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18-05-2011, 20:12
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#21
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Esperto
Qui dal: Nov 2010
Messaggi: 6,527
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Quote:
Originariamente inviata da bunker
ma da che mopndo vengo io? per me questo a polemiche mi sembra il paradiso
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Eh probabilmente guardiamo forum un tantino diversi.
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18-05-2011, 20:12
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#22
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Banned
Qui dal: Oct 2010
Messaggi: 8,236
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Quote:
Originariamente inviata da moonwatcher
Il genio che nasce dal nulla è un'idea romantica, esso nasce - in qualunque campo - dallo studio e da tanto lavoro. Da ciò consegue che qualunque valutazione fatta sull'asse maschio/femmina deve tener presente che, a differenza dell'asse introverso/estroverso che è più sfumato (tanto che non parlerei neppure di categorie), esso definisce due categorie nette, una delle quali è stata discriminata e i libri non li ha visti manco col binocolo (per ragioni funzionali alla specie quanto vuoi tu). Di conseguenza ritengo non si possano fare valutazioni prescindendo da questo, e non si possa genericamente affermare che gli esseri umani di sesso maschile siano "depositari di potenzialità creative in misura superiore alla media della popolazione", ma verificheremo la tua tesi quando la clonazione sarà perfezionata e il vecchio metodo riproduttivo sorpassato.
Ora mi accusi di femminismo senza pensarci due volte.
N'est pas? ._.
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18-05-2011, 20:15
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#23
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Banned
Qui dal: Oct 2010
Messaggi: 8,236
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Quote:
Originariamente inviata da very90
Eh probabilmente guardiamo forum un tantino diversi.
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io forum politici, su uno sono stato minacciato di morte
cazzo mi rido
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18-05-2011, 21:22
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#24
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 2,788
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bè che avevamo molte potenzialità rispetto agli estroversi lo immaginavo
però il problema è tirarle fuori queste benedette potenzialità !
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18-05-2011, 22:29
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#25
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da iNetto
Nessuna voglia di estrarre leggi generali (per quanto parziali) dalla propria esperienza personale e da quelle di chi ci sta intorno. Se non quelle poche già enunciate da Anepeta.
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Ah, quindi la pensano come me
Comunque, bisogna sempre vedere quanto e come si generalizza
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18-05-2011, 22:32
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#26
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da EdgarAllanPoe
L'intuizione che la "genialità" si associa spesso a qualche "stranezza", che oggi è agevole ricondurre all'introversione, è di antica data. Essa si può ormai ritenere scientificamente comprovata. La genetica attesta, infatti, che una quota percentualmente elevata (dal 30 al 70% a seconda delle statistiche) di scienziati, musicisti, filosofi, pittori, romanzieri e poeti hanno manifestato tratti di introversione. Per non dare un significato astratto alle percentuali basterà fare a caso i nomi di Newton, Darwin, Einstein, Beethoven, Schumann, Brahms, Debussy, Rousseau, Kant, Kierkegaard, Schopenauer, Nietzsche, Michelangelo, Van Gogh, Cezanne, Morandi, Dostoevsky, Kafka, Holderlin, Leopardi, Baudelaire, Pirandello, ecc.
Il rapporto percentuale tra introversione e genialità è dunque nettamente più elevato del rapporto tra estroversione e genialità. Ciò significa che, anche se sono rarissimamente geni, gli introversi nel loro complesso sono depositari di potenzialità creative in misura superiore alla media della popolazione.
Se anche fosse vero, dunque, come alcuni sostengono, che l'introversione rappresenta una condizione di vulnerabilità psicologica, per cui essa comporta una difficoltà a rispondere adattivamente alle normali richieste della vita che rientrano nell'ambito dello stress (in pratica gli eventi negativi), a maggior ragione un patrimonio così prezioso e utile per l'umanità andrebbe tutelato.
