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04-03-2015, 16:20
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#41
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Banned
Qui dal: Dec 2011
Messaggi: 3,059
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Si parla spesso un po’ facilmente di realizzare se stessi, ma si pensa alla realizzazione dell’Io
Jung intende tutt’altro, la realizzazione del proprio profondo,*
in particolare della potenzialità del proprio destino
All’io talvolta ciò non conviene affatto, ma è quel che si sente che intimamente si dovrebbe in fondo essere.
La persona è nevrotica quando non è come Dio ha inteso che fosse.*
In questo consiste, in definitiva, l’individuazione.
Cit. Marie Louise Von Franz.
Sforzarsi di andare contro ciò che la natura ha determinato per noi comporta conseguenze non leggerissime ( la nevrosi e' una di queste). Certamente migliorarsi e' possibile ed e' bene, ma sempre entro i propri limiti, rispettando la propria personalità e modo di essere.
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Ultima modifica di Stefania90; 04-03-2015 a 16:25.
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04-03-2015, 16:23
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#42
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 1,074
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Quote:
Originariamente inviata da NemoSum
sforzarsi significa andare oltre i propri limiti esponendosi maggiormente a rischi.
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e allo stesso tempo, a benefici
Quote:
Originariamente inviata da NemoSum
Sforzarsi significa che se il mio carico massimo è 100 mi sforzo se cerco di sollevare 110, ma allenarsi così porta solo all'autodistruzione, se sollevo invece 85 per tot giorni, alla fine sarà molto probabile che sia in grado di sollevare 105. Questa è la base di qualsiasi allenamento.
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Mai sentito di allenamenti che vanno diminuendo il carico dell'esercizio, anzi, lo sviluppo avviene proprio nella fase di sforzo, cioè in quella fase dell'esercizio in cui il muscolo lavora a un regime più faticoso, subendo una pressione maggiore (è il sempiterno processo di adattamento); se tu persisti facendo 10 flessioni al giorno per un tot di tempo iniziando da una situazione precedente di 0 flessioni, noterai un miglioramento graduale, che si arresterà però quando avrà raggiunto il massimo potenziale di massa muscolare che quella misura di sforzo quotidiano può generare. Per arrivare a fare 100 flessioni al giorno, devi incrementarne il numero poco alla volta, fino ad arrivare a 100. Puoi continuare per 50 anni a farne 10 al giorno, ma la tua massa muscolare non avendo mai superato quel tot di sforzo, non conoscendo e non essendosi adattata ad altro sforzo che a quello, non essendosi sviluppata, ti impedirà sempre di farne 100. Ciò che conta è la gradualità, farne 10, poi 11, poi 12...
Questa è la base di qualsiasi allenamento.
Se vuoi una cosa ma non ne hai la forza (magari quella di volontà), ti devi esercitare, passo dopo passo per arrivare a quella cosa; piccoli sforzi, con parimenti adeguate pretese; molti probabilmente si arrendono quando falliscono perché vogliono 100, senza che mai abbiano fatto 10. (Ma non devo dirle io, che sono per la rinuncia e l'abnegazione totale, queste cose ovvie )
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04-03-2015, 19:51
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#43
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 993
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A mio parere viene naturale non forzarsi quando sappiamo esattamente ciò che desideriamo; quando abbiamo una visione personale del mondo chiara, coerente e complessivamente positiva [ossia nella quale gli atti nostri e delle altre persone convergono verso un graduale miglioramento della situazione precedente] non saremo spinti ad agire a tentoni, ovvero nei casi in cui ci si forza.
Facciamo un esempio.
Io, nella mia visione del mondo, che forse non è del tutto chiara, coerente e positiva ma lo è molto più di quanto non lo fosse solo qualche mese fa, so che per me non è affatto necessario prendere voti alti in università, quanto divertirmi mentre studio.
