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Vecchio 13-09-2016, 13:02   #1
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Dopo tempi in cui ho lottato duramente contro i miei limiti,sebbene con molta cautela, ritrovo il piacere di sentirmi me stesso nel rinunciare, nel ritornare nella zona comfort(anche se poi tanto confortevole non è). Come se il mio continuo tentativo di cambiare ciò che sono mi estraniasse da me stesso. Mentre torno a riconoscermi nell'accettarmi,nel dire io sono questo.
In fondo ricordo tempi di gioventù durante i quali sebbene non certo felice ero tuttavia fedele a me stesso e pertanto comunque saldo. Mentre dopo tanto tempo di confronti, di tentativi di adeguamento ad un "modello collettivo", di tentativi di eguagliare altri nel loro essere apparentemente funzionale, non mi riconosco più. Nell'ultimo periodo in cui ancora mi riconoscevo ero profondamente infelice,ma comunque io...
Come se tutto dovesse in realtà svolgersi all'interno di determinati limiti dati dalla propria personalità, al di fuori della quale perdiamo noi stessi.
Ora però dopo alcuni gorni di benessere queste rinunce pesano,...torna in realtà l'autogiudizio,il senso di inadeguatezza vera nei confronti di tutto e tutti...forse non c'è via?


Pensieri? Opinioni?
Vecchio 13-09-2016, 13:07   #2
Esperto
L'avatar di TheProphet
 

Non ho pensieri ne opinioni perchè sono nella fase in cui voglio uscire dalla zona di comfort e in cui voglio cambiare. Pur non essendo sicuro che questo sia possibile.
Seguirò la discussione con interesse.
Vecchio 13-09-2016, 13:17   #3
Esperto
L'avatar di Noriko
 

Il cambiamento o meglio l'evoluzione avviene forse con non troppo sacrificio e sofferenza.
Vecchio 13-09-2016, 13:24   #4
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Originariamente inviata da Noriko Visualizza il messaggio
Il cambiamento o meglio l'evoluzione avviene forse con non troppo sacrificio e sofferenza.
Spiegati meglio. Intendi che non ci metto io abbastanza sacrificio e sofferenza? O che in generale non è necessario e il cambiamento-evoluzione procede con calma da se?
Vecchio 13-09-2016, 13:24   #5
Esperto
L'avatar di TheProphet
 

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Originariamente inviata da Noriko Visualizza il messaggio
Il cambiamento o meglio l'evoluzione avviene forse con non troppo sacrificio e sofferenza.
Tu credi? Eppure pare che molti psicologi vogliano farti capire che cambiare non si può, solo accettarsi, che io traduco in rassegnarsi.
Ringraziamenti da
Vale90 (13-09-2016)
Vecchio 13-09-2016, 13:32   #6
Esperto
L'avatar di Noriko
 

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Originariamente inviata da TheProphet Visualizza il messaggio
Tu credi? Eppure pare che molti psicologi vogliano farti capire che cambiare non si può, solo accettarsi, che io traduco in rassegnarsi.
No!.. Non parlo di cambiamento come trasformazione del carattere, ma di evoluzione cioè di piccole tranquillità.
Vecchio 13-09-2016, 13:34   #7
Esperto
L'avatar di Noriko
 

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Originariamente inviata da Semifobico Visualizza il messaggio
Spiegati meglio. Intendi che non ci metto io abbastanza sacrificio e sofferenza? O che in generale non è necessario e il cambiamento-evoluzione procede con calma da se?
Procede con calma da sé, piano piano anche grazie alle poche esperienze che riusciamo a fare.
Vecchio 13-09-2016, 13:38   #8
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Originariamente inviata da Noriko Visualizza il messaggio
Procede con calma da sé, piano piano anche grazie alle poche esperienze che riusciamo a fare.
Mi trovo a condividere, anche se la spinta a sforzarsi e sempre li, la brama di ottenere è sempre pronta a tornare fuori. Anche se so che hai ragione e la mia esperienza me lo conferma, è difficile.