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A parte la relazione tra introversione e genialità, sulla quale non mi pronuncio, volevo ribadire, come ho già scritto qualche giorno fa in un altro topic, che forse avrei sopportato un grado di difficoltà sociale anche maggiore pur di essere stato io a scrivere la Divina Commedia, ad affrescare la Cappella Sistina o ad enunciare la teoria della relatività.
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18-05-2011, 23:40
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#27
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,761
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Quote:
Originariamente inviata da EdgarAllanPoe
L'intuizione che la "genialità" si associa spesso a qualche "stranezza", che oggi è agevole ricondurre all'introversione, è di antica data. Essa si può ormai ritenere scientificamente comprovata. La genetica attesta, infatti, che una quota percentualmente elevata (dal 30 al 70% a seconda delle statistiche) di scienziati, musicisti, filosofi, pittori, romanzieri e poeti hanno manifestato tratti di introversione. Per non dare un significato astratto alle percentuali basterà fare a caso i nomi di Newton, Darwin, Einstein, Beethoven, Schumann, Brahms, Debussy, Rousseau, Kant, Kierkegaard, Schopenauer, Nietzsche, Michelangelo, Van Gogh, Cezanne, Morandi, Dostoevsky, Kafka, Holderlin, Leopardi, Baudelaire, Pirandello, ecc.
Il rapporto percentuale tra introversione e genialità è dunque nettamente più elevato del rapporto tra estroversione e genialità. Ciò significa che, anche se sono rarissimamente geni, gli introversi nel loro complesso sono depositari di potenzialità creative in misura superiore alla media della popolazione.
Se anche fosse vero, dunque, come alcuni sostengono, che l'introversione rappresenta una condizione di vulnerabilità psicologica, per cui essa comporta una difficoltà a rispondere adattivamente alle normali richieste della vita che rientrano nell'ambito dello stress (in pratica gli eventi negativi), a maggior ragione un patrimonio così prezioso e utile per l'umanità andrebbe tutelato.
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Scommetto che D'Annunzio e Byron non vengono nominati perché troppo felici con le donne per denotare tratti tipicamente introversi.
Quali sarebbero i grandi che non mostrano alcuna affinità con i caratteri dell'introversione?
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19-05-2011, 01:03
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#28
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Banned
Qui dal: Nov 2010
Ubicazione: Somewhere over ther rainbow
Messaggi: 2,996
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Quote:
Originariamente inviata da EdgarAllanPoe
L'intuizione che la "genialità" si associa spesso a qualche "stranezza", che oggi è agevole ricondurre all'introversione, è di antica data. Essa si può ormai ritenere scientificamente comprovata. La genetica attesta, infatti, che una quota percentualmente elevata (dal 30 al 70% a seconda delle statistiche) di scienziati, musicisti, filosofi, pittori, romanzieri e poeti hanno manifestato tratti di introversione. Per non dare un significato astratto alle percentuali basterà fare a caso i nomi di Newton, Darwin, Einstein, Beethoven, Schumann, Brahms, Debussy, Rousseau, Kant, Kierkegaard, Schopenauer, Nietzsche, Michelangelo, Van Gogh, Cezanne, Morandi, Dostoevsky, Kafka, Holderlin, Leopardi, Baudelaire, Pirandello, ecc.
Il rapporto percentuale tra introversione e genialità è dunque nettamente più elevato del rapporto tra estroversione e genialità. Ciò significa che, anche se sono rarissimamente geni, gli introversi nel loro complesso sono depositari di potenzialità creative in misura superiore alla media della popolazione.
Se anche fosse vero, dunque, come alcuni sostengono, che l'introversione rappresenta una condizione di vulnerabilità psicologica, per cui essa comporta una difficoltà a rispondere adattivamente alle normali richieste della vita che rientrano nell'ambito dello stress (in pratica gli eventi negativi), a maggior ragione un patrimonio così prezioso e utile per l'umanità andrebbe tutelato.
