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02-08-2020, 19:06
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#1
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 0
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Ultima modifica di Daytona; 16-08-2023 a 09:56.
Motivo: Privacy -su richiesta dell'utente-
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02-08-2020, 19:22
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#2
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Banned
Qui dal: Jun 2020
Messaggi: 925
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Ho grandissimi problemi ad affrontare i problemi, scusa il gioco di parole. :-(
Appena vedo delle difficoltà un po' più grandi mi viene istintivo girarci intorno. Poi col tempo, con gli anni che passano, mi pervade sempre più la paura del cambiamento. come se facessi fatica a immaginare qualcosa di realmente diverso dalla solita prigione.
Mi dispiace tu ti sia sentita triste e amareggiata. Parte tutto dalla consapevolezza però, è un grande punto d'inizio, e io non riesco a darti consigli purtroppo... ma sono anch'io timorosa di guardare in faccia la realtà.
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02-08-2020, 19:45
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#3
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,298
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Quote:
Originariamente inviata da JR_Reloaded
Anche a voi capita di nascondere a voi stessi la verità per paura di sentirvi impotenti? Preferite affrontare le vostre paure e sentirvi fragili o nasconderle e continuare ad andare avanti senza risolvere i problemi?
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A lungo ho considerato come "particolarità" quelli che invece ora vedo come dei "problemi" (grossi).
Sono sempre stato cosciente di avere dei problemi nella gestione del quotidiano, sin da quando ero piccolo, questo sì, ma per quanto riguarda le relazioni umane pensavo di essere io "nel giusto" (uso quest'espressione per intenderci) e gli altri "nel torto": era il Mondo che doveva adeguarsi a me, a com'ero fatto io, e non viceversa.
Ma quando ho visto cadere uno a uno i rapporti umani che avevo, quando ho cominciato a essere circondato dalla vera solitudine, quando ho constatato le immani difficoltà che facevo e faccio per instaurare relazioni nuove, allora mi sono detto che forse c'è qualcosa che non va anche dal mio lato.
È stata una presa di coscienza difficile, e che forse è tutt'ora in corso.
Non so se ho inteso correttamente la tua domanda e se ho risposto, ma questa è la mia esperienza.
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02-08-2020, 21:13
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#4
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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E' un argomento importante e delicato.
Da una parte è sempre opportuno essere consapevoli dei propri problemi, dall'altra parte però è anche importante trovare una certa accettazione di sè stessi che permetta un minimo di autostima.
La percezione di avere un problema più grave di quanto si pensasse è brutta.
E' molto brutto anche non piacersi. Personalmente mi capita di vivere momenti estremamente angoscianti, anche pensando a persone che mi sono vicine. Tuttavia si tratta di un aspetto sul quale bisogna sforzarsi di avere un pensiero equilibrato, e non nevrotico o ossessivo.
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02-08-2020, 22:09
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#5
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Intermedio
Qui dal: Jan 2019
Ubicazione: Puglia-Calabria-Veneto
Messaggi: 119
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Quote:
Originariamente inviata da Hor
A lungo ho considerato come "particolarità" quelli che invece ora vedo come dei "problemi" (grossi).
Sono sempre stato cosciente di avere dei problemi nella gestione del quotidiano, sin da quando ero piccolo, questo sì, ma per quanto riguarda le relazioni umane pensavo di essere io "nel giusto" (uso quest'espressione per intenderci) e gli altri "nel torto": era il Mondo che doveva adeguarsi a me, a com'ero fatto io, e non viceversa.
Ma quando ho visto cadere uno a uno i rapporti umani che avevo, quando ho cominciato a essere circondato dalla vera solitudine, quando ho constatato le immani difficoltà che facevo e faccio per instaurare relazioni nuove, allora mi sono detto che forse c'è qualcosa che non va anche dal mio lato.
È stata una presa di coscienza difficile, e che forse è tutt'ora in corso.
Non so se ho inteso correttamente la tua domanda e se ho risposto, ma questa è la mia esperienza.
