Quote:
Originariamente inviata da Lara.
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Ma riflettendoci meglio, la sua idea non è così unilaterale, anzi. È una specie di ponte :
l'educazione, le prime esperienze di vita determinano i pattern di funzionamento neurologici.
l'esperienza struttura il nostro cervello (?).
Allora sono ricaduta nella sfiducia iniziale: lo psicologo che ruolo ha in tutto questo?
Se si è timidi, introversi all'eccesso da sempre (?), se ciò che sono è determinato dal modo in cui funziona il mio cervello, come può aiutarmi uno psicologo?
cosa ne pensate?
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lo 'psicologo' che poi in questo caso dovrebbe essere uno psicoterapeuta
può certamente aiutare a superare le proprie nevrosi , nulla è per sempre e tutto è modificabile , si cambia sempre diceva al mia analista però non aggiungeva come si cambia , si può cambiare anche in peggio o restare comunque cristallizzati ... io credo che più si va avanti nella vita e meno si cambia in realtà spesso al terapia consiste in un accettare coem si è senza lottare contro la propria natura , in buona sostanza se uno è timido non diventerà mai estro però riuscirà ad accettarsi così com'è ed avere una vita 'quasi normale' in altri casi si cambia veramente ... dipende tutto dall'età