So anche che prendere voti alti in università soddisfa i miei genitori e crea una situazione familiare più stabile. Inoltre so che è necessario nel lavoro una certa serietà, in quanto quando avrò un impiego avrò delle responsabilità su altre persone e dovrò cercare di minimizzare i danni se voglio loro bene.
La mia reazione è dunque studiare abbastanza da far contenti i miei, in maniera sufficientemente rigorosa da aiutare chi ha bisogno delle cose che apprendo e da ciò che ne deriva, e in maniera abbastanza spensierata e casuale da non farmi annoiare ed irrigidire.
Tutto ciò si basa unicamente su due principi: cercare di far stare bene più persone possibile e cercare di curare la mia stessa salute mentale nutrendomi di gioia.
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04-03-2015, 20:24
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#44
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 1,074
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Quote:
Originariamente inviata da NemoSum
Quello che intendevo dire io è che se il tuo massimo è N, non puoi allenarti sempre andando oltre N, rischi di farti male, devi fare poco meno di N per un po', e poi ritestare i tuoi limiti, e avanzare in proporzione.
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Ho dimenticato di dire, dandolo per scontato, che certamente bisogna ogni volta rodare i vari passaggi, prima di passare allo step successivo, ma questo non cambia nulla, anche standoci su il tempo che serve per adattarsi di volta in volta a una nuova situazione per non farsi male, necessariamente poi lo sforzo dovrà aumentare (gradualmente), se l'obiettivo a cui si punta è più in là della situazione presente; qui poi l'esercizio per aumentare la prestanza fisica, di cui, in sé, non frega nulla a nessuno suppongo, era una metafora esemplificativa di un percorso di sforzi da fare o da non fare per raggiungere condizioni psicologiche-sociali, quando le si vogliono raggiungere e quando ci si sente inappagati, quindi tanto più mi sembrava assurdo dire di non sforzarsi. Tutto qui
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04-03-2015, 20:35
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#45
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Intermedio
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 145
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La parola sforzarsi implica una costrizione e come si sa ogni obbligo non viene mai svolto volentieri.. Tuttavia, penso che spesso, allontanarsi un po' dagli schemi del proprio modo di pensare possa essere utile, per guardare il mondo con occhi diversi, per capire più punti di vista, avere una visione più variegata e completa. In questo senso credo che bisogna "sforzarsi.. "Credo che bisognerebbe avere una mentalità più predisposta al cambiamento, un'apertura maggiore.. senza però rinnegare sè stessi e la propria natura.
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04-03-2015, 21:52
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#46
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: nel pozzo senza fondo del relativismo
Messaggi: 3,525
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Quote:
Originariamente inviata da Clend
Non mi è chiaro, come definisci esattamente volontà e volere?
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Temo che descriverlo in breve provocherebbe qualche fraintendimento.
Abbreviando, potremmo semplicisticamente considerare il volere il semplice "sentire", quasi a livello istintivo, e la volontà un "agire" combinato di coscienza e consapevolezza.
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04-03-2015, 21:54
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#47
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Banned
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: where the sky is made of amethyst
Messaggi: 1,671
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mh sì
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07-03-2015, 18:06
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#48
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,727
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Quote:
Originariamente inviata da QuantumGravity
e allo stesso tempo, a benefici
Mai sentito di allenamenti che vanno diminuendo il carico dell'esercizio, anzi, lo sviluppo avviene proprio nella fase di sforzo, cioè in quella fase dell'esercizio in cui il muscolo lavora a un regime più faticoso, subendo una pressione maggiore (è il sempiterno processo di adattamento); se tu persisti facendo 10 flessioni al giorno per un tot di tempo iniziando da una situazione precedente di 0 flessioni, noterai un miglioramento graduale, che si arresterà però quando avrà raggiunto il massimo potenziale di massa muscolare che quella misura di sforzo quotidiano può generare. Per arrivare a fare 100 flessioni al giorno, devi incrementarne il numero poco alla volta, fino ad arrivare a 100. Puoi continuare per 50 anni a farne 10 al giorno, ma la tua massa muscolare non avendo mai superato quel tot di sforzo, non conoscendo e non essendosi adattata ad altro sforzo che a quello, non essendosi sviluppata, ti impedirà sempre di farne 100. Ciò che conta è la gradualità, farne 10, poi 11, poi 12...