Vuoi 10 e cambi di 2 e poi ti deprimi quando dovresti essere contento di aver fatto 2...che poi in silenzio porterà a 4 in futuro, bisogna solo aspettare che l'esperienza fatta "fermenti".
Vecchio 13-09-2016, 14:08   #9
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Originariamente inviata da JericoRose Visualizza il messaggio
Vi volete davvero così poco bene da desiderare di reprimere la vostra personalità, voi, di eliminarvi per diventare come gli altri? Io mi mancherei... e mi dispiacerebbe di eliminarmi per far posto ad un'altra, per far posto a Maurizia che vuole un uomo intraprendente e di successo per sposarsi e comprare una grande casa, a Ilenia che vuole andare a vivere in brasile per avviare una sua attività, a Jessica che vuole diventare una tatuatrice e trovare un uomo rude e mascolino che la ami io voglio essere me stessa, non posso essere me stessa senza ciò che ha determinato questo essere, i miei difetti...non li posso eliminare senza diventare un'altra, posso solo cercare di smussarli e rendere più armoniosa la mia personalità
Ti ringrazio Jerico...ma quando la sofferenza diventa tanta arrivo ad odiare me stesso. Ho provato a cancellarmi. Per eliminare le mie disfunzioni mi sono eliminato totalmente...senza però raggiungere i risultati sperati...e ho fatto malissimo. Mi sono fatto malissimo a me e l'ho fatto egli altri. Hai ragione, sempre essere se stessi e amare se stessi,anche nella sofferenza.
Vecchio 13-09-2016, 15:48   #10
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Anche io non sono per il cambiare se stessi . Al massimo si puo ( si in teoria )arrivare dove vogliamo ma solo a nostro modo. Un problema e appunto sapere dove vuoi arrivare ( questo e un dramma perche ci sono sentimenti contradittori poi gli evitanti sono una frana in questo).
Un altro problema che noto in me e che ho una scarsa di voglia di mettermi alla prova e di sfidarmi. Stavo ricordando ( d'avanti ad un mare stupendo) che i bambini questo lo fanno sistematicamente e questo secondo me ha un non so che di divertente ) . Da adulti si ha una scarsa voglia di mettersi alla prova o di andare sempre piu lontano e ragion per cui spesso ci si rilassa e si ha dei peggioramento in molte capacita comprovate e la nostra zona confort diventa sempre piu piccola perche fai poche prove o dai molte cose per scontato.
. Per i bambini e tutto piu facile perche hanno pochi ricordi e tantissime cose nuove ai loro occhi da provare .
Vecchio 13-09-2016, 15:51   #11
Esperto
L'avatar di TheProphet
 

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Originariamente inviata da Sample Visualizza il messaggio
Da adulti si ha una scarsa voglia di mettersi alla prova o di andare sempre piu lontano e ragion per cui spesso ci si rilassa e si ha dei peggioramento in molte capacita comprovate e la nostra zona confort diventa sempre piu piccola perche fai poche prove o dai molte cose per scontato .
Non so per voi.. ma per me una nuova sfida non è una nuova sfida.. è una nuova possibilità di fallimento.
Vecchio 13-09-2016, 16:06   #12
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Anche per me ma appunto si da per scontato che troppe cose sono da verificare tra le quali anche il riuscire ad arrivare al livello che solitamente si ragiunge o perche no ad arrivare un po piu lontano . L'idea e che questo e un processo ( misurarsi) che si deve fare sempre indipendentemente da dove sei. Non so spiegarmi bene
Vecchio 13-09-2016, 16:25   #13
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Cristo santo..non dirlo a me..la mia testa è ormai inevitabilmente andata alla altro mondo e non so davvero come uscirne
Vecchio 13-09-2016, 16:38   #14
Esperto
L'avatar di Weltschmerz
 

Meglio di no.

