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Discussione: Una vita in stato semivegetativo Rispondi alla discussione
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20-08-2022 16:54
pokorny
Quote:
Originariamente inviata da Crepuscolo Visualizza il messaggio
Comunque penso sia un effetto domino, si è soli, ci si deprime, non si ha voglia di fare niente... Uno potrebbe dire anche se si è soli si possono coltivare hobby e blablabla... Vero in parte, però non prendiamoci in giro, abbiamo anche bisogno di socializzare un minimo e di condividere qualcosa con gli altri (e lo dico io che sono evitante).
È esattamente così: bisogno indispensabile insopprimibile sotto una soglia minima ed effetto domino.
20-08-2022 16:16
Crepuscolo
Re: Una vita in stato semivegetativo

Comunque penso sia un effetto domino, si è soli, ci si deprime, non si ha voglia di fare niente... Uno potrebbe dire anche se si è soli si possono coltivare hobby e blablabla... Vero in parte, però non prendiamoci in giro, abbiamo anche bisogno di socializzare un minimo e di condividere qualcosa con gli altri (e lo dico io che sono evitante).
20-08-2022 15:51
Locharb Eccomi, presente. Quando lavoro vorrei scappare, attendo con ansia il week end. Durante il week end cado in depressione, non faccio nulla, mi annoia tutto, é uno schifo. Sono qui nel letto a fissare il soffitto.. mi viene voglia di scappare da questa merd4.. prendere il primo aereo , andare lontano, dormire per terra e chessó fare elemosina per tirare a campare, vagare senza meta sino a quando le forze non mi abbandoneranno. Sono stanco di questa vitaccia vuota, non so cone fare.
19-08-2022 22:41
cancellato21736
Re: Una vita in stato semivegetativo

Non ho letto tutto il post perché è molto lungo, sono arrivato in ritardo e non ho voglia neanche di fare questo.
Ho giusto letto qualcosa qua e là ma penso di aver compreso bene il senso perché mi ritrovo anch'io in questa condizione anche se non sono in ferie.

Vivevo già in stato vegetativo da prima, stando sempre a casa e andando avanti per inerzia.
Ora ho da poco iniziato un tirocinio lavorativo con il CSM e sono ridotto come un automa.
Al lavoro vado avanti per la mia strada con il paraocchi a fare a testa bassa quello che mi dicono e nient'altro; alle poche domande dei "colleghi" giusto così...per socializzare un po', rispondo a monosillabi e finita lì, nessun proseguimento e nessun interesse a continuare (ma neanche capacità) da parte mia anche solo ripetendo a mia volta la stessa domanda (ad esempio "di dove sei" o "quanti anni hai").
Torno a casa e non faccio nulla, apatia e anedonia totale, impalato davanti al display del telefono o al monitor del PC senza neanche sapere cosa cercare o guardare.
Poi si fanno le 2 di notte e mi accorgo di aver soltanto sprecato altro tempo, prendo le medicine e vado a letto frustrato, amareggiato e triste (forse anche arrabbiato, non lo so, è difficile anche spiegare le emozioni e gli stati d'animo che provo).
E il giorno dopo si ricomincia da capo.

Per il momento riesco a reggere perché al lavoro non faccio molte ore, è tipo un part-time, ma ho paura ad immaginare il futuro, a fare un orario normale come gli altri, 8 ore al giorno per tutta la settimana e tornare a casa morto dentro, con il vuoto, e rintanarmi solo soletto nella mia cameretta da buon incel doomerone alienato dal mondo intero.
19-08-2022 15:06
muttley
Re: Una vita in stato semivegetativo

Mi è venuta in mente una riflessione che potrei presto tramutare in un topic apposito, ovvero il fatto che con il passare del tempo potrebbe essere cambiata la nostra disposizione mentale di introversi che trovavano appagamento in passatempi puramente contemplativi che non richiedevano l'apporto della socialità. Stando a certe teorie, il cervello dell'introverso è più sensibile alla dopamina, di conseguenza più facilmente stimolabile e pertanto necessita di un minor numero di input e contatti sociali. All'introverso bastano di solito un libro, un film, un po' di sana contemplazione per ricaricarsi dalle fatiche della socialità poiché finisce più facilmente in overload sensoriale. L'estroverso per contro, possiede una minore sensibilità allo stesso neurotrasmettitore, cosa che lo porta spesso alla ricerca di continue stimolazioni, in modo particolare attraverso i contatti sociali.
Può essere che a un certo punto, vuoi il passare degli anni o per la pandemia che ci ha costretti tutti ad un isolamento forzato, qualcosa sia cambiato? Avverto questa cosa in me, in realtà da prima ancora del 2020, il raccoglimento solitario soddisfa solo in parte i miei bisogni interiori, vorrei della socialità ma non una socialità qualsiasi. Sarà anche perché vivo solo e le amicizie costruite negli anni si sono sfaldate per le ragioni più svariate, però è vero che la mia soglia di tolleranza alla gente si è alzata in maniera considerevole.
In conclusione la vita di prima non mi rispecchia più.
19-08-2022 11:15
Gufetto
Re: Una vita in stato semivegetativo

Quote:
Originariamente inviata da confusa86 Visualizza il messaggio
Ciao Gufetto.
Sapresti indicare un momento, o più probabilmente un periodo, in cui le cose sono precipitate e, da che avevi una vita sociale più o meno attiva mi pare di capire, hai iniziato a rimanere solo?
Io penso che la solitudine totale sia un punto di partenza, sai?
Penso anche che si debba toccare il fondo per risalire, e nell'ambito relazionale, il tuo è un po' il fondo, giusto?
Da qualche parte bisogna ripartire, magari da dove/come tutto è finito, percià chiedevo.
La socialità c'entra poco, fuori da lavoro non ho nessuno. Lavoro dove ultimamente subisco pure del mobbing o presunto tale.

