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Vecchio 20-03-2008, 18:02   #1
Principiante
L'avatar di kristel
 

..è vero! Per lo più siete ragazzoni/e grandi e vaccinati, che,
anche se soli, siete in grado di decidere se e quando prendere la macchina per farvi un giro, fare la spesa (se nessuno la fa per voi)
accendere la televisione, andare dal medico ecc

Immaginate per una attimo di non essere abbastanza grandi per pensare a tutto questo da soli, ma che ci sia qualcuno
(che in genere prende il nome di mamma) da cui dipendere anche solo per pulirvi il "di dietro" o farvi la doccia.

Pensate che questo qualcuno (sempre mamma) si debba occupare della vostra scuola (parlare con gli insegnanti), del dopo scuola (magari volete fare pure sport), di portarvi ogni tanto a qualche festa di compleanno......................

e chi ha più fantasia dei bambini nel crearsi dei momenti di socializzazione? Da uno diventano due poi tre e quattro in un nanosecondo!

La mamma che vi sostiene, però, ha solo un piccolo neo: è sociofobica :?
Cioè non vi sostiene.
Ha bisogno di essere sostenuta. Non vi fa nascondere dietro la gonnella quando avete vergogna o paura (i bimbi lo fanno spesso).

:roll: Non credo di volere un consiglio perchè la soluzione è tanto ovvia quanto difficile ma solo uno spunto su cui riflettere ................. :roll: ..e farmi riflettere

Baci a tutti
Vecchio 20-03-2008, 21:00   #2
Esperto
L'avatar di Scarlet
 

Hai perfettamente ragione......sai????
Anche io sono mamma e più che seriamente sociofobica (anche se non ho un amico neanche a pagarlo e mi sento in imbarazzo tremendo a relazionarmi col mondo) sono in cura per depressione e ansia (con panico) da quando è nata mia figlia.....
Capisco...capisco tutto perfettamente....
la scuola, il catechismo, le amicizie, gli sport di mia figlia e tutto quel contorno che una mamma normale apprezza e gradisce per me sono solo fonte di angoscia ed ansia....
senza contare i salti mortali che faccio per mostrarmi sempre forte e non farmi mai sorprendere dalla mia bimba mentre piango o urlo....
Lo so....chi deve dare sostegno incondizionato a teneri esserini che dipendono anche per ciò che riguarda il formarsi del carattere da te deve essere forte...e in questo caso fare la mamma è doppiamente faticoso....

Ti abbraccio fortissimo....
Io non so che consigli darti perchè non ho la bacchetta magica...io mi sono aiutata con psicofarmaci e psicoterapia....
Ma è lunga...

Bacioni
Vecchio 21-03-2008, 23:07   #3
Principiante
L'avatar di kristel
 

Credevo di essere sola..anche qui..

Forse abbiamo una spinta in più e non proprio un problema in più :wink:
Io non ne ho ancora parlato con nessuno ops:
sono ancora nella fase in cui mi sento una pazza visionaria..la prima volta l'ho fatto qui..ma ancora non mi sento amio agio e faccio ancora fatica ad espormi che, detto nel contesto in cui siamo, fa ridere..

Sento, però,che la situazione non migliora, anzi, viste le pressioni del contesto in cui vivo, peggiorano giorno dopo giorno.
devo far qualcosa e parlare del problema forse è l'inizio , si inizia da qui vero?

Ogni tanto potremo scambiarci........ ansie e ....depressioni :lol:

Un abbraccione [/quote]
Vecchio 22-03-2008, 16:52   #4
Esperto
 

Combattete le vostre paure, fatelo per i vostri figli. I bambini sentono tutto, anche se quando piangete vi nascondete, loro assorbono le vostre paure. Mio padre è più o meno sociofobico e/o incapace di comunicare con le persone (ancora devo capirlo)...e i risultati si vedono su di me.
Vecchio 22-03-2008, 17:35   #5
Principiante
L'avatar di kristel
 

Quote:
Originariamente inviata da bardamu
Combattete le vostre paure, fatelo per i vostri figli. I bambini sentono tutto, anche se quando piangete vi nascondete, loro assorbono le vostre paure. Mio padre è più o meno sociofobico e/o incapace di comunicare con le persone (ancora devo capirlo)...e i risultati si vedono su di me.
...credi che la tua situazione (non ti conosco ma se sei qui!..) ne sia il risultato?

