia di vederli.
|
|
21-01-2016, 00:55
|
#7
|
Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Nella mia testa, e occasionalmente nel mondo reale.
Messaggi: 2,679
|
Succede molto spesso anche a me di sentirmi così.
A volte mi sembra che i miei amici siano amici di convenienza.
Poi mi ricordo che gli voglio bene e che se avessi amici di convenienza sarei circondata da molte più persone.
Però mi pesa comunque stare con loro molto spesso, per il semplice fatto che rispetto a loro ho una vita vuota, quindi appunto non ho mai niente da dire. Non sono mai il centro dell'attenzione per loro.
Non torno a casa rilassata dopo averli incontrati...
ti capisco.
|
|
21-01-2016, 14:22
|
#8
|
Banned
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Milano
Messaggi: 14,714
|
pure io ho lo stesso problema, non ho più voglia di investire sull'amicizia perché non ho interesse nelle persone e in quello che vogliono dire. E' strano ma mi diverto a stare da sola e fare le cose che mi piacciono, invece uscendo dovrei sorbirmi i soliti discorsi, l'amica che ha problemi, le confidenze, raccontare cosa si fa durante la settimana. Io non faccio un cavolo purtroppo, non mi succede mai niente e quindi non ho niente da dire, a parte le solite cose. Non so, magari dipende anche dalla compagnia, forse non sono le persone giuste per te, non ti ci vedi. Magari per te è meglio fare qualcosa per conto tuo, non mi sembra che tu sia fobico quindi avrai esigenze diverse dagli altri che magari amano passare la serata nei locali a dire cazzate. Non sempre quello che pensiamo e sentiamo è sbagliato, dovremmo farci guidare di più dalle nostre sensazioni, capire cosa ci dicono. Ti stai dicendo che devi cambiare, compagnia o modo di fare
|
|
21-01-2016, 14:56
|
#9
|
Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,210
|
in generale le persone son noiose, non penso sia un problema specifico di questi che frequenti
|
|
21-01-2016, 15:06
|
#10
|
Banned
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Genova
Messaggi: 5,664
|
Mi capitava pure a me fino a un po' di tempo fa ma il motivo è facile da capire:
Uscivo con persone con cui non c'era molta affinità nel senso che erano un po' un riempitivo ( da ambo le parti cioè io per loro e loro per me) e mi adeguavo a fare delle attività che non sentivo come mie ma perché le faceva il "gruppo" cercavo di adattarmi seppur a fatica. E' ovvio che come situazione non poteva essere soddisfacente.
Ultimamente ho risolto nel seguente modo: ho amicizie per settore d'interesse e non significa che sono amici per mio interesse, sia chiaro ma che li vedo in determinati contesti di mio interesse. Ad esempio ho degli amici nei locali dove vado nel weekend a sentire musica live e ci vediamo solo in quel contesto e parliamo quasi esclusivamente di musica. Ho delle amicizie tra gli utenti del forum e ogni tanto ci vediamo per raduni...e infine ho delle amicizie nel gruppo di escursionisti che frequento, e con loro mi vedo solo la domenica proprio per fare delle gite....Credo che siano preferibili queste amicizie rispetto a quelle in cui hai un gruppo con cui svolgi più attività, per il semplice fatto che hai già un'idea fino a che punto puoi arrivare come amicizia e non ti crei false aspettative...
|
|
21-01-2016, 15:27
|
#11
|
Avanzato
Qui dal: Jan 2013
Messaggi: 360
|
Ti consiglierei di non perdere i contatti, per esperienza personale posso dirti che una volta perso il giro di amicizie non sono più stato capace di riprenderlo
|
|
21-01-2016, 15:33
|
#12
|
Banned
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Genova
Messaggi: 5,664
|
Quote:
Originariamente inviata da slowdive
Ti consiglierei di non perdere i contatti, per esperienza personale posso dirti che una volta perso il giro di amicizie non sono più stato capace di riprenderlo
|
Si, può capitare anche questo, ma molto dipende anche dagli interessi che tu sviluppi: è ovvio che se non hai nessun interesse e partecipi un po' passivamente al tuo giro di amicizie, una volta che decidi di lasciarle, poi diventa difficoltoso trovarne altri...Invece se hai qualche interesse che ti porta a frequentare qualche ambiente sociale, il discorso è diverso...e hai sicuramente maggiori occasioni di trovare un nuovo giro.
|
|
21-01-2016, 16:16
|
#13
|
Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 14,165
|
Quote:
Originariamente inviata da leoleo1
Una volta hanno anche confessato che pensavano fossi gay perché non faccio battute sessuali o non esco mai con tipe.
|
questa è proprio una cosa che mi fa incazzare! estroversoni di merda!
|
|
21-01-2016, 18:57
|
#14
|
Avanzato
Qui dal: Mar 2015
Ubicazione: Puglia
Messaggi: 256
|
Per esperienza...non dire "no" troppe volte o ti ritrovi solo soletto in men che non si dica
Se hai problemi a stare in compagnia, sicuramente la situazione non migliora stando ancora più solo (se non per il fatto che troppa solitudine ti fa venir voglia di stare con gli altri). Sforzati di uscire ogni tanto, anche se potresti passare momenti pesanti, meglio quelli che niente.
