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Vecchio 21-01-2014, 22:29   #1
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Ho vissuto due anni da neet e ci sto ricadendo, e volevo sapere dai miei simili come passano il tempo e come si sentono. In quei due anni ero felice, non andavo a scuola, il pomeriggio lo passavo a casa di amici a giocare ai videogame, e la sera al pc, ora, dopo mezzo anno, sono tornato ad esserlo e va tutto verso la direzione peggiore. Passo tutto il tempo al pc, da quando mi sveglio fino alla notte tardi, i miei amici non posso vederli il pomeriggio perché c'è chi studia, chi chi non ha casa agibile e altri motivi, quindi anche le uscite pomeridiane mancano, è rimasta solo l'uscita del sabato o della domenica, l'unico giorno in cui esco. Ciò che faccio è vedere anime, leggere manga, guardare serie tv, leggere romanzi, guardare film, informarmi in generale, navigare e chattare. Quando stavo andando a scuola, ci andavo saltuariamente, tipo un giorno si e due no perché mi serviva una pausa dallo stress causatomi dalla scuola e dall'ansia, e sarei comunque stato sicuramente bocciato con questo ritmo, quindi volevo rimanere spesso a casa, ora che sono a casa da una settimana mi accorgo di voler ritornare, ma so che ci andrei un giorno e mi assenterei il doppio dei giorni. Praticamente non so cosa fare, e nel frattempo passo così il mio tempo, tra passioni e indecisione. Come ve la passate voi?
Vecchio 21-01-2014, 23:07   #2
Esperto
L'avatar di Ventolin
 

perdi la cognizione del tempo, il giorno diventa notte, la notte giorno e poi di nuovo notte, tutti i giorni sono uguali, gli oggetti e i muri mormorano e si muovono, le persone ti guardano con le facce da demoni e ridono, e infine non capisci più quando dormi e quando sei sveglio
Vecchio 21-01-2014, 23:09   #3
Esperto
L'avatar di Mr. Blue Sky
 

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perdi la cognizione del tempo, il giorno diventa notte, la notte giorno e poi di nuovo notte, tutti i giorni sono uguali, gli oggetti e i muri mormorano e si muovono, le persone ti guardano con le facce da demoni e ridono, e infine non capisci più quando dormi e quando sei sveglio
Sembra "Welcome to the NHK"

Scherzi a parte, alla fine è vero. Soprattutto la storia dei giorni tutti uguali, la vita stessa diventa una tortura insopportabile.
Vecchio 22-01-2014, 00:02   #4
Esperto
L'avatar di Onizuka
 

