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18-04-2012, 18:19
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#1
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,122
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Mi sono recentemente imbattuto in questa frase...che ne pensate?
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18-04-2012, 18:27
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#2
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,122
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Ma ne hai capito il significato?
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18-04-2012, 18:28
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#3
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Banned
Qui dal: Oct 2010
Messaggi: 8,236
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nessun se, nessun problema
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18-04-2012, 18:29
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#4
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Banned
Qui dal: Feb 2012
Messaggi: 2,472
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Quote:
Originariamente inviata da clementina
Non mi dice niente.
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Idem.
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18-04-2012, 18:31
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#5
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Banned
Qui dal: Oct 2011
Ubicazione: Caput Mundi
Messaggi: 278
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"sé"?
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18-04-2012, 18:32
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#6
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Esperto
Qui dal: Apr 2011
Messaggi: 1,068
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Ci provo (a ognuno la propria interpretazione )
Credo che sia irrealizzabile, almeno per me. Com'è possibile che non ci sia nessun sé?
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18-04-2012, 18:35
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#7
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Banned
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,362
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Mi sono recentemente imbattuto in questa frase...che ne pensate?
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è quello che faccio da 8 anni a questa parte quando devo risolvere delle incombenze.
mi depersonalizzo.
immagino me stesso come in un film, in 3° persona. Penso a quello che devo fare, a volte lo iconizzo visivamente in dei quadratini, che immagino in fila, tipo nel videogioco "the sims".
più mi rendo conto di stare male, più devo essere inflessibile su questo metodo.
lavarsi i denti - fatto.
lavarsi i capelli - fatto.
vestirsi - fatto.
se non faccio così la testa inizia a subissarmi di seghe mentali mostruose e attività sostitutive volte al solo scopo di farmi procrastinare ogni mia incombenza.
Funziona? Sì.
Ma a che prezzo. Fai così per 5 giorni di fila e poi vuoi spararti.
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18-04-2012, 18:36
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#8
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Esperto
Qui dal: Nov 2010
Messaggi: 6,527
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Muttley ma sé o se? Non ho capito
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18-04-2012, 18:44
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#9
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,122
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E' sé con l'accento, ovvero l'ego, la percezione di se stessi come entità finite, immutabili e immodificabili.
Che pensate dell'idea che il sé vada progressivamente decostruito?
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18-04-2012, 19:00
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#10
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Esperto
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: In the clouds...
Messaggi: 1,185
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Sicuramente sarebbe più facile vivere senza problemi, ma il prezzo da pagare a mio avviso sarebbe troppo alto. Mi sembra una spersonalizzazione troppo estrema, che ci renderebbe simili ad automi senza emozioni. Nel bene o nel male l'uomo è tale se coltiva il suo sé, se riesce ad arricchirlo. Non credo che la soluzione sia rinunciarvi.
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18-04-2012, 19:11
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#11
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Esperto
Qui dal: Jun 2010
Ubicazione: Near Rome
Messaggi: 11,492
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
E' sé con l'accento, ovvero l'ego, la percezione di se stessi come entità finite, immutabili e immodificabili.
Che pensate dell'idea che il sé vada progressivamente decostruito?
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Penso che il sè è una cosa,l'ego un'altra.
Nessuno dei due può sparire, forse giusto l'ego in caso di gravissime turbe psichiche.
La soluzione vera è conoscere il proprio ego, poi riuscire a comandarlo e poi (moooooolto poi ) conoscere il proprio sè.
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18-04-2012, 19:12
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#12
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Messaggi: 577
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Io penso il contrario della frase...
Credo che solo quando avrò fatto pace con me stesso, quando avrò capito chi sono, cosa penso, quale è la mia prospettiva di "vita", solo allora potrei costruirmi un "io" al di fuori di me, una proiezione della mia personalità all'esterno. Adesso non faccio che reprimermi, forse anche perchè non mi voglio adeguare alle strutture sociali che il mondo ha costruito, e con le quali non si può non essere costretti a fare i conti. Ma ovviamente mi reprimo anche perchè ho il timore di mostrare il "me stesso" che ancora che non conosco, che è poi la causa scatenante della paura del rifiuto e dell'emarginazione.
E quindi che faccio io? Mi emargino... furbo eh??
(tra l'altro la filosofia che la frase racchiude si potrebbe anche riassumere in: "bevo e dimentico", filosofia che potrebbe essere lenitiva, ma non certo taumaturgica)
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Ultima modifica di TomRogerRobert; 18-04-2012 a 19:16.
