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Vecchio 06-11-2008, 14:41   #1
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non ho più parole...credevo di aver fatto miglioramenti e di essere sulla retta strada x ritornare l'estroverso di un tempo...nulla di più sbagliato...

ho come la sensazione che questo forum abbia amplificato i "problemi" che erano presenti in me...
fino a 10 mesi fa almeno me ne stavo zitto, ma quando lo facevo non stavo più di tanto a rimuginare sul motivo per cui stavo zitto, non stavo a rimuginare sul fatto che non trovat oargomentazioni...e insomma quello era un silenzio da introverso-sicuro (non x timore...semplicemente era abitudine e mi trovavo bene così).
Da quando scrivo sul forum? beh ogni momento in cui sto in silenzio penso subito "ecco....sto in silenzio mentre gli altri si aspettano che una persona normale parli...non trovo nulla da dire...nemmeno una frase del tipo "mi scappa 'na scorreggia"..e cioè? e cioè il silenzio da sicurezza si sta trasformando giorno dopo giorno in insicurezza...
prima il non parlare non mi creava imbarazzo,disagio..
ora invece facendo il ragionamento "cavolo sto zitto e invece odvrei parlare se fossi normale" mi sento in imbarazzo, osservato, a disagio e con un peso addosso immane...e la cosa fa aumentare e allungare i silenzi (praticamente posso stare anche 5 ore senza trovare nulla da dire).

Non posso credere che guardo una persona negli occhi, ci vivo nello stesso spazio per xx ore al giorno e a parte un "ciao" non mi viene nulla da dire o da chiedere sulla sua vita...sulla mia....su qualsiasi cosa....

cavolo io non ero così...non lo sono mai stato...


e più passano i mesi e il tempo in cui ho iniziato a scrivere qui e più sento le insicurezze e il disagio aumentare...
non so davvero cosa mia stia succedendo....

mi pare quasi che mi sto infobicando di settimana in settimana..
magari qualche giorno riesco a reagire e farlo l'estroverso, ma tanti e tanti altri giorni non riesco a sentire altro che disagio per i miei infiniti silenzi.
Non so mai che dire durante una lezione....durante una pausa caffè...soprattutto non so farlo con le persone con cui devo convivere giorno per giorno..

bene o male se incontro qualche conoscenza alla macchina del caffè mi viene da chiedere un "come va? le lezioni?" e a fare una mezza battuta...

ma con le persone con cui sto a contatto giorno per giorno anche con i molti silenzi a maggior ragione durante certe situazioni in cui normalment esi interagisce non mi viene da dire/fare nulla se non pensare un "strano...al solito non ho nulla da dire...e non faccio altro che guardare come uno scemonito gli altri".

Porca....come diavolo ho fatto a dimenticarmi in questa maniera ogni convenzione sociale? ogni modello di rapporto sociale?come ho fatto a dimenticare come si interagisce?

guardo gli altri che parlano di stronzate e mi dico "azz...io un tempo ne dicevo il doppio...perchè oggi non mi vengono? non è che ho timore nel dirle...proprio il mio cervello non sa più elaborarle...nel momenti di silenzio in cui si dovrebbe interagire invece di pensare ad una qualsiasi cavolata da dire non so fare altro che constatare che al solito il mio cervello non sta elaborando nulla da dire..."

E' 'na tortura...non sono mai stato così...mi sto costruendo una corazza da introversone, asociale, lupo solitario che in realtà non ho...

io sono sempre stato quello dalla battuta pronta, spiritoso e sempre disposto a dare un buffetto o fare una coccola.

Mi sono dimenticato di me stesso....di quel che sono sempre stato?
per quale motivo maledetto sono passato da un eccesso all'altro? dall'estroversone sicuro, all'introversone sicuro e infine all'introversone insicuro?

Dannazione...guardo una persona....d'istinto mi verrebbe voglia di interagire, di farla sorridere (l'obiettivo che avevo sempre un tempo...far sorridere l'altro), ma di fatto non mi viene nulla da dire o chiedere quasi sempre (giusto ogni tanto mi viene un "come è andato questo? come ti sembra quella persona?" e poco altro....
Vecchio 06-11-2008, 16:53   #2
Intermedio
L'avatar di harmattan
 

SU quel passaggio che descrivi.. estroversia sicura--> introverso sicuro---> poi insicuro mi ci ritrovo abbastanza...forse sempre maggior consapevolezza di voler cambiare ma alla fin dei conti di rimanere a livello di esperienze sociali e tutto, sempre la stessa persona.
Vecchio 06-11-2008, 17:47   #3
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da harmattan
SU quel passaggio che descrivi.. estroversia sicura--> introverso sicuro---> poi insicuro mi ci ritrovo abbastanza...forse sempre maggior consapevolezza di voler cambiare ma alla fin dei conti di rimanere a livello di esperienze sociali e tutto, sempre la stessa persona.
forse sempre maggiore consapevolezza che per ritornare ad essere estroverso ci vuole uno sforzo proprio e non so fino a che punto so sforzarmi...

http://www.mtv.it/blogs/cippi4/archi...903838225.aspx

questo blog riassume molto bene certe sensazioni

i pensieri che mi tormentano sono quelli...l'idea di aver superato l'adolescenza forse con troppa fretta...l'idea di aver dovuto maturare per forza di cose affrontando situazioni più grandi di me...
l'idea di aver fatto un passo verso l'età adulta psicologicamente, quando per divertirsi c'è il bisogno di essere adolescenti dentro...
come l'attore sul palco...deve saper ritornare bambino e diventare in grado di essere spontaneo e mettere da parte la razionalità dell'uomo adulto.

E le domande che mi pongo sono le stesse di quel blog:
di che parlare? banalità tipo musica? film? solite stupidate?

sarà il caso di raccontare l'incidente che ho rischiato di fare?

cosa ha fatto gianni ieri? e roberto cosa farà domani?

e ancora: detta come va detta...almeno avessi sempre in testa certe domande...mi sforzerei e mi obbligherei a farle....ma spesso non mi passa nemmeno per l'anticamera del cervello di trattare dell'incidente che ho rischiato...è una cosa che ho rimosso...
nel cervello mi passano solo sensazioni del tipo "in questo momento sto in silenzio...sono in silenzio da 1 ora e mezza...la Giulia sta raccontando al solito spettegolezzi vari sull'amica a cui si è rotta un'unghia ed io non so che aggiungere".

E invece mi ricordo il primo periodo dell'adolescenza in cui non ero nemmeno in grado di fare certi pensieri e semplicemente agivo di impulso dicendo/facendo solo cretinate...

non era tutto molto più semplice e molto meglio?
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