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Ehh capisco bene.. anche io tempo fa ero convinto che qualcosa di profondamente storto e sbagliato accadesse negli altri, che gli altri fossero poco adatti per me perché persone di cui non potevo fidarmi, che gli altri fossero stupidi, banali, superficiali, non interessanti, monotoni, se non completamente degli arroganti privi di scrupoli ecc.. in fondo mi preservavo e preservavo il mio narcisismo dal dover accettare le mie fobie, i miei rifiuti, i miei evitamenti.. insomma c’era sempre qualcosa di storto dall’altra parte.. penso che questo sia un meccanismo che ancora adesso metto qualche volta inconsapevolmente o quasi in atto e penso sia abbastanza diffuso in molti di noi. Ero arrivato ad un punto tale in cui necessariamente dovevo trovare una giustificazione radicale della degenerazione della nostra società contemporanea, prendevo spunti da molte parti, studiai sociologia ecc.. per dimostrare a me stesso quanto fosse marcio il mondo contemporaneo ed io dovevo quanto meno difendermene.. nel frattempo però evitavo la maggior parte delle semplici uscite.. che contraddizione.
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02-08-2020, 22:11
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#6
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Esperto
Qui dal: Jun 2019
Ubicazione: Negaverso
Messaggi: 6,228
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A me stessa non ho mai mentito,so bene i miei difetti ,i nei limiti e le mie zone d'ombra. Le so e ci convivo ,dove posso cerco di migliorarmi .
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02-08-2020, 22:23
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#7
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Esperto
Qui dal: Aug 2018
Messaggi: 7,886
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Leggendo i tuoi post nel corso del tempo ho notato che a volte sei molto critica con gli altri, quello è infantile, quella è immatura, quello è debole, quelli si comportano come bambini... Forse lo fai per sentirti più forte tu, però gli altri potrebbero avvertite questi giudizi negativi che hai di loro, anche se non glie li dici esplicitamente. Dimmi se può avere senso quello che ho scritto o se è una cazzata
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03-08-2020, 06:43
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#8
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Esperto
Qui dal: Dec 2019
Ubicazione: Monsters in the parasol
Messaggi: 2,706
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Forse non dovresti colpevolizzarti, prova a pensare che non incontri le persone giuste e affini con il tuo carattere e i tuoi ideali. Forse il problema non sei tu, o meglio sbagli a cercare di rapportarti con persone che non ti interessano. Ci sono persone la cui compagnia ti fa percepire più solitudine della solitudine vera e propria. Ma il più delle volte non è colpa di nessuno, semplicemente sono compagnie di circostanza che si trovano li per puro caso, senza che ci sia nessuna affinità.
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03-08-2020, 07:38
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#9
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,398
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Il fatto che abbiano rifiutato la consulenza psicologica perchè hai più di 24 anni mi suona strano, forse è un servizio di consulenza per adolescenti.
Quanto alla tua domanda non ho mai pensato che fosse 'colpa degli altri' o un 'problema sociale' se sono isolato è solo colpa mia, e di chi sennò? solo che non è affatto facile cambiare quelli che sono sempre stati i miei atteggiamenti ed in questo appunto la psicoterapia potrebbe giovarci...
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03-08-2020, 14:07
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#10
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Intermedio
Qui dal: Apr 2020
Ubicazione: Parma
Messaggi: 284
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Quote:
Originariamente inviata da JR_Reloaded
Anche a voi capita di nascondere a voi stessi la verità per paura di sentirvi impotenti? Preferite affrontare le vostre paure e sentirvi fragili o nasconderle e continuare ad andare avanti senza risolvere i problemi?
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Sono cosciente delle mie problematiche nell'ambito delle relazioni umane, e riconosco i meccanismi sbagliati che metto in atto ogni volta che entro in contatto con nuove persone. Tuttavia, la mia paura di essere considerata un peso mi rende estremamente difficile provare ad applicare approcci differenti. Preferisco essere considerata distaccata e non far notare il mio dispiacere per la fine di un rapporto , piuttosto che non sentirmi accettata per come sono veramente e soffrire così doppiamente.
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03-08-2020, 14:21
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#11
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 7,632
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Jr. forse semplicemente non hai trovato le persone giuste.
