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22-06-2020, 21:11
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#21
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Banned
Qui dal: Dec 2009
Ubicazione: Inferno
Messaggi: 2,707
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A me più che altro non piacciono gli obblighi della vita, il lavoro su tutti. È tutta una corsa per accumulare soldi, doveri e responsabilità. Odio tutto questo. Purtroppo metto sempre il dovere al primo posto, quindi mi diverto ben poco.
Altrimenti, quando non sono sotto stress e posso starmene tranquilla non mi dispiace, ma appunto, sono momenti rari. Poi, sono consapevole di vivere abbastanza fuori dal mondo, non mi interessa sposarmi, avere figli, socializzare, ma a me va bene il modo in cui vivo, quindi me ne frego.
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Ultima modifica di incompresa88; 22-06-2020 a 21:16.
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22-06-2020, 21:19
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#22
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Esperto
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 12,375
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non postate ste cose, già sono in para di mio proprio su ste cose
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23-06-2020, 16:38
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#23
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Esperto
Qui dal: Oct 2016
Messaggi: 2,412
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Quote:
Originariamente inviata da Odiotutti
Con una massiccia dose di eroina si dovrebbe morire felici come non lo si è mai stati.
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eroina pura o la merda che vndono in strada? suppongo iniettata e non aspirata così è più diretta, quanta ne serve secondo te?
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24-09-2021, 23:12
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#24
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Esperto
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 12,375
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Sto facendo necroposting, ma questo thread esprime esattamente quello che provo anch'io. È un pensiero che ciclicamente, a periodi, ritorna nella mia mente e non riesco a togliermelo mai del tutto dalla testa. La prospettiva secondo la quale bisogna lottare, competere, sgomitare, farsi il culo, per guadagnarsi da vivere per molti è una motivazione, mentre su di me non è motivante per niente, mi sale il rifiuto, genera profondo malessere e pensieri di suicidio. Ho ritrovato il thread su google quasi casualmente perché stavo facendo delle ricerche su questi argomenti, a volte si pensa di essere gli unici ad avere certi pensieri e invece sono molto più diffusi di quello che pensavo.
C'è chi resiste e tira avanti e c'è anche chi dalle parole e i pensieri poi passa ai fatti,e saluta tutti...C'è un giusto e un sbagliato in queste scelte? Non riesco a darmi una risposta, entrambe le scelte, la "resistenza" e la "resa" hanno entrambe valide e comprensibili motivazioni. Chiedo nuovamente scusa per il necroposting ma dovevo sfogarmi da qualche parte ed essendo l'argomento spinoso non me la sentivo di postare in thread più leggeri e generici.
Inviato dal mio SM-J510FN utilizzando Tapatalk
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25-09-2021, 05:20
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#25
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Principiante
Qui dal: Sep 2021
Messaggi: 5
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Leggendo la discussione e i commenti, mi sono emozionato, la vita è un mistero e tutti lo sappiamo chi meno chi più, io per esempio sono un 19enne senza tanta codesta educazione in senso letterale non capisco come comportarmi, come muovermi se offendo qualcuno facendo passi falsi, non parlo a meno che non sono obbligato perciò eloquio 5/100 se dovrei valutarmi, fobia sociale, atelofobia e agorafobia sono pacifico dall'infanzia figuriamoci avevo paura delle vespe che entravano dalla finestra della scuola ma raramente li uccidevo e tutt'oggi uccido insetti solo se costretto, e cosa mi sono meritato solo merda il bullismo ho fatto l'esame di scuola media, arrivato in prima superiore ho visto che si doveva lavorare e li impanicato ho subito deciso di ritirarmi per paura di sfotto, adesso faccio una vita nulla a casa sempre giocato col PC, Playstation, telefoni in tutta la mia vita si e no ho avuto all'circa 3-2 telefoni pc e resto presi da mio fratello io non ho fatto nulla e non ho mai sforzato nessuno a comprarmi qualcosa, se non che ero curioso, in tutta la mia vita ragazzi non sono mai uscito da solo, soltanto viaggiato attaccato alle mani dei miei genitori da piccolo, la cosa più bella che mi sia mai capitata da piccolo è stata perdermi tra le spiagge e gli scogli mi hanno ritrovato soltanto grazie alle patatine lasciate a terra da me per sbaglio penso, ma ad oggi sono bloccato a casa di recente mia sorella mi sta aiutando sembra riuscirci in qualche modo, oltre ad uscirmi lacrime improvvise non faccio altro che giocare, e ogni tanto pulire casa con la scopa..