Questa è la base di qualsiasi allenamento.
Se vuoi una cosa ma non ne hai la forza (magari quella di volontà), ti devi esercitare, passo dopo passo per arrivare a quella cosa; piccoli sforzi, con parimenti adeguate pretese; molti probabilmente si arrendono quando falliscono perché vogliono 100, senza che mai abbiano fatto 10. (Ma non devo dirle io, che sono per la rinuncia e l'abnegazione totale, queste cose ovvie )
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Appunto, l'importante è la gradualità. Ma prima di procedere con un stress graduale e più elevato, bisogna capire se il fisico si è adattato allo stress precendente. La gradualità degli stress è possibile se tutti gli stress portano ad un adattamento.
Fate una prova con l'allungamento: provate a toccare terra con le mani senza piegare le ginocchia e sentendo dolore. Ad ogni strappo, se senti dolore, il muscolo si difende non permettendo un maggiore allungamento. Il muscolo si protegge da infortuni.
Anche riguardo il nostro carattere, il cervello ci protegge da traumi maggiori se lo stress è eccessivo; se e solo se non è eccessivo, allora c'è l'adattamento.
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07-03-2015, 18:12
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#49
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,727
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Quote:
Originariamente inviata da XL
Io tanti esempi di cose che faccio per me stesso in modo indipendente dal contesto che mi circonda non ne trovo. Ci sono persone che in sostanza dicono di fare tante cose per loro ma poi se le si osserva nel concreto si vede che si sforzano nell'adattarsi al contesto e si devono raccontare pure che non lo stanno facendo per riuscirci, senza questa piccola forma di rimozione l'adattamento fallirebbe, come d'altra parte fallisce in certe persone come noi.
Non riesco a non essere consapevole di certe cose ormai devo vivere con questa conoscenza di questo limite, limite che molti non vedono nemmeno.
Escludendo certi hobby solitari che faccio davvero per puro piacere o la masturbazione resta ben poco. Rispetto al resto c'entrano sempre le altre persone e se non ci sono certe forme di cooperazione nulla posso ottenere senza costringermi a certe forme di adattamento coatte come fanno certi altri.
Mi sono adattato a tante cose, ma tutta 'sta roba ha lasciato degli strascichi, io non l'ho fatto mai volentieri e questa cosa non è stata mai rimossa del tutto, e non si può far finta di non sapere.
O cambio in certi modi che il contesto mi ha indicato più volte come positivi o mi fotto: vuoi essere amato in certi modi da certe persone che ti piacerebbero? Diventa così o colà come tizio e caio, altrimenti niente.
Non è che c'è molto da ragionare relativamente a queste questioni.
Questa lezione ormai l'ho imparata, ma averla imparata non ha migliorato per nulla la mia esistenza. Questa migliora in certi sensi solo se io cambio in certi modi ma poi questo cambiamento va sempre contro la mia volontà perciò poi peggiora in certi altri.
O cambio in modo coatto o non cambio, ed io per come la vedo perdo sempre, sto o in una padella o in una brace e forse preferisco la brace, ma non mi posso tirare fuori da questa situazione, o vivo così, o non vivo.
Vorrei davvero che qualcuno mi aiuti e mi tiri fuori da questi vincoli qua, però poi all'atto pratico nessuno mi tira fuori davvero da questi vincoli, mi si dirà che il mondo è fatto così e basta ed io o mi ci adatto ricenvendo (forse) poi i premi stabiliti o non mi ci adatto senza ricevere nulla, ma entrambe le situazioni mi fanno girare le palle.