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Non sarei così sicuro del rapporto tra introversione e genialità, + che altro con un certo tipo di genialità
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19-05-2011, 08:37
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#29
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Esperto
Qui dal: Jun 2010
Messaggi: 1,868
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Quote:
Originariamente inviata da moonwatcher
Il genio che nasce dal nulla è un'idea romantica, esso nasce - in qualunque campo - dallo studio e da tanto lavoro.
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ma, sarebbe opportuno definire "genio".
la mela di Newton, i ragazzini che competono a scacchi con dei maestri, Mozart, ed altri infiniti esempi dimostrano che "cucù, cucù" il genio non
nasce affatto da studio e tanto lavoro.
nasce anche dal caso, da un'illuminazione improvvisa e spesso anche in
persone del tutto priva delle basi culturali.
questa si che è un'idea romantica, meritocratica e un po' "protestante",
per cui la mistica del lavoro (inteso come valore di per se) migliorerebbe
l'uomo (fino quindi a renderlo geniale).
premessa dunque, dal mio punto di vista, totalmente falsa.
il mondo è pieno di bimbi prodigio, Elvis non sapeva leggere uno spartito,
e per citare Amici Miei: È fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità d'esecuzione.
Intuizione, non studio.
l'arte Zen ad esempio insegna che per raggiungere la perfezione bisogna disimparare.
mente di principiante diceva Shunryu Suzuki nelle sue lezioni zen, perché la mente
esperta ha poca manovra e non ha l'apertura mentale per le nuove prospettive.
Quote:
esso definisce due categorie nette, una delle quali è stata discriminata e i libri non li ha visti manco col binocolo
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povera Ipazia d'Alessandria, che era chiamata maestro.
e cmq il mio discorso non era rivolto a definire gli uomini più geniale delle donne, ma a definire il fatto che a seconda dell'asse si possano o non si
possano attribuire pregi e difetti (indipendentemente da quali).
Quote:
Di conseguenza ritengo non si possano fare valutazioni prescindendo da questo
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potremmo però valutare i risultati in questione partendo dal raggiungimento
della parità, o vogliamo usare ancora oggi nel 2011, la foglia di fico?
cioè capiamoci: è giusto parlare oggi di discriminazione quando esistono infiniti casi di donne ai vertici intellettuali e artistici? si rende un favore al genere femminile parlando di discriminazione oppure si sminuisce l'eccellenza di alcune donne con un bel "beh, voi avete avuto culo"?
se fossi una donna artista o intellettuale mi offenderei a sentirmi dire che
io sono una privilegiata rispetto alle altre.
Quote:
e non si possa genericamente affermare che gli esseri umani di sesso maschile siano "depositari di potenzialità creative in misura superiore alla media della popolazione", ma verificheremo la tua tesi quando la clonazione sarà perfezionata e il vecchio metodo riproduttivo sorpassato.
|
mai fatto un discorso di quantità, ma di qualità
non ci trovo niente di scandaloso nel dire che gli uomini sono più portati a fare certe cose e le donne a fare certe altre (che non è fare le pulizie, come già mi aspetto che qualcuno risponda). allo stesso modo non ci trovo niente di trascendentale nell'affermare che gli introversi sono più facilmente portati
ad un certo uso dell'immaginazione che li può facilitare in alcuni campi.
cmq sei un fautore dell'eugenetica?
Quote:
Ora mi accusi di femminismo senza pensarci due volte.
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no per carità, io ti accuso di non essere per nulla obiettivo su questo
argomento.
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Ultima modifica di LordDrachen; 19-05-2011 a 08:47.
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19-05-2011, 08:40
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#30
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Esperto
Qui dal: Jun 2010
Messaggi: 1,868
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Quote:
Originariamente inviata da iNetto
Si stigmatizza il desiderio di fare ogni tanto un po' di sana lotta nel fango e tirarsi qualche cazzotto . E non è un caso che la maggior parte degli utenti di vecchia data siano donne, che vedono il forum come un ritrovo per raccontarsi le proprie emozioni ed esperienze particolari. Un po' come andare dal parrucchiere insomma.
