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Vecchio 22-05-2016, 12:25   #1
Intermedio
L'avatar di Sociopat1Ka
 

Mi sono chiesta più volte se dietro al timore di essere giudicati ( più che legittimo, giustificato dal contesto in cui viviamo) non si nasconda in effetti un qualcosa che da ognuno di noi viene percepito come un "difetto" nel senso più di un qualcosa che attenga alla diversità, se non a uno stato di inferiorità non è detto poi che sia tale forse lo è nella nostra percezione, per quanto mi riguarda pur essendo fortemente sveglia per alcune cose per altre mi pare di accusare un "ritardo" parlo di quelle definite comunemente come abilità sociali, nello specifico ho difficoltà a interpretare e decodificare alcune espressioni della mimica facciale e per es. a ripeterle, ho notato che la cosa accade più di frequente in pubblico e in contesti dove mi ritrovo con gente poco conosciuta se sono davanti allo specchio riesco a emularle perfettamente se sono con persone familiari o della cerchia più stretta di amici, il mio compagno ecc è più facile che ci riesca quindi mi chiedo se la cosa dipenda da una incapacità o semplicemente dalla non abitudine a reiterare certe espressioni di uso comune, come certi tipi di saluti o di mimica nelle espressioni facciali, sorridere in certo modo piuttosto che un altro, schiacciare l'occhio e segnali in genere che trasmettono confidenza...

Risulto evasiva e sfuggente quando mi trovo in questo tipo di situazioni non avverto la sensazione di volermi lasciare andare e scatta l'evitamento, non rispondo in modo corrispondente a quello che vuol dirmi l'altra persona o non ne colgo subito il senso... non so se a qualcuno capita lo stesso...
Vecchio 22-05-2016, 12:49   #2
Esperto
L'avatar di varykino
 

