FobiaSociale.com  
     

Home Messaggi odierni Registrazione FAQ
 
Vai indietro   FobiaSociale.com > Psico Forum > Depressione Forum > Non avere voglia di fare niente
Discussione: Non avere voglia di fare niente Rispondi alla discussione
Il tuo nome utente: Clicca Qui per loggarti
Verifica immagine
Inserisci le lettere o i numeri (o entrambi) nell'immagine che visualizzi qui a destra.

Titolo:
  
Messaggio:

Opzioni addizionali
Opzioni varie

Visualizza l'argomento(prima i nuovi)
04-06-2023 15:17
Ezp97
Quote:
Originariamente inviata da Varano Visualizza il messaggio
io devo avere gli obiettivi per fare le cose, per es. non mi piace né camminare né andare in bici, però se mi paghi faccio consegne a domicilio. e con i soldi piano piano ci faccio qualcosa. o magari se mi iscrivo in palestra lo faccio perché ho bisogno di conoscere gente e allargare la cerchia delle conoscenze.
non faccio niente senza motivo, quello sì. se mi vedi in giro a zonzo, a fissare paesaggi, non sono io ma uno che mi assomiglia.
Andare In palestra per conoscere gente? Ahahaha auguri allora.
04-06-2023 14:55
Varano
Re: Non avere voglia di fare niente

io devo avere gli obiettivi per fare le cose, per es. non mi piace né camminare né andare in bici, però se mi paghi faccio consegne a domicilio. e con i soldi piano piano ci faccio qualcosa. o magari se mi iscrivo in palestra lo faccio perché ho bisogno di conoscere gente e allargare la cerchia delle conoscenze.
non faccio niente senza motivo, quello sì. se mi vedi in giro a zonzo, a fissare paesaggi, non sono io ma uno che mi assomiglia.
04-06-2023 13:20
Ezp97 Pure io. Se mi fermo però divento povero come la merda.
03-06-2023 21:30
Barracrudo
Re: Non avere voglia di fare niente

Senza amore voglio vedere che voglia di fare hai.. mi ricordo lessi quel libro, diceva sai come riconoscere se un uomo e single o si sta vedendo con una donna da come e ordinata casa sua
03-06-2023 21:28
Da'at
Re: Non avere voglia di fare niente

Sertralina, bupropione e cariprazina.
03-06-2023 17:21
edward00767
Re: Non avere voglia di fare niente

Quote:
Originariamente inviata da Da'at Visualizza il messaggio


A me i farmaci stanno facendo stare meglio, e questa voglia di fare niente adesso è una cosa del passato: sto riuscendo ad agire di più, a sfidarmi di più, a giocare altre partite anche col rischio di perdere ancora. E non ho dovuto fare alcuno sforzo nel cercare di cambiare le mie credenze. Prima ero sfiduciato e ora non lo sono più.
Questo spiega che molte credenze effettivamente sono sintomo di una disfunzione di neurotrasmettitori allora...
Per curiosità che farmaco è? Io con sertralina e bupropione mi sono trovato bene per un periodo ma ora hanno perso molta efficacia.
03-06-2023 13:09
Kitsune
Re: Non avere voglia di fare niente

Per chi ha l'anedonia ha senso perché non c'è alcuna soddisfazione nel fare qualsiasi cosa. Quando manca il premio non c'è incentivo.
03-06-2023 12:34
Black_Hole_Sun
Re: Non avere voglia di fare niente

A me francamente non me ne può fregare di meno di avere l'energia per il minimo sindacale se esso risulta comunque sgradevole. Mangiare, bere, andare al lavoro, dormire lo faccio tranquillamente senza ma non per questo ne colgo la gradevolezza il senso di appagamento. Non prendo più antidepressivi da anni e sto come prima, minimo sindacale era e minimo sindacale e rimasto. L'unica cosa che hanno bloccato sono quei down brutali dove resti per giorni a fissare il muro in stato di apparente morte. Ma come si fa a dire che ti permettono di vivere meglio? Di avere una vita piena e appagante? Ci sono stati che non sono modificabili e che disturbano e fanno vivere male, il ruolo del farmaco sarebbe quello di distogliere il pensiero da questi aspetti ma non li risolvono. Ma il pensiero dove dovrebbe andare? In uno stato allucinato dove il bello e il brutto sono un'unica massa informe senza sostanza semplicemente neutra? A me questa sembra il messaggio che si vuole far passare e lo trovo molto più malsano dell'essere depressi e vedere tutto nero.
03-06-2023 11:22
XL
Re: Non avere voglia di fare niente

Quote:
Originariamente inviata da Da'at Visualizza il messaggio
Innanzitutto ringrazio tutti quelli che sono intervenuti.

