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Discussione: Lettera di un suicida Rispondi alla discussione
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09-04-2023 17:46
Itachi
Re: Lettera di un suicida

Quote:
Originariamente inviata da insiemealvento Visualizza il messaggio
Siete quelli che si comprano la macchina e poi vanno a pagare qualche schiava del sesso prima di tornare a casa dalle vostre mogli e dalle vostre figlie, pronti a chiamare puttana la moglie che vi tradisce, pronti a chiamare puttana la figlia che mette il culo su Instagram.
Mi sento preso in causa!!!!


Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
07-04-2023 22:35
David Brent
Re: Lettera di un suicida

Quote:
Originariamente inviata da insiemealvento Visualizza il messaggio
Non capisco perché ti aspettavi empatia.
L'ho scritta io e no non provo alcuna empatia per la società umana: mi fa schifo. Ho solo scritto quello che pensavo senza mezzi termini.
Non che io mi stia così simpatico: la convivenza con me stesso è stata la cosa più difficile della mia vita.

Tutto qui.

Grazie a chi ha partecipato alla discussione, vi ho letto con interesse.
lascia perdere la maggior parte degli utenti non sta male, è solo tanto antipatica, supponente, arrogante, pseudo intellettuale e campata per aria
07-04-2023 22:18
pokorny
Re: Lettera di un suicida

Quote:
Originariamente inviata da Varano Visualizza il messaggio
non sono riuscito ad andare oltre alla prima parte, mi sembra un po' arrogante l'accusa della società, siete quelli che fanno qua fanno là...ma dai, siamo tutti poveri diavoli che cercano di tirare avanti alla meno peggio
Io anche prima, al primo verbo alla seconda persona plurale ho smesso. Non ho un grande trasporto per le accuse ad alzo zero, figuriamoci quando non mi ci riconosco. Per non parlare delle esternazioni di rabbia, mi fanno proprio allontanare.
06-04-2023 20:50
Stan Kezza
Re: Lettera di un suicida

Quote:
Originariamente inviata da insiemealvento Visualizza il messaggio
Non capisco perché ti aspettavi empatia.
L'ho scritta io e no non provo alcuna empatia per la società umana: mi fa schifo. Ho solo scritto quello che pensavo senza mezzi termini.
Non che io mi stia così simpatico: la convivenza con me stesso è stata la cosa più difficile della mia vita.

Tutto qui.

Grazie a chi ha partecipato alla discussione, vi ho letto con interesse.
Empatia intendevo nel tuo modo di comunicare a chi ti legge.
Se togliamo la sovrastruttura dell'odio sociale, che è comprensibile ma non è l'unica causa della nostra condizione (mi ci metto anche io) e nemmeno la più grande, da quello che scrivi mi arriva poco di te.
Te lo ripeto, non è una critica, è la mia sensazione.
E' naturale chiedere che il mio prossimo - proprio nel senso di prossimità, vicinanza - mi sia vicino, mi sostenga. Ma perché possa farlo noi per primi dobbiamo esporci con sincerità, o per loro sarà più difficile.
Ti abbraccio.
06-04-2023 00:11
insiemealvento
Re: Lettera di un suicida

Vorrei abbracciarvi, ma non posso e non riuscirei a farlo.
Volevo anche partecipare ma non riesco.
Grazie Noradenalin
06-04-2023 00:05
insiemealvento
Re: Lettera di un suicida

Quote:
Originariamente inviata da Stan Kezza Visualizza il messaggio
Non ho capito: chi l'ha scritta?

Comunque, c'è solo tanta rabbia, sembra più il manifesto di un suicidio politico. Di empatia, di un tentativo di condividere o comunicare cosa c'è dentro il cuore, ne vedo poca. Non è un'accusa, ma una constatazione, e mi dispiace sinceramente che l'autore non ci sia riuscito.
Non capisco perché ti aspettavi empatia.
L'ho scritta io e no non provo alcuna empatia per la società umana: mi fa schifo. Ho solo scritto quello che pensavo senza mezzi termini.
Non che io mi stia così simpatico: la convivenza con me stesso è stata la cosa più difficile della mia vita.

Tutto qui.