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18-04-2012, 19:29
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#13
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Banned
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,362
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Quote:
Originariamente inviata da TomRogerRobert
(tra l'altro la filosofia che la frase racchiude si potrebbe anche riassumere in: "bevo e dimentico", filosofia che potrebbe essere lenitiva, ma non certo taumaturgica)
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non avrei potuto usare parole migliori
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18-04-2012, 19:34
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#14
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Banned
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Nel meridione della Lombardia :)
Messaggi: 387
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una tipica "buddhanata" zen
significa che se non hai un "io" non puoi avere problemi perché accetti tutto quello che succede
però come modo per evitare i problemi è una fesseria
diventare un buddha solo per evitare i problemi è ridicolo
è fake, una messinscena
un buddha che diventa buddha per evitare i problemi è un poser
La buddhità arriva da un indagine conoscitiva alla scoperta della Coscienza, in cui alla fine rimane solo la Coscienza, poiché colui che cercava è andato perduto nel processo
La buddhità metaforicamente corrisponde a uno specchio che si riflette in un altro specchio: concettualmente è il nulla e l'infinito insieme... ma per un buddha quella è un esperienza diretta, non un concetto.
Mahamudra è al di là di ogni parola e simbolo.
(...)
Se, guardando nello spazio, non si vede nulla,
e se, allora, con la mente si osserva la mente,
si distrugge ogni distinzione
e si raggiunge la Buddhità.
Le nubi che vagano per il cielo
non hanno radici, non han casa;
e così sono anche i pensieri discriminanti
che attraversano la mente.
Quando si è vista la mente universale,
ogni discriminazione cessa.
Nello spazio nascono forme e colori,
ma lo spazio non è macchiato ne dal bianco ne dal nero.
Dalla mente universale emerge ogni cosa,
ma essa non è macchiata ne dai vizi ne dalle virtù.
(...)
La pratica di mantra e paramita,
la conoscenza dei sutra e dei precetti,
gli insegnamenti delle scuole e delle scritture
non valgono a produrre la consapevolezza della verità innata;
perche la mente che, piena di desiderio,
insegue un fine
non fa che nascondere la luce.
(...)
Per conoscere ciò che è al di là sia della mente che della pratica
bisogna tagliare di netto la radice della mente
e, nudi, guardare;
bisogna abbandonare ogni distinzione
e restare rilassati.
(...)
Mahamudra è al di là dell'accettazione e del rifiuto.
(...)
Dapprima la mente dello yogi
precipita come una cascata;
a metà strada, come il Gange
fluisce lenta e placida;
alla fine è un vasto oceano,
in cui la luce del figlio e quella della madre si fondono.
( Tilopa, Canto di Mahamudra)
detto tutto, detto niente
bau bau, miciu miciu
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18-04-2012, 20:04
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#15
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,122
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La frase è una citazione e rappresenta indubbiamente un'esagerazione (come quella, assai celebre, relativa all'uccisione del buddha), tuttavia il suo atteggiamento, dottor hexley, è strafottente ai limiti del regolamento e mi spinge a porre alla moderazione la richiesta per un suo ban immediato e irrevocabile.
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18-04-2012, 20:07
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#16
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: Altrove
Messaggi: 4,537
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Mi sono recentemente imbattuto in questa frase...che ne pensate?
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penso che ti fa male leggere troppo
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18-04-2012, 20:09
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#17
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,122
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Richiesta di ban anche per miky
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18-04-2012, 20:10
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#18
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Banned
Qui dal: Apr 2012
Ubicazione: provincia di Rovigo
Messaggi: 380
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Mi sono recentemente imbattuto in questa frase...che ne pensate?
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18-04-2012, 20:16
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#19
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Esperto
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: In the clouds...
Messaggi: 1,185
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Ma in una società individualista, competitiva e chiassosa come la nostra è possibile dimenticare il proprio sé? Mi sembra impossibile realizzare ciò che dici nel contesto in cui viviamo.
Per percorrere il cammino che tu dici, sor Muttley, direi che bisognerebbe vivere come il monaco del film "Primavera, estate, autunno, inverno e ancora primavera"....lontani dalla civiltà, immersi nel silenzio della natura, vivendo all'unisono con i suoi ritmi circolari e lenti ...
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18-04-2012, 20:22
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#20
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: Nervenleben.
Messaggi: 2,958
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Che pensate dell'idea che il sé vada progressivamente decostruito?
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Che mi chiedo perché provare ad assimilare una soluzione orientale se poi alla fine si reitera un metodo occidentale.
Il fare (io sono ciò che scelgo di essere) è appunto ciò da cui dovrebbe liberare il Buddha. Per questo scelte del genere, assunte individualmente, non risultano essere altro che semplici vacanze del pensiero.
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