Ventolin e Mr. Blue Sky, da quel che mi fate capire lo siete pure voi Scherzi a parte, credo che domani andrò a scuola... era da lunedì della scorsa settimana che non andavo. Prima ho riflettuto a lungo, posso ancora agire, è solo passata una settimana, non tutto è perduto, non rischio la bocciatura, sono in tempo per riprendere in mano la situazione. Il brutto è che è la sera che penso queste cose, penso che sto sbagliando, che nonostante la mia sociofobia, la mia mancanza di qualsivoglia ambizione, la mia apatia, posso farcela, lasciarmi alle spalle tutto cercando di vivere una vita normale, ma più tento di viverla normalmente, più ne esco sconfitto, sembra quasi che più tenti, più mi deprima. Ammetto che quei due anni da neet non furono male... ma tutta la vita così come può essere? Solo dopo una settimana mi sono già venuti i sensi di colpa per la delusione che sto dando ai miei genitori, l'ennesima, e ai parenti che credevano in me, vedrò i miei amici che si diplomeranno e io che non ce l'avrò fatta nemmeno andando di sera, continuando a illudermi che sia solo una cosa temporanea e che potrei trovare un lavoro quando voglio. Tutto ciò è devastante. Avrei ancora tre anni da fare a scuola, e questo pensiero mi distrugge. I miei mi hanno consigliato di finire almeno quest'anno, e poi si vede. Solo quattro mesi. Anche se per tanti possono essere pochi mesi, per me invece sono troppi mesi. Speriamo che domani mattina mantenga le stesse idee che ho stasera, ovvero quella voglia di riscattarmi e riprovarci, di finire almeno questo anno, e non le idee che ho avuto questa mattina, ovvero di abbandonare tutto. Comunque volevo sapere, qual'è stata la conseguenza che vi ha portato ad esserlo? Perché ad esempio in quei due anni fu il totale disagio a stare in classe, riprovandoci di sera credevo di risolvere, ma nel frattempo era subentrata la fobia sociale, oltre a modi di pensare che se stessi qui a dire scriverei ancora per un'ora. Fatto sta che di sera, pur non essendo quasi mai infastidito dai compagni, vista la presenza di pochi della mia età, sono comunque a disagio per un motivo o per l'altro, mentre il motivo principale che mi sta spingendo versa questa condizione ancora una volta è la totale assenza di un'ambizione. Nessuna voglia di raggiungere traguardi imposti a forza dalla società, come un diploma, un lavoro, una famiglia, mi sento intrappolato dentro un meccanismo creato perfettamente per incastrare tutti quanti, e sembro uno dei pochi ad essermi accorto di quanto sia falso tutto questo, di quanto il mondo giri intorno a modelli da seguire forzatamente, alle apparenze, alla corsa sfrenata verso il raggiungimento di una posizione sociale agiata, alla corsa sfrenata verso il denaro, è l'uomo stesso e il sistema che ha creato che mi ripugna.
Vecchio 22-01-2014, 00:56   #5
~~~
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L'avatar di ~~~
 

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Originariamente inviata da marcoonizuka Visualizza il messaggio
il motivo principale che mi sta spingendo versa questa condizione ancora una volta è la totale assenza di un'ambizione. Nessuna voglia di raggiungere traguardi imposti a forza dalla società, come un diploma, un lavoro, una famiglia, mi sento intrappolato dentro un meccanismo creato perfettamente per incastrare tutti quanti, e sembro uno dei pochi ad essermi accorto di quanto sia falso tutto questo, di quanto il mondo giri intorno a modelli da seguire forzatamente, alle apparenze, alla corsa sfrenata verso il raggiungimento di una posizione sociale agiata, alla corsa sfrenata verso il denaro, è l'uomo stesso e il sistema che ha creato che mi ripugna.
Beh, provo esattamente le stesse cose.
Ultimamente cerco di stare fuori casa, di leggere molto, di evitare il pc, ma la sostanza non cambia.
Anche io assenze infinite per gli identici motivi tuoi, alla fine sono riuscita a diplomarmi (in 8 anni).
Mi sono iscritta all'università e mi sono sentita sprofondare in un vuoto cosmico, e ho finito per non frequentare più, 0 esami, i soldi di due rate gettati. L'idea di lavorare mi ripugna/terrorizza, la sola idea di un impegno e delle responsabilità mi abbatte.

Quello che sto provando a fare ora è cercare di avvicinarmi a um, a quello che vorrei essere : \
Ma mi sembra sempre che ci sia qualcosa di indistricabile e che mai riuscirò ad integrarmi. Il desiderio di appartenenza mi sembra un fuoko di paja, però non sono sicura. Il desiderio di rientrare nei ranghi, di restare protetti... Mi ripugna, eppure mi sembra di averne bisogno. Forse è solo che non trovo un gruppo o un posto o qualcuno a cui appartenere.
Manca quell'armonia perla quale nemmeno ci sarebbe da domandarsele, certe cose.
Il mio incedere lungo i giorni è claudicante e sgraziato.

A lungo ho creduto solo nel gioco e in tutto ciò che si trova al di fuori della realtà, credo che chi si trova in una situazione come la nostra debba trovare nel proprio mondo interiore degli elementi che possano essere impiegati per vivere nel reale, ma anche questo mi sembra abbastanza vago.

Non voglio gettare un'ombra da suicidio su questa situazione, perché ciò che è terribile non è quello che si vive (il mondo interiore può essere molto popolato e bellissimo), ciò che distrugge è la voragine fra il modo in cui noi sentiamo di voler vivere e ciò che si muove intorno a noi, e che sembra andare in direzioni completamente diverse.

