Chapter Two
Visiting Sicily with Tristan
Dopo due giornate a Firenze s’è partiti per la Sicilia.
Cambio del treno a Napoli: paura! O_O
Nei pochi minuti alla stazione di Napoli volevano: farmi prendere un taxi abusivo, farmi fare dei biglietti del treno abusivi, darmi delle indicazioni abusive sul binario (“sono delle ferrovie” mi fa il tipo, sìsìcomenoseidelleferrovie -_-). Voi tutti sapete che sono partenopeo di origini, ma non c’è posto al mondo dove mi sento più a disagio che a Napoli -_-
Si sale sul treno destinazione Auschwitz: pieno pieno pieno, niente aria condizionata -_-
Ci si traghetta indi per Messina: un paio d’ore di attesa per pochi minuti di traversata, ma vabbè…
Giungiamo quindi a Catania e ci rechiamo al nostro meraviglioso hotel sito al terzo piano di un palazzo storico -_-, dove si unisce a noi Tristan, detto anche Tristo o Tristu (nel seguito per semplicità vi si farà riferimento come Tristu -.-)
Sorvolo sul livello di comfort della camera, dico solo che ci viene detto dalla buzzurra albergatrice di fare attenzione, dato che c’è lo scaldino ad economizzare sull’acqua, insaponarci, chiudere l’acqua e quindi sciacquarci, altrimenti non sarebbe bastata per fare la doccia tutti e tre O.o Inoltre ci ha detto che quando uscivamo dovevamo inserire nella presa di corrente un apposito repellente antizanzare O.o
Catania sembra il Nord Africa, anzi forse più Medio Oriente: paesaggi desolati e desolanti, devastati dai bombardamenti, negozietti con scritte in arabo inseriti in questo squallido contesto.
La cosa più particolare di Catania è la famosa “munnizza”: di giorno viene prodotta nelle case, e la sera viene depositata nelle strade – sì, perché a Catania non sono ancora arrivati i cassonetti ovviamente – donando alla notte un aroma delizioso, particolarmente piacevole in estate cu caldu O.o
Oltre a’ munnizza a Catania s’è visto: il Duomo, la fontana dell’Elefante, il Teatro Romano, il Castello Ursino, la via Etnea.
A Catania ho mangiato anche degli ottimi spaghetti alla Norma.
Nel pomeriggio visita a Taormina al teatro greco. Assaggio del cannolo taorminese.
Tristu ha prestato la penna a due turiste, io ci ho provato con le due turiste (nella mia fantasia -_-)
Dopo la prima giornata s’è rotto il ghiaccio, il disagio iniziale è passato e Tristu è diventato come uno di famiglia.
Tristu ha quindi avuto occasione di conoscere il vero Moon-watcher, dato che ero completamente disinibito, e avrebbe preferito credo non conoscerlo O.o
Vorrei spendere due righe per descrivere Tristu: persona ammodo ed educata, sempre gentile, con un’aria estremamente compìta, un notevole aplomb. Spero solo di non averlo rovinato per sempre, ché verso la fine si stava pericolosamente moon-watcherizzando O.o
Tristu ci ha obbligati a mangiare millemila granite, nella ricerca della Vera Granita – ricerca che si colorava via via sempre più di toni favolosi, somigliava sempre più alla ricerca del Santo Graal O.o
Alla fine non s’è detto completamente soddisfatto di nessuna delle granite che abbiamo assaggiato – che criticone – che esigentone -.-
Il giorno dopo visita a Siracusa: parco archeologico, Teatro Romano, Teatro Greco, Orecchio di Dionisio, Duomo.
La sera abbiamo cenato in un incantevole ristorante (si fa per dire -_-): porzioni un po’ piccole e temperatura da cella frigorifero (16° O.o). Il cameriere ricordava il critico di Ratatouille, e dato che qualcuno ha preso solo il primo, ci ha proposto un antipastino, al che al nostro rifiuto si è vendicato facendoci congelare col condizionatore O.o
Si è quindi partiti per Agrigento, ove abbiamo preso alloggio presso il nostro lussuosissimo due stelle, qui i livelli di comfort erano un po’ più adeguati alla Civiltà – si vede che Catania è proprio in Africa -_-
La visita alla Valle dei Templi mi ha garbato parecchio.
Cena in un ristorante così così ma very salassiale.
Indi Palermo: pranzo con pane e panelle, ed ho assaggiato anche il panino ca meusa (solo io, chissà come mai -_-). Tutti abbiamo invece assaggiato la cassata – anche se Tristu l’ha trovata un po' stucchevole.
Cena in un ristorante con panelline, arancinetti e crocchettine (tutto ino ino -_-), avrebbero dovuto esserci anche i paninetti ca meusa, ma purtroppo la milza era finita.
Anche la ricerca del Vero Arancino è stata un’impresa ardua e fallimentare O.o
Abbiamo visto: il Teatro Massimo, il Teatro Politeama, piazza dei Quattro Canti, il Duomo, il Palazzo dei Normanni, la Martorana, Villa Giulia, il Foro Italico.
Momento memorabile a Paliemmu: quando un vecchietto mentre camminavamo ci dice, rivolgendosi a me e puntandomi il dito contro: “W la f***!” si vede che ce l’ho scritto in fronte O.o ah dimenticavo, nelle nostre cene s’è spesso brindato alla f***, anche se i miei compagni di viaggio non erano convinti ed entusiasti quanto me O.o
Ultima tappa Tristu’s paesiello, pernottamento nella casa in campagna di Tristu, spiaggia very very fobic 200-200 (nel senso della distanza minima tra le persone -.-), che conosce solo Tristu, lui sì che è un very, un vanto della categoria, noi tutti siamo solo principianti al suo confronto -.- anche se bisogna dire che l’ho visto firmare in pubblico, questa è stata una caduta che non mi aspettavo da lui, che estroversone! -.-
Pranzo in un buon ristorante: cocktail di gamberi, orecchiette gamberi e pistacchi.
Ulteriore granita, ma non completamente soddisfacente neppure questa O.o
Partenza col treno di Auschwitz e ritraghettamento verso la Civiltà (ovviamente si scherza).
Grazie dell'ospitalità e di tutto Tristu, sei stato un compagno di viaggio perfetto, un vero amico.
Chapter Three
Visiting Rome without Valmor
Quando un evitante decide di incontrare un altro evitante, capita spesso che i due si evitino e non si incontrino, per l’appunto O.o
Scherzi a parte, l’incontro col Valmor è andato "a bottane" perché sono riuscito a scaricare il cellulare, e purtroppo avevo il suo numero solo su quel cellulare. Pazienza, sarà per un’altra volta. Ci fosse stata la telepatia non avremmo avuto di questi problemi O.o
Comunque a Roma ci siamo fermati pochissime ore, perché faceva davvero un caldo infernale.
Visita lampo, quindi: Colosseo, il Vittoriano, il Pantheon, Piazza Navona, Campo de’ Fiori.
Pranzo in Campo de’ Fiori consistente in panino con porchetta.
Rientro a Torino in Eurostar Alta Velocità.