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Vecchio 07-01-2009, 10:27   #1
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L'avatar di sandro65
 

la ricaduta che mi è piombata addosso da circa 3 mesi dopo 8 anni di tranquillità ha degli aspetti moltio inquietanti. I pensieri di farla finita si assommano continuamente e non li avevo mai provati in questa quantità come oggi.
Avevo iniziato una terapia con cipralex poi interrotta il 23/12 e reiniziata ieri preso dallo sconforto di non riuscire a reagire solo con la mia forza di volontà, e dietro la richiesta dei miei famigliari ai quali sto procurando non pochi fastidi.
Ho 43 anni, sposato, 2 figli e la mia situazione obiettivamente vista dall'esterno non dovrebbe essere problematica. Eppure mi sono spento, non ho più nessun entusiasmo e quando incrocio gli sguardi dei miei cari mi vergogno di essere in queste condizioni.
Sono se sempre stato conosciuto per quello che risolveva i problemi di qualsiasi genere, quello che portava ottimismo ed allegria, una sorta di motivatore ed animatore. Ora non sono neppur l'ombra di me stesso. La psichiatra che mi assiste dice che tutto passerà, ma io ho paura che non sia così, soprattutto quando certi pensieri suicidi mi aggrediscono.

Cerco disperatamente aiuto in ogni situazione ma sprofondo sempre di più.....
Vecchio 07-01-2009, 11:10   #2
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L'avatar di Shamrock
 

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Originariamente inviata da sandro65
la ricaduta che mi è piombata addosso da circa 3 mesi dopo 8 anni di tranquillità ha degli aspetti moltio inquietanti. I pensieri di farla finita si assommano continuamente e non li avevo mai provati in questa quantità come oggi.
Avevo iniziato una terapia con cipralex poi interrotta il 23/12 e reiniziata ieri preso dallo sconforto di non riuscire a reagire solo con la mia forza di volontà, e dietro la richiesta dei miei famigliari ai quali sto procurando non pochi fastidi.
Ho 43 anni, sposato, 2 figli e la mia situazione obiettivamente vista dall'esterno non dovrebbe essere problematica. Eppure mi sono spento, non ho più nessun entusiasmo e quando incrocio gli sguardi dei miei cari mi vergogno di essere in queste condizioni.
Sono se sempre stato conosciuto per quello che risolveva i problemi di qualsiasi genere, quello che portava ottimismo ed allegria, una sorta di motivatore ed animatore. Ora non sono neppur l'ombra di me stesso. La psichiatra che mi assiste dice che tutto passerà, ma io ho paura che non sia così, soprattutto quando certi pensieri suicidi mi aggrediscono.

Cerco disperatamente aiuto in ogni situazione ma sprofondo sempre di più.....
com'è il rapporto con i tuoi 2 figli , non pensi ke potrebbero ancora darti delle gioie?
Vecchio 07-01-2009, 11:34   #3
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L'avatar di sandro65
 

sembra un paradosso, ma il rapporto con i miei figli (13 e 11 anni i 1/2) è perfetto, partecipo alle loro esperienze nella musica e nello sport, li seguo nello studio, siamo una famiglia molto unita. E' grazie a questo e al bene che mi vuole mia moglie che ancora trovo quel briciolo di energia per andare avanti. Ma quando ti senti vuoto dentro, è difficile anche ragionare su queste situazioni, non provi più niente, nemmeno gli affetti, e questo amplifica il dramma della situazione, perchè sviluppi l'idea di farla finta essendo diventato un peso per i tuoi cari e rischiando di distruggere anche i bei ricordi di quanto hai realizzato fino ad oggi con lo squallore del presente.
Ho parlato di queste ansie con mia moglie ed i miei genitori sperando che il condividere questo peso mi avrebbe alleviato le sofferenze, ed invece nel vedere i loro sguardi sono sprofondato ancor di più in depressione.
Come vorrei uscirne e tornare ad essere quello di prima........ma ho paura sia impossibile
Vecchio 07-01-2009, 13:11   #4
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L'avatar di sandro65
 