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25-09-2021, 05:23
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#26
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Principiante
Qui dal: Sep 2021
Messaggi: 5
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Quote:
Originariamente inviata da Teach83
Forse sei uno di quelle persone nate "fuori dal tempo".
Nel senso che se fossi nato in un epoca passata, dove la competizione sociale era inferiore ed i ritmi lentissimi, non avresti questi problemi o ne avresti meno.
Poi ci aggiungi una vita media bassa (40/50 anni massimo), che ti permette di non trascinarti eventuali problemi sociali all'infinito...
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Ci ho pensato anche io in questo mese, [Ma se fossi nato nei medievali o in qualche altra epoca non sarei stato più utile?]
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25-09-2021, 05:37
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#27
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Principiante
Qui dal: Sep 2021
Messaggi: 5
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Quote:
Originariamente inviata da Fallito91
Salve a tutti è da molto tempo che non scrivo più su questo forum,non so se qualcuno si ricorda di me. Comunque in questi giorni ho maturato dei pensieri in testa e sento il bisogno di esprimerli ed ho deciso di farlo qui.
In pratica ho riflettuto molto e mi sono accorto che non mi piace vivere.
Mi sono reso conto che non ha nessun senso vivere,la vita è solo ansie, problemi,una preoccupazione costante, problemi su problemi,obblighi, doveri,responsabilità,ansie,spese,tasse,cose da pagare per tutta la vita,in pratica la vita consiste nell'andare avanti ogni giorno solo per riuscire a pagare queste cose cibo,affitti,bollette,mutuo e robe varie, lavorare 10/12 ore al giorno senza tempo libero (per chi un lavoro c'è l'ha,oppure lottare per averlo con contratti ridicoli),mancanza di libertà senza tempo da dedicare agli hobby o passioni,produrre,fatturare,competere,stress,lotta re,scadenze, obiettivi,esami,prove, che senso ha vivere? Per favore me lo spiegate? Ma cosa ci trovate di bello? Perché vi piace? Per me è un incubo,vedo solo obbighi, preoccupazioni, oppressione e responsabilità.
Sinceramente non mi piace,non ci vedo niente di positivo, è solo un problema vivere, perché andare avanti se è solo una sofferenza? Che senso ha? Onestamente non ci vedo nulla di bello nel vivere,se potessi firmerei subito per morire adesso senza neanche pensarci,non mi piace vivere in questo mondo, è solo una sofferenza e ansia continua,se morissi sicuramente starei meglio senza alcun dubbio,conviene morire. Sono serio. Il solo fatto di pensare di vivere così per i prossimi 30 o 40 anni in questo modo mi fa stare male, no basta,per favore risparmiatemi,vi prego,voglio morire subito,non mi piace,non ci sto più,fermiamo questa giostra,voglio scendere,staccatemi la spina. Spesso invidio gli over 70 che hanno già vissuto la loro vita e sono vicini alla morte,invece io devo ancora affrontare quest'incubo,come vorrei avere anche io 70 anni ed oltre aver già vissuto la mia vita ed essere prossimo al trapasso,vorrei che mi fosse risparmiato di vivere,vivere è un inconbenza,un obbligo,un inferno,uno schifo,non conviene vivere, è una fregatura nascere. Sono serio. Ho capito tutto,ho trovato la chiave di lettura,finalmente ho trovato il mio problema,io odio vivere,non mi piace,stop. Questa situazione del coronavirus mi ha fatto molto riflettere dentro di me e sono giunto a questa conclusione sulla vita. Parlano di ritorno alla normalità? Ma che cos'è la normalità? Vivere quel mondo e quella vita frenetica, economica e competitiva. Con quasi 35.000 morti pensavano al PIL,all'economia,ai fatturati,a confindustria,alla produzione industriale, ossessionati dai soldi,dalle scadenze da pagare,dalle tasse da rincorerre di pagare per l'intera esistenza,erano tristi e smaniosi di riprendere subito il loro ritmo frenetico-consumistico-economico-produttivo madonna mia mi sento male,mi viene da spararmi. La cosa più triste era il