Vedi, a volte tendiamo a dire "le cose non vanno perché sbaglio, non sono capace, ecc". E per carità, sicuramente degli errori o delle mancanze da parte nostra ci sono ed è giusto prenderne atto.
Però contano tanto anche altri fattori. L'ambiente, le occasioni, le persone che incontriamo (o non incontriamo).
E' tutto collegato.
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03-08-2020, 14:35
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#12
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Intermedio
Qui dal: Apr 2020
Ubicazione: Parma
Messaggi: 284
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Quote:
Originariamente inviata da JR_Reloaded
Anche io ne sono consapevole ma non voglio "pensarci" perchè mi fa sentire debole, è una cosa che ho tentato per tutta la vita di risolvere ma non ci sono mai riuscita, questo significa che difronte a questo problema sono impotente, così ad un certo punto ho semplicemente iniziato ad ignorare la cosa, è più semplice pensare "non ho bisogno degli altri" più tosto che "ho bisogno degli altri ma non so come fare a risolvere il problema che mi tiene lontana da loro". Anche se la cosa mi spaventa devo ricominciare a mettermi in discussione e ad affrontare ciò che mi fa sentire vulnerabile.
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Lo capisco. Mi comporto nello stesso modo nei momenti in cui rifletto in solitudine e, rendendomi conto che non riesco a trovare una soluzione, mi illudo di essere sufficiente a me stessa. Ma ,anche se provo a non pensarci, ogni volta che mi rapporto con qualcuno di nuovo sento interiormente una sorta di conto alla rovescia, ovvero quanto reggerà l'amicizia o conoscenza prima che io stessa la porti al collasso. E finisco per pensare ai miei sistemi di auto sabotaggio.
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03-08-2020, 14:49
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#13
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Banned
Qui dal: Mar 2019
Messaggi: 1,230
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Non riuscire a relazionarsi anche quando si avrebbe la possibilità è tremendo
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03-08-2020, 16:31
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#14
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Esperto
Qui dal: Jan 2019
Ubicazione: Provincia di Bologna
Messaggi: 5,151
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Nel mio caso più che dare la colpa dei mie problemi ad un agente esterno, c'è stato un ignorare e nascondere la testa sotto la sabbia... c'è qualcosa che non va ma preferisco pensare ad altro e procastinare la cosa.
Ma la difficoltà di stringere qualsivoglia rapporto sociale è evidente, decifrare le regole non scritte dello stare insieme una fatica che richede momenti di pausa.
Alla fine un uomo che non sa stare nel sociale è come un delfino che non sopporta l'acqua...
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03-08-2020, 16:39
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#15
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Banned
Qui dal: Feb 2020
Messaggi: 919
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Io riconosco di avere dei problemi, ho provato pure a risolvere ma quando lo facevo mi rendevo proprio conto che sono incapace e pensavo subito di andar via e non farlo più e poi si susseguivano tali convincimenti, cioè di non aver bisogno di nessuno. Io ora che sono sola, non sto uscendo e non incontro proprio nessuno avrei pure voglia di farlo ma son sicura che se si presentasse l'occasione tornerei a pensare quello.
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03-08-2020, 16:58
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#16
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Esperto
Qui dal: Jun 2020
Messaggi: 712
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Quote:
Originariamente inviata da JR_Reloaded
In questi giorni sono stata molto triste, un antico spettro è tornato a tormentarmi. Avevo preso appuntamento con lo psicologo ma quando sono andata li mi hanno detto che sono troppo grande, che la consulenza psicologica al consultorio è fino ai 24 anni, quindi niente psicologo. Così mi sono detta "ma io non ho bisogno dello psicologo posso farcela da sola a risolvere i miei problemi" e per la prima volta dopo anni ho capito o meglio ho preso coscienza del fatto che si, ho dei problemi, problemi che tentavo di ignorare (anche se in fondo ne ero cosciente perchè altrimenti non avrei cercato lo psicologo).
