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11-12-2019, 19:42
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#1
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Esperto
Qui dal: May 2017
Ubicazione: Anchorhead
Messaggi: 672
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Non so se vene siete accorti, ma quando la gente ti considera un coglione, a parte il fatto che nessuno ti stima e ti vuole bene, la vita diventa pessima perché non hai libertà perché nessuno ti dà retta, cioè puoi ma devi fare da solo. Mettendo da parte ovvi doppi sensi, è quello che accade ai bambini e agli anziani: sono considerati dei coglioni che non sono in grado di fare niente e per questo la gente si sente libera di prendere delle decisioni per loro. Questi ultimi, soprattutto i bambini non avendo le risorse devono subire per forza.
Tutto questo a prescindere se una persona ti fa del bene o del male, questa persona che ha ció di cui hai bisogno ti toglie la libertà, come un genitore per i propri figli.
Pasolini disse:"La morte non è nel non poter comunicare ma nel non poter più essere compreso"
Ecco è così che mi sento, morto, senza possibilità di integrarmi, tutti mi danno dell'incapace e non mi danno minima possibilità di entrare nelle loro vite.
Mi aiutano magari, manco fossi un handicappato,
Ma non sono mai alla pari con nessuno.
Si finisce per subire e non agire, perché non si ha nessun potere verso gli altri che ti considerano un folle inaffidabile.
Loro pensano che non hai niente da offrire loro senza darti una possibilità.
E non sto nemmeno dicendo che le persone mi trattano male, sto dicendo che le persone mi trattano come se fossero il mio padrone.
Per esempio si può dire che ho molti contatti sociali, amici, parenti, colleghi, la mia ragazza.
Ecco, peró io non posso che subire.
Per il mio gruppo di amici, dato che non sono molto simpatico o interessante e quindi non ho nessun altro, non posso proporre attività posso solo seguire quello che fanno gli altri.
Per i miei parenti non posso dare un consiglio o parlare apertamente, per loro sono ancora un bambino, quindi l'unica interazione con loro sono lunghe discussioni sul come va, come stai, ieri ha piovuto tanto eh.
Per i miei colleghi sono il giovane appena arrivato sicché non posso proporre nessuna idea sul nuovo software di turno che stiamo progettando e se faccio una cosa di testa mia perché in quel modo lì mi sembra più efficiente vengo sgridato, solo perché non ho seguito gli ordini a macchinetta.
E' anche vero che tutte queste persone mi danno tanto e io do poco a loro, ma a me sembra sempre che lo facciano per poter magari utilizzare il futuro il fatto che io gli sia "debitore"
Una mania sadistica di avere le cose sotto il proprio controllo.
Questo discorso vale anche per interi popoli, quando si è alla fame è non si ha risorse, bisogna fare quello che ci dice il nostro padrone.
Nei paesi poveri l'uomo occidentale arriva con la scusa che vuole aiutare, e perchè il paese ospitante non puó niente finisce ad essere travolto e dominato in tutte le salse: culturalmente, economicamente, fino a perdere la propria anima. Svendere il culo al miglior offerente.
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11-12-2019, 19:48
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#2
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,300
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Quote:
Originariamente inviata da SkywalkerJR
Mettendo da parte ovvi doppi sensi, è quello che accade ai bambini e agli anziani: sono considerati dei coglioni che non sono in grado di fare niente e per questo la gente si sente libera di prendere delle decisioni per loro.
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È quello che m'è costantemente successo in famiglia, fino a età estremamente avanzata, quando i miei (soprattutto mia madre) avrebbero dovuto capire che potevo e dovevo essere una persona indipendente. A quel punto ho deciso di andarmene, di dare uno strappo e appena ne ho avute le possibilità economiche sono andato a vivere per conto mio per rendermi più o meno indipendente. È stato un percorso lungo e difficile, ho ancora diversi àmbiti su cui lavorare per riuscirci, ma in molti altri sono riusciti a strappare al Mondo una mia autonomia.
