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Discussione: Il coraggio di dire di no Rispondi alla discussione
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09-02-2023 01:21
grey80
Re: Il coraggio di dire di no

Andare a lavorare è sempre una buona idea. Il cambiamento spesso fa paura ma bisogna provare. La vita può cambiare in meglio, in peggio o rimanere uguale, ma non provarci proprio per paura dei fantasmi non ha alcun senso.
Prova e poi decidi cosa fare della tua vita!
04-02-2023 21:23
Jack Dundee 987
Re: Il coraggio di dire di no

Quote:
Originariamente inviata da juan Visualizza il messaggio
Infatti io mi ritengo fortunato perché faccio il lavoro dei sogni. Devo solo infilare dei dati in un programma al computer. L'intelligenza non è richiesta.
Beato te, anche se non sarà richiesta l'intelligenza come hai detto, scommetto però che sarà richiesto il diploma.
Io invece ho la grandissima sfiga di fare un lavoro dove il diploma non è importante, però è richiesta intelligenza (che non ho), manualità molto buona, precisione e responsabilità.
04-02-2023 20:40
claire
Re: Il coraggio di dire di no

Quote:
Originariamente inviata da Ur-Quan Visualizza il messaggio
Kitsune, a mio parere, dice bene.

Non è una questione di glorificare, di sentirsi superiori o altre cazzate.
Molte cose andrebbero cambiate nel mondo del lavoro, a partire da stipendi e orari, soprattutto vista la rivoluzione digitale.

Non bisogna umiliare o affossare chi non lavora, ma neanche dire che chi lavora è un pecorone.

La lana, in fondo, se la tosano tutti dalle pecore.
Infatti, è sempre un estremizzare e generalizzare.
Magari a uno piace un ambito, ci ha studiato sopra ed ha trovato impiego in un ambiente dove sta bene, magari ha sempre voluto fare il muratore e lo fa volentieri come piace a lui, magari lo gratifica essere indipendente economicamente o mantenere la sua famiglia e tanto gli basta per esserne contento e sopportarne le grane...come se hai un figlio che fai capricci per mangiare, non è che allora per questo lo odi, uno mette in bilancia pro e contro, come in tutte le cose. Il "sempre bellissimo" non esiste.
Magari uno ha bisogno di essere "contenuto" in un ambiente con delle regole e in cui gli vengono affidati dei compiti. Le terapie occupazionali infatti trovano riscontri positivi.
E questo non vuol dire essere pecore che idolatrano il lavoro, il liberismo e negare tutti i problemi che riguardano il tema.
Un po' di equilibrio nel valutare le cose ci vuole, specie chi ha una certa età, non si può pensare che tutto ciò che comporta un minimo di sforzo/ fatica/disagio allora sia il male assoluto e devastante, in nessun ambito della vita.
Parlo da persona in crisi lavorativa dal 2006 che non ci ha ancora trovato una quadra, prima che mi si dia della privilegiata, sana, o che so io.
04-02-2023 20:36
Delta80
Re: Il coraggio di dire di no

Io lavoro per sopravvivere, tra mille difficoltà, alcune giornate tranquille ma a volte è durissima per me affrontare l’impegno lavorativo, sia lo svegliarsi per andare e sia lo stress e l’ansia nel gestire situazioni lavorative, ma non posso assolutamente permettermi al momento di non avere reddito
04-02-2023 18:42
bukowskiii
Re: Il coraggio di dire di no

