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Vecchio 27-02-2020, 15:43   #1
Principiante
L'avatar di FeHagane
 

Ciao a tutti
Sono una ragazza di 25 anni iscritta all'ultimo anno di università. Da tempo conosco questo forum, ma mi sono decisa solo ora a creare un mio profilo, nonostante avessi intenzione di farlo da molto tempo. Vado in terapia da più o meno cinque anni (i primi due e mezzo li considero praticamente nulli, dal momento che con la psicologa che mi seguiva in quel periodo non sono giunta a nessun tipo di miglioramento), e all'incirca da quattro soffro di fobia sociale. Sembra che la FS, nel mio caso, rientri in un quadro di comorbidità, tuttavia i vari terapeuti da cui sono stata in cura si sono sempre rifiutati di fare ulteriori diagnosi, per evitare che l'effetto potesse essere, a loro detta, controproducente. A partire dai 10 anni di età, ho cominciato a manifestare un' indole piuttosto introversa, oltre a difficoltà interazionali con i miei coetanei, in particolar modo in contesti di gruppo o nei quali erano richieste particolari performances. Se dovessi rintracciare una costante che, come un filo rosso, ha attraversato tutta la mia vita le darei il nome di inadeguatezza. Questo sentimento mi accompagna da che ne ho memoria, eppure la sua natura più profonda continua a sfuggirmi. È composto da un radicato senso di non appartenenza, da una vergogna tossica legata alla sensazione di dover nascondere qualcosa di sbagliato e di marcio che affonda le sue radici dentro di me, e da qualcos'altro che davvero non saprei dire. Sono cresciuta in una famiglia benestante, che non mi ha mai fatto mancare ciò di cui avevo bisogno, ma anche caratterizzata da dinamiche interne palesemente tossiche. Per quanto debba riconoscere che i miei familiari stretti abbiano mostrato più volte il loro amore nei miei confronti, non mi sono mai sentita realmente accettata per quella che ero, e in particolar modo mia madre, con la quale per tutta la vita ho avuto un rapporto ambivalente e a tratti morboso, ha cercato fin da quando ero piccola di stravolgere la mia personalità, che un tempo era molto diversa da quella di adesso. Ero una bambina con un temperamento forte, impetuoso, a tratti prepotente. Eppure già da allora avvertivo con angoscia che in me c'era qualcosa di sporco e di sbagliato, qualcosa che mi rendeva una persona cattiva agli occhi degli altri. Durante gli anni del liceo ho sperato che prima o poi le cose potessero cambiare. Sognavo di diventare una persona diversa: spigliata, intraprendente, forte, con tanti amici e pronta a lanciarsi in avventure sempre nuove. Per fortuna anni di terapia mi hanno insegnato che migliorare è possibile, mentre non lo è pensare di poter stravolgere del tutto il proprio temperamento. E devo dire che proprio questo, nel tempo, mi ha permesso di vedere sotto una lente diversa caratteristiche di personalità che prima mi sembravano soltanto difetti da nascondere ad ogni costo. Prima di ciò, tuttavia, le cose si erano messe inaspettatemente a girare nel verso giusto, per me: pur restando la persona introversa e timida che sono sempre stata, durante il primo anno di università sono riuscita ad aprirmi di più e a ricevere gratificazioni e riconoscimenti sul piano personale. Solo che è durata poco. Dopo una fase di stallo, incertezza e problemi familiari, ho avuto un crollo nervoso unito a marcati sintomi depressivi che si è protratto per mesi, e da quel momento in poi la mia vita non è stata più la stessa. I rapporti con quelli che erano i miei cari si sono deteriorati, in certi casi irreversibilmente. Hanno cominciato a manifestarsi le prime forti problematiche relative alla fobia sociale, e soprattutto (ho difficoltà a parlare di questa cosa, nonostante sappia di essere in un luogo "safe") sono apparsi, sul mio volto, i primi tic nervosi, che nel tempo sarebbero aumentati e avrebbero rappresentato uno dei più grandi ostacoli, per me, a livello sociale. Sono anni che cerco di curare i tic nel contesto terapeutico, senza però ottenere risultati. E nel frattempo, pur essendo migliorata sotto diversi punti di vista, in particolar modo per ciò che riguarda l'accettazione personale, continuo ad accusare i colpi della FS e ci sono tante situazioni a cui mi rifiuto letteralmente di far fronte. Non riesco a stare in gruppo, non riesco ad avere relazioni sentimentali (pur venendo considerata una ragazza piuttosto bella), e non riesco a sentirmi mai parte di nulla. Sono sempre stata una persona molto curiosa e nel corso della mia vita ho coltivato svariati interessi. Tuttavia, a causa del terrore verso gli altri e della vergogna per la mia manifesta goffaggine, non riesco a trovare il coraggio per partecipare a corsi e/o incontri culturali che mi permettano in qualche modo di concretizzare queste mie passioni e di intessere legami con persone che nutrono i miei stessi interessi. Neanche a dirlo ho una vita sociale poverissima, tuttavia non posso dirmi completamente sola, dato che nella mia "cerchia" sono rimaste poche persone fidate. È solo che ora, a quasi 25 anni, dopo aver perso tante amicizie ed essermi lasciata sfuggire un mucchio di opportunità, avverto, in maniera fortissima, il desiderio di riscattarmi. Certe volte mi fermo e penso che ci sono troppe cose che non ho ancora vissuto, che forse non è tardi, che in fondo c'è tempo. Sono stata innamorata una sola volta, di un ragazzo con il quale posso dire a malapena di essermi frequentata, e che non ha mai ricambiato il mio sentimento per il fatto che io ero quella che ero. Per tanto tempo me ne sono fatta una colpa. Mente adesso desidero soltanto essere vista. Essere vista per quella che sono, nel bene e nel male. E vivere, nonostante le paturnie, la goffaggine, l'inadeguatezza, e questi maledettissimi tic. Voglio trovare il mio posto nel mondo, prendere spazio, non eclissarmi mai più di fronte a quelli più forti, voglio stare tra la gente senza sentirmi un alieno. Voglio sapere se è possibile, anche attraverso le vostre esperienze. Certe volte è difficile parlare persino con quelli di cui ci si fida. E chissà, magari la condivisione virtuale tra persone che vivono gli stessi problemi potrebbe rappresentare una reale opportunità per fare sempre di meglio.
Ad ogni modo, grazie a chiunque abbia avuto la pazienza di leggere fino alla fine tutto quello che ho scritto
Ringraziamenti da
Ben Sahar (29-02-2020)
Vecchio 27-02-2020, 19:10   #2
Esperto
L'avatar di Clover
 