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Originariamente inviata da Raamalooke
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Originariamente inviata da sandro65
la ricaduta che mi è piombata addosso da circa 3 mesi dopo 8 anni di tranquillità ha degli aspetti moltio inquietanti. I pensieri di farla finita si assommano continuamente e non li avevo mai provati in questa quantità come oggi.
Avevo iniziato una terapia con cipralex poi interrotta il 23/12 e reiniziata ieri preso dallo sconforto di non riuscire a reagire solo con la mia forza di volontà, e dietro la richiesta dei miei famigliari ai quali sto procurando non pochi fastidi.
Ho 43 anni, sposato, 2 figli e la mia situazione obiettivamente vista dall'esterno non dovrebbe essere problematica. Eppure mi sono spento, non ho più nessun entusiasmo e quando incrocio gli sguardi dei miei cari mi vergogno di essere in queste condizioni.
Sono se sempre stato conosciuto per quello che risolveva i problemi di qualsiasi genere, quello che portava ottimismo ed allegria, una sorta di motivatore ed animatore. Ora non sono neppur l'ombra di me stesso. La psichiatra che mi assiste dice che tutto passerà, ma io ho paura che non sia così, soprattutto quando certi pensieri suicidi mi aggrediscono.

Cerco disperatamente aiuto in ogni situazione ma sprofondo sempre di più.....
Rialzati e battiti per chi ami se non vuoi farlo per te stesso, se fossi solo al mondo capirei la tua voglia di morire, senza riserve, ma hai 2 figli, una moglie, delle responsabilità.

Vergongarti per cosa? Perchè sei umano? Parla, dillo alla tua famiglia, anzi urlalo a tutti che ti senti di merda, non tenerlo per te, smettere di provare vergogna è il primo passo per la consapevolezza.
Tutti stiamo male e credimi, ti capisco benissimo, finche ci sarò una sola persona al mondo che mi amerò io voglio, devo vivere.

Non lasciarti andare NON SEI SOLO!
grazie ci sto provando ma è difficile, molto difficile
Vecchio 07-01-2009, 13:17   #5
Principiante
L'avatar di sandro65
 

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Originariamente inviata da Raamalooke
Lo so cazzarola, è difficilissimo, io ci convivo da tutta la vita, è dura mille volte di più che per una persona capace di affrontare tutte le avversità non avendo i nostri problemi.

Ripeto non sei solo e qui hai appena trovato un sacco di naufraghi con cui fare amicizia, non ti lasceremo affogare, battiti al nostro fianco, l'unione fa la forza!
come vorrei fosse vero!!! :?
Vecchio 07-01-2009, 17:39   #6
Esperto
L'avatar di thx1138
 

Se ci ricadi puoi riuscire. davvero.

ciao

rob
Vecchio 07-01-2009, 18:53   #7
Poison
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Vecchio 08-01-2009, 09:31   #8
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L'avatar di sandro65
 

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Originariamente inviata da SolidSnake93
Ma per caso soffri di Depressione Melanconica,apatia? C'era anche un altro nome di un disagio psicologico che consisteva nell'ottundimento o nel non provar + emozioni...(specie con le persone che vuoi bene) ,ma non lo ricordo..cerco e ti farò sapere modificando il messaggio.
--
Ah ecco, Sindrome amotivazionale ,però ho letto su wikipedia che colpisce i consumatori di cannabis..non credo sia il tuo caso,per maggiori informazioni cerca su google le cose che ti ho scritto,buona fortuna a te e alla tua famiglia,ciao
no, effetivamente non è il mio caso. La perdita di contatto con la realtà e con le emozioni penso siano uno dei sintomi della depressione.
Grazie comunque per il consiglio, io continuo anche oggi a combattere contro i miei fantasmi.
Vecchio 08-01-2009, 09:46   #9
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non sono mai stata una vincente (nemmeno nello sport, l'ho sempre evitato per quanto possiblie o al max ritenuto un dovere - a livello salute fisica e non di più) , non so che si provi a perdere una posizione come punto di riferimento perchè mi sono abituata presto che all'idea che il meglio che potessi fare era molto vicino al non esserci proprio per non disturbare ...
non comprendo perchè hai smesso gli antidep il 23 ... e oltre agli antidep fai anche terapia in studio ?
Vecchio 08-01-2009, 10:19   #10
Principiante
L'avatar di sandro65
 

