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19-09-2013, 11:50
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#1
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Intermedio
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Milano
Messaggi: 100
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Ho voglia di confrontarmi con qualcuno su questa idea che vaga nella mia mente da un po'.
È un argomento noioso, e visto che non parlerò di sesso magari non mi risponderà nessuno, ma ci provo
Da brava studentessa di psicologia, so che il principale dibattito del campo è questo:
Riassumendo al minimo, c'è chi ritiene che tutto ciò che siamo sia il risultato delle esperienze di vita, in particolare nei primissimi anni e delle relazioni di attaccamento che si instaurano con i genitori nei primi 6 anni;
e c'è poi chi crede in una specie di determinismo biologico: ereditiamo un particolare corredo genetico dai nostri genitori, che determina inevitabilmente il nostro modo di essere.
All'inizio ero rimasta affascinata dal modo in cui funziona il nostro cervello, dalla sua complessità e dal modo in cui minimi disequilibri possano portare ad effetti anche devastanti sulla vita della persona.
Quasi con ottimismo mi stavo convincendo che in fondo siamo come delle macchine: se qualcosa si rompe, si può aggiustare!
Paradossalmente per me lo psicologo non aveva alcun ruolo in tutto questo. Mi sembrava più una questione medica, quasi asettica.
Poi quest'estate ho letto un libro che mi ha fatto riflettere tantissimo, di James Oliver: ti hanno fottuto
Ho iniziato a rendermi conto di quanto le relazioni familiari influenzino pesantemente il nostro modo di essere. Il modo in cui i genitori si sono presi cura di noi forma il modo in cui noi percepiamo noi stessi. Ci relazioniamo agli altri per fare in modo che ci confermino l'idea che abbiamo di noi. Una "profezia che si autoavvera".
La prima idea che ho avuto è stata: se è davvero così, uno psicologo può aiutarmi a capire quali sono le radici del mio modo di essere, e di conseguenza lentamente posso cambiarlo perché in fondo se "sono stata plasmata" da qualcuno posso rifarlo a mio piacimento.
Ma riflettendoci meglio, la sua idea non è così unilaterale, anzi. È una specie di ponte :
l'educazione, le prime esperienze di vita determinano i pattern di funzionamento neurologici.
l'esperienza struttura il nostro cervello (?).
Allora sono ricaduta nella sfiducia iniziale: lo psicologo che ruolo ha in tutto questo?
Se si è timidi, introversi all'eccesso da sempre (?), se ciò che sono è determinato dal modo in cui funziona il mio cervello, come può aiutarmi uno psicologo?
cosa ne pensate?
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19-09-2013, 12:21
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#2
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Esperto
Qui dal: Oct 2011
Messaggi: 2,635
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Cerco di rispondere in quanto l'argomento mi interessa e nella terapia ci sono ancora dentro:
Penso innanzitutto che sia corretta la prima corrente di pensiero, quella non fatalistica
Più nello specifico ritengo, anche grazie all'esperienza personale, che grossi cambiamenti ci possano essere quantomeno intervenendo fino alla tarda adolescenza (19-20-21 anni), cambiamenti sia nell'ottica con cui si guarda agli accadimenti che ci capitano sia nel relazionarsi con noi stessi e con gli altri.
I blocchi e gli schemi nati nell'infanzia si possono se non spaccare del tutto almeno aprire un po', a patto di azzeccare la terapia corretta (per me è stata una specie di tcc, non ricordo con quali differenze però).
Alcuni limiti assoluti ai risultati conseguibili penso ci siano, ad es. non si può modificare il proprio grado di introversione "trasformandolo" in estroversione, perchè questi due elementi sono determinati geneticamente.
Mi resta il dubbio se si possa cambiare mentalità dai 25 anni in poi, il mio psichiatra sosteneva di sì, ma non ne ho la controprova
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19-09-2013, 12:27
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#3
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 7,343
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In un qualsiasi libro di psicologia viene ripetuto fino allo sfinimento che la maggior parte dei fenomeni è una commistione tra fattori biologici e ambientali. Quindi tutti e due influenzano il nostro essere, anche se la cosa più difficile è capire quantitativamente quanto.
Quote:
Originariamente inviata da Novak
Alcuni limiti assoluti ai risultati conseguibili penso ci siano, ad es. non si può modificare il proprio grado di introversione "trasformandolo" in estroversione, perchè questi due elementi sono determinati geneticamente.
