Da qualche settimana sono caduto in una completa crisi esistenziale, che mi ha del tutto bloccato su quel poco che stavo recuperando.
Io non ho nessuno. Nessun parente se non mia madre, nessun amico, e al minimo qualche conoscente. Sono solo e non devo dimostrare niente a nessuno. Nella mia vita non ho mai ricevuto particolare affetto, non so cosa significhi e di rimando non so darlo. Ho soltanto preso batoste su batoste durante i miei anni dell'adolescenza dalla solita cattiva ("ma son ragazzi") gente.
Non uscendo di casa per un grande lasso di tempo, caddi in profonda depressione e andai a cercare aiuto. Quindi, ora mi ritrovo "in terapia" e con dei farmaci da assumere. Le crisi depressive vanno e vengono, ma c'è qualcosa in particolare che mi distrugge; la mancanza di motivazione.
Io non ho particolari passioni, obbiettivi, o fiducia nel futuro e sono (almeno dal vivo) completamente solo. Mi sono reso conto che a me non interessa minimamente continuare a sbattermi per cercare di migliorarmi e poi trovare determinate relazioni (amicizie o sentimentali), semplicemente non ce la faccio più. Ho il rigetto verso le altre persone, mi spaventano o le credo superficiali, e non mi smuovo.
L'ansia e la fobia sociale mi sono rimaste, anche se sono diminuite, ma avere a che fare con ambienti nuovi mi crea disperazione e stress mentale. La mia psicologa dopo nemmeno un mese voleva mandarmi a lavorare in un bar, il mio medico di base addirittura mi ha consigliato di iscrivermi al Classico (a 19 anni), perché "lì c'è un bell'ambiente" - quando si basa sempre tutto sulla fortuna, non è assolutamente vero - ed il mio Psichiatra perché ha risolto i suoi problemi con le arti marziali durante l'adolescenza, mi ha consigliato di iniziarne una. Ognuno da i consigli in base la propria esperienza di vita.
La mia verità, che nessuno vuole capire, è che per me stesso io non riesco più a vivere. Ma non cerco nemmeno una relazione - anche se non dispiacerebbe - semplicemente, una persona di qualsiasi sesso, che per una volta nella mia vita mi dimostri interesse vero nei miei confronti e mi spinga ad andare avanti per/con lui.
A Novembre c'è il Lucca Comics (fiera del fumetto), una delle poche cose accessibili da me per il prezzo (una fumetteria vicina offriva un servizio di autobus) è che desidererei tanto vedere. Riflettendoci in continuazione, alla fine i posti sono esauriti. Ma dove andavo da solo? Già ci ho provato in passato, in posti più vicini, ed il risultato sono stati attacchi di panico. Figuriamoci questi viaggioni dove non posso tornare in fretta e furia a casa.
Oggi ho la psicologa, devo prendere il treno per cambiare città; proprio a due passi dal suo studio c'è un cinema che trasmetterà un film che mi interessa anche, e non dovrei pagare nemmeno il biglietto grazie al buono dei 18enni dato da Renzi. Eppure soltanto il pensiero di dover andare lì alla cassa da solo, entrare nella Sala con tutti gruppetti di amici e guardarmi il film da solo mi fa soltanto peggiorare l'umore e abbandonare l'idea di andarci.
Una volta la mia psicologa disse "il miracolo non esiste", però io ci ho provato in questi mesi e non c'è stato nulla da fare. Il mio medico di base proprio qualche giorno fa mi ha proposto di fare volontariato di fronte al suo studio, in una chiesa; concludendo però con "ti devi sbloccare, altrimenti è normale che non ti includi". Beh, se bastava dirmi sbloccati potevo benissimo non andare a volontariato ma buttarmi in una fiera a caso ed attaccare bottone con gli sconosciuti.
In tutto questo io col passare dei mesi non sono cambiato di una virgola, penso ancora che mi ricovererei da qualche parte con grande apprezzamento da parte mia (ma sigh, nessuno me lo ha proposto) e che il mio ordine mentale è: Trovare qualcuno > Iniziare a vivere. Non il contrario, non ce la farò mai. Il bello è che sono anche circondato da persone (vicino di casa, conoscenti) le quali erano nella mia stessa situazione e si sono sbloccate come? Col grande punto cardine dei topic di questo forum: BECCANDO UNA RAGAZZA ONLINE A CASO, NEMMENO DISTANTI. Così (racconti loro, eh) hanno iniziato ad acquisire sicurezza in loro stessi, e ora fanno tutto assieme, che è un po' la mia filosofia di vita ma non pretendo per forza una relazione sentimentale, semplicemente un compagno/a.
Non sono una mummia, ho interesse per alcune cose, ma cerco buona compagnia composte da empatia mentale e interessi in comuni, e nonostante sia stato circondato da esempi positivi in tal senso, capisco che è comunque una botta di culo esagerata. Dal cielo non cade niente. Paura per il futuro ne avevo, ora non più: mi interessa l'attimo e non ce la faccio più con questi ritmi. Non riesco nemmeno più a distrarmi guardando anime o film, sono completamente bloccato da questi pensieri. Come se avessi una cosa urgente da sistemare ma che non ha forma concreta.
Oggi vorrei fare questo discorso con la Psicologa, ma giustamente potrei sentirmi dire: "E allora cosa vuoi da me?" In effetti, la cosa è particolare. Io ho iniziato terapia di mia volontà, ma non so cosa mi aspettavo, ho avuto una ricaduta (anche depressiva, nonostante i farmaci) e non mi va di buttarmi in mezzo della gente a caso a fare Tai Chi solo perché c'è la minima possibilità di incontrare qualcuno con cui potrei avere una conoscenza "scarna", giusto per dire: "oh.. almeno in questo momento non sono in completa solitudine".
Sto pensando al volontariato, ma il fatto che sia una Chiesa mi da fastidio e da esperienze altrui ho capito che finché non ti mostri un po' sicuro di te, ovunque vai nessuno viene ad attaccare bottone e cercare di esserti amico.
Questo era più un thread di sfogo, consigli da dare non ce ne sono...
Al massimo ditemi come posso farmi una settimana di vacanza ricoverato