Nessuna voglia di estrarre leggi generali (per quanto parziali) dalla propria esperienza personale e da quelle di chi ci sta intorno. Se non quelle poche già enunciate da Anepeta.
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analisi che non posso che condividere. è sicuramente un aspetto di quel forum.
ma ti sei scordato le orde scodinzolanti alle suddette....
le ultime risposte al mio last post (last in senso assoluto, lì dentro non ci metto più piede)
sfiorano il paraculismo portato all'ennesima potenza.
la similitudine col il parrucchiere è centrata, lì si cerca sempre un forzato confronto, punto comune, conciliazione che non è che una deriva empatizzante. quando poi le idee non si piegano allora si usa la dittatura morbida, avendo poi anche il coraggio di negarla.
roba da matti.
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Ultima modifica di LordDrachen; 19-05-2011 a 09:58.
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19-05-2011, 10:25
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#31
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,761
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Quote:
Originariamente inviata da LordDrachen
ma, sarebbe opportuno definire "genio".
la mela di Newton, i ragazzini che competono a scacchi con dei maestri, Mozart, ed altri infiniti esempi dimostrano che "cucù, cucù" il genio non
nasce affatto da studio e tanto lavoro.
nasce anche dal caso, da un'illuminazione improvvisa e spesso anche in
persone del tutto priva delle basi culturali.
questa si che è un'idea romantica, meritocratica e un po' "protestante",
per cui la mistica del lavoro (inteso come valore di per se) migliorerebbe
l'uomo (fino quindi a renderlo geniale).
premessa dunque, dal mio punto di vista, totalmente falsa.
il mondo è pieno di bimbi prodigio, Elvis non sapeva leggere uno spartito,
e per citare Amici Miei: È fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità d'esecuzione.
Intuizione, non studio.
l'arte Zen ad esempio insegna che per raggiungere la perfezione bisogna disimparare.
mente di principiante diceva Shunryu Suzuki nelle sue lezioni zen, perché la mente
esperta ha poca manovra e non ha l'apertura mentale per le nuove prospettive.
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Sull'idea di genio sono d'accordo con Moon. Mozart era il figlio di un violinista e compositore di corte, fosse nato in una famiglia di mugnai magari la sua vita avrebbe seguito un corso ben più comune.
L'intuizione non è altro che il momento in cui il buon ragionatore estrae una verità nuova dall'insieme di relazioni e interazioni tra gli oggetti che osserva: questi oggetti vanno studiati, magari in maniera non scolastica.
Quote:
potremmo però valutare i risultati in questione partendo dal raggiungimento
della parità, o vogliamo usare ancora oggi nel 2011, la foglia di fico?
cioè capiamoci: è giusto parlare oggi di discriminazione quando esistono infiniti casi di donne ai vertici intellettuali e artistici? si rende un favore al genere femminile parlando di discriminazione oppure si sminuisce l'eccellenza di alcune donne con un bel "beh, voi avete avuto culo"?
se fossi una donna artista o intellettuale mi offenderei a sentirmi dire che
io sono una privilegiata rispetto alle altre.
mai fatto un discorso di quantità, ma di qualità
non ci trovo niente di scandaloso nel dire che gli uomini sono più portati a fare certe cose e le donne a fare certe altre (che non è fare le pulizie, come già mi aspetto che qualcuno risponda). allo stesso modo non ci trovo niente di trascendentale nell'affermare che gli introversi sono più facilmente portati
ad un certo uso dell'immaginazione che li può facilitare in alcuni campi.
cmq sei un fautore dell'eugenetica?
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Sulla questione mi ero già espresso:
http://www.fobiasociale.com/quanto-s...41/#post527655
Passando ad altro, immagino che sia facile trovare tratti d'introversione nelle personalità storiche più sanguinarie (come Robespierre) così come in quelle dei più noti serial killer: non cullatevi con l'idea di poter essere dei Newton mancati...
