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25-09-2013, 16:28
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#61
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,727
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Infatti nessuno dà la colpa a chicchessia per aver maturato un certo tipo di carattere, tuttavia dovrebbe essere responsabilità di ognuno cercare di comprendere le ragioni profonde del suo comportamento e, qualora lo desiderasse, di provare a cambiarle.
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Provare a cambiare è solitamente un'azione invisibile ed senza evidente successo.
Io sono un distaccato. Posso sforzarmi a deresponsabilizzare gli altri e responsabilizzare me per questa cosa, ma sarei come un cane che si mangia la coda. Spostare ancora la responsabilità su di me creerebbe un distacco ancora maggiore.
Io credo che ci sia una mentalità di fare gli ortolani soltanto zappando a caso per terra.
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25-09-2013, 16:45
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#62
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
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Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac
Provare a cambiare è solitamente un'azione invisibile ed senza evidente successo.
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Su quali evidenze basi questa tua asserzione?
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25-09-2013, 16:52
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#63
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,727
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Su quali evidenze basi questa tua asserzione?
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Perché tu per "provare" intendi solo movimenti vistosi e grossolani. Invece bisogna anche tenere conto di tutti dialoghi interiori di autoconvincimento, che non vanno in porto (a volte per fortuna, visto che la conservazione non è cattiva a prescindere).
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25-09-2013, 17:26
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#64
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
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Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac
Perché tu per "provare" intendi solo movimenti vistosi e grossolani. Invece bisogna anche tenere conto di tutti dialoghi interiori di autoconvincimento, che non vanno in porto (a volte per fortuna, visto che la conservazione non è cattiva a prescindere).
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Se le cose non vanno in porto è anche una questione di metodo sbagliato e di aspettative troppo elevate in tempi troppo brevi.
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25-09-2013, 18:32
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#65
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Esperto
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: Sicilia Orientale
Messaggi: 897
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Quote:
Originariamente inviata da ConLeStelle
Questa è una composizione attribuita a Pablo Neruda. Quando l'ho scoperta è stata illuminante, mi ha sbattuto la verità in faccia, come se nessuno mi avesse mai detto che tutto dipenda da me (ci voleva Neruda?! ).
E' stato uno dei momenti di svolta verso la guarigione (vedi 3d precedenti).
Spero possa essere spunto di riflessione e di aiuto per qualcuno di voi.
Non incolpare nessuno,
non lamentarti mai di nessuno,
di niente, perché in fondo
Tu hai fatto quello che volevi nella vita.
Accetta la difficoltà di costruire te stesso ed
il valore di cominciare a correggerti.
Il trionfo del vero uomo proviene dalle ceneri del suo errore.
Non lamentarti mai della tua solitudine o della tua sorte,
affrontala con valore e accettala.
In un modo o in un altro,
è il risultato delle tue azioni e la prova che Tu sempre devi vincere.
Non amareggiarti del tuo fallimento né attribuirlo agli altri.
Accettati adesso
o continuerai a giustificarti come un bimbo.
Ricordati che qualsiasi momento è buono per cominciare
e che nessuno è così terribile per cedere.
Non dimenticare
che la causa del tuo presente è il tuo passato,
come la causa del tuo futuro sarà il tuo presente.
Apprendi dagli audaci, dai forti,
da chi non accetta compromessi,
da chi vivrà malgrado tutto, pensa meno ai tuoi problemi e più al tuo lavoro.
I tuoi problemi, senza alimentarli, moriranno.
Impara a nascere dal dolore e ad essere più grande, che è il più grande degli ostacoli.
Guarda te stesso allo specchio e sarai libero e forte
e finirai di essere una marionetta delle circostanze, perché tu stesso sei il tuo destino.
Alzati e guarda il sole nelle mattine
e respira la luce dell'alba.
Tu sei la parte della forza della tua vita.
Adesso svegliati, combatti, cammina, deciditi e trionferai nella vita;
Non pensare mai al destino, perché il destino
è il pretesto dei falliti.
