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Vecchio 20-04-2012, 13:09   #61
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Originariamente inviata da Dedalus Visualizza il messaggio
Sbagliato. Quel che si produce non sono desideri fittizi, ma godimenti effettivi.
Li consumate sul posto e alé, senza bisogno di pensarci su.

La dicotomia spirituale/materiale è per poveri di spirito, che ignorano cosa sia il benessere. Non a caso s'è fatto il nome di Leopardi. Non a caso il “nutrimento spirituale” è solo un'altra forma di consumo, ovvero di mercato, che alimentate con libri sulla PNL, su come essere seduttori, su come avere fiducia, esoterismi e newage varie.
Perché vi danno quel che volete.
Ho parlato di desideri fittizi perché, in fin dei conti, non sono in grado di appagare veramente l'animo e le esigenze profonde di una persona e né sono in grado di contribuire nel profondo alla serenità e alla felicità reale di un individuo.
Apparentemente le cose materiali superflue (ovvio, non parlo di quelle fondamentali per la sopravvivenza) appagano, ma a lungo andare ci si accorge di essere sempre e comunque insoddisfatti e si vuole sempre di più, di più, di più, fino ad accorgersi che questi bisogni sono indotti dal consumismo e sono senza fondo e senza fine. Non penso che fare shopping sia ugualmente appagante quanto l'arricchirsi culturalmente. Comperare un bel vestito nuovo ti rende felice lì per lì, ma a lungo andare le merci non ci offrono il vero benessere interiore, anzi...

EDIT: scusa, ma che c'entra la PNL e compagnia bella, adesso? Io parlo di appagamento profondo attraverso l'arte, la conoscenza e tramite una visione dei rapporti umani più sincera e autentica...

Ultima modifica di clizia; 20-04-2012 a 13:12.
Vecchio 20-04-2012, 13:12   #62
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Originariamente inviata da clizia Visualizza il messaggio
Non penso che fare shopping sia ugualmente appagante quanto l'arricchirsi culturalmente.
elogio della cultura?
più la gente ha cultura, più si fa domande, e più si fa domande, più rischia di essere vittima di depressione esistenzialista.

meglio essere ignoranti e godersi la semplicità delle piccole cose, che essere dei professoroni depressi e angosciati dalla vastita dell'universo.

(questo partendo dal presupposto che NON ci piaccia essere depressi)
Vecchio 20-04-2012, 13:17   #63
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Originariamente inviata da lauretum Visualizza il messaggio
elogio della cultura?
più la gente ha cultura, più si fa domande, e più si fa domande, più rischia di essere vittima di depressione esistenzialista.

meglio essere ignoranti e godersi la semplicità delle piccole cose, che essere dei professoroni depressi e angosciati dalla vastita dell'universo.

(questo partendo dal presupposto che NON ci piaccia essere depressi)
Ma sperimentare anche la vertigine del nulla, l'angoscia dell'esistenza con tutte le sue contraddizioni lo vedo un modo più vero, completo e complesso di vivere la propria esistenza. Chi vive schiavo della società dei consumi, senza farsi mai domande conoscerà solo una misera parte della dimensione esistenziale e sperimenterà pochissimo della complessa natura umana....e poi credo che non si possa conoscere la vera felicità, quella profonda, se non si conosce anche il suo opposto e il risvolto oscuro insito in ogni elemento positivo che esiste...e comunque la mia idea di bello e buono non coincide certo con lo stile di vita consumistico imperante oggi...personalmente non mi renderebbe felice, anzi, mi deprimerebbe ulteriormente sentirmi così vuota e sterile...
Vecchio 20-04-2012, 13:17   #64
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Originariamente inviata da lauretum Visualizza il messaggio
elogio della cultura?
più la gente ha cultura, più si fa domande, e più si fa domande, più rischia di essere vittima di depressione esistenzialista.

meglio essere ignoranti e godersi la semplicità delle piccole cose, che essere dei professoroni depressi e angosciati dalla vastita dell'universo.