A meno che tu non sia abbastanza benestante da vivere di eredità ti consiglio di andare al volo. I genitori non sono eterni e alla nostra età stanno già passando gli ultimi treni della vita a meno di lauree particolari.
Anche io come te mi sono rituffato nella società a 31 anni suonati dopo una giovinezza ai margini.
Facciamo un ultimo tentativo per una vita dignitosa se non per noi che non ce ne frega un cazzo almeno per le nostre famiglie che soffrono a vederci chiusi in casa.
Prova, tanto soffriamo comunque ma almeno soffriamo per qualcosa di buono...
04-02-2023 17:18
sagoma Io penso che il lavoro, possibilmente, bisogna procurarselo da soli. Ma ognuno sceglie a cosa dire sì o no, purché una volta per tutto si accetti (nel senso si affermi la propria scelta, non che ci stia veramente bene) tutto ciò che una scelta comporti, al netto degli aspetti non prevedibili o non previsti (e questi sono poi altri veri problemi). Non è che sia affar mio se uno vuole farsi campare dai genitori fino a quando loro ci saranno, non ne voglio più neanche fare una questione di dignità, a che serve vivere teoricamente peggio per dimostrare qualcosa agli altri? E il coraggio (di dire sì o no) è tale o meno a seconda della prospettiva. Non si è quasi mai liberi del tutto, quanti possono dirsi tali? E se lo sono magari rimpiangono di non essere legati a qualcosa, neanche a un obiettivo; avere solo dei piaceri da soddisfare tra cui scegliere a portata di mano. Una condizione può essere preferibile ad altre comunque, e se si può la si cambia. Tutto mi sembra relativo, se è così bisogna solo usare i piatti di una bilancia, e sostenere il proprio coraggio diventa solo un modo per sentirsi lodati, un (possibile) guadagno nei giudizi sociali in un certo senso, che uno può anche rifiutare grazie a un ... coraggio.
04-02-2023 16:32
vikingo
Re: Il coraggio di dire di no

Dovete sognare di essere voi i figli con accanto la bonaria..
04-02-2023 14:52
Kitsune
Re: Il coraggio di dire di no

Non passiamo dal ho problemi a lavorare al il lavoro è il male perché la prima cosa è comprensibilissima e si può provare a trovare delle soluzioni la seconda non ha senso, se nessuno lavorasse torneremmo nelle grotte perché tutto quello che c'è di umana creazione su cui i vostri occhi si posano è stato fatto da qualcuno che ci ha lavorato e ci lavora. Basta una sola categoria tra migliaia esistenti a fermarsi e la società moderna è finita, non glorifichiamo il lavoro ma non sputiamoci addosso per favore.
04-02-2023 13:50
Impasse
Re: Il coraggio di dire di no

Io ho grossi problemi sia con il lavoro che con il viaggiare, però va anche detto che sono due cose diverse. Il viaggiare è un'esperienza che ha una fine, il lavoro praticamente no (altrimenti fai la fame). Inoltre nel lavoro sei costretto a interagire in un ambiente spesso non rilassato, integrarti in un gruppo di lavoro, devi essere efficiente, sveglio, attento. Per una persona insicura, che soffre di ansia (peggio se anche sociale) e/o depressione, gestire tutto questo quotidianamente e per tante ore al giorno è assai arduo.
Ci fosse almeno una valida alternativa, si lavorasse almeno meno ore..Il lavoro ha un'invadenza nella vita di una persona che è disarmante.
Se nessuno si ribella a tutto questo è perchè a molti le cose così come stanno tanto male non fanno: come vedi anche su questo forum molti preferiscono lavorare perchè li "distrae", perchè "stare a casa è deprimente"..beati loro. Un male minore è sempre meglio di un male maggiore. Però poi fa sempre ridere quando fanno le morali, perchè se fossero nei panni di una persona per cui il lavoro non rappresenta la distrazione ma, piuttosto, ciò che ti allontana dalla distrazione e ti immerge nel dolore, come lo vivrebbero il lavoro?
Per il resto sono d'accordo sul fatto che soprattutto i primi tempi sono fisiologicamente i peggiori, è una cosa da mettere in conto purtroppo.
04-02-2023 13:47
pokorny
Re: Il coraggio di dire di no

Quote:
Originariamente inviata da vikingo Visualizza il messaggio
Non andrete mai in vacanza soli con tutti questi blocchi fidatevi per esperienza
Con zaino, tenda, acqua e cibo, altro che non ci vado da solo Proprio per non avere a che fare con nessuno. Tanto il figo con barba e braccione accompagnato dalla bellissima bonazza lo incrocio pure nei sentieri più inaccessibili. Spero di morire in vacanza.
04-02-2023 13:43
vikingo
Re: Il coraggio di dire di no