Grazie a chi ha partecipato alla discussione, vi ho letto con interesse.
03-04-2023 00:40
Sheev Palpatine
Re: Lettera di un suicida

Ammetto di non aver letto la lettera, ma mi sento di dire che negli anni ho imparato una cosa fondamentale.
Se mi sento davvero triste, preferisco dirlo, appena mi viene chiesto "come stai?", anche se la persona a cui lo dico rimarrà sconvolta e non vorrà mai più vedermi per questo. Penso che, sia meglio essere un po' sinceri quando ne abbiamo biosogno, piuttosto che coltivare le apparenze così tanto da dover arrivare al suicidio... E alla fine, se una persona non è in grado di chiudere un occhio davanti ad un momento triste, meglio perdere il rapporto umano con tale persona... Il che però riduce drasticamente il numero di individui che posso chiamare amici...
02-04-2023 20:29
cancellato21736
Re: Lettera di un suicida

I propri fallimenti, in queste condizioni, sono generati anche (e soprattutto) dalla fobia sociale, dall'evitamento o da qualsivoglia patologia.
E' come il quesito "è nato prima l'uovo o la gallina"?

Ma non è che uno sceglie consapevolmente di soffrire di fobia sociale, disturbo evitante ecc., che sia adulto o meno.
02-04-2023 20:06
cancellato25904
Re: Lettera di un suicida

Quote:
Originariamente inviata da Noradenalin Visualizza il messaggio
Nessuno dà la colpa agli altri per tutto e non accetta la responsabilità individuale*, ma dire che la fobia sociale non sia anche causa della società in cui si vive e in cui si è cresciuti vuol dire negare proprio la fobia sociale in sé come patologia.

Un individuo fobico se vuole interagire di più può farlo, si, e molti su questo forum ci hanno provato e continuano a provarci, più di una volta; per tutta la vita.
A quest'ora dovremmo tutti essere guariti e felici e contenti.


*anche in questo caso, se un individuo ha un comportamento ansioso ed evitante patologico molto difficilmente riesce a controllarlo, a rendersene conto ed avere una valutazione critica costruttiva, altrimenti non sarebbe una patologia.
C'è una bella differenza da una scelta presa da una mente sana non intaccata da pensieri intrusivi
La società esiste con o senza di noi, il fatto che non riusciamo a introdurci dipende essenzialmente da noi, noi abbiamo un problema a farne parte, mentre la società, che difetti intesi come caratteristiche può averne anche mille volte più di noi, è una struttura? aperta a tutti, con peculiarità e tipi dei più svariati, la fobia sociale è una malattia mentale gravemente limitante in parte figlia di traumi infantili in parte dovuta a noi, dalla lettera si da la colpa alla società e a una certa ingenuità dello scrivente, mi pare riduttivo rispetto ai propri fallimenti.
02-04-2023 20:03
Keith
Re: Lettera di un suicida

Quote:
Originariamente inviata da Schlemiel Visualizza il messaggio
devono provare a cambiare anzichè insistere a fare o non fare sempre le stesse cose.
E' la malattia che ti porta a fare sempre le stesse cose, perché riesci a fare solo quelle. Se io so che determinate persone è meglio chiamarle che mandare i messaggi.. però continuo a mandare messaggi è perché a telefonare non ci riesco proprio.. e faccio l'unica cosa che riesco a fare, anche se so che è sbagliata. La cosa giusta sarebbe non fare niente.
02-04-2023 19:35
cancellato21736
Re: Lettera di un suicida

Quote:
Originariamente inviata da Schlemiel Visualizza il messaggio
Mi sa che stai estremizzando il mio pensiero, un individuo da quella età fa delle scelte, alcune difficili altre meno, il fatto che io non abbia una vita sociale difficilmente dipende dalla società stessa, è inutile discutere se non si accetta la responsabilità individuale rispetto al proprio comportamento, la fobia sociale dipenderà sicuramente da diversi fattori ma alla fine il coltello dalla parte del manico ce l'ha il fobico, se vuole interagire maggiormente con le persone può farlo, magari a costo di sforzi gravosi ma può farlo, troppo facile dare la colpa agli altri per tutto.
Nessuno dà la colpa agli altri per tutto e non accetta la responsabilità individuale*, ma dire che la fobia sociale non sia anche causa della società in cui si vive e in cui si è cresciuti vuol dire negare proprio la fobia sociale in sé come patologia.