E' precipitato tutto negli ultimi anni ma la pandemia non c'entra nulla.
Diciamo attorno ottobre 2021 quando cominciarono i primi attacchi di panico per quella bastardata del vaccino obbligatorio per lavorare, quando probabilmente ho subìto un trauma, anche se già a settembre stavo pure male fisicamente. Poi sono stato male per diversi mesi, sopratutto nei weekend...

Poi a dicembre 2020 ho fatto il trasloco dove sono ora ma forse fatico a trovarmi bene e forse bene non mi sentirò mai.
https://fobiasociale.com/riflessioni...rasloco-78177/
Pensavo che andando a vivere da solo sarei stato meglio, e invece...
Non ho più punti di riferimento...

Poi un mondo che va sempre peggio, ma ne parlo qui
https://fobiasociale.com/un-mondo-ributtante-78648/

In pratica non c'è niente di positivo, una vita senza sicurezze e affetti.
19-08-2022 00:26
limitless
Re: Una vita in stato semivegetativo

Quest'estate ho detto non voglio lavorare, voglio essere libero di fare quello che voglio...

... quello che è stato alla fine è che non ho fatto nulla, giornate passate a vegetare in casa di fronte ad uno schermo.
Non riesco a fare nulla, mi manca letteralmente la voglia.
18-08-2022 22:32
Ezp97 La vita sconfigge tutti.
18-08-2022 22:04
Keith
Re: Una vita in stato semivegetativo

Quote:
Originariamente inviata da Varano Visualizza il messaggio
è il mio sogno nel cassetto, un bel burn out
In effetti è stato bello. Sono rinato a stare a casa senza pensieri.
Però al lavoro ti rimane lo stigma.
18-08-2022 20:46
Varano
Re: Una vita in stato semivegetativo

Quote:
Originariamente inviata da Keith Visualizza il messaggio
esatto. passare da un incubo all'altro. la situazione migliore è quando si è in malattia. Io stavo bene quando ero a casa per depressione o in ospedale ricoverato. Giuro, stavo meglio in ospedale che in ferie a casa.
è il mio sogno nel cassetto, un bel burn out
18-08-2022 20:11
edward00767
Re: Una vita in stato semivegetativo

Sai mi sono sentito così anche io quando sono caduto in depressione, pareva di essermi spezzato in 2 parti di me.
Comunque pure io sono apatico e non mi va di fare niente, molte volte sono assonnato e confuso, ma con gli antidepressivi accetto questa condizione si spera momentanea, sennò già ero o sottoterra o ricoverato per tentato suicidio.
18-08-2022 18:46
pokorny
Quote:
Originariamente inviata da Angus Visualizza il messaggio
Scusa la franchezza.

Penso che puoi decidere di reprimere tutti i tuoi stati emotivi e pensare di dover e poter "funzionare" quali che siano le tue condizioni di vita. Però a un certo punto i nodi arrivano al pettine. Non sei fatto per una vita da robot.

Sei depresso? Suppongo di sì, ma se tratti la depressione come una malattia a se stante non vai molto lontano. Devi chiederti per cosa sei depresso.
Io non sono lui ma per quanto ricordo il suo nodo di Gordio è l'ambiente di lavoro, per qualsiasi individuo conta tanto. Però il discorso si sposta e basta, a chiunque viene a noia e disagio anche il paradiso. In questo senso dico la solita ovvietà che di conseguenza qualcosa va sempre cercato in sé stessi invece che al di fuori.
18-08-2022 18:31
Angus
Re: Una vita in stato semivegetativo

Scusa la franchezza.

Penso che puoi decidere di reprimere tutti i tuoi stati emotivi e pensare di dover e poter "funzionare" quali che siano le tue condizioni di vita. Però a un certo punto i nodi arrivano al pettine. Non sei fatto per una vita da robot.

Sei depresso? Suppongo di sì, ma se tratti la depressione come una malattia a se stante non vai molto lontano. Devi chiederti per cosa sei depresso.
18-08-2022 18:28
Demiurgo
Re: Una vita in stato semivegetativo

Con tutta probabilità è l'inattività a peggiorare la depressione.