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No, si può anche diventare da estremamente estroversi a estrememaente introversi e viceversa (lo dico per esperienza personale e non).
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Ultima modifica di Bluevelvet93; 19-09-2013 a 12:31.
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19-09-2013, 12:40
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#4
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Principiante
Qui dal: Sep 2013
Messaggi: 68
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E' un bel tema di discussione. Cerco di rendere la mia idea: in sostanza credo che la persona, in quanto tale, sia sottoposta a continui mutamenti in base alle esperienze, relazioni sociali, percorsi intrapresi e da intraprendere. Quindi in un modo o nell'altro credo che se si è fermamente convinti di cambiare, prima o poi, ci si riesce; e, nello specifico, nel mio caso lo psicologo è un mezzo in più di cui disporre per poter facilitare questo percorso.
Allo stesso tempo però credo che di base, le nostre fondamenta, la nostra natura sia già scritta. Mi spiego meglio, l'indole che abbiamo da piccini è la stessa che avremo da nonni. Possiamo cambiarla sì, ma non rivoluzionarla totalmente.
credo
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19-09-2013, 12:50
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#5
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Avanzato
Qui dal: Jan 2012
Ubicazione: Etruria
Messaggi: 334
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Discussione vecchia ma sempre attuale che ha avuto mille riflessi in tutti gli ambiti umani: scientifico, sociale, politico ecc... Basti pensare all'eugenetica, o al fatto che nel '68 chi sosteneva che siamo influenzati soprattutto dai geni era considerato di destra, invece chi pensava che siamo influenzati dall'ambiente era considerato di sinistra.
Detto questo, è giusto che tu tu ponga questi interrogativi, ma... al depresso importa poco, vorrebbe solo stare meglio e si procede a tentavi e a forza di volontà. A volte basta, a volte no.
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19-09-2013, 12:52
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#6
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Esperto
Qui dal: Jan 2013
Messaggi: 1,556
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A mio avviso, l'educazione e gli schemi imposti dai genitori sono in gan parte determinati nella crescita e sviluppo mentale di un figlio.
Ovviamente poi le esperienze personali sono altrettanto importanti.
Se un genitore "abusa" fisicamente o psicologicamente su figlio, gli procura traumi seri.
Io credo d'aver ereditato e qui entra anche l'aspetto biologico, alcune "tare" di mio padre.
Secondo siamo un cocktail , spetta a noi poi renderlo decente.
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19-09-2013, 13:22
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#7
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Esperto
Qui dal: Dec 2011
Messaggi: 1,339
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Quote:
Originariamente inviata da Lara.
Quasi con ottimismo mi stavo convincendo che in fondo siamo come delle macchine: se qualcosa si rompe, si può aggiustare!
Paradossalmente per me lo psicologo non aveva alcun ruolo in tutto questo. Mi sembrava più una questione medica, quasi asettica.
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Le case farmaceutice concordano gioiosamente con questa tesi... e hanno sicuramente molti studi a riguardo che la confermano
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19-09-2013, 14:19
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#8
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Banned
Qui dal: May 2013
Messaggi: 7,386
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punto 10 euro che qualcuno salta fuori dicendo che sei venuta qui a psicanalizzarci
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19-09-2013, 15:35
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#9
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Intermedio
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Milano
Messaggi: 100
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Ma secondo voi esiste il "temperamento" timido (per esempio) con cui si nasce ed è impossibile levarsi di dosso?
È questo che mi ossessiona, penso che se esiste davvero qualcosa del genere non starò mai bene come vorrei.
Non credo che il modo di dire "volere è potere" valga quando si parla della nostra mente.
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19-09-2013, 15:36
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#10
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Intermedio
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Milano
Messaggi: 100
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Quote:
Originariamente inviata da reknub
punto 10 euro che qualcuno salta fuori dicendo che sei venuta qui a psicanalizzarci
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Solo 10?
Niente del genere (purtroppo) sono solo una fobica senza speranze come tanti altri laureati in psicologia.... la consapevolezza ci rende ossessionati dalla nostra mente
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19-09-2013, 16:47
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#11
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Banned
Qui dal: Jul 2013
Ubicazione: Torino
Messaggi: 1,451
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Quote:
Originariamente inviata da Lara.
l'educazione, le prime esperienze di vita determinano i pattern di funzionamento neurologici.
l'esperienza struttura il nostro cervello.