ste cose succedono quando uno si vergogna di qualcosa .... non succede coi parenti perchè nn si avverte la tensione che invece puo creare un conoscente o uno sconosciuto ..... è un tentativo di nascondere determinati aspetti propri che giudichiamo " difetti" agli occhi delle persone nuove e allora si agisce in questo modo apparendo ancora piu strani .
Ringraziamenti da
alleny82 (22-05-2016)
Vecchio 22-05-2016, 14:55   #3
Intermedio
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ste cose succedono quando uno si vergogna di qualcosa .... non succede coi parenti perchè nn si avverte la tensione che invece puo creare un conoscente o uno sconosciuto ..... è un tentativo di nascondere determinati aspetti propri che giudichiamo " difetti" agli occhi delle persone nuove e allora si agisce in questo modo apparendo ancora piu strani .
Questo è anche vero, però c'è anche un fatto da qui il mio dilemma: quando si sta coi parenti o amici stretti si è in confidenza e si conoscono già certi modi di interagire che ormai sono familiari ...la difficoltà infatti non è quella di apprenderli in senso lato ma di apprenderli all'inizio..., il problema sorge con gli estranei non solo per ansia e paura ...non si conoscono le loro dinamiche di interazione che sono spesso nuove e divrse, e persone come noi fanno una maggiore fatica ad apprenderle...io non so se sia solo un problema collegato all'ansia, che pure gioca un ruolo fondamentale, sento che è come parltire da zero è come parlare linguaggi diversi....si fatica come se si apprendesse una lingua nuova..a me accade così... Nei primi tempi fatico a stare dietro alle espressioni a rispondere allo stesso modo faccio una fatica enorme e la mia faccia è quasi inespressiva se si esprime è come una forma di "recitazione" reiterando delle cose già apprese ma mi sento "assente" da una forma di empatia vera in quei momenti.
Vecchio 22-05-2016, 16:10   #4
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Questo è anche vero, però c'è anche un fatto da qui il mio dilemma: quando si sta coi parenti o amici stretti si è in confidenza e si conoscono già certi modi di interagire che ormai sono familiari ...la difficoltà infatti non è quella di apprenderli in senso lato ma di apprenderli all'inizio..., il problema sorge con gli estranei non solo per ansia e paura ...non si conoscono le loro dinamiche di interazione che sono spesso nuove e divrse, e persone come noi fanno una maggiore fatica ad apprenderle...io non so se sia solo un problema collegato all'ansia, che pure gioca un ruolo fondamentale, sento che è come parltire da zero è come parlare linguaggi diversi....si fatica come se si apprendesse una lingua nuova..a me accade così... Nei primi tempi fatico a stare dietro alle espressioni a rispondere allo stesso modo faccio una fatica enorme e la mia faccia è quasi inespressiva se si esprime è come una forma di "recitazione" reiterando delle cose già apprese ma mi sento "assente" da una forma di empatia vera in quei momenti.
eh forse perchè in quei momenti sei concentrata su questa cosa in particolare , per averla notata vuol dire che mentre eri con " gli altri" non solo hai notato questa cosa ma l'hai anche analizzata , inconsciamente il tuo io magari è più intento a fare questa forma di " recitazione" che concentrarsi unicamente in quello che accade realmente intorno .... e forse dico forse perchè ritieni anche più interessante questo tuo comportamento rispetto al naturale svolgersi delle conversazioni . io ipotizzo eh
Vecchio 22-05-2016, 16:36   #5
Intermedio
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eh forse perchè in quei momenti sei concentrata su questa cosa in particolare , per averla notata vuol dire che mentre eri con " gli altri" non solo hai notato questa cosa ma l'hai anche analizzata , inconsciamente il tuo io magari è più intento a fare questa forma di " recitazione" che concentrarsi unicamente in quello che accade realmente intorno .... e forse dico forse perchè ritieni anche più interessante questo tuo comportamento rispetto al naturale svolgersi delle conversazioni . io ipotizzo eh
È così...il mio io è portato ad analizzare piuttosto che ad interagire, non è però in virtù dell'ansia ( quella scatta dopo per una naturale conseguenza allora apriti cielo perché mi si annebbia pure tutto di più), ma perché il mio cervello "processa" in modo differente situazioni, per schemi e comparti, in modo analitico più che empatico, cioè io se guardo qualcuno che parla noto prima "come lo sta dicendo" piuttosto che "cosa sta realmente dicendo "da qui il mio ritardo, solo dopo arrivò al senso di quello che dice o che ha detto, non comprendo subito perché mi concentro su altri aspetti non sono da subito ansiosa ma per il mio modo di osservare le cose, quando qualcuno vi guarda e vi parla ascoltate prima cosa dice o siete più attenti a come lo dice, come si muove e gesticola ecc..?

Non per insicurezza ma perché il mio modo di elaborare le informazioni passa sempre prima per questo stadio, e si rallenta per il resto ...credo sia proprio così per me da sempre, infatti anche se sono rilassata per es assumendo farmaci, quindi niente ansia, il mio cervello ragiona in automatico così... Ecco perché non colgo subito alcune battute sarcasmo per es mi soffermo negli sguardi, nel tono della voce, intensità della mimica, in altre cose ...prima guardo alla forma e poi passo al contenuto, dipende da quanto ho sviluppato esperienza in quel dato ambito, se non ne ho mi sento come un robot...se ne ho e ho appreso di volta in volta di più trovo più facilmente le vie d'uscita e non diventa quasi un problema, solo allinizio in ogni contesto nuovo non so reagire a qualcosa di imprevedibile, devo averlo già affrontato o vado in tilt, mi perdo in un bicchiere d'acqua.

Ultima modifica di Sociopat1Ka; 22-05-2016 a 20:58.
Vecchio 22-05-2016, 23:27   #6
Esperto
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In effetti e' una cosa che può dare fastidio anche al tizio che ti parla perché puoi dare la sensazione che nn stai ascoltando o che nn sei interessata.
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