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sembra facile fare referimento ad una semplice poesia, perchè poi non è detto che se non fai la parte della vittima le cose andranno meglio, infatti si può star male anche per i sensi di colpa.. nel senso che anzichè dire che la colpa è degli altri si può anche dire che le vittime sono gli altri e le cose non cambiano, e poi una poesia da sola non ha mai aiutato nessuno..
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25-09-2013, 21:35
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#66
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Avanzato
Qui dal: Feb 2013
Ubicazione: Nord Italia
Messaggi: 455
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Neruda non mi è mai piaciuto e mi piace ancora meno adesso che ho letto sta accozzaglia scemenze.
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25-09-2013, 22:00
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#67
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Banned
Qui dal: May 2012
Ubicazione: Südtirol
Messaggi: 6,981
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
No, casomai accuso Neruda ^^
(e poi io ho come modelli ben altri poeti)
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Sì, intendevo proprio che tu accusassi lui, non l' autore del topic.
Vabbè poi sappiamo tutti che hai un' adorazione per un altro poeta.
Quote:
Perché su questo forum c'è gente che ha avuto modo di accorgersi che il Vangelo della modernità non è sempre infallibile. In particolare quando ti fa credere alla cazzata galattica e pericolosamente illusoria che volere è sempre potere.
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Lol winston , ma io avverso la modernità come nessun altro abbia mai conosciuto.
Ma la questione qui non è solo sul "volere è potere", ma è più sul "conosci te stesso" (che non mi pare un discorso modernissimo).
Ed è per questo che evidentemente nemmeno si riesce a prendersi la responsabilità (se non vogliamo chiamarla colpa) dei propri problemi, perchè non li si affronta bene, non si va alla radice ma si tenta di placare il sintomo, con esiti più o meno insoddisfacenti. Non ci si può assumere responsabilità degli errori finchè non si ha nemmeno una vaga idea di ciò che si dovrebbe e non dovrebbe fare, e sul perchè ... quando invece l' idea la si ha è allora che si dice "io ho sbagliato, dovevo fare questo invece." Ma per fare ciò bisogna conoscere davvero se stessi almeno un po'.
Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac
La poesia di Neruda sarà pure carina, ma non può essere valida per chiunque. Come per la maggior parte dei discorsi motivazionali, con alcuni si fa centro, con molti altri no.
Quelli con cui non si fa centro, la prospettiva qui si capovolge, non hanno una colpa, bensì sono semplicemente non ancora pronti o non adatti a seguire quello stimolo.
(...)
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Non so se interpreto ciò che scrivi come vorresti, ma io sono d' accordo.
E' vero, c'è chi ha proprio bisogno di incolpare l' esterno e che quindi troverà la poesia più o meno sciocca.
Ma, appunto, costui è chi non è ancora pronto: cioè chi non ha la maturità personale per assumersi delle responsabilità che per lui sono troppo pesanti. Un tratto tipicamente adolescenziale.
Forse un giorno ci arriverà e forse no. Di certo finchè continuerà così non sarà mai una persona serena.
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25-09-2013, 22:56
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#68
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,727
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Quote:
Originariamente inviata da Franz86
Non so se interpreto ciò che scrivi come vorresti, ma io sono d' accordo.
E' vero, c'è chi ha proprio bisogno di incolpare l' esterno e che quindi troverà la poesia più o meno sciocca.
Ma, appunto, costui è chi non è ancora pronto: cioè chi non ha la maturità personale per assumersi delle responsabilità che per lui sono troppo pesanti. Un tratto tipicamente adolescenziale.
Forse un giorno ci arriverà e forse no. Di certo finchè continuerà così non sarà mai una persona serena.
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Mi pare che hai in mente una netta divisione tra il bene e il male, dove il bene corrisponde, se non mi sbaglio, con la tua divinità: la sicurezza di sé.
Una divisione così netta causa una gerarchia: un comportamento giusto al di sopra di un comportamento sbagliato.
E questo non è come incolpare qualcuno??
Così, per evitare che una persona incolpi qualcuno, la incolpi.