Non c'è nessuna salvezza da nessuna parte né speranza in questi termini per me. Fossi credente penserei almeno in un aldilà dove io possa fare davvero quel che desidero ottenendo quell'assurdo che mi manca, ma a queste cose non ci credo e non riesco.
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Ma magari dovresti dare un po' più d'importanza a quegli hobby solitari, d'altronde siamo introversi, siamo specialisti di un campo diverso da quello degli estroversi; non conviene mica fare a corsa contro la lepre!
Della mia esperienza al nord, sapete che ricordo con maggiore piacere? Le mie serate in capoluoghi di provincia del centro-nord (Venezia, Milano, Bologna...), fatte totalmente da solo, come turista, e sugellate in nottate di discoteca. Mai che avessi rimorchiato. Eppure i ricordi migliori sono quelli.
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07-03-2015, 18:28
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#50
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,907
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I miei cambiamenti ( in positivo) forzati non sono mai durati a lungo. Mi succhiavano molto tempo ed energia .
I pochi cambiamenti non forzati invece sono durati , il passaggio non e stato traumatico e nemmeno graduale . La mia vita non e una storia di successo Forse non mi dovrei esprimere
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07-03-2015, 22:19
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#51
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: TV
Messaggi: 2,444
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Quote:
Originariamente inviata da NemoSum
Sono stato troppo conciso forse perciò...
Leggiti questo
http://www.abodybuilding.com/Stelvio6.htm
Hai fatto un guazzabuglio tra intensità, e volume d'esercizio. Non sono la stessa cosa.
Quello che intendevo dire io è che se il tuo massimo è N, non puoi allenarti sempre andando oltre N, rischi di farti male, devi fare poco meno di N per un po', e poi ritestare i tuoi limiti, e avanzare in proporzione.
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Devi specificare che tu stai parlando dello sviluppo della forza massima. Per quanto riguarda altri tipi di allenamenti devi andare oltre eccome...altro che fermarsi prima...quello che è importante casomai è il recupero tra un allenamento e l'altro
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08-03-2015, 13:31
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#52
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: TV
Messaggi: 2,444
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Quote:
Originariamente inviata da NemoSum
Mi spiace ma non è mai così per nessun allenamento. Come è spiegato nel link, ogni volta che si usa il 100% o più delle proprie possibilità, si sta compiendo una prestazione record, equivalente alla prova finale di tutto un periodo di preparazione. Anche nella maratona per esempio, se il massimo di un atleta al primo test è 20 km non può allenarsi facendone 21 o 22 ecc... dovrà allenarsi cominciando facendone 17, poi ritestare i suoi limiti, e aumentare i km di conseguenza.
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Ripeto che il link parla di miglioramento della forza massima, cioè dell' 1RM. Infatti per una questione di rischio di sovraccarico del snc ciò è corretto non arrivare ad esaurimento. Poi il discorso che fai è illogico: è ovvio che se il massimo di un atleta è arrivare a 100, non può arrivare a 101-102-110, altrimenti il limite sarebbe 101-102 o 110. Ma allenamenti per certi obiettivi richiedono di arrivare a 100, per poi cercare di arrivare a 101, 102 e così via...Infatti i bodybuilder cercano di arrivare ad ogni allenamento all'esaurimento muscolare (ossia al 100% dello sforzo), per poi, dopo adeguato riposo, arrivare ancora al 100% di intensità che ora corrisponderà (se tutto è andato bene) al miglioramento di ripetizioni o carico rispetto alla volta precedente....e così via
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08-03-2015, 15:32
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#53
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Esperto
Qui dal: Apr 2014
Messaggi: 926
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Quote:
Originariamente inviata da utopia?
Non forzatevi.
"Devo sforzarmi di essere più...", non vi conviene, è un affare in perdita.
Non vi ficcate in situazioni per voi pesanti solo perchè "devo dimostrare a me stesso che..." o "per cercare di abituarmi a...", è un affare in perdita.