Benvenuta nel forum,

Ti invito, come nuovo utente, a leggere
Vecchio 28-02-2020, 22:33   #3
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

benvenuta
Ringraziamenti da
FeHagane (02-03-2020)
Vecchio 29-02-2020, 01:37   #4
Esperto
L'avatar di JasonB
 

Benvenuta 😊
Ringraziamenti da
FeHagane (02-03-2020)
Vecchio 29-02-2020, 17:10   #5
Intermedio
L'avatar di Ben Sahar
 

Ciao FeHagane, ho letto tutta la tua presentazione e mi ritrovo in tante parti se non tutte. La famiglia è quasi sempre la causa principale delle nostre ansie, quall'ambiente casalingo che dovrebbe proteggerci ed aiutarci diventa invece diventa proprio il posto più nocivo. Anche io mi sono sforzato tanto nel cercare terapie che potessero aiutarmi, spendendo tempo e soldi, e in realtà erano anche efficaci, il problema è che tutto finiva quando tornavo a casa, non c'era collaborazione, invece di aiutare a uscire dai problemi annullavano tutti gli sforzi che facevo.
L'ansia si sfoga inevitabilmente sul fisico, nel mio caso non sono tic ma dolori muscolari cronici che cerco faticosamente di curare da anni, ma torniamo al discorso di prima, ossia che l'ambiente casalingo li ricrea costantemente.
Anche per quanto riguarda rapporti sociali e sentimentali sono nelle tua stessa situazione, nonostante non abbia problemi di aspetto fisico e caratteriale. Mi ritrovo anche nel fatto di avere diverse passioni che però spesso non ho approfondito per paura di non riuscire a stare in un certo contesto sociale a causa dell'ansia e relativi sintomi fisici.

Benvenuta!
Ringraziamenti da
FeHagane (02-03-2020)
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