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Io la penso così. E cioè.. il rapporto con i genitori e i primi anni di vita influenzano in qualche modo, disegnano delle linee guida... che determineranno il tuo carattere ecc... (il chè è anche una banalità perchè, se vogliamo dirla tutta, tutto ciò che facciamo influenza il nostro carattere^^ volendo)
Ma poi il cervello si struttura (si modifica e si plasma) sulla base delle esperienze (e io aggiungerei delle scelte che poi determinano altre esperienze)
Quindi alla fine della fiera.. tutto può essere. Cioè... non c'è nessuna predeterminazione. Infatti qua ogni tanto qualcuno dice "ah.. ho avuto questo tipo di rapporto con i miei genitori quindi rimarrò per sempre".. no. Quindi niente. Tutto può cambiare e nulla è determinato. Il rapporto che hai con i genitori da solo delle linee guida. Non dice che tu sarai in un modo o nell'altro per forza. Sono sicuro che non sia così banale la vita di una persona.. che tutto viene determinato nei primi anni di vita.. sono balle.
Tutto può accadere e , fra i vari elementi, secondo me.. c'è anche una buona percentuale di fattore casualità. Quindi non mi fisserei su stè cose e secondo me troppa gente usa queste teorìe per buttarsi giù e crede di essere predestinata ad essere in un modo perchè ha letto che.... se la mamma ti allaccia il bavaglino troppo stretto... poi siccome soffocavi allora odierai la mamma e quindi le donne e allora rimarrai single... e insomma -.- no.. non ci credo.
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19-09-2013, 18:35
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#12
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Esperto
Qui dal: Jun 2010
Ubicazione: Near Rome
Messaggi: 11,492
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Persoanlmente credo di più alla predisposizione a 360 gradi che non a quella genetica, quindi un pacchetto all inclusive di genetica-educazione-infanzia.situazioni che già in partenza era scritto dovessimo affrontare....
A mio avviso tranne casi estremi di seri disturbi neurologici, conta molto di più l'educazione e le esperienze dei primi anni.
Queste ti mettono in un binario, ti fanno provare certe emozioni piuttosto che altre, ti fanno reagire abbastanza meccanicamente in un modo piutosto che un altro...
Più si va avanti più le cose si irrigidiscono, se intervengono degli eventi belli forti si può invertire la rotta , magari durante l'adolescenza o subito dopo, altrimenti si fa tutto molto più difficile, altri eventi negativi, altre paranoie, altre situazioni non sbloccabili ecc ecc
In tutto questo io non ho mai dato grandissimo credito alle varie piscoterapie....soprattutto dopo decenni di rabbie e simili, possono alleviare un pò , compensare qualche nevrosi, ridurre qualche doc, magari facendo prendere tonnellate di farmaci, ma risoluzioni complete e definitive dubito possano portarle...anche qui sopra ( o su altri forum simili)molta gente va da anni dallo psico e ancora sostanzialmente sta uguale o quasi, al massimo non hanno i picchi di disperazione massima, ma di guarigioni ancora debob leggerne....
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19-09-2013, 18:43
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#13
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 2,270
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Quote:
Originariamente inviata da Lara.
Se si è timidi, introversi all'eccesso da sempre (?), se ciò che sono è determinato dal modo in cui funziona il mio cervello, come può aiutarmi uno psicologo?
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Ti dovrebbe aiutare facendoti capire dove sbagli a pensare e consigliarti pensieri più idonei.
Tutto ciò non è annientare se stessi, ma liberarsi di pattern disfunzionali. Uno degli ultimi patter di cui mi sono liberato è la rabbia. Inutile arrabbiarsi.
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19-09-2013, 19:36
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#14
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Intermedio
Qui dal: Sep 2013
Messaggi: 96
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Dai miei genitori penso solo di aver assorbito l'educazione. Il resto, ovvero quel che sono/diventato è tutta opera mia. Ho ricordi d'infanzia dell'asilo in cui le suore tentavano di farmi socializzare e non riuscendovi mi mettevano in punizione in una stanza isolata (come se servisse), oppure ricordi delle scuole elementari in cui le maestre chiamarono più volte mia mamma chiedendo se ci fossero dei problemi in famiglia, problemi di comunicazione, addirittura pensando che fossi da ricovero psichiatrico. Ovviamente si sbagliavano. Quindi direi piuttosto e semmai sono state le suore dell'asilo e le maestre che mi hanno dato una via ... da seguire.