Un individuo fobico se vuole interagire di più può farlo, si, e molti su questo forum ci hanno provato e continuano a provarci, più di una volta; per tutta la vita.
A quest'ora dovremmo tutti essere guariti e felici e contenti.


*anche in questo caso, se un individuo ha un comportamento ansioso ed evitante patologico molto difficilmente riesce a controllarlo, a rendersene conto ed avere una valutazione critica costruttiva, altrimenti non sarebbe una patologia.
C'è una bella differenza da una scelta presa da una mente sana non intaccata da pensieri intrusivi
02-04-2023 19:26
Stan Kezza
Re: Lettera di un suicida

Quote:
Originariamente inviata da insiemealvento Visualizza il messaggio
Grazie a chi ha letto, a chi ha scritto, a chi non dice nulla.
Se non vuoi morire avvelenato il veleno in qualche modo occorre tirarlo fuori.
La scrittura serve anche a questo e può diventare un mezzo catartico.
Non ho capito: chi l'ha scritta?

Comunque, c'è solo tanta rabbia, sembra più il manifesto di un suicidio politico. Di empatia, di un tentativo di condividere o comunicare cosa c'è dentro il cuore, ne vedo poca. Non è un'accusa, ma una constatazione, e mi dispiace sinceramente che l'autore non ci sia riuscito.
02-04-2023 19:25
cancellato25904
Re: Lettera di un suicida

Quote:
Originariamente inviata da Noradenalin Visualizza il messaggio
Quindi la fobia sociale sarebbe solo una fase adolescenziale che termina una volta superati i 18/20 anni?
Poi un individuo da quell'età in poi può scegliere semplicemente di togliersela di dosso come fosse un maglione sporco?

Mi sa che non hai compreso bene cosa sia e cosa comporti la fobia sociale come patologia psichiatrica.
Mi sa che stai estremizzando il mio pensiero, un individuo da quella età fa delle scelte, alcune difficili altre meno, il fatto che io non abbia una vita sociale difficilmente dipende dalla società stessa, è inutile discutere se non si accetta la responsabilità individuale rispetto al proprio comportamento, la fobia sociale dipenderà sicuramente da diversi fattori ma alla fine il coltello dalla parte del manico ce l'ha il fobico, se vuole interagire maggiormente con le persone può farlo, magari a costo di sforzi gravosi ma può farlo, troppo facile dare la colpa agli altri per tutto.
02-04-2023 19:18
cancellato21736
Re: Lettera di un suicida

Quote:
Originariamente inviata da Schlemiel Visualizza il messaggio
Insomma, se la sceglie nella stragrande maggior parte dei casi superata l'adolescenza, fino a un certo punto si parla di traumi infantili ma poi di scelte
Quindi la fobia sociale sarebbe solo una fase adolescenziale che termina una volta superati i 18/20 anni?
Poi un individuo da quell'età in poi può scegliere semplicemente di togliersela di dosso come fosse un maglione sporco?

Mi sa che non hai compreso bene cosa sia e cosa comporti la fobia sociale come patologia psichiatrica.
02-04-2023 19:10
cancellato25904
Re: Lettera di un suicida

Quote:
Originariamente inviata da Noradenalin Visualizza il messaggio
La fobia sociale come patologia non è una cosa che una persona si sceglie perché si è trasgressivi e non piace il modo di vivere della massa.
Quindi un sociofobico può benissimo invidiare la vita normale degli altri ma rifiutare ed evitare quelle stesse situazioni sociali per l'ovvio dolore e difficoltà nell'affrontarle.
Mi sembra una cosa scontata da sapere visto il tema del forum...