fatto di vedere la gente triste e nostalgica di quella vita,gente che abituata in quel modo quando si è vista in casa non aveva più senso di vivere,come se una volta toltogli il giocattolo del consumismo e della vita frenetica economica non avevano più un senso ed uno scopo nella vita,come se la loro vita consiste solo nel produrre e nel fatturare e rincorrere a pagare tasse e scadenze 24 ore su 24 senza nessun altro tipo di interesse e una volta toltogli questo stile di vita si sentivano persi,ormai sono istituzionalizzati come nel film le ali della libertà,non so se vi ricordate. Che tristezza. Ma la cosa ancor più peggiore era vedere su quei programmi tv tipo la vita in diretta quei ristoratori e commercianti che pur di riprendere il ritmo frenetico-economico-produttivo asfissiati dalle tasse e dalle robe da pagare tali da non poter dormire la notte si scervellavano come dei pazzi per trovare metodi per giustificare la riapertura e li vedevi tutti messi lì con gel,distanze, plexiglass,robe varie il tutto per riaprire ossessivamente, quasi a giustificarsi che cosi si poteva riaprire,a me sembravano dei pazzi psicotici con disturbo ossessivo compulsivo. Ma quello che le batte tutte era l'imprenditore 85 enne ormai ricco o quantomeno benestante prossimo alla morte ancora lì sul trono di potere che stava lì 24 ore su 24 nella sua azienda chiusa e cercava il modo di come riaprire come se questo fosse il suo unico scopo e interesse della sua vita.Che tristezza queste persone. Non mi piace questo mondo,non voglio viverci,mi dispiace,non mi piace vivere. Ma come fate ad essere felici? Cosa vi spinge a vivere ogni giorno ed affrontare tutto questo? Cosa? Che senso ha? Che schifo! Io non ci sto! Fatemi morire ora come la canzone di Lucio Battisti stanotte! Adesso!! Siiiiii!!! Mi basta il tempo di morireeee!!! In un certo senso ammiro i senzatetto almeno sono liberi dal sistema o quelli che fanno i giramondo,le ammiro queste persone,fanno bene,che mandano affanculo tutto il sistema che ci vuole oppressi e schiavi. Certe volte penso di fare come quelli che fanno vedere su Chi l'ha Visto che lasciano tutto e scompaiono ed iniziano a fare i giramondo e girano tutto il mondo,vivono per strada è vero ma almeno sono liberi di vivere e di esplorare il mondo,scoprendo nuovi popoli e culture. Mi dispiace ditemi che sono pazzo ma io la vedo così,dentro di me penso questo. Vorrei estraniarmi a tutto.
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Come ti va la vita adesso, stai bene o ancora male con te stesso e tutto il mondo?
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25-09-2021, 08:38
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#28
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Esperto
Qui dal: May 2021
Ubicazione: Veneto
Messaggi: 602
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A mio avviso, principalmente emerge il fatto che odi lavorare, pagare, e tutte le responsabilità e gli obblighi annessi, più che il vivere in generale. Ma leggendo, dal punto di vista psicologico, ho notato che c'è anche una distorsione di fondo: cioè che la propria sofferenza sia la sofferenza degli altri. Proiettare le personali modalità di sentire e vedere il mondo nella testa e nella vita dell'altro. Svolgo un breve ragionamento: la maggior parte delle persone apprezza la vita semplicemente perché ne hanno una, quando invece non si ha più una vita, persone che ti amano e da amare, persone significative con cui condividere il tuo percorso su questa terra, allora tutto perde di significato e scivola nell'abisso. La gente che ha una vita può anche avere ansie e preoccupazioni nel lavorare e pagare le tasse, avere responsabilità e obblighi da seguire, ma se quando tornano a casa hanno una vita, una vita che sostiene e aiuta a sopportare le difficoltà, una vita gratificante che le fa sentire bene, il senso delle cose cambia radicalmente. Se invece torni tutti i giorni dal lavoro ma oltre quello non c'è una vita ad aspettarti, allora resta solo l'angoscia del quotidiano e non pensi ad altro, semplicemente perché non hai altro a cui pensare.