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Ultima modifica di Autopsia; 19-09-2013 a 19:44.
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19-09-2013, 21:12
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#15
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 7,343
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
Il giardiniere parlarerà di giardini, il chimico di chimica, l'allenatore di calcio parlerà di pallone... ora visto che in Italia ci sono 60 milioni di ct è normale che ci siano anche 60 milioni di opionioni riguardo al miglioramento personale che nel 99,9% dei casi non hanno il minimo fondamento.
"credo" non esiste in questo campo più di quanto esista nelle 4 operazioni fondamentali della matematica, visto che l'umanità si occupa di queste questioni da millenni.
Quello che accade (e che genera i "credo") è che ognuno sceglie di credere a quello che vuole a seconda di quanto è disposto a vedere la realtà e a sentire i conseguenti rimorsi e rimpianti.
Quindi coloro che desiderano vivere nell'ignavia con la coscienza pulita continuano a fare questo giochino di reinventare la ruota tirando fuori teorie sempre nuove sulla psiche umana.
Il fatto che la maggior parte degli psicologi propenda verso le verità più comode e più false consegue logicamente dal fatto che essi stessi sono prodotto di una società sempre più disturbata psicologicamente e che quindi ben stranamente potrebbe produrre (essa stessa che è causa del proprio peggioramento) in misura maggioritaria psicologi bravi.
Vale lo stesso per una società in crisi economica che non potrà che votare demagoghi che peggioreranno ulteriormente la situazione, altrimenti questa società non si sarebbe ritrovata ad avere problemi economici.
Le persone ignoranti di psicologia si stupiscono e indignano quando prestano soldi a qualcuno e questi se li beve o se li gioca, ma aspettarsi che una persona che ha bisogno di un prestito usi bene i soldi significa non capire che appunto il giardiniere farà il giardiniere, lo spreca-soldi sprecherà i soldi anche se sono soldi prestati, ecc...
E' quindi chiaro che cambiare è impossibile e quanto a raggiungere una tartaruga peggio che andar di notte... per quanto velocemente si possa arrivare dove lei si trova, essa si sarà allontanata e così a meno di non voler rimanere a bocca asciutta sarà meglio inseguire uno svelto leprotto che mi dicono avere almeno la decenza di stare fermo ogni tanto.
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La psicologia si basa su evidenze empiriche, non è questione di vedere ciò che fa comodo interpretando le cose. Che si possa cambiare poi è un dato di fatto, anche se non sempre è ovviamente facile.
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19-09-2013, 21:50
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#16
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 7,343
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Sarà
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20-09-2013, 12:27
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#17
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Banned
Qui dal: May 2012
Ubicazione: Südtirol
Messaggi: 6,826
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Quote:
Originariamente inviata da Myway
(...) anche qui sopra ( o su altri forum simili)molta gente va da anni dallo psico e ancora sostanzialmente sta uguale o quasi, al massimo non hanno i picchi di disperazione massima, ma di guarigioni ancora debob leggerne....
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Attenzione però, tu leggi però solo quello che questa gente vuole raccontarti (com'è giusto che sia).
Ad esempio, conosco una persona, molto in gamba sotto certi aspetti. Diciamo però che fa parte della schiera dei "forever alone", ed ha un' età che è il doppio della mia all' incirca. Frequenta non uno bensì due psicologi contemporaneamente. Con gli anni è molto migliorata caratterialmente, riuscendo a rimuovere blocchi, acquisire sicurezza, etc.
Ma i suoi probemi sono evidentemente legati ad un contesto familiare molto rigido e anche bizzarro sotto certi aspetti (che conosco direttamente), dal quale continua ad essere ossessionato (sia per quanto riguarda episodi passati, sia per il presente).
Ebbene, cosa fa questa persona? Continua a vivere con i suoi. Eppure avrebbe la possibilità di andare via dall' oggi al domani, senza nessun problema concreto. La cosa paradossale è che si impegna a scovare tutte le sue più piccole paranoie e ad affrontarle, anche cn un certo coraggio, ma il cambiamento davvero radicale (cioè andarsene) è una questione tabù.