Se fossi come hai scritto allora tutti i membri del forum dovrebbero essere felici e contenti della situazione in cui sono, di non far parte della socialità in generale e non ci sarebbe bisogno di terapie di alcun tipo per contrastare i sintomi che impediscono una vita dignitosa.
Insomma, se la sceglie nella stragrande maggior parte dei casi superata l'adolescenza, fino a un certo punto si parla di traumi infantili ma poi di scelte(sia nostre sia degli altri, reintrodursi in società da adulti dopo un isolamento è molto difficile, ma chi si è isolato?), le persone infatti secondo me se non sono felici o contente di come stanno devono provare a cambiare anzichè insistere a fare o non fare sempre le stesse cose.
02-04-2023 19:03
cancellato21736
Re: Lettera di un suicida

Quote:
Originariamente inviata da Schlemiel Visualizza il messaggio
è come il fobico che invidia le persone socievoli e poi evita o rifiuta inviti ad uscire, se a me non piace il modo di vivere della massa dovrei essere contento di non farne parte anziché rosicare perché ne sono escluso.

La fobia sociale come patologia non è una cosa che una persona si sceglie perché si è trasgressivi e non piace il modo di vivere della massa.
Quindi un sociofobico può benissimo invidiare la vita normale degli altri ma rifiutare ed evitare quelle stesse situazioni sociali per l'ovvio dolore e difficoltà nell'affrontarle.
Mi sembra una cosa scontata da sapere visto il tema del forum...

Se fossi come hai scritto allora tutti i membri del forum dovrebbero essere felici e contenti della situazione in cui sono, di non far parte della socialità in generale e non ci sarebbe bisogno di terapie di alcun tipo per contrastare i sintomi che impediscono una vita dignitosa.
02-04-2023 17:48
cancellato25904
Re: Lettera di un suicida

Non mi sono innervosito e ti ringrazio per avermi corretto sull'inferno, il dubbio che si sia correi ? del proprio malessere e inconsapevoli li trovo una sorta di scusante, la lettera non puoi negare è una serie di accuse alla società o al pensiero e agire comune, come se gli altri si comportino male per cattiveria e lo scrittore invece per inconsapevolezza, caso raro di immacolato
02-04-2023 16:19
insiemealvento
Re: Lettera di un suicida

Grazie a chi ha letto, a chi ha scritto, a chi non dice nulla.
Se non vuoi morire avvelenato il veleno in qualche modo occorre tirarlo fuori.
La scrittura serve anche a questo e può diventare un mezzo catartico.

p.s. Schlemiel hai frainteso: la citazione iniziale è una citazione di Calvino e afferma in modo molto chiaro ciò che tu hai affermato nel tuo commento: l'inferno, se ne esiste uno, è appunto quello formato dalle persone che vivono insieme su questa terra.
Inoltre:
"Non posso comunque essere certo di non essere anch'io inferno e di contribuire ad alimentarlo."
"Sicuramente ho fatto del male senza rendermene conto: spietato e inconsapevole candore."
"Non riesco più a sopportarvi, ormai provo solo Nausea. Perché voi siete il mio specchio come io sono il vostro."

Forse ti sei innervosito e ciò non ti ha aiutato ad essere lucido e mettere in moto l'intelligenza che possiedi :}
02-04-2023 13:51
Demiurgo Hai fatto bene a cambiare idea e a evitare l'insano gesto.

Nessuno avrebbe mai letto tutto quel messaggio.

Se a nessuno interessa cosa facciamo in vita, ancor meno gli interesserà sapere della nostra opinione da morti.

Per questo è meglio stringere i denti e restare vivi.
02-04-2023 13:49
Keith
Re: Lettera di un suicida

Quote:
Mi da l'impressione di uno che non è riuscito ad essere "conforme" ma non ha avuto neanche il coraggio di essere "difforme".
Potrebbe essere uno come noi, verosimilmente introverso e anche fobico, probabilmente di aspetto fisico non avvenente. Uno che fa parte di quella fascia non maggioritaria ma cmq sempre più ampia di diseredati.

Condivido solo in parte le critiche al capitalismo e consumismo sfrenati. E' evidente che il sistema non va bene, non mi piace, ma l'alternativa qual'è? Un paese problematico per natura, senza risorse naturali che adotta un sistema non capitalistico e quindi si isola dal mondo e dall'economia e diventa sempre più povero e vulnerabile? No, neanche questo mi piace.
.
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