Poi volevo rispondere a XL, la cui risposta mi ha colpito.




Bisogna stare attenti a non innamorarsi troppo delle proprie metafore, fino a credere che siano completamente descrittive della realtà.

La vita non è una partita, dove si vince o si perde. E' semmai un continuo di tante partite, e la differenza tra perderne 100 e perderne 90 c'è eccome.
Prova a chiederlo a chi è kv, e chi invece come me ha avuto poche esperienze.

Però la metafora può reggere nel momento in cui si parla di tante partite. I farmaci, specificatamente gli ssri, funzionano così.
Hanno dimostrato che le aragoste maschio, che solitamente dopo aver perso un conflitto con un altro maschio per il territorio si abbattono e tendono ad arrendersi prima nei successivi conflitti, se ricevono una dose di prozac hanno più voglia di rimettersi in gioco e combattere nuovamente.

Non ci devi credere, funzionano proprio così, non sempre perché la biochimica della depressione è una cosa complessa e tante volte bisogna azzeccare la molecola giusta per ottenere dei risultati. Ma quando funzionano funzionano proprio così, e se non hai mai provato ti consiglio di provare.

se parli di orgasmo al parlare con una donna hai evidentemente aspettative irrealistiche, il farmaco però può aiutarti a conservare per maggior tempo la serotonina che si produce quando ottieni anche un minimo successo relazionale. Questo può aiutarti a "riavviare il motore" e ricominciare a credere e quindi ad avere energie per far qualcosa. Poi va da sé che se si continuano a fare le stesse cose che ci hanno portato in primis in quella condizione, il giochino a un certo punto finisce e allora anche il farmaco finisce per esaurire il suo effetto benefico.
Ma il catalogare qualcosa come un "successo" lo decide il farmaco?
E' qua che non riesco a convincermene, se io do un significato di successo a qualcosa il farmaco mi fa provare qualcosa, ma se non glielo do questo significato perché per me non è granché, come fa a farmi provare qualcosa?
Accadono una serie di cose nella mia esistenza, ora il fatto che siano positive o negative e quanto lo siano lo determina davvero il farmaco?
A me nell'insieme mi sembra che non mi piaccia proprio vivere, ora che farmaco dovrei prendere affinché mi piaccia la mia esistenza?
Può risolvere questa cosa qua un farmaco?
Devo solo immaginare che prendo questa medicina e qualsiasi cosa mi capiti io la percepirò come un successo?


Quote:
ritorniamo sul punto che la tua metafora è errata e la vita non è una partita dove l'unico modo per vincere è recuperare i punti persi. Se non cambi questa, di credenza, non andrai da nessuna parte, perché sarai sempre frustrato dalla consapevolezza di non poter recuperare ciò che ormai è perduto, anziché vivere nel presente ed apprezzare quello che ancora si può guadagnare.
Ma la vita cos'è lo decido io, e anche il valore da dare a questa esistenza, o no? O lo decide un altro?
Se un altro dice "la vita è bella se vissuta così" io devo essere d'accordo con lui? E se a me fa cagare?
Questa possibilità per te non esiste?
Io ho usato la metafora della partita per intendere che sono io che dò valore a quella cosa, chi diavolo dovrebbe dare valore alla mia esistenza se non io?

Quote:
A me i farmaci stanno facendo stare meglio, e questa voglia di fare niente adesso è una cosa del passato: sto riuscendo ad agire di più, a sfidarmi di più, a giocare altre partite anche col rischio di perdere ancora. E non ho dovuto fare alcuno sforzo nel cercare di cambiare le mie credenze. Prima ero sfiduciato e ora non lo sono più.

Certo che se uno parte con l'idea che deve recuperare i punti persi nel passato, allora è ovvio che la sua vita sarà una condanna alla frustrazione. Vuoi davvero che sia così?
Ma se è questa cosa qua che a me sta a cuore e non altro?
Secondo te se a me piace il caffé e a un altro fa cagare dipende da qualche farmaco assunto?
Non riesco a capire come fa a dipendere solo da un farmaco questa cosa.