"Devo cambiare", dovete? Dovete, e perchè? Se partite col "devo", non risolverete nulla. E' il "voglio" che vi servirà a qualcosa.
Fate quel che fate per voi stessi, non per quel che vi circonda.
"Ecco che utopia ha passato una giornata storta e sta sfogandosi con qualche chiacchiera generalizzante..."
Penso quel che ho scritto, giornata storta o meno.
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ci credi che è praticamente quello che c'è scritto nel libro che sto leggendo?
è la stessa cosa che suggerisce raffaele morelli. Non forzatevi. non dovete dimostrare niente a nessuno. Solo esprimere voi stessi.
lo consiglio a tutti.
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08-03-2015, 16:10
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#54
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 896
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Secondo me - forse non c'entra un tubo con quello che intendevi tu, e in tal caso mi scuso in anticipo , le altre persone riescono ad affrontare la vita meglio di me proprio perchè sanno bene che nella vita ci sono sia i 'devo' che i 'voglio' e che entrambi sono importanti. Penso alla scuola, ad esempio: avessi capito prima che era un dovere inevitabile e necessario, e non un qualcosa da fare solo per il mio puro piacere* (del resto, non tutte le esperienze che ci sono utili risultano gradevoli o facili da affrontare, anzi), probabilmente non avrei mollato e ora vivrei una situazione un pochiiiiino più positiva.
*per 'puro piacere' intendo dire un qualcosa che non mi causasse ansia, disagio o tristezza. Uno pensa che evitando o sfuggendo a certi obblighi che lo fanno soffrire starà meglio ed effettivamente, in un primo momento, è così. Poi il tempo passa e inizi a renderti conto di esser finito in un pantano che, pian piano, finisce per immobilizzarti sempre più. Almeno, per me è stato così. :/
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18-03-2015, 14:35
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#55
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Isolationville (Limboland)
Messaggi: 5,181
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Quote:
Originariamente inviata da HurryUp
Lo sono già...
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Tutti... Dentro e fuori... Come se fosse tappezzeria...
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18-03-2015, 16:14
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#56
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,630
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Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
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Vignetta molto significativa.
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19-03-2015, 14:37
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#57
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: TV
Messaggi: 2,444
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Quote:
Originariamente inviata da NemoSum
Se dici che il mio discorso è ovvio, presumo che la conferma sia arrivata per forza di cose ad opera di un ragionamento logico, dire dunque che è illogico e confermarlo come ovvio allo stesso tempo mi pare un controsenso.
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Non hai capito o mi sono spiegato male io: intendevo dire che se il limite in quel momento di un atleta è 100, non può superarlo, altrimenti il nuovo limite sarebbe un altro e non il 100 di prima. Ma lasciamo perdere, ha poca importanza.
Quote:
Originariamente inviata da NemoSum
Ti ho portato l'esempio anche sul piano della forza resistente, e sul metabolismo, non solo sulla forza massima.
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Si ma tu riferivi all'articolo, che parla solo della forza massima. In ogni caso anche per altre tipologie di prestazioni è corretto mantenere un certo buffer per raggiungere il top SOLO durante l'agonismo. Altrimenti nn ha senso fare un record di 100 in allenamento e in gara arrivare a 98. In gara ci deve arrivare sapendo di poter fare il top del suo top IN QUEL MOMENTO. Nel bodybuilding non funziona esattamente così.
Quote:
Originariamente inviata da NemoSum
Ancora... non ho mai detto che bisogna fossilizzarsi su un traguardo e non cercare di migliorarsi. Questo si è ovvio anche per me, che si parte da 100 per arrivare a 101, 102 ecc... qui entra in gioco la volontà però, non il forzarsi. Sempre secondo il mio punto di vista sul forzarsi.
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Non riesco a capire perchè differenzi la volontà con il forzarsi. Forse intendi il secondo come il passo ulteriore del primo?