Suvvia ragazzo
|
|
24-01-2016, 22:02
|
#15
|
Banned
Qui dal: Jan 2015
Messaggi: 200
|
Ieri ho seguito alcuni vostri consigli, mi sono fatto coraggio (sono stato incerto fino all'ultimo per raggiungerli) e sono uscito con gli amici.
Inizio serata disastrosa, c'erano un paio di persone nuove e mi sono seduto all'esterno e non ho detto quasi una parola. Facevo di sì con la testa o sorridevo alle battute che reputavo tali.
Poi però mi sono sforzato e ho cercato di fare anche io il brillante. Ai giochi da tavolo sono finito in squadra con i due nuovi e, complice la vittoria, sono risultato più socievole ed aperto del solito.
Mi sono offerto di accompagnare questo mio amico a casa, e per la prima volta dopo un paio di anni sono riuscito a dirgli un sacco di cose che tenevo dentro. Mi ha detto che non pensava che uno come me non avesse uscenti o avventure amorose, che non aveva nessuno da presentarmi.
Avrei voluto anche dirgli che mi piace una ragazza del gruppo che non penserebbe nemmeno lontanamente a me come suo fidanzato, ma non volevo complicare troppo la situazione.
|
|
24-01-2016, 22:09
|
#16
|
Principiante
Qui dal: Jul 2015
Ubicazione: Veneto
Messaggi: 78
|
Sembra di rivedere me, pure io mi sentivo così. Quando arrivava il fine settimana mi veniva l'ansia. Chiusi con la compagnia pensando di trovare di meglio, di trovare un gruppo in cui mi sentissi più coinvolto ma questo non è mai successo e ora sono arrivato che faccio quasi fatica ad uscire di casa.
|
|
19-02-2016, 20:39
|
#17
|
Avanzato
Qui dal: Feb 2010
Ubicazione: Castellammare di Stabia
Messaggi: 306
|
Molto dipende da con che spirito si va a vivere una situazione, quali pensieri ti accompagnano, quali obblighi pensi di dover soddisfare, cosa pensi bisognerebbe fare e dire.
Ma quando la timidezza è oramai storicizzata, la solitudine ha già cominciato a farsi sentire, e cominci anche a sentirti demotivato, magari anche un po' apatico, tutte le cose che si fanno con gli altri cominciano ad avere il sapore del vuoto, dell'inutile. Le cose diventano non interessanti, anche perché hai cominciato a interessarti a ben poche cose.
È il mondo intorno che sfugge di mano, una morìa di colori invade mente e fantasia.
Ma gli umani stanno insieme, o tentano di farlo, non per i contenuti delle loro parole (o almeno non spesso) ma per sentirsi di appartenere.
E allora se ti riesce di percepire questo senso di appartenenza sociale, una appartenenza non sfuggente, non precaria, e aviverla, le cose cambiano, cambia lo spirito con cui vivi gli incontri, ed è un diverso percepire.
|
|
19-02-2016, 21:22
|
#18
|
Banned
Qui dal: Mar 2015
Messaggi: 1,026
|
A me succede lo stesso. Non sono coinvolta emotivamente, è una recita continua che fiacca tantissimo.
|
|
19-02-2016, 23:32
|
#19
|
Esperto
Qui dal: Jan 2015
Messaggi: 442
|
Capita lo stesso pure a me, il più delle volte quando mi viene proposto di uscire vorrei rifiutare perché tanto so che passerò il tempo ad annoiarmi e a pensare al momento in cui potrò finalmente tornare a casa. I discorsi e il confronto con le altre persone mi destabilizza tantissimo evidenziando le enormi differenze tra me e le altre persone, a volte mi sento quasi come un'aliena. Quando torno a casa poi sto in genere peggio di prima. Nonostante tutto però il più delle volte finisco per accettare di uscire, seppure con controvoglia, perché altrimenti mi sentirei vagamente in colpa e anche per la paura di ritrovarmi del tutto sola.
|
|
23-03-2016, 19:16
|
#20
|
Avanzato
Qui dal: Feb 2010
Ubicazione: Castellammare di Stabia
Messaggi: 306
|
Quote:
Originariamente inviata da leoleo1
Loro hanno un sacco di interessi e di cose da dire, cose che hanno fatto in settimana. Io magari ho fatto più di loro, ma non mi va di mostrare quello che penso e poi non sono capace di esporre le cose con quella naturalezza che viene a loro.
|
Ma tu, di interessi ne hai? Se ne hai di diversi, hai delle cose da dire. Se hai fatto più di loro hai delle cose, ma dipende da cosa hai fatto.