Il farmaco non mi costringe in nessun modo a giudicare "bere il caffé" come una cosa positiva, solo se io giudico positiva la cosa al più può farmi provare forse più piacere?
In base a che cosa una stessa esperienza per un tizio rappresenta una cosa positiva e per un altro no?
Un farmaco?
Non riesco a convincermi che questa idea sia corretta.

Andare a lavorare e guadagnare qualcosa è una cosa positiva o no?

Prendo un farmaco e se prima reputavo questa cosa un'inculatura dopo averlo assunto la giudico positivamente?

Se evito certe cose perché le catalogo come negative, sgradevoli, il farmaco poi riesce ad invertire questa polarità?

Quando beviamo il caffé, Io e un altro in bocca proviamo lo stesso gusto magari, ma a me quel gusto non piace provarlo e all'altro sì, ma è un farmaco che produce questa cosa qua?

Ci sarebbe una medicina che se assunta farebbe praticamente vendere un alimento a tutti perché riuscirebbe a farglielo preferire a tutti?

Se io aragosta giudico già come negativo mettermi in conflitto con altre aragoste per ottenere un territorio, anche il farmaco questa cosa qua non vedo come può risolverla perché è già tutta la situazione che viene giudicata diversamente.
C'è una medicina che riesce poi a farmi catalogare come buona una situazione che io reputo cattiva?

A me ad esempio non piacciono certi alimenti, certi gusti li detesto, se prendo un farmaco riesce a farmeli piacere?
Perché anche riguardo ad altre cose capita lo stesso, così come magari non mi piacciono certi alimenti, non mi piacciono certe situazioni, non mi piace perdere, non mi piace confrontarmi in certi modi, non mi piace vivere in certi modi, il farmaco come fa a risolvere questa cosa?

Il valore e quanto valore dare alle esperienze non credo sia una cosa chimica, o soltanto chimica, forse talvolta è così, ma mi sa che ha a che fare con tutta una rete mentale che s'è andata a creare e non è detto che si possa poi distruggere o cambiare a piacimento.

Si potrebbe creare consenso facilmente se fosse così, basterebbe far provare la stessa soddisfazione in chi vota per un partito rispetto ad un alto.
Uno poi dice "eh ma i partiti di sinistra fanno cagare e sono sempre in minoranza ti condanni al fallimento perché non otterranno mai tanto potere, è meglio che provi piacere per un mondo fatto diversamente, ma è più probabile che si realizzi, vota anche tu a destra" ma se a me non piacesse comunque?
Cosa me ne frega che è più probabile che si realizzi, dovrei cambiare idea e valutazione in base a questo?

Su di me non fanno effetto i farmaci e non fanno effetto manco certi discorsi, devo dire "sì fanno effetto e che mi fa piacere un'esistenza che reputo zoppa a causa proprio degli incastri che devo subire?".

Uno sostiene "eh vedi quell'altro non sputa il caffé, è soddisfatto, dovresti farlo anche tu visto che solo caffé da bere c'è" e non potrebbe comunque farmi cagare? No, è impossibile. Io devo provare piacere, devo giudicare positivo quel che non reputo positivo. Poi se non trovo un farmaco che me lo fa piacere il caffé la colpa diventa mia perché sono io a dargli un significato positivo al non bere il caffé, ma se sono io in quanto persona si vede che questa attribuzione positiva non dipende dal farmaco, ma da altro.

La partita di calco è metaforica nel senso che ognuno dà un significato e valore diversi all'esistenza, e se io glielo dò proprio come ad una partita di calcio, la vita per me questo è e qua posso ricavare cose positive e negative, che poi si possano ricavare più cose positive in base ad un'altra visione che prende in considerazione il pareggio o altro come molto rilevanti, secondo me non costringe né convince che si debba abbracciare questa visione.
Su di me questa cosa non fa presa.