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11-12-2019, 20:21
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#3
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,044
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io pure ho quasi sempre dovuto subire le decisioni degli altri.
in casa e al lavoro.
mio padre mi ha sempre organizzato la vita in base al suo comodo.. (cazzo li fate a fa i figli se poi devono essere un peso da gestire.. perché vuoi il badante da vecchio, beh vaffanculo pagatela!)
mi ha sempre trattato come ancora più stupido di quel che sono.. alla fine ci sono diventato davvero stupido.
L'unico strappo deciso l'ho dato quando sono andato via di casa.. ma ciò non ha fatto di me un uomo realizzato e maturo.. mi sono sbamboccionizzato un po'.. ma le lacune rimangono.
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11-12-2019, 20:29
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#4
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,943
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Mettiamo nel novero di chi non ha piena autonomia decisionale anche i malati,che non sono mica pochi: se ci stai con la testa puoi ancora decidere tu, ma se hai bisogno degli altri ti devi pure adattare a quello che sono disposti a darti e ringraziarli mille volte, ti devi affidare perchè sennò ti arrangi, e arrangiarti non puoi.
Mettiamoci anche chi non ha l'auto e vive dove non si può fare tutto coi mezzi, difficilmente potrà essere in piena autonomia nel decidere dove andare,quando, quanto starci ecc.
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12-12-2019, 00:43
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#5
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Esperto
Qui dal: May 2017
Ubicazione: Anchorhead
Messaggi: 672
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Brava, è proprio questo il problema,
Se hai bisogno degli altri sei limitato a quello che sono disposti a darti.
Ma la realtà è che tutti hanno bisogno degli altri, nessuno è in grado di sopravvivere da solo.
Quindi ci si scambia beni e servizi no?
Quello che volevo dire che ogni individuo è sorretto dalla società, e se la società decide una cosa l'individuo non ha potere.
La qualità e la quantità del contributo che si fa alla società non è una cosa oggettiva è una cosa soggettiva.
Ma se a uno viene affibbiata l'etichetta di pazzo il suo contributo verrà sempre considerato pari a zero, è sarà costretto a schiavizzarsi per ottenere i minimi risultati
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12-12-2019, 03:08
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#6
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Esperto
Qui dal: Nov 2019
Ubicazione: Ducato di Modena e Reggio
Messaggi: 542
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Quote:
Originariamente inviata da Anonimo.
Io vedo che qua siete tutti avanti a me, lavorate e abitate pure per conto vostro.
Io non ho identità, non lavoro, mi lamento tutto il giorno, domani ad esempio mi alzo e non so che fare, mi sento tagliato fuori e sento di non valere niente, perchè non esisto per nessuno e non so dove posso andare per lamentarmi, vengo qua e mi dicono che rifiuto tutto (quando non ho capito neanche quali siano le cose che mi sono state dette).
Perchè nessuno si occupa delle persone che si sentono frustrate e sentono di non valere? Mistero.
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Mi sembra che ci sia un'impostazione sbagliata di fondo: l'identità non la danno il lavoro o la validazione sociale, ma il temperamento, i gusti, le inclinazioni e la tua visione del mondo. Secondo me hai il problema di non avere messo a fuoco questi aspetti (chiaramente non in modo volontario) e perciò non riesci ad avere un centro d'equilibrio interiore che ti permetta di essere stabile nonostante le vicissitudini esterne.
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12-12-2019, 03:54
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#7
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,943
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Quote:
Originariamente inviata da SkywalkerJR
Brava, è proprio questo il problema,
Se hai bisogno degli altri sei limitato a quello che sono disposti a darti.
Ma la realtà è che tutti hanno bisogno degli altri, nessuno è in grado di sopravvivere da solo.
Quindi ci si scambia beni e servizi no?
Quello che volevo dire che ogni individuo è sorretto dalla società, e se la società decide una cosa l'individuo non ha potere.
La qualità e la quantità del contributo che si fa alla società non è una cosa oggettiva è una cosa soggettiva.
Ma se a uno viene affibbiata l'etichetta di pazzo il suo contributo verrà sempre considerato pari a zero, è sarà costretto a schiavizzarsi per ottenere i minimi risultati
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Ma pure con la fidanzata ti senti schiavizzato e senza potere decisionale?