Credo anche che una delle ragioni per cui diventa necessario droppare la scuola e ri-chiudersi per qualche giorno sia la necessità di attingere nuovamente al proprio mondo, al proprio immaginario, che nel quotidiano attivo&reale soccombe nell'incontro-scontro con il mondo circostante.

Ci si rinchiude per poter respirare, ma è anche questa un'illusione, per poter respirare veramente si dovrebbe avere le capacità, le possibilità e i mezzi per muoversi liberamente dentro di sé e nel mondo.

C'è chi lo fa senza nemmeno pensarci, chi gestisce bene la propria profondità e tiene le redini della propria consapevolezza, e chi invece si sente sopraffatto e vede la propria volontà soccombere, tanto da chiedersi: "ma la mia volontà dov'è? esiste?" e così scegliere di non fare niente piuttosto che fare ciò che non vogliamo fare diventa l'unica scelta possibile, il nostro unico margine di libertà.

EPPURE

Onestamente non ho né soluzioni né risposte

Hey ma porc troy volevo dire qualcosa di più allegro così c'è proprio da spararsi in gola : \

Vabbe', discutiamone, magari schizza fuori qualcosa d'altro

Ultima modifica di ~~~; 22-01-2014 a 00:58.
Vecchio 22-01-2014, 01:15   #6
Esperto
L'avatar di Ventolin
 

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Originariamente inviata da marcoonizuka Visualizza il messaggio
Ventolin e Mr. Blue Sky, da quel che mi fate capire lo siete pure voi Scherzi a parte, credo che domani andrò a scuola... era da lunedì della scorsa settimana che non andavo. Prima ho riflettuto a lungo, posso ancora agire, è solo passata una settimana, non tutto è perduto, non rischio la bocciatura, sono in tempo per riprendere in mano la situazione. Il brutto è che è la sera che penso queste cose, penso che sto sbagliando, che nonostante la mia sociofobia, la mia mancanza di qualsivoglia ambizione, la mia apatia, posso farcela, lasciarmi alle spalle tutto cercando di vivere una vita normale, ma più tento di viverla normalmente, più ne esco sconfitto, sembra quasi che più tenti, più mi deprima. Ammetto che quei due anni da neet non furono male... ma tutta la vita così come può essere? Solo dopo una settimana mi sono già venuti i sensi di colpa per la delusione che sto dando ai miei genitori, l'ennesima, e ai parenti che credevano in me, vedrò i miei amici che si diplomeranno e io che non ce l'avrò fatta nemmeno andando di sera, continuando a illudermi che sia solo una cosa temporanea e che potrei trovare un lavoro quando voglio. Tutto ciò è devastante. Avrei ancora tre anni da fare a scuola, e questo pensiero mi distrugge. I miei mi hanno consigliato di finire almeno quest'anno, e poi si vede. Solo quattro mesi. Anche se per tanti possono essere pochi mesi, per me invece sono troppi mesi. Speriamo che domani mattina mantenga le stesse idee che ho stasera, ovvero quella voglia di riscattarmi e riprovarci, di finire almeno questo anno, e non le idee che ho avuto questa mattina, ovvero di abbandonare tutto. Comunque volevo sapere, qual'è stata la conseguenza che vi ha portato ad esserlo? Perché ad esempio in quei due anni fu il totale disagio a stare in classe, riprovandoci di sera credevo di risolvere, ma nel frattempo era subentrata la fobia sociale, oltre a modi di pensare che se stessi qui a dire scriverei ancora per un'ora. Fatto sta che di sera, pur non essendo quasi mai infastidito dai compagni, vista la presenza di pochi della mia età, sono comunque a disagio per un motivo o per l'altro, mentre il motivo principale che mi sta spingendo versa questa condizione ancora una volta è la totale assenza di un'ambizione. Nessuna voglia di raggiungere traguardi imposti a forza dalla società, come un diploma, un lavoro, una famiglia, mi sento intrappolato dentro un meccanismo creato perfettamente per incastrare tutti quanti, e sembro uno dei pochi ad essermi accorto di quanto sia falso tutto questo, di quanto il mondo giri intorno a modelli da seguire forzatamente, alle apparenze, alla corsa sfrenata verso il raggiungimento di una posizione sociale agiata, alla corsa sfrenata verso il denaro, è l'uomo stesso e il sistema che ha creato che mi ripugna.
tu sei un ragazzetto, ti dico un paio di cose visto che ci sono passato prima di te

innanzitutto finisci la scuola, che per quanto dura possa essere, passa in fretta. Non pensare ora al futuro perchè davvero, non serve a nulla. Se non sai quel che vuoi ti deprimi e basta e non ti godi il presente. Pensaci solo quando esci dalla scuola.

Quando avrai finito la scuola, pensa MOLTO attentamente a cosa vuoi davvero fare, se vuoi continuare a studiare o vuoi lavorare, o se non vuoi fare proprio un cazzo va bene anche quello, ma pensatela per bene...perchè ad infognarti in una università di cui non te ne sbatte nulla, che non ti prospetta il futuro che tu hai sognato per tutta la tua vita...beh, ci stai un attimo, e quando ci sei dentro è difficile se non IMPOSSIBILE uscirne

io sono nato con un'unica dote, l'orecchio per la musica, e non l'ho mai sfruttata per un motivo o per l'altro. Ormai per me è tardi. Quindi ti consiglio, se vuoi vivere sereno, di coltivare le tue passioni fregandotene del resto

altrimenti avrai una vita fatta di ansie, stress, paranoie e reclusioni forzate, e non ne vale la pena proprio per nulla

fidati di uno infognato e fregali tutti

Ultima modifica di Ventolin; 22-01-2014 a 01:17.
Vecchio 22-01-2014, 01:42   #7
Esperto
L'avatar di Onizuka
 