Il mio problema è che non riesco a relazionarmi con le persone, a stringere relazioni interpersonali (di ogni tipo non parlo solo di relazioni sentimentali, anche perchè da quel punto di vista non ho problemi quanto meno nell'iniziare, il problema è mandarle avanti poi ma per relazioni io comunque intendo sopratutto quelle amicali, con i parenti, colleghi, conoscenti ecc), una volta almeno cercavo di trovare una soluzione a questo, in questi anni invece mi sono fermata e non ho più tentato di trovare una soluzione, mi dicevo "non ho bisogno di stringere rapporti con le altre persone, posso farcela da sola, le persone creano solo problemi" la verità è che non è così, questa cosa mi crea problemi, non riuscire a stringere rapporti, mi rende infelice e mi renderà infelice per tutta la mia vita per cui devo, voglio trovare una soluzione.
Purtroppo però questa è la mia più grande debolezza, quando ci penso mi sento impotente, fragile, pensare di non essere capace a stringere rapporti umani mi destabilizza dunque non voglio pensarci, voglio nascondere questo problema trovando la scusa del "infondo non ho voglia di avere rapporti umani", ma è solo perchè se ci penso mi sento così fragile e non amo sentirmi così.
Dunque non mi resta altro da fare che tornare a confrontarmi con questo antico spettro che mi rende fragile e debole, io non sono capace di stringere legami e relazioni interpersonali, lo devo fare altrimenti non potrò mai risolvere il problema. Devo accettarlo, sono fragile, debole, impotente. Non so come farò so solo che devo ri-immergermi nelle mie fragilità ancora una volta.
Anche a voi capita di nascondere a voi stessi la verità per paura di sentirvi impotenti? Preferite affrontare le vostre paure e sentirvi fragili o nasconderle e continuare ad andare avanti senza risolvere i problemi?
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Ti trovo molto dolce, pure io a volte sento che le cose sono piu' grandi di me e mi sento piccola e fragile, pero' poi ricordo a me stessa che e' solo una sensazione e che tutto andra' bene, perche' in effetti nel passato mi e' capitato di sentirmi cosi e poi le cose sono andate bene.
Pure io faccio fatica a stringere con le persone e mi sono chiesta a lungo il perche', poi ho capito...
Penso che te, come me sei molto sensibile e stai sulle tue, per stringere con le persone bisogna aprisi al mondo. Le persone non ti conoscono e non sanno quanto te sei meravigliosa, quindi e' tutta una questione di atteggiamento e di apertura.
Cerca di capire gia' dall' inizio con chi ti senti a tuo agio e con chi no, per evitare inutili sofferenze e poi fai vedere quanto sei bella dentro. Sono sicura che troverai delle persone che sapranno apprezzarti. Ti auguro il meglio e ti mando un abbraccio
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04-08-2020, 08:20
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#17
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,398
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Certe persone sono come dei fiori riottosi ad aprirsi, ma quando lo fanno si mostrano in tutta la loro bellezza non comune.
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05-08-2020, 18:28
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#18
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Avanzato
Qui dal: Feb 2010
Ubicazione: Castellammare di Stabia
Messaggi: 306
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Quote:
Originariamente inviata da JR_Reloaded
In questi giorni sono stata molto triste, un antico spettro è tornato a tormentarmi. Avevo preso appuntamento con lo psicologo ma quando sono andata li mi hanno detto che sono troppo grande, che la consulenza psicologica al consultorio è fino ai 24 anni, quindi niente psicologo. Così mi sono detta "ma io non ho bisogno dello psicologo posso farcela da sola a risolvere i miei problemi" e per la prima volta dopo anni ho capito o meglio ho preso coscienza del fatto che si, ho dei problemi, problemi che tentavo di ignorare (anche se in fondo ne ero cosciente perchè altrimenti non avrei cercato lo psicologo).