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25-09-2013, 23:41
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#69
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Trani
Messaggi: 9,521
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Fai cosi non fare coli, vedi prendi esempio da quello bravo, mi sembra di risentire mia madre quando rompe
Certe pensieri e modus operandi sono anche condivisibili, ma letti cosi sono come una scorreggia in aperta campagna. Certe cose secondo me vanno interiorizzate, e per farlo bisogna fare fare fare fare fare fare, vivere, buttarsi fare esperienza di vita vissuta, giusto o sbagliato ma fare non so se mi sono spiegato, ma immagino di no
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25-09-2013, 23:48
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#70
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: Nervenleben.
Messaggi: 2,959
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Una cosa che ho imparato è che spesso le risposte uno le trova più disubbidendo agli imperativi che assecondandoli.
Proprio perché quel che uno trova di sé, lo trova al di fuori delle categorie che come cartelli stradali gli indicano la giusta direzione. Nel caso rientra in esse, non trova più, ma al più conferma.
In sintesi più si spargono risposte che si pretendono sane, più allevate geni.
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26-09-2013, 01:27
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#71
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,727
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Quote:
Originariamente inviata da Equilibrium
Fai cosi non fare coli, vedi prendi esempio da quello bravo, mi sembra di risentire mia madre quando rompe
Certe pensieri e modus operandi sono anche condivisibili, ma letti cosi sono come una scorreggia in aperta campagna. Certe cose secondo me vanno interiorizzate, e per farlo bisogna fare fare fare fare fare fare, vivere, buttarsi fare esperienza di vita vissuta, giusto o sbagliato ma fare non so se mi sono spiegato, ma immagino di no
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Peccato. Eri partito bene.
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26-09-2013, 17:54
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#72
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Principiante
Qui dal: Jan 2011
Ubicazione: Novara
Messaggi: 90
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Quote:
Originariamente inviata da Still
Certo che ascoltare e stare vicino a una persona che soffre e cercare di capire i suoi problemi è molto noioso e faticoso. E così il più delle volte le si racconta una poesiola tipo questa di Neruda e ci si sente con la coscienza a posto...
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Non potrei essere piu' d' accordo con te
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29-09-2013, 22:21
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#73
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Banned
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Genova
Messaggi: 5,672
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Se davvero fosse una questione così genetica, come affermato dai vari Anepeta, come si spiegherebbe che la maggiore incidenza epidemiologica di determinati disturbi caratteriali in determinati contesti (ad esempio la depressione in scandinavia o in Giappone)?
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Per quanto riguarda la Scandinavia probabilmente è dovuta a questi motivi:
Sono paesi molto a Nord in cui in alcuni periodo dell'anno la luce è molto scarsa, sono molto freddi come clima e questo può influire decisamente sull'umore delle persone. Inoltre, a parte le grandi città, sono paesi con una densità molto scarsa e gran parte del territorio è disabitato e molti paesi specialmente quelli più a nord sono abbastanza isolati.....Poi anche causa del freddo questi popoli sono soliti bere molti alcoolici (ed è comprensibile, quando ti trovi a -30 sotto zero come ti riscaldi se nn hai la possibilità di farlo nel modo in cui vorresti) e anche questo alla lunga può portare a depressione, dipendenza, etc.
Per quanto riguarda il Giappone nn saprei.....forse è un paese che richiede un livello di competitività molto alto per inserirsi in modo adeguato. Magari anche a causa delle molte ore di lavoro, forse i padri hanno poco tempo di stare con i figli e la loro educazione è affidata alle madri che spesso possono essere ultra esigenti e perfezioniste. Alcuni individui più fragili di altri e già predisposti possono risentire maggiormente di questa condizione e magari anche degli standard molto alti che impone la società giapponese, e quindi molti di loro che si sentono oppressi da questa situazione iniziano a cadere in depressione e a diventare Hikikomori...
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08-11-2013, 00:55
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#74
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Banned
Qui dal: Nov 2011
Ubicazione: da qualche parte in mezzo all'oceano Atlantico
Messaggi: 3,333
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Per la serie "mettiti a pelle di leone e lasciati calpestare". No grazie.
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