Alla fine vedi come si conclude, sei tu che vuoi stare male? E a me dà fastidio anche questa cosa, io cosa voglio? Io vorrei vivere certe situazioni, queste situazioni non ci sono, ora se non mi converto io all'altra visione la colpa del mio star male si fa ricadere su di me, ma io non voglio stare meglio cambiando visione perché per me questo non è meglio voglio vivere nell'altra situazione, ed è una cosa ben diversa e secondo me farmaci che cambiano questa cosa qua non ce ne sono, non vedo come possano mai funzionare, che fanno convertono uno che è comunista con due pugni chiusi alzati a diventare fascista casomai il mondo sociale non desse alcuno spazio all'altra idea e il tizio in questione vivesse una vita di frustrazioni e magari si suicida proprio perché non vuole vivere in un mondo dominato da certi modi di fare?

Se a me un po' di piacere in più non fa dare un significato positivo a doverci provare con certe donne in certe condizioni e la cosa dovesse continuare ancora ad infastidirmi che devo fare? Per ottenere certe cose io devo spendere tot, e se a me non sta bene questo sistema economico ed è questo il problema? Lo risolve il farmaco?

Un'aragosta che detesta combattere come la aggiusta un farmaco? Se i territori si possono ottenere solo combattendo in certi modi come si risolve la cosa? Se io ottengo il territorio a fronte di una serie di battaglie e poi valuto che ho lavorato troppo in relazione a quel che ho guadagnato, secondo te questa valutazione qua la può davvero cambiare un farmaco?
Non sono convinto che sia una cosa chimica.
E se ad un'aragosta non piacesse vivere così per ottenere un territorio?
E' impossibile che esista questo tipo di aragosta orientata negativamente verso questa situazione?
03-06-2023 11:10
Maximilian74
Re: Non avere voglia di fare niente

Anche Raoul in ken il guerriero dice spesso di non credere all'amore e di non averlo mai provato
03-06-2023 10:35
Barracrudo
Re: Non avere voglia di fare niente

Sammy basso sul finale di muschio selvaggio, lui ha sofferto tanto e continua a soffrire eppure trova tantissima motivazione va avanti ma alla domanda se si è mai innamorato, lui si si e innamorato ma nessuna si è mai innamorato di lui, questa cosa ha detto lo fa stare molto male, il non avere provato cos e l amore ... Più doloroso della malattia e delle discriminazioni.. però ancora ci spera e questo secondo me che lo fa andare avanti
03-06-2023 10:29
Barracrudo
Re: Non avere voglia di fare niente

Ma x forza non si ha voglia se non si ha una ragazza che ci piace e a cui piacciamo, senza amore, farlo x la tua amata, x la tua famiglia, x i tuoi pargoli cose così, se aspetto sempre di trovare la motivazione in me stesso sto fresco proprio io che sono antinatalista e vorrei sparire da questa vita, che motivazione può avere una persona, continuare a fare soldi, continuare a sollevare ghisa, continuare a migliorare esteticamente x cosa qua basterebbe che utenti ricevessero un po' di amore reale e che si innamorerebbero e vedi che le prescrizioni dei farmaci iniziano a diminuire ....

Ho visto uno studio ... Sempre più donne sono single x scelta, c'è un dato allarmante il consumo di antidepressivi e cresciuto di pari passo alla loro solitudine come si può dire di stare bene così? Sono la categoria che più consuma antidepressivi al mondo fatevi due domande senza amore la vita non ha senso di essere vissuta

Ok rincorrete la carriera prendetevi 5 lauree e 3 esaurimenti ma sforzatevi anche a costruire legami interpersonali senza quelli la vita non ha senso e solo una lunga pena di isolamento come in carcere
03-06-2023 07:51
Saturnino
Quote:
Eh già, difficile trovare la voglia di fare se fai sempre quel che vogliono gli altri.
Certamente, capisco molto bene questo punto: fare qualcosa su richiesta o anche suggerimento altrui (se non richiesto) oltre a non invogliarti per quanto mi riguarda mi porta anche una certa irritazione.