Io non piango spesso e quando sono tra le mie quattro mura con i miei strettissimi familiari va quasi tutto bene. Il problema nasce quando metto il naso fuori casa, la spesa, la scuola, la posta, e recentemente anche la pallacanestro! :? Ho il terrore di incontrare qualcuno, rimando sempre tutto a domani e spesso mi accorgo di mancare con mio figlio negandogli qualche esperienza importante.
A maggio la scuola ha organizzato la gita con bimbi e genitori: :?
Sarà uno spasso! :lol:

Per quel che mi riguarda devo ancora fare il grande passo:devo parlarne con qualcuno: mia madre quando io ero piccola ha avuto un problema analogo ed ho letto che l'ereditarietà è un fattore importante.
Vecchio 22-03-2008, 17:49   #6
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da kristel
...credi che la tua situazione (non ti conosco ma se sei qui!..) ne sia il risultato?
Assolutamente. Mio padre ha avuto un ruolo da protagonista nei miei disagi sociali. Lui è comunque una persona di una incomunicabilità assoluta e non mi ha mai insegnato a comunicare con la gente, anzi, crescendo ho acquisito il suo stesso atteggiamento, pensando che fosse il modo normale di avere a che fare con gli altri. Mi ci sono voluti anni per scrollarmi di dosso questo peso. Tutto questo al di là del bene che mi vuole (e che si tiene tutto dentro, perchè non sa comunicarlo). Il fatto di perdere mia madre da adolescente ha fatto sì che la sua figura influisse ancora di più.

Quote:
Io non piango spesso e quando sono tra le mie quattro mura con i miei strettissimi familiari va quasi tutto bene. Il problema nasce quando metto il naso fuori casa, la spesa, la scuola, la posta, e recentemente anche la pallacanestro! :? Ho il terrore di incontrare qualcuno, rimando sempre tutto a domani e spesso mi accorgo di mancare con mio figlio negandogli qualche esperienza importante.
A maggio la scuola ha organizzato la gita con bimbi e genitori: :?
Sarà uno spasso! :lol:

Per quel che mi riguarda devo ancora fare il grande passo:devo parlarne con qualcuno: mia madre quando io ero piccola ha avuto un problema analogo ed ho letto che l'ereditarietà è un fattore importante.
Più che altro i bambini osservano molto i genitori, anche nel rapporto che questi hanno con l'altra gente. Tu per tuo figlio sei l'esempio di come affrontare il mondo...se ne hai paura, anche tuo figlio, se predisposto caratterialmente, probabilmente l'avrà.
Vecchio 22-03-2008, 19:59   #7
Principiante
L'avatar di serotonoradrenalino
 

io sono figlio di 2 sociofobici puro sangue originali 100%......in più mia madre è anche borderline e schizoide, con un pizzico di depressione distimica, ansia generalizzata e dosturbi osssessivi compulsivi, per completare il quadro perfetto anche paranoide con manie di persecuzione, in più mio padre è completamente dipendente da mia madre, è un bambinone sempre alla continua ricerca della sua protezione...morale della favola: non vedo l'ora di scappare e stare lontano da loro muah muah muah!!!!!!!!!!! sono sempre stato sociofobico più o meno pe tutta la vita con alti e bassi grazie alla loro educazione e il loro esempio che io ho appreso per imitazione ovviamente, perchè involontariamente il figlio cerca sempre di seguire il proprio modello di riferimento paterno e ha bisogno dell'affetto e della protezione della madre, se non li riceve automaticamente cresce insicuro
Vecchio 22-03-2008, 20:28   #8
Avanzato
L'avatar di genau
 

Io ricordo il pianto di mia madre quando da piccola mi tenteva tra le sue braccia. Ritengo mia madre una persona forte, forse a volte ingenua, mi segue nel mio percorso di psicoterapia, anche se a volte mi da fastidio come parla di me...
Vecchio 22-03-2008, 21:17   #9
Principiante
L'avatar di Scorpione82
 

X Kristel e Scarlet, ne avete parlato con vostro marito/compagno? Spesso aiuta esprimere le proprie paure e ansie.

X quanto mi riguarda mia madre ha sempre sofferto di ansia ed era ossessivo compulsiva, dico era, perchè è riuscita a superare questi problemi e lei vorrebbe che li superassi anche io, ma prima dei 50 anni come ha fatto lei.
Vecchio 22-03-2008, 21:18   #10
Esperto
L'avatar di Jessica2
 

mia madre quando sono nata io aveva 20 anni.. ed era timida e insicura.. aver avuto una figlia l'ha aiutata molto.. perchè ha dovuto per forza affrontare certe situazioni per me.. è diventata un donna forte sicura di se e chiaccherona.. i figli ti cambiano la vita
adesso lei ha 40 anni e io quasi 20
Vecchio 23-03-2008, 15:45   #11
Esperto
L'avatar di Lice
 

Quote:
Originariamente inviata da kristel
Quote:
Originariamente inviata da bardamu
Combattete le vostre paure, fatelo per i vostri figli. I bambini sentono tutto, anche se quando piangete vi nascondete, loro assorbono le vostre paure. Mio padre è più o meno sociofobico e/o incapace di comunicare con le persone (ancora devo capirlo)...e i risultati si vedono su di me.
...credi che la tua situazione (non ti conosco ma se sei qui!..) ne sia il risultato?
Quote:
Originariamente inviata da kristel
mia madre quando io ero piccola ha avuto un problema analogo ed ho letto che l'ereditarietà è un fattore importante.
Sono assolutamente convinta che l'ereditarietà abbia un ruolo dominante, insieme ai fattori ambientali in cui si cresce...