Quote:
Originariamente inviata da NemoSum
Il bodyduilding si basa sulla distruzione, e conseguente forzatura nella ricostruzione, delle cellule muscolari ad opera di un allenamento eccessivo. Infatti i bodybuilder necessitano di tempi di recupero per fasce muscolari molto maggiore di qualsiasi altro atleta, inoltre i bodybuilder si allenano per l'ipertrofia, mentre il naturale incremento negli atleti è di iperplasia. Cioè il bodybuilder aumenta il volume (la maggior parte dei quali sono solo liquidi) delle cellule muscolari, mentre in tutti gli altri sport di forza o potenza, si verifica un aumento di numero di cellule muscolari, decisamente più performante in termini di forza/massa e volume/energia. Ad esempio: nessun bodybuilder può competere con un sollevatore di pesi olimpionico, o strongman, di pari categoria. (Trovasi numerose conferme su youtube) (anticipo già che un bodybuilder sarà avvantaggiato nel cominciare a praticare questi sport, ma dovrà per forza di cose cambiare tipo di allenamento se vuole stare al passo degli altri atleti)
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Vedo che te ne intendi. Il bodybuilder necessita di più tempo di recupero perchè ad ogni allenamento dà di massimo, quindi maggior stress procurato richiede più tempo per essere compensato prima e supercompensato poi. Per il fatto che negli sport di forza e potenza si verifichi iperplasia è un'ipotesi nn ancora verificata (almeno fino a 2-3 anni fa), altrimenti anche i bodybuilder cercherebbero prima di costruire nuove fibre muscolari per poi farle crescere anche queste. L'unica cosa accertata è l'ipertrofia (per quanto riguarda l'aumento circonferenziale del muscolo) e la maggior capacità del snc di attivare più unità motorie possibili all'interno dei muscoli durante la prestazione (negli sport di forza pura). Infatti ci sono soggetti che non mettendo un chilo di muscolo negli anni aumentano di decine e decine di kg i loro massimali. Infine, nessun bodybuilder potrà competere con sollevatori "di professione" per quanto riguarda la quantità di peso sollevato, ma nessuno di questi ultimi potrà mai competere con un bodybuilder per quanto riguarda la bellezza, la definizione e la simmetria della propria struttura fisica. Cioè sono 2 cose con obiettivi completamente diversi, anche se gli strumenti utilizzati sono simili.
Quote:
Originariamente inviata da NemoSum
Concludendo, senza nulla togliere al bodybuilding, che non disprezzo ma neanche preferisco, è uno dei casi in cui superare i limiti porta alcuni benefici. Ma non è la strada più produttiva. Avevo già scritto che non escludevo questa possibilità, ma dicevo anche che non fosse la più efficace in termini generali.
Comunque ognuno è libero di scegliere la strada che più gli aggrada. Io la penso così.
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La cosa efficace è quella che serve per raggiungere gli obiettivi, semplicemente...se voglio abbronzarmi e non prendo il sole da un anno, non starò una giornata a patire sotto il sole a 40° per poi stare una settimana all'ombra per compensare. Prenderò il sole progressivamente...Nel primo esempio non si tratta di forzarsi, ma fare stupidate. Perciò, ripeto, dipende dagli obiettivi.
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19-03-2015, 18:12
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#58
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Principiante
Qui dal: Dec 2014
Messaggi: 56
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Quote:
Originariamente inviata da dotrue
Non hai capito o mi sono spiegato male io: intendevo dire che se il limite in quel momento di un atleta è 100, non può superarlo, altrimenti il nuovo limite sarebbe un altro e non il 100 di prima. Ma lasciamo perdere, ha poca importanza.
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Il che è esattamente quello che ho detto io, perciò non comprendo dove stia l'illogicità del mio discorso.
Comunque, si... non ha importanza, da come scrivi vedo che hai già deciso che sono io a non capire...