Il punto è trovare qualche attività da fare esclusivamente per soddisfazione personale solo perché piace farla a noi senza doverla fare per cercare di piacere o accontentare gli altri.
03-06-2023 07:00
Maffo
Re: Non avere voglia di fare niente

Quote:
Originariamente inviata da Varano Visualizza il messaggio
questo anedotto delle aragoste maschio fallite che prendono prozac è bellissimo, io sapevo che i moscerini della frutta quando non riescono a cuccare si buttano sulla frutta in macerazione che contiene alcol.
Devo avere qualche gene dei moscerini della frutta allora
03-06-2023 06:55
Maffo
Re: Non avere voglia di fare niente

Quote:
Originariamente inviata da juan Visualizza il messaggio
I farmaci mi danno l’energia per fare il minimo sindacale. Mangiare e andare a lavorare. Il problema è il senso di insensatezza che travolge qualunque cosa. Puoi anche avere l’energia ma finché ti chiedi “energia per cosa? c’è qualcosa che per me abbia senso fare? per quale motivo dovrei sforzarmi di fare cose che altri mi dicono e che vengono indicati come metodi universali contro qualunque malessere psicologico?”. Finché sarà così non avrò mai voglia di fare niente. Faccio solo quel che devo fare per non farmi scassare le balle dal prossimo.


Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
Eh già, difficile trovare la voglia di fare se fai sempre quel che vogliono gli altri.
Però ti capisco, perché anch'io faccio così
02-06-2023 21:57
vikingo
Re: Non avere voglia di fare niente

Hitomi una volta disse conta cosa riesce a fare uno coi propri mezzi non siamo tutti uguali,la grinta non deve mancare mai,ci sono segni zodiacali che hanno più cazzima di natura,e altri più tiepidi per così dire..ma la determinazione può essere allenata frequentando persone che ne hanno di più.. io la penso come lei,quando uno fa tutto ciò che può fare per quello che gli ha dato madre natura può essere contento,anzi deve..non caricarsi di aspettative che mettono ansia e fanno stare male..i due italiani nel tennis sono già implosi a forza di dire che erano campioni,pubblicità fama,messia di qua di là,senza aver vinto nulla,sugli antidepressivi,sono contrario se non a dosaggi minimi,se uscite con una donna e dovreste avere subito un orgasmo,e dovreste fare un bis prima di 40 minuti non vi si alzerà,non è coniugazione col rapporto di coppia un uso continuo di questi farmaci,i farmaci hanno tutti effetti collaterali aggiustano una cosa ne rompono un'altra.fatevi una tisana di malva per rilassarvi meglio e
02-06-2023 21:45
Svalvolato
Re: Non avere voglia di fare niente

Pigrizia e svogliatezza sono state una costante della mia vita. Credo di essermi davvero impegnato poche volte nella mia vita. In terza superiore ebbi una forte motivazione, mai ripetuta nè prima nè dopo, al lavoro ce l'ho messa tutta per un po' di anni, da un paio circa ho mollato totalmente gli ormeggi.

Fondamentalmente non ho energie, e negli ultimi anni non trovo più nulla di soddisfacente in quello che faccio, mi sembra totalmente inutile, anche risultati conseguiti come il contratto indeterminato dopo 10 anni di precariato mi sono scivolati addosso come acqua.

Ho misto di anedonia, apatia, probabilmente depressione, che fondamentalmente mi brucia ancora più energie di prima. Una volta ero solo pigro, ma mi svegliavo comunque allegro e spensierato, ora ogni giorno, con alti e bassi, mi genera quasi solo frustrazione.
02-06-2023 21:42
Varano
Re: Non avere voglia di fare niente

questo anedotto delle aragoste maschio fallite che prendono prozac è bellissimo, io sapevo che i moscerini della frutta quando non riescono a cuccare si buttano sulla frutta in macerazione che contiene alcol.
02-06-2023 21:09
Da'at
Re: Non avere voglia di fare niente

Innanzitutto ringrazio tutti quelli che sono intervenuti.

Poi volevo rispondere a XL, la cui risposta mi ha colpito.



