Io già dubito che si sia responsabili delle cose che vanno per il verso giusto, figuriamoci dei fallimenti.
Non saprei proprio perché mai una persona debba andare nella direzione verso cui non vuole andare sapendo di poter scegliere quel che desidera senza conflitti.
La responsabilità è solo un concetto messo in piedi per controllare socialmente quel che dovrebbero fare le persone, nel privato non significa nulla.
Io butto nel cestino non solo la colpa ma anche il termine responsabilità che non è dissimile, anzi è la stessa cosa, solo che la si vuol far passare per altro.
Non si vogliono attribuire cose del genere, ossia colpe, ad un tizio, e poi le si attribuisce lo stesso chiamandole con un'altra parola, è una doppia presa per i fondelli per me.
Se uno può scegliere e sa cosa vuole non ha manco bisogno di dirselo che è responsabile, mi sembra un termine inutile, se le cose vanno male (dal punto di vista di un tizio) perché mai un tizio che sa effettuare una scelta per farle andare bene (secondo sempre il suo punto di vista) dovrebbe scegliere altro e farle andare male?
O non lo sa che l'altra scelta le farebbe andare bene, e quindi non è responsabile di una mazza non sapendo cosa sceglie, oppure non giudica positivamente l'altra alternativa, si vede che ci sono pro e contro e sceglie il male minore, ossia il bene maggiore tra quel che sa scegliere e crede di poter scegliere. Se può scegliere altro e non lo sa, neanche è responsabile.
Quindi alla fine mi sa che se si ragiona correttamente credo che nessuno sia responsabile della creazione di situazioni che non vuole e desidera sapendo di avere a disposizione situazioni che desidera migliori.
Non si capisce in che modo un tizio possa essere responsabile in tal senso, al più si può essere responsabili dei malanni di altri intenzionalmente.
Se uno per diventare ricco disperde sostanze radioattive in posti abitati magari lo sa benissimo di procurare un danno agli altri mentre per sé stesso questa, tra le situazioni che crede di poter scegliere, magari è la migliore o la meno peggiore che sa attuare, perché dovrebbe agire così se non fosse vero questo per lui?
In questo senso tutti cercheranno e cercano di massimizzare, ma il massimo (perseguito nei limiti delle proprie conoscenze e razionalità) potrebbe essere comunque modesto e creare un mucchio di grane di cui ci si può lamentare.
Non ha senso sentirsi responsabili di un "massimo modesto". Se si poteva avere di meglio secondo il proprio punto di vista e si sapeva scegliere e si conoscevano tutti i fatti, perché mai si è scelto e continua a scegliere una cosa se si crede di saper mettere in piedi un'alternativa nell'insieme davvero migliore?
A posteriori posso anche sapere che i numeri da giocare al superenalotto erano altri e dirmi "ah se li avessi giocati, è colpa mia se non ho vinto visto che li ho giocati io!" eh, a saperlo prima
, per questo a me sembrano costrutti scorretti quelli di colpa e responsabilità se usati in questo senso qua.
Si può essere colpevoli e responsabili in termini sociali o secondo altri punti di vista che hanno una visione più ampia e conoscenze e capacità che il tizio presunto responsabile, in privato e soggettivamente non ha senso, queste cose qua sono soprattutto attribuzioni esterne.
Osservando un insetto che sbatte contro le lastre trasparenti di una finestra ripetutamente potrei concludere che è responsabile del fatto che si spacchi la testa, ma l'insetto non ha il modello che riesco a costruirmi io della situazione, che desideri spaccarsi la testa e stia scegliedo davvero di sbattere contro le lastre è una lettura scorretta per me.
Questa responsabilità privata credo sia scorretto attribuirla all'insetto anche quando secondo un altro punto di vista sta agendo in maniera tale da procurarsi un male.
Il male (male definito da sé) a sé stessi lo si procura, per ignoranza, quando esistono alternative migliori che non si conoscono si credono inesistenti o che si pensa erroneamente che procureranno danni che non esistono, oppure per incapacità, quindi non penso si possa responsabilizzare nessuno in tal senso. Ammesso poi che sia un male evitabile e l'alternativa sia davvero migliore, perché anche qua ci può essere disaccordo tra persone diverse.
Ad esempio io potrei sapere che c'è un'altra finestra aperta e che da là dove cerca di passare l'insetto alato non si può passare, ma l'insetto che pare voglia uscire non lo sa e io non riesco a comunicarglielo o farglielo capire.
Una persona meglio di quel che ha fatto per sé, non lo poteva fare, meglio di quel che fa adesso, adesso non lo può fare, il futuro soltanto resta un'incognità aperta.