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19-03-2015, 18:45
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#59
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: TV
Messaggi: 2,444
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Quote:
Originariamente inviata da NemoSum
Il che è esattamente quello che ho detto io, perciò non comprendo dove stia l'illogicità del mio discorso.
Comunque, si... non ha importanza, da come scrivi vedo che hai già deciso che sono io a non capire...
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"Come è spiegato nel link, ogni volta che si usa il 100% O PIU' delle proprie possibilità..."
"Quello che intendevo dire io è che se il tuo massimo è N, non puoi allenarti sempre andando oltre N, rischi di farti male..."
Da queste tue frasi io ho capito che intendevi dire che non si può andare oltre il 100%, il che non serve dirlo perchè è sottinteso. Mi sembrava illogico il fatto di rimarcarlo, tutto qui. Forse la parola giusta era inutile, toh. Quando ho scritto che non ha importanza non era un prenderti in giro, era per dire che preferivo approfondire il discorso che hai fatto dopo come effettivamente ho fatto...E la frase "vedo che te ne intendi" era seria e non sarcastica.
Tuttavia dalla tua risposta ho capito IO invece che TU non hai tanti argomenti
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19-03-2015, 19:10
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#60
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,746
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Qua dipende molto dalla definizione di "100%".
Se per 100% si intende il massimo teoretico raggiungibile, beh è chiaro che non si può superare. Non con mezzi propri.
Ad esempio, la corsa: supponiamo che vi piaccia, vi alleniate costantemente sui 100, 200, e 400 metri. Sui 100 metri state intorno ai 12".
Un giorno tornate a casa e a poca distanza beccate un grosso cane randagio, che vi guarda ringhioso. L'adrenalina comincia a entrarvi in circolo. Tutti i peli del vostro corpo si arrizzano. Improvvisamente il cane scatta, e voi pure, senza neanche pensarci.
Correte lungo tutta una strada, siete fortunati e trovate il cancello di casa aperto, entrate subito e ve lo chiudete alle spalle, poco prima che il cane possa entrare!
"Fiiuuu! C'è mancato poco!" vi dite. Il cuore vi batte all'impazzata. L'acido lattico inizia a manifestare i suoi dolorosi effetti. Siete SICURI di aver fatto più di 100 metri in meno di 12", un record personale, e certamente degno di nota anche in ambito sportivo. Peccato non ci fosse nessuno col cronometro!
Ecco. Quel tempo è il vostro 100% massimo. Oltre a quello non potete andare, e se il cane era più vicino vi mordeva.
Mentre i 12" del tempo di allenamento è il 100% "di crociera". Utilizzo questa definizione perché molti mezzi di trasporto indicano la velocità di crociera, cioé la velocità per cui sono progettati. Potrebbero andare a una velocità maggiore, ma con rischi strutturali crescenti.
Noi come uomini siamo tarati per non riuscire normalmente a dare il 100% massimo se non in situazioni di pericolo, perché questo mette a repentaglio l'organismo, gli produce uno stress non da poco.
Tuttavia, secondo il princìpio della supercompensazione, quando si darà più del 100% "di crociera", i danneggiamenti prodotti nell'organismo si ripareranno "potenziando" le capacità dello stesso.
Quindi, questo è uno dei meccanismi su cui lavorano i campioni olimpionici per migliorarsi, la supercompensazione.
L'altro meccanismo su cui si lavora è riuscire ad autodeterminare un'impeto emotivo grazie al quale stabilire arbitrariamente di dare il "100%" massimo non solo in situazioni di pericolo ma in qualsiasi situazione sia considerata per noi rilevante. Come vincere una gara.
Buona parte dell'allenamento infatti è mentale.
Quindi, chi parla di superare il 100% si riferisce a quel "100% di crociera", non ovviamente al massimo. Ed è effettivamente lì che si migliora, superando la comfort zone.
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