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Vecchio 16-05-2016, 22:30   #1
Intermedio
L'avatar di Sayuri
 

Scusate il titolo, davvero ho un tale affollamento di pensieri in testa che non so se riuscirò a esprimerli chiaramente.

Negli ultimi tempi ho realizzato molte cose. Io mi sono sempre sentita diversa e lo sono. Ma prima quasi mi vantavo di questa diversità, solo ora capisco che è un handicap sociale.

Non ho problemi fisici, handicap inteso come un difettare in mezzo agli altri.
Non sto a spiegare perché sono diversa, un passato non felice, una famiglia di persone non sane mentalmente e un ambiente chiuso di odio ecc mi hanno forgiata.

Ecco allora che mi ritrovai adulta senza aver passato le normali tappe della vita, ma queste sono cose che si ripetono spesso sul forum (partecipo poco ma leggo spesso).

Poi non so dove presi la forza a 19 anni di prendere la patente, da lì a poco iniziai a lavorare e ora sono 2 annetti che lavoro.
Ultimamente però mi è presa un ansia che non avevo mai avuto, salvo rari momenti: quella di sentirmi normale. Esatto. Come tutte le altre ragazze e ragazzi della mia età.

Invece la vita mi ha costretta a essere quella strana, timida. Purtroppo ho subito troppa negatività in casa e ora è come se ne fossi satura... E questo si nota in mezzo agli altri. Che rido e scherzo di meno, che non mi lascio andare.
A volte è come se addirittura parlassi un altra lingua, non comprendo i discorsi e il perché vengano fatti e tutte quelle dinamiche sociali per tutti scontate.
Io le sto imparando poco per volta, risultando anche ritardata, cosa che mi deprime e imbarazza molto.

Questo è frutto di anni passati chiusa in casa senza la compagnia e i divertimenti normali durante l'adolescenza.
La cosa che piu mi pesa adesso è il non avere amiche. Una compagnia anche piccola con la quale uscire.
Avevo delle amiche ma ero così depressa e repressa che tagliai i ponti, stanca di non essere me stessa.

Mi sto buttando giù, mi sento perduta. Ogni volta che provo a comunicare mi sento distantissima da chiunque, come se non ci fosse verso di trovare un punto in comune perché sono troppo strana.

Non so più nemmeno se sono sensazioni mie o se in effetti risulto davvero così strana.
Ringraziamenti da
cancellato16021 (17-05-2016), Hor (17-05-2016), Justsunrise (17-05-2016), _Diana_ (16-05-2016)
Vecchio 17-05-2016, 14:20   #2
Esperto
L'avatar di chrissolo
 

"... non lo ero affatto".

Ecco in sintesi il sunto della mia vita.

(non c'entra con la tua riflessione, oggi ogni mozzicone di frase mi apre immense voragini dentro, spero il mio post non ti offenda in qualche modo, ho una crisi di pianto)..
Vecchio 17-05-2016, 14:25   #3
Esperto
L'avatar di chrissolo
 

Quote:
Originariamente inviata da Sayuri Visualizza il messaggio
Negli ultimi tempi ho realizzato molte cose. Io mi sono sempre sentita diversa e lo sono. Ma prima quasi mi vantavo di questa diversità, solo ora capisco che è un handicap sociale.
Ma la "normalità" non è qualcosa di esistente.. per cui pure il concetto di "diversità" è relativo.