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12-12-2019, 08:23
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#8
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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+1 sempre io a dover subire le decisioni. Ricorderò mio padre soprattutto per la sua frase tuttofare "non capite un c@##o" che era formulata al plurale con un pizzico di ipocrisia per attenuare il fatto che era rivolta verso la persona cui la diceva, al 90% me.
Come sempre, il carisma, la personalità, l'autorevolezza e soprattutto le possibilità di indipendenza economica sono (quasi) tutto nella vita. Naturalmente dopo avere un'estetica almeno da 8.
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12-12-2019, 18:13
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#9
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Esperto
Qui dal: Nov 2019
Ubicazione: Ducato di Modena e Reggio
Messaggi: 542
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Quote:
Originariamente inviata da Anonimo.
E come faccio a comunicare il temperamento, i gusti, le inclinazioni e la tua visione del mondo ? A nessuno interessano queste cose, nel senso che nessuno mi chiederà: fammi un elenco delle tue opinioni in àmbito politico, musicale ecc.
Il mio essere è dato da quello che faccio, l'interno volere non conta, purtroppo.
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Ma come faresti a comunicare senza avere in partenza un'identità da esprimere? È il lavoro che ti dà l'identità o è perché hai una certa identità che scegli un determinato tipo di lavoro?
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13-12-2019, 17:05
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#10
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 948
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E' vero, non si fidano, non ti coinvolgono e poi si incazzano con te perche di te non si fidano e quindi non ti coinvolgono. Distrugge l'autostima a livelli paurosi, sentire di non essere preso in considerazione e prendersi pure la colpa. Mio padre era un maestro in questo.
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13-12-2019, 17:12
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#11
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Intermedio
Qui dal: Apr 2018
Messaggi: 109
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Ma c'è qualcuno che (come me) in fondo non si fida nemmeno di sè stesso?
Perche poi il problema sono gli altri fino ad un certo punto
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13-12-2019, 17:31
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#12
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Esperto
Qui dal: Nov 2019
Ubicazione: Ducato di Modena e Reggio
Messaggi: 542
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Quote:
Originariamente inviata da Anonimo.
Certo, è indubbio che è come dici tu, ma non basta "scegliere", bisogna poi "fare".
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Sì, il discorso è un po' complicato, anche perché non è detto che una volta trovata la tua identità, questa venga apprezzata. Il rischio di rimanere soli è pur sempre alto, soprattutto se ciò che ti definisce risultano essere tratti poco comuni. Il lato positivo però è che almeno non si sarebbe smarriti davanti alle scelte, in quanto si riuscirebbe a riconoscere cosa è più adatto a sé e cosa no.
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13-12-2019, 21:47
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#13
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Esperto
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 12,261
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E' utile dividere la sfera lavorativa (in cui le gerarchie un pò bisogne rispettarle per forza di cose) da quella privata, perchè le frequentazioni in cui non ci si rispetta non sono mai positive per nessuno.
Io con delle persone ho dovuto o tagliare i ponti o chiarire le cose anche in maniera un pò brusca se necessario (anche con i genitori alle volte ma senza arrivare a litigare) poi se riesco a trovare dei punti d'incontro bene altrimenti mi allontano io. Comunque quando si dice meglio soli che mal accompagnati direi che qui ci sta parecchio.
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13-12-2019, 21:55
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#14
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Esperto
Qui dal: Jul 2013
Messaggi: 911
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Mi ritrovo molto in quanto hai scritto nell'OP.
E' vero anche se nessuno ti fa direttamente del male, non rispettando le tue decisioni e le tue opinioni, ti privano della tua identità e libertà.
Io ho iniziato ad allontanarmi da quelle pochissime persone che conoscevo le quali in maniera subdola non avevano nessun rispetto per me.
Forse mi sono condannato ad un terribile isolamento, ma tolto l'impatto iniziale sto un po meglio.
Sto cercando di recuperare la mia autostima, ho capito che se voglio provare ad uscire da questa condanna devo rimboccarmi le maniche e sputare sangue
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Ultima modifica di Guybrush; 13-12-2019 a 22:00.
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