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25-09-2021, 09:23
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#29
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Banned
Qui dal: Jun 2020
Ubicazione: Lazio
Messaggi: 9,562
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Quote:
Originariamente inviata da Dr. House
A mio avviso, principalmente emerge il fatto che odi lavorare, pagare, e tutte le responsabilità e gli obblighi annessi, più che il vivere in generale. Ma leggendo, dal punto di vista psicologico, ho notato che c'è anche una distorsione di fondo: cioè che la propria sofferenza sia la sofferenza degli altri. Proiettare le personali modalità di sentire e vedere il mondo nella testa e nella vita dell'altro. Svolgo un breve ragionamento: la maggior parte delle persone apprezza la vita semplicemente perché ne hanno una, quando invece non si ha più una vita, persone che ti amano e da amare, persone significative con cui condividere il tuo percorso su questa terra, allora tutto perde di significato e scivola nell'abisso. La gente che ha una vita può anche avere ansie e preoccupazioni nel lavorare e pagare le tasse, avere responsabilità e obblighi da seguire, ma se quando tornano a casa hanno una vita, una vita che sostiene e aiuta a sopportare le difficoltà, una vita gratificante che le fa sentire bene, il senso delle cose cambia radicalmente. Se invece torni tutti i giorni dal lavoro ma oltre quello non c'è una vita ad aspettarti, allora resta solo l'angoscia del quotidiano e non pensi ad altro, semplicemente perché non hai altro a cui pensare.
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È vero anche questo, il problema è che se non hai mai avuto quelle cose fin da piccolo non te le crei mica dal niente da un giorno all'altro. Ci credo che una persona è poi frustrata.
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25-09-2021, 10:51
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#30
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da Dr. House
A mio avviso, principalmente emerge il fatto che odi lavorare, pagare, e tutte le responsabilità e gli obblighi annessi, più che il vivere in generale.
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Peccato che nella stragrande maggioranza dei casi sia impossibile vivere senza dover sottostare alla condanna biblica che si esprime in quelle cose. E' uno dei grandi mali dell'umanità, da cui non sembra esserci neanche lo stimolo a una riflessione per provare a immaginare la possibilità di una vita senza l'aut-aut del bisogno o delle catene. E quindi ci sta che a volte quegli obblighi siano talmente soverchianti da non lasciare spazio per altro, o quasi.
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25-09-2021, 11:32
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#31
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Esperto
Qui dal: May 2021
Ubicazione: Veneto
Messaggi: 602
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
E quindi ci sta che a volte quegli obblighi siano talmente soverchianti da non lasciare spazio per altro, o quasi.
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Sì infatti non parlavo di quello, è ovvio che "ci sta": nel mio discorso ho parlato proprio di questo "altro" che sta oltre il lavoro. Quando oltre ciò manca una vita degna di questo nome. Le difficoltà e le traversie si possono vivere con uno spirito del tutto diverso nel momento in cui hai legami affettivi veri su cui fondare l'esistenza e dei motivi forti a cui credere.
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25-09-2021, 14:00
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#32
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Esperto
Qui dal: Dec 2019
Ubicazione: Monsters in the parasol
Messaggi: 2,697
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A me non piace vivere in generale, non solo per gli obblighi e le incombenze. Non provo piacere neanche nelle attività ritenute piacevoli come lo sport, l'attività fisica mi provoca solo stanchezza e affanno nessuna scarica di dopamina. Provo piacere solo nello stare immobile a non fare un cazzo, è la mia vocazione da sempre. Stare seduto o sdraiato immobile e viaggiare con la mente in universi paralleli deliranti dove passato presente e futuro si fondono e svaniscono in un paradosso spazio-temporale. Ho fatto sempre le cose tanto per, mai preso niente sul serio perché in niente ho mai trovato un senso o un motivo per impegnarsi oltre all'ammazzare il tempo che mi separa dalla morte.
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25-09-2021, 14:09
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#33
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Principiante
Qui dal: Sep 2021
Messaggi: 5
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Quote:
Originariamente inviata da Black_Hole_Sun
A me non piace vivere in generale, non solo per gli obblighi e le incombenze. Non provo piacere neanche nelle attività ritenute piacevoli come lo sport, l'attività fisica mi provoca solo stanchezza e affanno nessuna scarica di dopamina. Provo piacere solo nello stare immobile a non fare un cazzo, è la mia vocazione da sempre. Stare seduto o sdraiato immobile e viaggiare con la mente in universi paralleli deliranti dove passato presente e futuro si fondono e svaniscono in un paradosso spazio-temporale. Ho fatto sempre le cose tanto per, mai preso niente sul serio perché in niente ho mai trovato un senso o un motivo per impegnarsi oltre all'ammazzare il tempo che mi separa dalla morte.
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Uguale, solo di recente ho avuto motivazione se non resilienza..
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26-09-2021, 14:25
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#34
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Banned
Qui dal: Nov 2012
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 6,485
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A me vivere piace, ma vorrei vivere a modo mio, cosa che al momento non posso fare.