~~~, sei di una sensibilità e di una perspicacia disarmante, come disarmante è il tuo nickname :v Comunque non ti preoccupare, non mi hai abbattuto, sono già cose che penso io stesso ogni giorno, anzi, ogni ora quasi. Noi siamo gli squalificati, coloro che non hanno nessun rango di appartenenza, non mi sento nemmeno di appartenere ad etichette come hikikomori o neet, vorrei non essere mai giunto a determinate consapevolezze, a determinati pensieri, mi stanno distruggendo, divento sempre più vuoto, non ho nessuna spinta, sono il nulla e il tutto allo stesso tempo, è qualcosa di indefinibile, va oltre ogni qualsiasi concetto. Sono qui da un'ora a capire cosa voglio fare, mi sto tormentando come mai era successo, al pc, ad ascoltare musica, ad avere voglia di piangere, ma a cosa serve? Sono ingabbiato in qualcosa da cui non si può fuggire, l'unica soluzione sarebbe non essere mai nato. Ventolin, grazie per le tue parole, anche io sono il primo ad incoraggiare chi è nella mia stessa situazione a darsi una mossa, ma a parole noi siamo tutti bravi, poi non sappiamo nemmeno dare una mano a noi stessi... ma ti comprendo, e inoltre dici il giusto, senza dubbio, cercherò di andare avanti nonostante ciò che mi porto dentro, speriamo che quando arriverà il momento di andare a scuola avrò la stessa speranza, per quanto flebile sia, che mi anima ora.
Vecchio 22-01-2014, 02:51   #8
Esperto
L'avatar di IO&EVELYN
 