(questo partendo dal presupposto che NON ci piaccia essere depressi)
E' proprio grazie alla cultura che puoi godere della semplicità delle piccole cose.
Vecchio 20-04-2012, 13:38   #65
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Originariamente inviata da lauretum Visualizza il messaggio
ovviamente da un punto di vista ateo.
io da credente so che brucerò all'inferno per l'eternità, per cui non m'ammazzo solo perchè so che non cambierebbe niente.
invidio gli atei, possono ammazzarsi tranquillamente e riposare in pace.
Quindi se fossi vissuto prima del cristianesimo, non avresti avuto problemi di coscienza, di inferno eccetera?
Vecchio 20-04-2012, 14:34   #66
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Originariamente inviata da clizia Visualizza il messaggio
Ma sperimentare anche la vertigine del nulla, l'angoscia dell'esistenza con tutte le sue contraddizioni lo vedo un modo più vero, completo e complesso di vivere la propria esistenza. Chi vive schiavo della società dei consumi, senza farsi mai domande conoscerà solo una misera parte della dimensione esistenziale e sperimenterà pochissimo della complessa natura umana....e poi credo che non si possa conoscere la vera felicità, quella profonda, se non si conosce anche il suo opposto e il risvolto oscuro insito in ogni elemento positivo che esiste...e comunque la mia idea di bello e buono non coincide certo con lo stile di vita consumistico imperante oggi...personalmente non mi renderebbe felice, anzi, mi deprimerebbe ulteriormente sentirmi così vuota e sterile...
non stiamo parlando delle stesse cose
Vecchio 20-04-2012, 14:41   #67
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Originariamente inviata da lauretum Visualizza il messaggio
non stiamo parlando delle stesse cose
Se allora intendevi dire che è necessario essere ignoranti per poter apprezzare le piccole cose non è che chi studia e cerca di farsi una cultura perda necessariamente la capacità di apprezzare le piccole cose che fanno la vita bella. Per me la semplicità è un punto di arrivo, una conquista, non un punto di partenza. Se è tale, rischia di essere mera ingenuità o faciloneria, a meno che non si rimanga perennemente bambini, ma purtroppo si cresce...
Vecchio 20-04-2012, 14:44   #68
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Originariamente inviata da Ishtar Visualizza il messaggio
Quindi se fossi vissuto prima del cristianesimo, non avresti avuto problemi di coscienza, di inferno eccetera?
Di inferno se ne parla da un pò prima del cristianesimo.....svariate migliaia di anni prima....
Vecchio 20-04-2012, 14:46   #69
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Di inferno se ne parla da un pò prima del cristianesimo.....svariate migliaia di anni prima....
Da quello che ricordo, gli ebrei non avevano un'idea di inferno formato e completo, come lo intende il nuovo testamento.
Vecchio 20-04-2012, 14:47   #70
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Da quello che ricordo, gli ebrei non avevano un'idea di inferno formato e completo, come lo intende il nuovo testamento.
Lo chiamavano in altri modi ma sempre quello era, come c'era chi lo chiamava ade, così come i demoni ci sono da sempre in tutte le culture....
Vecchio 20-04-2012, 14:52   #71
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Originariamente inviata da clizia Visualizza il messaggio
Se allora intendevi dire che è necessario essere ignoranti per poter apprezzare le piccole cose non è che chi studia e cerca di farsi una cultura perda necessariamente la capacità di apprezzare le piccole cose che fanno la vita bella. Per me la semplicità è un punto di arrivo, una conquista, non un punto di partenza. Se è tale, rischia di essere mera ingenuità o faciloneria, a meno che non si rimanga perennemente bambini, ma purtroppo si cresce...