La capacità di esporre le cose le hanno tutti, forse ti riferisci all'abilità di farlo, ma questa si acquisisce con l'esercizio. Più comunichi verbalmente, più ti sciogli e il parlare diventa fluente.
Poi c'è il problema dell'inibizione. Forse questo è il fattore che ti blocca di più, infatti, l'altra serata che ti è riuscito di interagire positivamente, probabilmente hai messo da parte le tue paure, ma soprattutto i tuoi pensieri negativi, compresi quelli che si presentano come un "sentirsi" in un certo modo (estraneo, extra terreste, distante ecc).
Credo che l'esperienza positiva dell'altra sera ha dimostrato che sei capace di interagire e che hai anche delle abilità sociali. È chiaro che se non le usi, ti arruginisci e cominci a pensare che non se abile come gli altri.
Quote:
Originariamente inviata da leoleo1
Quando rientravo poi a casa ci stavo quasi male, ero amareggiato se ero rimasto tutta la sera a guardarli interagire senza quasi partecipare, oppure se avevano occupato tutta la serata con i loro discorsi.
|
Cosa ti veniva da pensare mentre stavi a guardarli interagire? Che dovevi dire o fare? Che non eri bravo come loro? Che non avevi nulla da dire? Che non ti veniva in mente nulla da dire? Pensieri negativi come questi? Se è così, ti sei bloccato proprio per via di questi pensieri.
Quote:
Originariamente inviata da leoleo1
Ora è circa un paio d'anni che ci vediamo il sabato sera ma quasi non parliamo o meglio ascolto i suoi racconti superficiali.
|
Non bocciamo i discorsi superficiali, servono a mantenere in vita le relazioni:
http://www.addio-timidezza.com/2011/...ersazioni.html (utilità e danno delle conversazioni banali)
Quote:
Originariamente inviata da leoleo1
Non so se questo o il fatto che a fine serata mi sento vuoto che mi blocca. Forse vorrei avere solo delle relazioni più profonde, non so.
|
Per forza che ti senti un vuoto che ti blocca, hai vissuto delle situazioni in cui non sei riuscito a esprimere te stesso, l'insoddisfazione si fa sentire, forse anche un senso di sconforto e forse anche l'idea di una vita immobile. Cavolo, non è bello il senso dell'inutilità...
Però le relazioni più profonde sono anche più difficili da sostenere e quasi impossibili da sostenere con costanza. Implicano uno sforzo maggiore, scioltezza dialettica, "complicità", empatia, presenza. Ma anche questi hanno bisogno di tanti momenti di banalità. La mente ha bisogno di rilassarsi ed evadere.
Quote:
Originariamente inviata da leoleo1
Ieri ho seguito alcuni vostri consigli, mi sono fatto coraggio (sono stato incerto fino all'ultimo per raggiungerli) e sono uscito con gli amici.
Inizio serata disastrosa, c'erano un paio di persone nuove e mi sono seduto all'esterno e non ho detto quasi una parola. Facevo di sì con la testa o sorridevo alle battute che reputavo tali.
Poi però mi sono sforzato e ho cercato di fare anche io il brillante. Ai giochi da tavolo sono finito in squadra con i due nuovi e, complice la vittoria, sono risultato più socievole ed aperto del solito.
|
È possibile che il tuo "sforzarti" sia anche coinciso con il dirottare la tua attenzione su quel che accadeva, piuttosto che sui tuoi pensieri negativi? Hai fatto caso se è successa questa cosa?
Quote:
Originariamente inviata da leoleo1
Mi sono offerto di accompagnare questo mio amico a casa, e per la prima volta dopo un paio di anni sono riuscito a dirgli un sacco di cose che tenevo dentro. Mi ha detto che non pensava che uno come me non avesse uscenti o avventure amorose, che non aveva nessuno da presentarmi.
|
Una volta che sei riuscito a rompere i lacci dell'inibizione ansiogena, hai messo le ali. Come dicevo prima, hai dimostrato a te stesso che hai le capacità e le abilità, hai solo bisogno di trovare il modo di mettere in secondo piano i pensieri negativi
|
|
|
|
|