Quote:
Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
Per me aspettarsi che una squadra di calcio, che sta sotto 10 gol negli ultimi 30 secondi di una partita, si sforzi e sia motivata a giocare come nei primi 30, quando tutto era aperto e ancora non si era valutato sul campo cosa si riusciva e poteva mettere insieme, lo trovo pressappoco assurdo.
Alla fine una persona ha dei desideri, cose che vorrebbe, ma se queste cose adesso in base a tutta la base di conoscenza sono lontane o sembrano irraggiungibili, la voglia di fare scema, uno dovrebbe essere convinto che può riuscire a vincere la partita se si sforza un po' e ci sono molte possibilità di riuscire, ma adesso questa convinzione manca.
Per trovare queste energie mentali uno dovrebbe essere convinto davvero che con i suoi sforzi può fare 11 gol in trenta secondi, ma questa convinzione come se la dovrebbe costruire una persona se non c'è?
Con i farmaci? A me sembra una boiata anche questa, mica possono costruire questa cosa qua i farmaci.
Se una persona non ci crede davvero non funziona, e secondo me nemmeno è una colpa non credere che tramite uno sforzo, arrivati ad un certo punto, le cose poi si aggiusteranno e si potrà vincere la partita.
Magari poi cercano di invogliarti dicendoti "eh magari non vinci, ma si riesce a fare un gol", ma la partita è comunque persa, ne servono 11 di gol non uno soltanto.
A qualcuno potrebbe non fregare nulla di fare un gol adesso, non ce l'ha questo desiderio, quel che desiderava era vincere.
Bisogna stare attenti a non innamorarsi troppo delle proprie metafore, fino a credere che siano completamente descrittive della realtà.

La vita non è una partita, dove si vince o si perde. E' semmai un continuo di tante partite, e la differenza tra perderne 100 e perderne 90 c'è eccome.
Prova a chiederlo a chi è kv, e chi invece come me ha avuto poche esperienze.

Però la metafora può reggere nel momento in cui si parla di tante partite. I farmaci, specificatamente gli ssri, funzionano così.
Hanno dimostrato che le aragoste maschio, che solitamente dopo aver perso un conflitto con un altro maschio per il territorio si abbattono e tendono ad arrendersi prima nei successivi conflitti, se ricevono una dose di prozac hanno più voglia di rimettersi in gioco e combattere nuovamente.

Non ci devi credere, funzionano proprio così, non sempre perché la biochimica della depressione è una cosa complessa e tante volte bisogna azzeccare la molecola giusta per ottenere dei risultati. Ma quando funzionano funzionano proprio così, e se non hai mai provato ti consiglio di provare.
Quote:
Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
Con questo do una risposta anche alla domanda di Angus relativa all'immobilità, in certi frangenti ci si trova in una situazione dove gli obiettivi che motiverebbero a sforzarsi e fare qualcosa sembrano seriamente compromessi da ogni tipo di azione che si potrebbe intraprendere, resta solo la possibilità di avvicinarsi un po' a questi, ma avvicinarsi un po' non basta, bisogna essere convinti che questo avvicinamento poi riesce a farcelo raggiungere l'obiettivo significativo, perché sforzarsi solo senza avere alcuna soddisfazione alla lunga ti sfascia ancora di più.
Un'auto senza questa benzina qua finisce col fermarsi. Aspettarsi che poi riparta grazie ad una sorta di autoinduzione dopo secoli che è stata ferma è un'altra cosa abbastanza folle.

Ad esempio non è che se scambio due parole con una che manco mi piace provo un qualche piacere vicino ad un orgasmo, che mi sono avvicinato ad una donna non mi fa provare ancora alcun piacere, almeno io sono fatto così e se penso che devo sforzarmi molto solo per arrivare a scambiare due parole con una, la voglia di farlo scema e non è che me la può far venire il motivatore di turno.
Mi fa pure incazzare il motivatore, non solo non ho queste energie poi devo sentirmi anche in colpa perché non provo soddisfazione o piacere là dove un tizio sostiene che dovrei provare queste cose.

Se esistessero farmaci che riuscissero a farmi provare un orgasmo nel fare cose simili magari la cosa potrebbe funzionare e sarei davvero motivato a fare certi sforzi, ma a me pare che non ci sono farmaci simili, promettono cose del genere ma non le mantengono.
Certe convinzioni magari potrebbero motivare di più, ma non è che si possono costruire dal nulla o dicendo ad uno di credere di riuscire a vincere in certe condizioni, così poi avrà più energie mentali.
Se motivi per credere che riuscirà maggiormente una persona non ne ha, continuerà a non crederci tanto e le energie per muoversi disponibili queste saranno.
Se l'ostacolo è più grande delle energie mobilitate e che è possibile mobilitare in base a tutto il quadro di credenze, si resta fermi.
se parli di orgasmo al parlare con una donna hai evidentemente aspettative irrealistiche, il farmaco però può aiutarti a conservare per maggior tempo la serotonina che si produce quando ottieni anche un minimo successo relazionale. Questo può aiutarti a "riavviare il motore" e ricominciare a credere e quindi ad avere energie per far qualcosa. Poi va da sé che se si continuano a fare le stesse cose che ci hanno portato in primis in quella condizione, il giochino a un certo punto finisce e allora anche il farmaco finisce per esaurire il suo effetto benefico.
Quote:
Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
Certe credenze motiverebbero, ad esempio una ricompensa infinita ultraterrena, oppure credere davvero che si hanno buone possibilità che si riuscirà a vincere in 30 secondi nonostante i 10 gol di svantaggio, però qua non è che tutti possono costruirsele a piacimento queste credenze, non penso sia vera questa cosa, se uno non ci crede davvero ci sia questa ricompensa ultraterrena o scommetterebbe pochissimo di riuscire in 30 secondi a recuperare, la voglia, ossia la forza mentale, di combattere una battaglia fino in fondo e con tutte le forze fisiche disponibili non si riuscirà a trovarla e mobilitarla.