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19-05-2011, 10:30
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#32
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da Labocania
Passando ad altro, immagino che sia facile trovare tratti d'introversione nelle personalità storiche più sanguinarie (come Robespierre) così come in quelle dei più noti serial killer: non cullatevi con l'idea di poter essere dei Newton mancati...
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Mussolini non mi pareva così introverso, eppure ne ha mandati a morire tanti anche lui...
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19-05-2011, 11:08
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#33
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Esperto
Qui dal: Jun 2010
Messaggi: 1,868
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Quote:
Originariamente inviata da Labocania
Sull'idea di genio sono d'accordo con Moon. Mozart era il figlio di un violinista e compositore di corte, fosse nato in una famiglia di mugnai magari la sua vita avrebbe seguito un corso ben più comune.
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nn è detto, ed inoltre come fai a paragonare l'essere "figlio di" con "impegno-studio-lavoro" ?
senza contare che il genio, come tutta l'attività umana è frutto di rielaborazione, non di creazione dal nulla. uno non può essere un genio militare senza concepire cosa sia la guerra.
ergo, può anche essere stato figlio di musicisti, ma Mozart era un bambino prodigio. l'ambiente era favorevole di sicuro, ma ad oggi nessuno ricorda i genitori di Mozart.
Ray Charles era figlio di un meccanico, ed anche se ascoltava blues e jazz per radio, non si può dire non fosse un genio perché il blues era un genere inventato da altri...
Quote:
L'intuizione non è altro che il momento in cui il buon ragionatore estrae una verità nuova dall'insieme di relazioni e interazioni tra gli oggetti che osserva: questi oggetti vanno studiati, magari in maniera non scolastica.
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l'espressione "buon ragionatore" è sbagliata nel contesto della frase che è invece giusta. non si ragiona affatto razionalmente, se si intuisce.
ragionare infatti è un processo logico, l'intuizione no.
hai delle basi di esperienza ma se vengono ragionate non ottieni altro
che un lavoro buono, non geniale.
Musashi sconfisse Sasaki Kojiro utilizzando un remo. Se avesse pensato negli schemi della sua conoscenza tecnica non avrebbe mai avuto l'intuizione di utilizzare il remo per compensare la nodachi di Sasaki.
Gran parte delle scoperte scientifiche son frutto del caso e dell'intuizione
prima che dello studio.
Nietzsche afferma che il genio è un'esperienza dionisiaca che nasce dall'apollineo: « Nel genio dobbiamo riconoscere un fenomeno dionisiaco, il quale ci rivela ogni volta di nuovo il gioco di costruzione e distribuzione del mondo individuale come l'efflusso di una gioia primordiale. [3] »
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19-05-2011, 13:52
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#34
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,761
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Quote:
Originariamente inviata da LordDrachen
nn è detto, ed inoltre come fai a paragonare l'essere "figlio di" con "impegno-studio-lavoro" ?
senza contare che il genio, come tutta l'attività umana è frutto di rielaborazione, non di creazione dal nulla. uno non può essere un genio militare senza concepire cosa sia la guerra.
ergo, può anche essere stato figlio di musicisti, ma Mozart era un bambino prodigio. l'ambiente era favorevole di sicuro, ma ad oggi nessuno ricorda i genitori di Mozart.
Ray Charles era figlio di un meccanico, ed anche se ascoltava blues e jazz per radio, non si può dire non fosse un genio perché il blues era un genere inventato da altri...
l'espressione "buon ragionatore" è sbagliata nel contesto della frase che è invece giusta. non si ragiona affatto razionalmente, se si intuisce.
ragionare infatti è un processo logico, l'intuizione no.
hai delle basi di esperienza ma se vengono ragionate non ottieni altro
che un lavoro buono, non geniale.