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Originariamente inviata da aisljng
non sono mai stata una vincente (nemmeno nello sport, l'ho sempre evitato per quanto possiblie o al max ritenuto un dovere - a livello salute fisica e non di più) , non so che si provi a perdere una posizione come punto di riferimento perchè mi sono abituata presto che all'idea che il meglio che potessi fare era molto vicino al non esserci proprio per non disturbare ...
non comprendo perchè hai smesso gli antidep il 23 ... e oltre agli antidep fai anche terapia in studio ?
non è facile da capire, ma il motivo fondamentale è che cercavo una motivazione forte per uscirne senza far ricorso ai farmaci nella convinzione che uscendone con la propria forza di volontà garantisse una guarigione più duratura e solida. E per certi versi durante le vacanze natalizie passate in famiglia e con amici ero parzialmente riuscito grazie all'aiuto sempre discreto di mia moglie a far risalire il tono dell'umore. Il fatto che in passato io abbia sempre avuto una forte autostima, mi faceva disperare l'idea di dover dipendere da un farmaco (per esattezza il cipralex in gocce). Mi chiedevo perchè una persona come me dovesse non farcela a rialzarsi e mosso da una punta di orgoglio personale ho deciso di fermare la cura. La psichiatra mi ha detto che era sbagliato, io ho continuato ancora su questa strada e poi mi sono arreso e da 3 giorni ho ripreso la cura. Non ho ancora fatto terapia in studio ma penso che tra non molto mi sottoporrò anche a questa possibilità.
Ieri poi ho avuto la dimostrazione che lo sport mi potrebbe aiutare, in quanto ho sperimentato una seduta di allenamento con miei figli con i quali non mi allenavo da circa 2 anni. Con le giuste precauzioni ho preso parte all'allenamento per cercare di non peggiorare il mio problema fisico, e devo ammettere che a livello psicologico stavo meglio.
Il problema è che ero al limite del rischio di peggioramento del mio infortunio, quindi lo sport per me è una porta chiusa e non posso percorrere questa strada per uscire da questo malessere. Dovrei trovare altre motivazioni in altre passioni, ma per adesso non ho ancora le idee chiare sul futuro.
Vecchio 08-01-2009, 11:04   #11
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Originariamente inviata da sandro65
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Originariamente inviata da aisljng
non sono mai stata una vincente (nemmeno nello sport, l'ho sempre evitato per quanto possiblie o al max ritenuto un dovere - a livello salute fisica e non di più) , non so che si provi a perdere una posizione come punto di riferimento perchè mi sono abituata presto che all'idea che il meglio che potessi fare era molto vicino al non esserci proprio per non disturbare ...
non comprendo perchè hai smesso gli antidep il 23 ... e oltre agli antidep fai anche terapia in studio ?
La psichiatra mi ha detto che era sbagliato, io ho continuato ancora su questa strada e poi mi sono arreso e da 3 giorni ho ripreso la cura. Non ho ancora fatto terapia in studio ma penso che tra non molto mi sottoporrò anche a questa possibilità.
.
per me non ti sei arreso, hai solo fatto ciò che era più responsabile

fidati di questa psi,è lì per questo ... e se poi non ti fidi proprio cambiala , però visto il poco tempo fossi in te aspetterei ancora prima di decidere
Vecchio 08-01-2009, 11:07   #12
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[quote="sandro65.
Ieri poi ho avuto la dimostrazione che lo sport mi potrebbe aiutare, in quanto ho sperimentato una seduta di allenamento con miei figli con i quali non mi allenavo da circa 2 anni. Con le giuste precauzioni ho preso parte all'allenamento per cercare di non peggiorare il mio problema fisico, e devo ammettere che a livello psicologico stavo meglio.
Il problema è che ero al limite del rischio di peggioramento del mio infortunio, quindi lo sport per me è una porta chiusa e non posso percorrere questa strada per uscire da questo malessere. Dovrei trovare altre motivazioni in altre passioni, ma per adesso non ho ancora le idee chiare sul futuro.[/quote]

intuisco che possa essere molto bello, però su quando fermarsi eventualmente o no e perchè ...giuro che non ne capisco nulla ! altri qui ne capiranno, spero
Vecchio 08-01-2009, 11:30   #13
Principiante
L'avatar di sandro65
 