beh di mattina esco raramente (se esco vado al bar) di pomeriggio sto con gli amici... la sera con gli amici ma massimo 2/3 giorni alla settimana... il resto a casa con tv o pc..... cmq non penso proprio ci siano hikikomori qua dentro, come infatti non ce ne sono in Italia. e se ci saranno saranno appunto 2, o 3 VERI hikokomori. che poi diciamocelo... chi resta chiuso in italia per 10, 20 o addirittura piu anni? nessuno , direi io.
Vecchio 22-01-2014, 04:12   #9
Esperto
L'avatar di Onizuka
 

Quote:
Originariamente inviata da IO&EVELYN Visualizza il messaggio
beh di mattina esco raramente (se esco vado al bar) di pomeriggio sto con gli amici... la sera con gli amici ma massimo 2/3 giorni alla settimana... il resto a casa con tv o pc..... cmq non penso proprio ci siano hikikomori qua dentro, come infatti non ce ne sono in Italia. e se ci saranno saranno appunto 2, o 3 VERI hikokomori. che poi diciamocelo... chi resta chiuso in italia per 10, 20 o addirittura piu anni? nessuno , direi io.
In effetti è difficile trovare veri e propri hikikomori, specialmente in Italia. Comunque mi pare che attualmente tu esca abbastanza, io è da Lunedì della scorsa settimana che non metto piede fuori di casa. Sono uscito solo un giorno, non ricordo quale, perché i miei andavano dai miei zii, e per passare il tempo lontano dal pc, sono andato anche io, e ho giocato alla play station con mio cugino con cui vado d'accordo. Poi sono ritornato a casa e mi sono rintanato, continuando a non fare niente. Persino la mia unica uscita/due uscite alla settimana, con qualche amico con cui passo almeno quelle due o tre ore fuori di casa, questa volta sono state impedite a causa della pioggia.

Ora rispondo ad
Headache94: era da un mese a questa parte che andavo sempre più raramente a scuola, in bilico tra il ritiro e il continuare, ma sembrava che preferissi il ritiro, e così è stato, ed anche i miei genitori se ne sono capacitati, di quanto sia inetto, di quanto sia bravo a cominciare cose e lasciarle a metà. Avevo ottenuto ciò che volevo. Finalmente potevo starmene senza fare niente tutto il giorno, guadagnandomi online quegli spiccioli che mi servono per soddisfare qualche mia voglia, tipo acquistare romanzi o cose del genere, e continuare così fino a 23 anni, l'età minima per prendere il diploma da privatista, superando un'esame di ammissione, e poi l'esame di stato, senza affrontare tre anni interminabili di socialità obbligata, di contatto obbligato con la gente, di forzature ad essere diverso da quello che sono, anch'esse obbligate, ovviamente, oltre a perdere cinque preziose ore al giorno che potrei destinare nell'apprendere cose molto più utili qui al pc, o magari cazzeggiando con qualche amico. Sì, reputo la scuola assolutamente inutile, se quella è cultura... venire addestrato fin da piccolo a ragionare, a scervellarsi e a deprimersi risolvendo calcoli matematici senza il minimo senso, imparando a memoria eventi storici, per poi dimenticarli il giorno dopo, o ancora, trovare il numero di moli in un atomo e simili. Sarebbe questa la cultura? Questo per me è ingannare se stessi e gli altri, ragionando su cose assolutamente inutili, una sorta di distrazione di massa, in modo da non pensare ed andare semplicemente avanti, senza chiedersi se la propria persona stia venendo realmente acculturata, o se stia solo assimilando informazioni totalmente inutili che non lo faranno progredire a livello mentale, psicologico e personale.