Ho come l' impressione che molti nel forum abbiano un comportamento simile, cioè magari facciano anche di tutto, tranne le cose più utili (e anche più scontate). Certo, dal momento però che certe cose non vengono raccontate, le situazioni risultano apparentemente molto più bloccate ed irresolubili.
Che poi quelli che guariscano non vengano a raccontarlo è comprensibile, magari verrebbero accusati di essere fake, oppure riceverebbero i soliti "eh, per te è stato facili perchè avevi X, io invece ..." ; e poi c'è anche il fatto che quando uno sta davvero meglio ha molta meno voglia di stare a raccontare storie a sconosciuti imparanoiati e preferisce vivere.
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20-09-2013, 13:21
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#18
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Esperto
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 3,825
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Quote:
Originariamente inviata da Lara.
Allora sono ricaduta nella sfiducia iniziale: lo psicologo che ruolo ha in tutto questo?
Se si è timidi, introversi all'eccesso da sempre (?), se ciò che sono è determinato dal modo in cui funziona il mio cervello, come può aiutarmi uno psicologo?
cosa ne pensate?
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Secondo me lo psicologo può farti rendere conto del problema e delle illusioni che ci si crea per sfuggire dalla realtà cercando di mantenere l'immagine di sé che più piace.
Però il ruolo fondamentale lo gioca la voglia di cambiare (che solitamente esce fuori quando le difficoltà quotidiane non sono più sostenibili o una persona importante spinge in questo senso), da solo lo psicologo non può persuadere nessuno.
Una volta che una persona entra in terapia, bisogna considerare l'affinità tra psicologo e paziente, quanto è davvero in gamba lo psicologo, se la terapia scelta è efficace: una così fortuita combinazione di casi tale da farmi pensare che guarire sia un piccolo miracolo
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21-09-2013, 15:39
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#19
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Esperto
Qui dal: Jun 2011
Messaggi: 1,024
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Mi viene da dire che se avessi studiato psicologia sarei impazzito. Già rumino pensieri di mio, figuriamoci dovendo confrontarmi tutti i giorni con la materia.
Tornando alla questione natura vs famiglia, propendo per un mix. Per lungo tempo ho pensato che i miei problemi fossero innati, dato che sono sempre stato problematico fin da piccolo ma senza aver mai subito traumi da parte degli altri. Recentemente mi sono reso conto di quanto invece abbia assorbito gli esempi negativi dei miei genitori, in particolare di mia madre. Penso che inconsapevolmente mi abbia rovinato.
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21-09-2013, 23:12
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#20
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Esperto
Qui dal: Oct 2011
Ubicazione: Mantova
Messaggi: 3,399
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In base alla mia personale esperienza vi posso assicurare che guarire si può!
Io vado tutt'ora in psicoterapia quindi non ho ancora avuto una guarigione totale al 100%, ma ho risolto molti dei miei problemi che non si sono più rappresentati.
Mi permetto, immodestamente forse, di dare alcuni consigli o spunti a chi come me fa o vorrà fare psicoterapia:
1 Sceglietevi un buon psicologo possibilmente un cognitivo
2 Se non vedete dei risultati dopo le prime due o tre sedute potete cambiarlo ed in ultimo una cosa secondo me fondamentale,
3 La terapia si fa sopratutto al di fuori dello studio dello psicologo!
Vi racconto cosa mi accade nei momenti precedenti in cui riesco a superare certi ostacoli interiori.
A fronte di un problema come ad esempio la mamma che rompe, oppure certi miei pensieri ossessivi cerco, anzi voglio darmi una risposta. Quindi continuo a pensarci cercando di non darla vinta alle difese dell'inconscio che cerca di distrarmi facendomi pensare ad altro e rifletto, rifletto e rifeletto fino ad arrivare ad un punto in cui esasperato faccio un urlo sordo (per non fami sentire) e mentre aver urlato o subito dopo avviene una cosa: smetto di immaginare di parlare alla psicologa e parlo a me stesso ed il gioco è fatto perchè la terapeuta mi ha già suggerito come devo parlare a me stesso.
Poi fino a che punto potrò arrivare non lo so, se potrò diventare estroverso (non credo di averne molta voglia), ma di certo sto molto meglio ed ho una vita quasi normale.
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