L'handicap, a livello sociale, è non avere quegli strumenti minimi che la quasi totalità della gente sviluppa semplicemente "vivendo" le comuni esperienze della vita, atti ad interagire e comunicare efficacemente con gli altri.
Vecchio 17-05-2016, 14:55   #4
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Sayuri Visualizza il messaggio
Negli ultimi tempi ho realizzato molte cose. Io mi sono sempre sentita diversa e lo sono. Ma prima quasi mi vantavo di questa diversità, solo ora capisco che è un handicap sociale.
Capisco cosa intendi con sentirsi speciali in quanto diversi, o addirittura superiori nella propria diversità per poi finire a pensare che questa superiorità sia invece una inferiorità.
Sono però questi due estremi. Non va bene e non è vero che si è superiori in quanto diversi, ma nemmeno bisogna scendere nel ritenersi inferiori.
Se ben guardi uno si ritiene superiore in quanto diverso e così facendo da un valore positivo ad una cosa che dovrebbe essere di tutti: l'unicità.
Unicità che è messa in discussione dal concetto stesso di normalità.
La società spinge verso la normalità e laddove il "diverso" non riesce a dare a questa sua diversità un valore positivo, tenta di adeguarsi alla normalità senza ovviamente riuscirvi e quindi, a seguito della sofferenza, cade nel ritenersi inferiore e non più superiore.
Forse una via di salvezza, difficile, sta nel ridare uno spazietto alla propria unicità cercando un modo di inquadrarla nel contesto sociale...
Forse ho scritto cose banali, tipo da manuale di filosofia da terza media, ma mi è venuta così. In realtà, in pratica non saprei cosa consigliarti, se non l'astratta idea che negare sè per conformarsi al gruppo nella speranza di ottenere un po' di felicità è comprensibile, ma credo non funzioni quasi mai.
Ringraziamenti da
cancellato17381 (17-05-2016), Sayuri (18-05-2016)
Vecchio 17-05-2016, 17:58   #5
Esperto
L'avatar di Crystal
 

Penso si tratti solo di problemi di dinamiche sociali che risolvi con il continuo contatto con gli altri in qualunque situazione.
Se tu hai iniziato a socializzare dai 20 è' come se gli altri fossero partiti diciamo con 10-15 anni di vantaggio, e con l'aggiunta che a quell'età apprendi tutto e la tua mente assorbe molto facilmente. Più vai avanti più apprendere cose nuove è dura.
Non colpevolizzarti troppo, anzi se ti vengono dubbi sul come mai succede questo, risponditi che sei partita da dietro e datti tempo, e se ti arrivano pensieri tristi e deprimenti sul fatto di non riuscire a.. prova a non darti la colpa ma a dare la colpa al tuo passato e al tuo contesto famigliare.
Non continuare ad accusarti anche se hai staccato dalla famiglia. Hai appurato che la colpa è loro e il tuo "handicap" è causa loro, perchè ti accusi?
Hai tutte le motivazioni di questo mondo di farcela in maniera graduale prendendoti tutto il tempo che ti meriti e ti serve.
E' come chiedere ad uno che si stà ristabilendo da una gamba rotta in due di correre una gara dei 200m e di accusarlo che non'è veloce...
Vecchio 17-05-2016, 20:28   #6
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

io ti consiglierei di cercare di non mettere i tuoi comportamenti sotto giudizio o sotto valutazione continua, ci sono momenti della giornata nei queli puoi fare bilanci o valutazioni, ma in "diretta" bisogna sforzarsi di vivere la propria socialità con un maggior pressapochismo, anche a costo di vergognarcene a posteriori

essere distante o diversa o uguale, speciale o banale o chissà cos'altro, lo giudicheranno (eventualmente) gli altri o tu stessa ma in un secondo momento

non è facile eh, arrivare a questo atteggiamento sarebbe già una vittoria
più che altro per noi si tratta di un'utopia, però vale la pena muoversi per cercare di raggiungerla, nel cammino qualche miglioramento lo si raccoglie
Vecchio 17-05-2016, 21:46   #7
Intermedio
L'avatar di Baley
 

Guarda, secondo me "il trucco" è nel pensare meno alle cause e pensare più alle soluzioni. Dici di volere amiche? Inizia a cercarle, magari iniziando da luoghi che reputi possano avere persone a te affini. Non "devi" trovarle, "devi" provarci.
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