Io in quei due anni in cui non sono andato a scuola ho imparato molte più cose di quanto avrei potuto imparare in due anni scolastici, ma parlo di insegnamenti reali, che hanno arricchito la mia persona, e non di equazioni che non mi portano a niente, che mi fanno rimanere sempre lì, identico a prima, senza aver imparato niente di concreto. Per me la cultura risiede nell'arte, in tutte le sue forme, dal film, passando dal fumetto, fino ad arrivare alla musica. E' quella che arricchisce davvero una persona, che la accultura, che la fa maturare, che la fa emozionare, commuovere, arrabbiare, che la fa vivere, è l'arte. Ma veniamo al presente, ovvero ora. A distanza di qualche giorno del mio ritiro (non ancora ufficiale, dato che sono ancora indeciso, ora come ora vorrei tornare, non so mezz'ora prima di andare a scuola cosa ne penserò), mi sono accorto che forse, nonostante tutto, non è questo che voglio. Incredibilmente, dopo aver ottenuto quello che volevo, ovvero la totale assenza di impegni, qualche anno da dedicare alle mie passioni, oltre alla speranza di inserirmi sempre più nel settore del guadagno online, fino a vivere solo di questo, come fa una persona che conosco, e se avessi fallito in questo, a ventitrè anni mi sarei fatto coraggio e avrei preso il mio bel diploma, affrontando qualche giorno d'ansia per gli esami, ma niente in confronto a tre anni di interminabile stress, e mi sarei rassegnato a vivere una vita mediocre come uno stronzo qualsiasi, andando da un posto all'altro, sprecando otto ore al giorno appresso ad attività svolte controvoglia, solo per portare a casa quel misero stipendio, o peggio ancora, di svolgere un lavoro non stipendiato, che significa ricevere meno soldi di uno stipendio nella maggioranza dei casi, e continuare così fino alla mia morte. Poi mi è venuta in mente una cosa, un'illuminazione, ed è questo il pensiero che ha attraversato la mia mente: "hey, ma se ora smetto di andare a scuola, che era l'unico luogo in cui potevo continuare ad andare per mettermi alla prova, per provare a superare le mie paure, per provare a cambiare, anche se non lo voglio poi così tanto, in che altro modo potrò tentare di essere diverso? Come risultato non ne otterrò l'avere soltanto più paura della gente? La mia repulsione contro la scuola, il lavoro, e gli impegni in generale non crescerà nel frattempo, fino a farmi abituare ad uno stile di vita senza imprevisti e senza lotte? Davvero riuscirò a reinserirmi nella società come se niente fosse? O sarò ancora più debole di come sono ora?" E' stato allora che ho pensato che forse dovrei continuare ad ingannare me stesso, sia il me stesso che vuole lottare per dimostrare qualcosa, sia il me stesso che vuole vivere una vita senza problemi, e continuare ad andare a scuola in maniera passiva, da vero apatico quale sono, esattamente come facevo fino ad una settimana fa.

Già, almeno ci andavo, pur non nutrendo il minimo interesse verso le materie, e con la quasi totale incapacità a stare attento in una lezione, visto che tendevo sempre a pensare a tutt'altro, viaggiando con la mente. Quindi sono giunto alla conclusione di finire quest'anno, come mi hanno suggerito i miei, e poi di decidere cosa fare, ma almeno ne sarei uscito pulito, per così dire, con il terzo superiore finito, e se volessi riprendere più avanti, potrei farlo dal quarto, e non dal terzo. Il problema è che so già di non riuscire a reggere altri due anni. Magari i quattro mesi restanti, tra stenti, sofferenza e assenze varie potrei pure riuscire a farli, in via del tutto eccezionale, tirando fuori quel briciolo di forza che mi è rimasta, ma il solo pensiero di dover ricominciare da capo un altro anno così, e poi un altro ancora... mi distrugge totalmente. Lo stesso discorso lo applico al lavoro, ma lì la tristezza è migliaia di volte superiore. A differenza della scuola, lì non puoi ritirarti, o meglio, puoi farlo, ma se non hai appigli, non hai dei genitori che ti supportano economicamente, sei finito. Non hai altre strade, ed è in questo che per me risiede la tristezza della vita, il futile destino dell'uomo: il percorso di traguardi obbligatorio, per arrivare al lavoro, l'essenza della prigionia umana. Ore e ore sottratte alla vita, solo per ottenere dei pezzi di carta con cui puoi soddisfare i tuoi desideri.