Non andrete mai in vacanza soli con tutti questi blocchi fidatevi per esperienza
04-02-2023 12:58
Aaren
Re: Il coraggio di dire di no

Secondo me stai sbagliando, te lo dico come un fratello. Tu non ti puoi fare condizionare dagli altri, se hai il presentimento che non funziona e non te la senti, allora ti consiglio di non farlo. La società e i genitori prima rimbambiscono i figli e poi li accusano di essere incapaci.
04-02-2023 12:55
Black_Hole_Sun
Re: Il coraggio di dire di no

Quote:
Originariamente inviata da claire Visualizza il messaggio
Questo per te, non generalizzerei.
Hai ragione parlo per me ovviamente. Faccio lo stesso lavoro da quando avevo vent'anni e sono stato praticamente obbligato, quindi già le premesse non sono delle migliori. Non credo sarei arrivato vivo all'età che ha oggi l'autore del topic se avessi avuto il suo stesso atteggiamento riguardo il lavoro, ma siccome la vita fa schifo (parlo sempre per me ovviamente) non sarebbe stato un male.
04-02-2023 12:49
claire
Re: Il coraggio di dire di no

Quote:
Originariamente inviata da Artemis_90 Visualizza il messaggio
ovvio il lavoro da impiegato, da operaio, da cameriere ecc non posso piacere.
Ma ovvio cosa, ma per favore.
04-02-2023 12:37
Delta80
Re: Il coraggio di dire di no

C’è chi dice no
04-02-2023 12:36
claire
Re: Il coraggio di dire di no

Quote:
Originariamente inviata da juan Visualizza il messaggio
Vero, io andrei fuori di testa se non lavorassi. Almeno mi distraggo un po’.
Beh allora fai parte di quelli che non possono farne a meno ma per dire ci sono persone che lavorano invece di andare in pensione, praticamente per 100 euro,quindi evidentemente gli piace. A qualcuno il proprio lavoro piace, bisogna considerarlo senza generalizzare "fa schifo a me= fa schifo a tutti" .
A me al momento non sta piacendo ma non vado a dire che è una merda per tutti.
PS: c'è anche gente a cui non piace/ non vuole viaggiare. Anche quello non è un dogma.
Io piuttosto di un viaggio a Los Angeles mi faccio una settimana di lavoro, decisamente meno ansie e stress.
04-02-2023 10:59
Hor
Re: Il coraggio di dire di no

Quote:
Originariamente inviata da juan Visualizza il messaggio
Vero, io andrei fuori di testa se non lavorassi. Almeno mi distraggo un po’.
Anche per me è così.
Però sono consapevole che il mio è un caso particolare, visto che per me passione e lavoro fortunatamente coincidono.
Se dovessi fare un lavoro "normale" (ad es. d'ufficio) non so quanto resisterei, probabilmente pochissimo.
04-02-2023 10:58
Keith
Re: Il coraggio di dire di no

A me non piace lavorare, ma almeno mi dà una disciplina, mi devo svegliare sempre alla stessa ora e vestirmi. La sera andare a letto presto e non bere troppo. Per quanto sia mediamente logorante è meglio di stare in casa a rimuginare con una pazza malata di sopra che lancia i mobili e passa l'aspirapolvere 3 ore al giorno. Se avessi una bella vita privata odierei di più il fatto di lavorare.
In questo periodo ho meno da lavorare e ne risento.

Inviato dal mio M2004J19C utilizzando Tapatalk
04-02-2023 10:38
claire
Re: Il coraggio di dire di no

Quote:
Originariamente inviata da Robert_Plant 89 Visualizza il messaggio
Questo per tutti, tranne rari casi tipo Rocco Siffredi


Non è vero, ad alcuni piace lavorare.
Ci sono un sacco di persone che potrebbero stare a casa ma lavorano lo stesso.
Comunque se preferisci e puoi, stai pure a casa!
04-02-2023 10:34
Robert_Plant 89
Re: Il coraggio di dire di no

Quote:
Originariamente inviata da claire Visualizza il messaggio
Questo per te, non generalizzerei.
Questo per tutti, tranne rari casi tipo Rocco Siffredi
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