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Tu basi le tue opinioni sulle intuizioni geniali, quelle che sono state riconosciute come tali dalla scienza, ma per ricevere tale onore quelle intuizioni hanno dovuto superare un'analisi rigorosa e scientificamente valida. L'intuizione apparentemente salta d'un balzo il sentiero battuto dell'esperienza dei riscontri, dei dati ricavati gli uni dagli altri, ma la mente scientifica, superata l'ebbrezza "della gioia primordiale" (cit.), a freddo deve essere in grado di ricostruire quei nessi logici, quei passaggi, che l'hanno condotta verso una nuova scoperta. Tutto questo processo occorre per distinguerle dalle intuizioni bislacche.
Con questo non intendo negare il valore dell'intuito, quello di Leonardo o quello di alcuni scrittori romantici che nelle loro opere hanno disseminato ciò che Freud avrebbe raccolto e strutturato come nuova scienza.
Quote:
Musashi sconfisse Sasaki Kojiro utilizzando un remo. Se avesse pensato negli schemi della sua conoscenza tecnica non avrebbe mai avuto l'intuizione di utilizzare il remo per compensare la nodachi di Sasaki.
Gran parte delle scoperte scientifiche son frutto del caso e dell'intuizione
prima che dello studio.
Nietzsche afferma che il genio è un'esperienza dionisiaca che nasce dall'apollineo: « Nel genio dobbiamo riconoscere un fenomeno dionisiaco, il quale ci rivela ogni volta di nuovo il gioco di costruzione e distribuzione del mondo individuale come l'efflusso di una gioia primordiale. [3] »
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Questo lo sottoscrivo e aggiungo anche di madornali errori. Colombo è stato fortunato ad imbattersi nel continente americano, la sua scienza avrebbe potuto farlo morire di stenti in mezzo all'oceano pacifico.
Certamente inventività e creatività sono fondamentali per il processo scientifico, i pensatori che vedono nella scienza solo metodo e rigore denotano una concezione religiosa di essa.
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19-05-2011, 14:02
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#35
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Esperto
Qui dal: Jun 2010
Messaggi: 1,868
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Quote:
Originariamente inviata da Labocania
Tu basi le tue opinioni sulle intuizioni geniali, quelle che sono state riconosciute come tali dalla scienza
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la genialità non c'è solo nella scienza, ma in altri campi anche, cui la controprova non è sempre così evidente.
penso all'arte, alla strategia, ecc.
Quote:
Colombo è stato fortunato ad imbattersi nel continente americano, la sua scienza avrebbe potuto farlo morire di stenti in mezzo all'oceano pacifico.
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Colombo è stato un esploratore, non so quanto geniale sinceramente.
audace di sicuro, geniale, boh.
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19-05-2011, 15:50
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#36
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,230
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Quote:
Originariamente inviata da lorddrachen
Invece conferma ancora meglio quanto dico.
La sorella di mozart addestrata ad essere musicista non era un genio, ma solo una grande pianista.
Ma chi se la caga oggi la sorella di mozart?
Stesso ambiente, stessa educazione, una è una brava pianista, l'altro è un genio assoluto.
^^
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Quote:
Wolfgang aveva un'alta opinione del suo talento e della sua competenza, e le sottoponeva d'abitudine le proprie partiture per averne un parere [...] E non solo: La incoraggiò a comporre musica, attività nella quale evidentemente Nannerl aveva provato a cimentarsi. In una lettera dall'Italia del 7 luglio 1770, Mozart le scrisse:
"Sono stupefatto! Non sapevo fossi in grado di comporre in modo così grazioso. In una parola, il tuo Lied è bello. Ti prego, cerca di fare più spesso queste cose."
Evidentemente però Nannerl non seguì il consiglio del fratello, e se anche lo seguì, della sua musica non è rimasta traccia. Nessuna sua composizione è stata conservata e anche quel misterioso Lied si è perso chissà dove.