Per me la via è continuare la terapia.
Trigger ovunque dannazione, escono dalle fottute pareti.
Vecchio 13-09-2016, 18:08   #15
Esperto
L'avatar di dotrue
 

Quote:
Originariamente inviata da JericoRose Visualizza il messaggio
Vi volete davvero così poco bene da desiderare di reprimere la vostra personalità, voi, di eliminarvi per diventare come gli altri? Io mi mancherei...
Forse xchè stai bene con te stessa...se volessi essere "come una persona normale" e nn ci riuscissi la vedresti diversamente
Vecchio 13-09-2016, 18:36   #16
Intermedio
L'avatar di Nocturne
 

E' la nostra "zona comfort" che definisce chi siamo, tutte le esperienze fin ora fatte. Nel caso in cui riuscissimo a uscire un pochettino si creerebbe una nuova immagine di se, forse migliore, forse peggiore; ma la vita è in continuo movimento, io per esempio non mi riconosco "me stesso" in atteggiamenti passati.
Ringraziamenti da
cancellato16760 (14-09-2016)
Vecchio 14-09-2016, 09:22   #17
Esperto
L'avatar di TheProphet
 

Per quel che mi riguarda ho notato anche un'altra cosa, cioè che io non saprei nemmeno come uscire dalla zona comfort.. ok la paura del nuovo, che è sempre la causa principale del permanere nella zona comfort, ma mi rendo conto che attualmente non saprei neanche più da dove iniziare per rompere la routine, per dare una svolta o semplicemente per dare una sfumatura nuova alla vita.
La vedo prorpio come una carenza di idee e di creatività, forse dovuta ai troppi anni di stallo.
Vecchio 14-09-2016, 19:32   #18
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Originariamente inviata da Headache94 Visualizza il messaggio
Forse nella zona comfort siamo più ''noi stessi'' nel senso che ci avviciniamo di più allo stato infantile,quella sensazione di avere sopra una ''cupola'' che ci dà sicurezza.
Però ciò che questa cupola contiene forse può cambiare con l'abitudine,cioè se si è costretti in qualche modo a cambiare le proprie abitudini poi la nostra zona comfort si modella in modo diverso.

Io per esempio vorrei imparare ad alzarmi presto al mattino,devo forzarmi per farlo,ma mi ricordo che quand'ero bambino mi alzavo tranquillamente presto,era una cosa naturale.
C'è da vedere cosa ci spinge nel vizio,forse malesseri che quando ero piccolo non avevo.

Alla fine ''essere noi stessi'' per me non ha molto senso,perché si può cambiare sempre,certo non si diventa l'opposto di ciò che si è dalla mattina alla sera.

Perchè quindi zona comfort = noi stessi?
Dire che un determinato insieme di comportamenti fa parte indissolubilmente di noi stessi non è forse una condanna?
Una condanna che ci si auto-infligge per rimanere dentro una determinata cupola di sicurezze?

Io credo che anche se 'a prima botta' comportarsi in modo diverso sia una forzatura, poi può diventare un abitudine,non si può fare a meno di zona comfort ma la zona comfort si può modificare per renderla più 'in linea' con comportamenti che poi saranno a nostro beneficio.

Tu credi? O tu lo hai fatto?


In generale forse non mi sono spiegato bene. Avete presente quando prendete uno spavento e durante o dopo lo stesso il vostro pensiero è annientato per un breve tempo? In quei momenti di fatto non si percepisce la propria interiorità,ciò che ci denota come mondo di sentimenti nostri,di sensibilità nostra.
Ecco,prendete quell'effetto e blandizzatelo un po' e distribuitelo su un lasso di tempo relativamente lungo. Tempo in cui per sforzarvi di essere funzionali (socievoli,meno timidi,efficienti al lavoro....)eliminate le disfunzioni a forza e con esse ciò che vi denota in quanto individui. Si arriva a non essere più se stessi in quanto sempre al imite,sempre in condizione di tensione e stress. Ecco perchè dico zona comfort=noi stessi.
Poi è chiaro che a zona può essere ampliata, ma comportamenti nuovi introdotti a forza alla fine si ripiegano su se stessi. Almeno questa è la mia esperienza.
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