l'idea che mi sono fatto sulla mia situazione è che essendo da sempre stato uno sportivo agonista, questa pratica agiva su di me come una "droga". In effetti l'attività fisica permette la produzione di sostanze ormonali, quali adrenalina, serotonina e endorfine, che contribuiscono ad eliminare oltre agli stress fisici anche quelli psicologici della vita quotidiana, la classica valvola di sfogo.
Credo che il mio organismo si era assuefatto a questo livello ormonale e nel momento in cui ho dovuto interrompere drasticamente la mia attività sportiva sono piombato in una specie di crisi di astinenza. Probabilmente il tono dell'umore è sceso in quanto non c'è abbastanza serotonina in circolo. Poi una serie di problemi domestici e piccole difficoltà economiche hanno peggiorato la condizione, soprattutto per la mia incapacità di affrontare la situazione, che in precedenza avrei forse affrontato senza troppe angosce.
Ho rimesso in discussione alcune decisioni prese nel recente passato e che ritengo all'epoca di aver valutato serenamente, mentre ora le vedo come errori e vorrei rimediare, con il rischio di commettere errori peggiori spinto da una visione distorta della realtà.
La mia speranza è di ritrovare presto la serenità, non tanto per me stesso, quanto per chi mi sta intorno ed ai quali non voglio essere di peso
Vecchio 08-01-2009, 20:12   #14
Esperto
L'avatar di Ramirez
 

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Originariamente inviata da sandro65
la ricaduta che mi è piombata addosso da circa 3 mesi dopo 8 anni di tranquillità ha degli aspetti moltio inquietanti. I pensieri di farla finita si assommano continuamente e non li avevo mai provati in questa quantità come oggi.
Avevo iniziato una terapia con cipralex poi interrotta il 23/12 e reiniziata ieri preso dallo sconforto di non riuscire a reagire solo con la mia forza di volontà, e dietro la richiesta dei miei famigliari ai quali sto procurando non pochi fastidi.
Ho 43 anni, sposato, 2 figli e la mia situazione obiettivamente vista dall'esterno non dovrebbe essere problematica. Eppure mi sono spento, non ho più nessun entusiasmo e quando incrocio gli sguardi dei miei cari mi vergogno di essere in queste condizioni.
Sono se sempre stato conosciuto per quello che risolveva i problemi di qualsiasi genere, quello che portava ottimismo ed allegria, una sorta di motivatore ed animatore. Ora non sono neppur l'ombra di me stesso. La psichiatra che mi assiste dice che tutto passerà, ma io ho paura che non sia così, soprattutto quando certi pensieri suicidi mi aggrediscono.

Cerco disperatamente aiuto in ogni situazione ma sprofondo sempre di più.....

Vedo un problema di fondo che non riesco a spiegarmi.
Come si può amare gli altri senza amare se stesso.
Dici di amare i tuoi figli e pensi al suicidio.
O li ami o pensi al suicidio.
Se li amassi non potresti mai suicidarti per il dolore che arrecheresti a loro.
Un momento difficile capita a tutti lasciati aiutare.
Non pensare di poter risolvere tutto da solo.

Forza tifo per te !
Vecchio 09-01-2009, 09:08   #15
Principiante
L'avatar di sandro65
 

in effetti nei momenti di crisi acuta non provi nessun sentimento, poi quando ti riprendi un po' realizzi in parte quello che ti sta capitando e cerchi di ritrovare le forze per combattere. E' una battaglia comunque dura.
Grazie per il sostegno
Vecchio 14-01-2009, 12:42   #16
Principiante
L'avatar di sandro65
 

Altra giornata no.
Nonostante gli sforzi, miei e dei miei famigliari, la ripresa della terapia, l'umore è sempre giù e l'apatia è totale nonostante mi sforzi di apparire normale sia sul lavoro che con gli altri.
Ho una sofferenza interiore indescrivibile
Vecchio 15-01-2009, 09:26   #17
Principiante
L'avatar di sandro65
 

il fondo è sempre più basso!!
Oggi l'umore è ancora peggio. Sto rischiandodi mandare in crisi anche mia moglie che non sa più cosa fare per me. Ho difficoltà a concentrarmi sul lavoro, non dormo la notte e sono stordito durante il giorno. Sento un malessere a livello di addome. Dicono che potrebbero essere gli effetti collaterali della cura e che ci vogliono almeno 2 settimane per assorbirli.
Ma è una sofferenza.....
Vecchio 15-01-2009, 14:07   #18
Esperto
L'avatar di esposizione
 

Devi farti coraggio, in fondo hai una bella famiglia, è una cosa non da poco.
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