ho parlato dei rischi che porta la cultura, non ho detto che la cultura sia il male assoluto e l'ignoranza il bene assoluto, ho detto che sono due stati di essere che predispongono maggiormente ad una situazione piuttosto che ad un'altra.
hai un'idea estremamente dispregiativa dell'ignoranza, che non fa per me, guardiamo con ammirazione e rispetto a realtà differenti, inutile continuare a parlarne.
Vecchio 20-04-2012, 14:54   #72
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Lo chiamavano in altri modi ma sempre quello era, come c'era chi lo chiamava ade, così come i demoni ci sono da sempre in tutte le culture....
Mi sembra un concetto molto cattolico, quello del "comportarsi male e bruciare in eterno in un posto terrificante". Per i sumeri era il regno dei morti dove si andava dopo il trapasso.
Vecchio 20-04-2012, 14:57   #73
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Originariamente inviata da lauretum Visualizza il messaggio
ho parlato dei rischi che porta la cultura, non ho detto che la cultura sia il male assoluto e l'ignoranza il bene assoluto, ho detto che sono due stati di essere che predispongono maggiormente ad una situazione piuttosto che ad un'altra.
hai un'idea estremamente dispregiativa dell'ignoranza, che non fa per me, guardiamo con ammirazione e rispetto a realtà differenti, inutile continuare a parlarne.
Io non disprezzo nessuno nell'affermare il fatto che per me la conoscenza aiuta l'uomo a vivere meglio e non faccio l'ipocrita nel dire che preferisco questa condizione a quella dell'ignoranza. Se leggi disprezzo nelle mie parole è un problema solo tuo...
Vecchio 20-04-2012, 14:58   #74
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Mi sembra un concetto molto cattolico, quello del "comportarsi male e bruciare in eterno in un posto terrificante". Per i sumeri era il regno dei morti dove si andava dopo il trapasso.
C'è sia per gli induisti, per i buddisti, per gli egizi...poi che invece di esserci il fuoco c'è il ghiaccio o la non esistenza definitiva, invece del diavolo c'è il dio con la testa di coccodrillo che fa a pezzi l'anima non giustificata, non cambia molto....
Vecchio 20-04-2012, 15:00   #75
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Originariamente inviata da clizia Visualizza il messaggio
Se leggi disprezzo nelle mie parole è un problema solo tuo...
sicuro, qui dentro i problemi ce li ho solo io
Vecchio 20-04-2012, 15:05   #76
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Originariamente inviata da lauretum Visualizza il messaggio
sicuro, qui dentro i problemi ce li ho solo io
Non ho detto questo, sto dicendo che sei tu che stai inferendo arbitrariamente del disprezzo nelle mie parole, quando il disprezzo non c'è affatto. Ovvio che se una persona non ha studiato perché non ha potuto mica è da disprezzare, soprattutto se è una brava persona e tutto il resto.
E poi non si sta parlando di persone, quanto di condizione: la condizione dell'ignoranza contrapposta a quella volta alla conoscenza e all'arricchimento. Io affermo solo di preferire la seconda condizione perché penso che mi offra più strumenti per muovermi nella vita e comprenderla, tutto qui.
E poi per cultura io intendo l'arricchimento interiore continuo ed è qualcosa che non necessariamente passa attraverso il conseguimento di titoli, lauree o diplomi. Se hai voglia di fare polemiche io levo le tende, perché non ne sento proprio il bisogno e non mi interessano...
Vecchio 20-04-2012, 15:08   #77
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Non ho detto questo, sto dicendo che sei tu che stai inferendo arbitrariamente del disprezzo nelle mie parole, quando il disprezzo non c'è affatto. Ovvio che se una persona non ha studiato perché non ha potuto mica è da disprezzare, soprattutto se è una brava persona e tutto il resto.
E poi non si sta parlando di persone, quanto di condizione: la condizione dell'ignoranza contrapposta a quella volta alla conoscenza e all'arricchimento. Io affermo solo di preferire la seconda condizione perché penso che mi offra più strumenti per muovermi nella vita e comprenderla, tutto qui.
E poi per cultura io intendo l'arricchimento interiore continuo ed è qualcosa che non necessariamente passa attraverso il conseguimento di titoli, lauree o diplomi. Se hai voglia di fare polemiche io levo le tende, perché non ne sento proprio il bisogno e non mi interessano...

ok, se non c'è disprezzo nelle tue parole, nessun problema, ogni persona vive a modo suo
Vecchio 20-04-2012, 15:17   #78
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C'è sia per gli induisti, per i buddisti, per gli egizi...poi che invece di esserci il fuoco c'è il ghiaccio o la non esistenza definitiva, invece del diavolo c'è il dio con la testa di coccodrillo che fa a pezzi l'anima non giustificata, non cambia molto....
Cambia essere uccisi perchè malvagi, dall'essere tormentati in eterno...sugli egizi ho trovato questo spunto (su buddisti ed induisti non nascondo la mia infinita ignoranza):
“I prototipi di inferno e purgatorio ed il paradiso terrestre si trovano tutti nell’Amenta Egiziana…. L’inferno Egizio non era un luogo di dolore eterno, ma di estinzione di coloro che erano malvagi irrecuperabili. Si deve ammettere, ad onore e gloria della divinità Cristiana, che un dio di tormento eterno è un ideale distintamente Cristiano, a cui gli Egizi non giunsero mai. Il loro era il dio tutto parentale, Padre e Madre in uno solo il cui cuore si pensava sanguinasse in ogni ferita di umanità sofferente, e il cui figlio era rappresentato nel personaggio del Confortatore.24”
Vecchio 20-04-2012, 15:34   #79
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Originariamente inviata da Ishtar Visualizza il messaggio
Cambia essere uccisi perchè malvagi, dall'essere tormentati in eterno..
Sostanzialmente non c'è molta differenza....dipende da come si vede l'anima nella singola tradizione...
Se l'anima va costruita per poter proseguire dopo la morte del corpo fisico, un comportamento malvagio impedisce questa costruzione e quindi dopo la morte c'è l'annullamento eterno.

Se invece quella specifica tradizione ritiene che l'anima c'è già tutta completa ed immortale, dopo una vita di malvagità le spetteranno tormenti eterni.

Alla fine cambia poco, l'obiettivo è comprtarsi in vita in un certo modo, se no son cavoli amari, in un senso o in un altro
Sinceramente non saprei cose preferire tra l'annichilazione eterna o tormenti atroci ma con la coscienza di esistere.....
Vecchio 20-04-2012, 15:38   #80
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Originariamente inviata da Myway Visualizza il messaggio
....Sinceramente non saprei cose preferire tra l'annichilazione eterna o tormenti atroci ma con la coscienza di esistere.....
Per me invece questo passaggio è essenziale. Se il dopo è il nulla totale, l'incoscienza, l'inattività, la morte viene vista come una liberazione.
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