Ora voi direte che è una bella cosa. Sì, magari per voi che avete delle ambizioni, per qualcuno che vuole crearsi una famiglia, che vuole acquistare un auto, che vuole costruire la sua casa, che vuole comprare vestiti firmati, per chi vuole apparire. Io non ho questi desideri. Incredibile ma vero, non ho alcuna ambizione, massimo qualche illusione, ma niente di più. Magari tra queste cose vorrei giusto una casa, perché no, così mi staccherei un pò dai miei genitori e mi manterrei da solo, ma ritorniamo sempre lì, mantenersi da solo significa lavorare, e io non lo voglio fare almeno fino ad una certa età. Non mi va a genio che io mi debba rovinare la vita già da giovane, ho tutto il tempo per essere schiavo del lavoro, non li capisco questi diciottenni che non vedono l'ora di fare carriera. Comunque come al solito ho divagato troppo, in definitiva credo che tornerò a scuola e magari finirò quest'anno, in attesa di trovare la mia strada, ciò che voglio fare e ciò che voglio essere, ma la vedo dura. E' triste sentirsi così vuoti, così fuori da qualsiasi categoria, così privi di ambizioni, credetemi. Forse ciò che davvero voglio è cambiare, in qualche modo. Scusate per il fiume di parole, ma non ho freni quando espongo le mie idee, se siete arrivati a leggere fino alla fine siete dei miti.

Ultima modifica di Onizuka; 22-01-2014 a 04:15.
Vecchio 22-01-2014, 04:28   #10
Esperto
L'avatar di Kitsune
 

Certo che ci sono gli hikikomori in Italia, io ne sono uno.

Ultima modifica di Kitsune; 04-05-2014 a 21:59.
Vecchio 22-01-2014, 13:26   #11
Esperto
L'avatar di Onizuka
 

Kitsune, posso chiederti quanti anni hai? E se la riabilitazione sociale stia servendo a qualcosa? Trovo che comunque sia riuscire ad uscire tre volte a settimana, anche andando lì, più una per lo psicologo, è meglio che restare totalmente chiusi in casa come alcuni che non escono per anni interi e non vogliono essere aiutati. Mi pare che tu voglia essere aiutato, o è forse qualcosa che stai facendo perché costretto dai genitori? Inoltre posso chiederti qual'è stato il motivo scatenante che pian piano ti ha portato all'isolamento? Ah, comunque direi che passiamo il tempo in casa facendo quasi le stesse cose.
Vecchio 22-01-2014, 18:45   #12
Esperto
L'avatar di Kitsune
 

Ho 27 anni.
Le attività che faccio non mi permettono di vedere molti risultati ma se facessi altro credo che non riuscirei a gestirlo e lascerei.

Ultima modifica di Kitsune; 04-05-2014 a 21:59.
Vecchio 22-01-2014, 20:05   #13
Intermedio
 

io in 4 anni ho avuto alti e bassi ,addirittura nel 2012 sono rimasto tutto l'anno chiuso in casa.
marcoonizuca, da come ho capito sei studente ed hai ancora degli amici, riprenditi finchè sei in tempo.
per esperienza posso dirti che l'isolamento fa perdere le amicizie e con il passare del tempo internet diventa noisoso e la noia porta alla depressione e agorafobia.
Vecchio 22-01-2014, 20:48   #14
Banned
 

uno dopo un po si scoccia di stare da solo e recluso
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