Se si crede che comunque si perderà e non si otterrà nulla di rilevante secondo il proprio quadro di riferimento una persona si figurerà mentalmente queste possibilità: o combatto o non combatto perderò lo stesso, anche se faccio qualche progresso non otterrò comunque la ricompensa sperata.
La mente valuterà così questa cosa: perché sopportare questa inutile sofferenza legata a questo sforzo aggiuntivo?
In linea di principio delle energie in più si possono mobilitare, ma se la credenza di riuscire ad ottenere soddisfazione resta uguale non si spostano queste energie.
Il malcontento comunque per la disfatta resta, e così si diventa tristi e depressi.
ritorniamo sul punto che la tua metafora è errata e la vita non è una partita dove l'unico modo per vincere è recuperare i punti persi. Se non cambi questa, di credenza, non andrai da nessuna parte, perché sarai sempre frustrato dalla consapevolezza di non poter recuperare ciò che ormai è perduto, anziché vivere nel presente ed apprezzare quello che ancora si può guadagnare.
Quote:
Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
Se sai che devi resistere e sopportare un dolore per breve tempo e questo sforzo ti permetterà di ottenere un certo grado di piacere in seguito con un buon margine di certezza, sarai più motivato a resistere, se invece immagini e credi che questo dolore sarà prolungato per molto tempo e la ricompensa incerta e non si sa se arriverà o meno, la forza per resistere anche per poco a questo disagio non riuscirai a mobilitarla.

Watzlavick ha fatto un esempio in un suo libro, un topo (spero di ricordare bene e non che si trattava di un altro animale ) che sta per morire annegato se altre volte è stato salvato in condizioni simili resiste di più di un topo che non ha avuto queste esperienze. Quindi è vero che le credenze e la speranza permettono di mobilitare certe energie, ma bisogna crederci davvero ed avere dei motivi per crederci che ti convincono.

Cercare di spiegare e descrivere cosa avviene comunque non dà energie a chi non le ha. Credere che una descrizione poi debba dare queste energie è un'altra idea distorta abbastanza diffusa.
A me i farmaci stanno facendo stare meglio, e questa voglia di fare niente adesso è una cosa del passato: sto riuscendo ad agire di più, a sfidarmi di più, a giocare altre partite anche col rischio di perdere ancora. E non ho dovuto fare alcuno sforzo nel cercare di cambiare le mie credenze. Prima ero sfiduciato e ora non lo sono più.

Certo che se uno parte con l'idea che deve recuperare i punti persi nel passato, allora è ovvio che la sua vita sarà una condanna alla frustrazione. Vuoi davvero che sia così?
31-05-2023 21:05
Varano
Re: Non avere voglia di fare niente

io se mi lasciassi andare dormirei quasi tutto il giorno, non sono uno iperattivo. è con una fatica incredibile che arrivo a dormire 6 ore al giorno, ma fisicamente non sono mai stato molto vitale. cammino molto, mi muovo, navigo su internet, ma difficilmente mi si accende la fiamma dentro.
e questo fin da bambino, sono sempre stato poco vitale e apparentemente mezzo addormentato. potrei dormire a qualsiasi orario del giorno, c'era un periodo in cui dormivo quasi giorno e notte senza sonniferi.
Questa discussione ha più di 20 risposte. Clicca QUI per visualizzare l'intera discussione.



Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 11:39.
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.