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27-06-2023, 05:49
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#35
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
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Questo tema per me è quello davvero centrale e nei casi più gravi non credo possa essere trattato se non con l'uso dell'imperativo a qualche livello "se qualcosa non ti piace, fattela piacere". Imperativo inutile per me, non risolve davvero il problema.
Si chiede un'altra vita, ma se quest'altra vita si scontra con le leggi ultime della natura non ci potrà essere proprio.
Se uno dovesse morire e vorrebbe vivere e non gli piace vivere così, non potrà fare nulla solo subire.
Secondo me niente assicura che si possa vivere in pace o bene, queste cose semplicemente potrebbero essere inaccessibili, inesistenti per certe persone.
Chi è in guerra desidererebbe la pace giusta, ma magari non c'è nient'altro si può scegliere la guerra o una pace ingiusta. In ogni caso secondo me comunque si sarà in guerra in modo attivo o passivo.
L'idea che tutto sia conciliabile, accettabile, per me è falsa a monte, ci potrebbe essere l'incurabile, ci sono i conflitti e c'è il male e non ce ne siamo davvero liberati come dicono, e nemmeno è vero che il cosiddetto saggio e psicoparagnosta possiede soluzioni.
Si possono fare dei tentativi incerti, niente assicura che si andrà a segno e ci libereranno dal male, questa mancanza di fiducia di fondo io non riesco ad eliminarla e non vedo come fare per eliminarla.
Per un motivo o per l'altro magari si vivrà in modo frustrante, delle teste di cazzo additano la vita di un artista come vita virtuosa perché ha prodotto belle opere, guardano il segno e non capiscono una mazza del contenuto, uno come Leopardi dice le stesse cose di un depresso ma siccome lo esprime in una lirica lui è sano e il depresso è matto.
Uno scrive delle cose e non le si ascolta, ma che le ha scritte a fare?
Per me gli psicoterapeuti sono più matti delle persone che dovrebbero curare.
Uno indica la luna e guardano il dito esclamando "che bel dito!", se il dito è un bel dito sei sano, se il dito fa un po' schifo sei malato, ma la luna sta in ogni caso sempre là e si è frainteso il senso di quel che uno ha cercato di comunicare, si guarda solo la forma e non il contenuto.
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Ultima modifica di XL; 27-06-2023 a 06:04.
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27-06-2023, 06:35
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#36
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Esperto
Qui dal: Sep 2020
Messaggi: 1,927
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La mia vita non è male
Certo essendo io un sette sono avvantaggiato.
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27-06-2023, 07:50
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#37
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Esperto
Qui dal: Aug 2020
Ubicazione: Verona
Messaggi: 6,226
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Quote:
Originariamente inviata da niubi
La mia vita non è male
Certo essendo io un sette sono avvantaggiato.
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Però.... 7, mica male, mica male...
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27-06-2023, 17:17
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#38
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Esperto
Qui dal: Aug 2016
Messaggi: 2,255
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Non è che non mi piaccia vivere, il problema è che le gioie della mia vita sono della banalità totali. Per esempio aspetto con "ansia" il giovedì e venerdì per le "serate pizza" (la prenoto dal panettiere per 2 giorni di fila) o cose così. Praticamente il cibo è una delle poche gioie rimaste, neanche film o serie tv mi danno più grandi soddisfazioni, e anche lo facessero non si può vivere solo di quello.
Di base è un'esistenza piatta, senza sussulti; nell'ultimo periodo mi piace chiedere ai colleghi della loro vita, le storie passate. Da un lato sembra un suicidio ascoltare i loro viaggi, le loro relazioni ecc..., dall'altro non so perché (forse sto diventando masochista), ma è un modo per capire davvero com'è vivere seriamente, e non sopravvivere come ho sempre fatto io.
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27-06-2023, 20:10
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#39
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Esperto
Qui dal: May 2022
Messaggi: 915
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Sono d'accordo con il post e condivido lo scarsissimo entusiasmo per l'esistenza, a me neanche scoprire "nuove culture" o in generale fare esperienze di qualsiasi genere interessa minimamente, se potessi scegliere di morire domani senza possibilità di sbagliare e ritrovarmi ancora viva con ancora più problemi lo farei senza alcun dubbio.
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27-06-2023, 21:00
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#40
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Esperto
Qui dal: Sep 2020
Messaggi: 1,927
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Quote:
Originariamente inviata da Maffo
Però.... 7, mica male, mica male...
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Con la luce giusta
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