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Perché la sorella non diede retta al consiglio del fratello? Perché noi oggi NON possiamo sapere nulla sulle sue EFFETTIVE capacità e possiamo fare solo illazioni (=parlare di aria fritta)? Sei tu che non sei obiettivo, LD, io dico solo che noi non sappiamo e non potremo sapere, le analisi what-if non servono a nulla, noi non possiamo sapere cosa sarebbe successo se tutte le discriminazioni passate non ci fossero state e i ruoli fossero stati diversi, e quale fu il peso biologico nella scelta della sorella di NON comporre. Ah, questi induttivisti. ^^
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19-05-2011, 16:01
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#37
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Esperto
Qui dal: Jun 2010
Messaggi: 1,868
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Quote:
Originariamente inviata da moonwatcher
Perché la sorella non diede retta al consiglio del fratello? Perché noi oggi NON possiamo sapere nulla sulle sue EFFETTIVE capacità e possiamo fare solo illazioni (=parlare di aria fritta)? Sei tu che non sei obiettivo, LD, io dico solo che noi non sappiamo e non potremo sapere, le analisi what-if non servono a nulla, noi non possiamo sapere cosa sarebbe successo se tutte le discriminazioni passate non ci fossero state e i ruoli fossero stati diversi, e quale fu il peso biologico nella scelta della sorella di NON comporre. Ah, questi induttivisti. ^^
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sei tu che stai facendo del what-if : la sorellina di Mozart non è rimasta nonostante un'educazione di stampo musicale.
ed i fatti sono questi. le tue sono semplici illazioni senza peso ed appunto possibili solo se parti da base ideologica che traccia un percorso.
what if non ci fosse stata discriminazione?
non possiamo saperlo, quindi dobbiamo basarci su quello che è accaduto:
non ci sono equivalenti di Mozart al femminile.
se ci saranno, in futuro, allora verrò smentito. principio di falsificazione, no?
ciò non sta a dimostrare nulla se non che il genio non è strettamente relazionato allo studio ed al lavoro, ma nasce anche dove non c'è nessun tipo di impegno. sarebbe come pretendere che Hugo Maradona fosse forte come suo fratello, nonostante una carriera in discesa rispetto a Diego.
non è così, perché il genio non te lo inventi, il talento non te lo inventi: puoi aiutarlo, puoi creare condizioni favorevoli, ma stop.
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Ultima modifica di LordDrachen; 19-05-2011 a 16:05.
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19-05-2011, 16:40
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#38
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Esperto
Qui dal: Jun 2010
Messaggi: 1,868
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visto che siamo in tema LIDI
http://lidi.forumfree.it/?t=55763239
se queste cose le sostengo io, con toni positivi, mi becco del misogino.
se le sostengono loro è un grande esempio di emancipazione.
concubinaggio, poliandria con i maschi alpha, poligamia per necessità, dovere coniugale, donne in guerra.... ^^
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19-05-2011, 17:08
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#39
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Esperto
Qui dal: Nov 2010
Messaggi: 6,527
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Lord tu non puoi guardare i fatti prescindendo dal piano sociale e culturale dell'epoca. Questa NON è in alcun modo OBIETTIVITA'.
I fatti dimostrano che i geni dell'epoca furono tutti uomini, ma i fatti dimostrano anche che alle donne non erano riconosciute libertà e istruzione.
Stendhal:"Tutti i geni che nascono donne sono persi per la gioia del pubblico".
De beauvoir:"L'inferiorità delle donne non ha determinato la loro insignificanza storica: è la loro insignificanza storica che le ha condannate all'inferiorità".
Ergo, tu puoi trarre delle conclusioni sul piano biologico solo quando sussiste una condizione di parità.
Se questa condizione di parità non sussiste e una categoria parte largamente svantaggiata rispetto ad un'altra, grazie al cacchio che i geni ci sono solo da una parte.
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Ultima modifica di very90; 19-05-2011 a 17:37.
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19-05-2011, 18:03
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#40
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,780
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L'idea che dall'introversione possa nascere la genialità non è consolante.
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