Almeno con il lavoro sei spronato ad uscire e a interagire con altri, ma questi periodi di vacanza possono essere debilitanti.
18-08-2022 18:25
Keith
Re: Una vita in stato semivegetativo

Quote:
Originariamente inviata da Varano Visualizza il messaggio
Lavorare un incubo e le ferie pure peggio, questa è la situazione di molti .
esatto. passare da un incubo all'altro. la situazione migliore è quando si è in malattia. Io stavo bene quando ero a casa per depressione o in ospedale ricoverato. Giuro, stavo meglio in ospedale che in ferie a casa.
18-08-2022 17:56
Crepuscolo
Re: Una vita in stato semivegetativo

Anche io quando sto a casa passo la maggior parte del tempo a non fare niente e a navigare su internet. Non so come riempire il tempo, anche perché ho solo due amici che vedo raramente. Però ci sono abituato, è sempre stato così per me, ho sempre avuto poca voglia di fare. In media una persona normale fa moltissime cose più di me.
18-08-2022 17:48
Hor
Re: Una vita in stato semivegetativo

Quote:
Originariamente inviata da Abuela Visualizza il messaggio
Non c è una cosa che dico: cavolo voglio proprio quella!
A me succede di volere le cose e poi, quando mi arrivano o le ottengo, scopro che non riescono a darmi quell'entusiasmo che credevo mi potessero dare, o succede solo rarissimamente.
Succede coi libri, con gli anime, ecc. Sono alla perenne ricerca di un entusiasmo che è sempre un passo più in là di dove arrivo.
18-08-2022 13:57
Kitsune
Re: Una vita in stato semivegetativo

Certo che se non ti interessa più niente e non provi piacere nel fare quel poco non avrai mai la spinta di provare a cambiare la situazione, non voler stare male non è la stessa cosa di voler stare meglio. Bisogna scavare più a fondo, se pensi che sia una vita semivegetativa vuol dire che hai una mezza idea di che significa vivere pienamente, provaci o riprovaci a conquistare qualche piccolo desiderio e se non ne hai devi scovarne di nuovi. Non lasciare che i fallimenti ti scoraggino, fallire deve diventare totalmente accettabile e se non riesci nemmeno in quello ti serve un aiuto, non puoi permetterti di rinunciare anche all'aiuto altrimenti è senza uscita e non vuoi questo.
18-08-2022 13:50
Svalvolato
Re: Una vita in stato semivegetativo

Confermo tutto, quando sono al lavoro non vedo l'ora arrivi il we o le ferie, ma poi tanto non faccio un cazzo lo stesso, sempre tv, internet, mangiare e stop.

Quest'estate è stata particolarmente deprimente, vista la situazione di mia nonna, ma non che non ci fossero stati sti problemi sarebbe stato diverso. Qualche anno fa andavo almeno in piscina, ma tra covid e scazzi vari non sono più andato.

Sono un ameba, zero energie totali, anche al lavoro oramai faccio il minimo indispensabile, prima di proponevo, poi ho visto che è solo un'inculata, e che i capi puntano sugli stakanovisti (aka fessi) per portare avanti il lavoro, e si lamentano pure se ti vedono meno propositivo di prima.

Oramai sono in "Fottetevi tutti Mode".
18-08-2022 13:38
Abuela
Re: Una vita in stato semivegetativo

Mi ritrovo molto in quanto scrivi, io mi definisco: gatto di marmo.

Quando lavoro non vedo l'ora di avere qualche giorno a casa ma quando sto a casa mi sento sperduta, tutto quel tempo libero mi mette l'ansia perché non so come riempirlo.

Il mio problema è che ho poca iniziativa personale ed agisco solo per cause di forza maggiore o se devo agire per l interesse di qualcun altro. Se devo muovermi per esaudire un mio desiderio non lo faccio perché fondamentalmente non ho desideri perché di fatto non ho alcuna idea di cosa voglio.

Non c è una cosa che dico: cavolo voglio proprio quella! Di fatto sono sicura che se davvero desiderassi una cosa (non parlo di cose straordinarie) allora mi muoverei. Ma non sono per niente sicura di quel che desidero e nel dubbio opto per la staticità.

Io non ho mai cercato aiuto perché, da bravo gatto di marmo, sono per il non cambiamento. Sento inoltre ormai di non avere le forze di cambiare. Sono diventata una persona passiva, terrorizzata delle azioni che può compiere o meglio della conseguenza delle azioni che può compiere, per cui non faccio nulla.

Ovviamente questi sono tutti discorsi teorici perché poi ci sono molte circostanze pratiche che mi hanno ridotta a questo punto (di famiglia, contesto sociale, storia personale). Un buono psicologo sicuro potrebbe smuovermi, ma io non voglio smuovermi, terrorizzata di far male agli altri, che il mio cambiamento possa ferire qualcuno.

Poi se ripenso a quel pezzetto di vita vissuta (le superiori) e al disastro emotivo che ero, a come mi sentivo nel giusto, e a come invece fossi irragionevole. So benissimo che se tornassi a socializzare sarei esattamente quella persona, nonostante le nuove consapevolezze. So benissimo che il mio essere indefinita mi rende una mina vagante all interno di un immaginario gruppo sociale.
Più scrivo più mi convinco di aver fatto la scelta giusta.

Se poi mai capiterà di combinare qualcosa, trovare delle persone, qualcuno, ben venga. Io non farò nulla per farlo accadere.
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