Il mio problema è che non riesco a relazionarmi con le persone, a stringere relazioni interpersonali (di ogni tipo non parlo solo di relazioni sentimentali, anche perchè da quel punto di vista non ho problemi quanto meno nell'iniziare, il problema è mandarle avanti poi ma per relazioni io comunque intendo sopratutto quelle amicali, con i parenti, colleghi, conoscenti ecc), una volta almeno cercavo di trovare una soluzione a questo, in questi anni invece mi sono fermata e non ho più tentato di trovare una soluzione, mi dicevo "non ho bisogno di stringere rapporti con le altre persone, posso farcela da sola, le persone creano solo problemi" la verità è che non è così, questa cosa mi crea problemi, non riuscire a stringere rapporti, mi rende infelice e mi renderà infelice per tutta la mia vita per cui devo, voglio trovare una soluzione.
Purtroppo però questa è la mia più grande debolezza, quando ci penso mi sento impotente, fragile, pensare di non essere capace a stringere rapporti umani mi destabilizza dunque non voglio pensarci, voglio nascondere questo problema trovando la scusa del "infondo non ho voglia di avere rapporti umani", ma è solo perchè se ci penso mi sento così fragile e non amo sentirmi così.
Dunque non mi resta altro da fare che tornare a confrontarmi con questo antico spettro che mi rende fragile e debole, io non sono capace di stringere legami e relazioni interpersonali, lo devo fare altrimenti non potrò mai risolvere il problema. Devo accettarlo, sono fragile, debole, impotente. Non so come farò so solo che devo ri-immergermi nelle mie fragilità ancora una volta.
Anche a voi capita di nascondere a voi stessi la verità per paura di sentirvi impotenti? Preferite affrontare le vostre paure e sentirvi fragili o nasconderle e continuare ad andare avanti senza risolvere i problemi?
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Il non sentirsi capace di stringere legami e relazioni interpersonali è una idea che si fa strada nella mente quando si ha alle spalle una storia di insuccessi, non perché si è incapaci. Si deducono qualità negative solo sulla base degli esiti del relazionamento. Ma questi esiti non dimostrano affatto una incapacità. Questi insuccessi dipendono dai comportamenti abituali che si fanno "in automatico"; dipendono da quei flussi di pensieri negativi che, transitandola, pervadono la mente; dipendono dalle paure innescate da tali pensieri.
Se nel tuo sistema cognitivo di base ci sono definizioni di te come persona incapace, tutti i comportamenti, i ragionamenti (pensieri emotivi e non oggettivi) e le conclusioni non possono che essere viziati dalle proprie idee del sé.
Ho scritto diversi articoli su questo problema delle credenze di base, su come si formano e su come condizionano i nostri comportamenti.
Si tratta di credenze che hanno avuto la loro incubazione negli anni precedenti l'adolescenza, quindi, hanno una lunga storia. Si tratta di credenze formatesi su base emotiva. Del resto le capacità del pensiero oggettivo, di quello astratto e critico si sviluppano, nel cervello umano, solo nella seconda adolescenza.
Ora si sono radicalizzate e irrigidite e le senti come tristi verità. Tuttavia i pensieri non sono la realtà.
Sentirsi impotenti non significa esserlo: il sentirsi tali è un fatto emotivo che scaturisce dal dolore dell'insuccesso, dal percepirsi incapaci.
Piuttosto che pensare o ragionare su presunte qualità negative proprie, sarebbe meglio porsi alcune domande. Quali sono gli errori oggettivi che commetto? Quali sono i comportamenti che attuo e che mi precludono l'agire con efficacia? Come posso correggerli? Che modelli comportamentali e relazionali dovrei apprendere e su essi esercitarmi fino alla noia?
Se non puoi andare all'asl, puoi sempre rivolgerti a un psicoterapeuta privato. Ma il problema è che devi prima motivarti. Pensa, non una volta sola, ma molte volte, alla te stessa di adesso, poi pensa alla te stessa se non avessi queste idee negative si di te, se non avessi queste paure e poi chiediti: Che ci guadagno rinunciando al cambiamento?
L'idea dell'impotenza è un pensiero indotto dalle credenze di base disfunzionali, credenze che stanno a un livello inconscio. Il sistema cognitivo inconscio difende se stesso dal cambiamento e ti induce all'immobilismo creando appunto idee come quella dell'essere impotente: devia il tuo pensiero su temi che ti allontanano dal mutamento. così dire di essere impotenti è trovare una scusa per non fare, al di là della tua volontà.
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