Mia madre aveva 4 fratelli...
Uno di loro è ricoverato in un'istituto psichiatrico.
Un'altro percepisce la pensione di invalidità mentale.
Un'altro ancora è morto alcolizzato.

L'ultimo fratello invece ha un lavoro di grandissima responsabilità.

A me è stato diagnosticato il disturbo evitante e benchè a loro siano state diagnosticate altre patologie psichiatriche (in cui però sono ravvisabili delle somiglianze con parecchi dei miei problemi) è palese che non sia casuale il fatto che, nel mio patrimonio genetico, era preponderante la possibilità di accusare questo tipo di problemi.

Mio padre non ha alcun genere di rapporto con me, se non di sostegno economico alla famiglia.
L'unica parola che gli rivolgo da anni in sostanza è un "ciao" quando ci incrociamo in casa.
Non conosce la mia data di nascita, non sa nulla della mia vita (scuole fatte, malattie avute, gusti personali...o qualsiasi altra cosa sia inclusa nella genitorialità), pur vivendo sotto lo stesso tetto da 29 anni...
Dato che lui e mia madre non si rivolgono la parola da anni e rimangono sposati solo per interessi economici, ogni mese devo andare a chiedergli i soldi per me e mia madre e devo firmare un block notes, in modo che lui possa dimostrare (non so a chi) di averci corrisposto una piccola somma di denaro (700 € per 3 persone, comprese spese telefoniche...).
Odio sempre quel giorno...mi sento come un'estranea...il fastidio che leggo nei suoi occhi a dovermi dare quella somma...pur essendo lui benestante e non negandosi mai ciò che desidera...
Invece a me, quando gli chiesi i soldi per pagare i ticket sanitari, rispose: "MA NON PUOI ANDARE IN UN'OSPEDALE DOVE SI PAGHI MENO?", ovviamente io mi curo col Servizio Sanitario Nazionale...
E poi aggiunse: "ADESSO STAI BENE MI PARE...".
Bene...io che per 3 anni ero rimasta chiusa in casa, come una bambola che mangia e che dorme, chiusa in una bolla dove la parola tempo aveva perso di significato...e nessuno...nè mia madre, nè mio padre si erano accorti di nulla...che una bambola ci sia o no è difficile notarlo...

Quote:
Originariamente inviata da kristel
Io non piango spesso e quando sono tra le mie quattro mura con i miei strettissimi familiari va quasi tutto bene.
Ne sono felice...
Ma ricordati sempre che i bambini sono come spugne.
Ho lavorato per un anno in un asilo nido.
Mi ricordo una bimba che aveva l'abitudine di graffiare le educatrici senza alcuna motivazione...
Poi mi fu spiegato che stava in una famiglia problematica e che quindi aveva imparato a "difendersi" in quel modo.
Ed aveva solo 2 anni...
I bimbi hanno una percezione acutissima di ciò che li circonda, spesso commettiamo l'errore di guardarli dall'alto in basso e non pensando a loro come persone che stanno costruendo, un mattoncino alla volta, la loro identità e personalità...
Quindi in casa, cerca sempre di continuare, come stai già facendo, a non fargli percepire i tuoi disagi... i bimbi vedono le lacrime anche se queste non scorrono...

Quote:
Originariamente inviata da kristel
Il problema nasce quando metto il naso fuori casa, la spesa, la scuola, la posta, e recentemente anche la pallacanestro! :? Ho il terrore di incontrare qualcuno, rimando sempre tutto a domani e spesso mi accorgo di mancare con mio figlio negandogli qualche esperienza importante.
A maggio la scuola ha organizzato la gita con bimbi e genitori: :?
Sarà uno spasso! :lol:
Quote:
Originariamente inviata da kristel
Per quel che mi riguarda devo ancora fare il grande passo:devo parlarne con qualcuno
Io ti consiglio vivamente di parlare con qualcuno e non attardare il grande passo.
Sei una brava mamma perchè hai la consapevolezza del fatto che le tue fobie stanno andando ad influenzare la vita di tuo figlio e desideri che ciò non avvenga.
Come sempre la CONSAPEVOLEZZA è il primo passo per il cambiamento.
Non so se quando hai scritto di parlarne con qualcuno intendevi con uno specialista o più in generale...
Io consiglio sempre di chiedere, senza timori, l'aiuto di uno psicoterapeuta o di uno pasichiatra, se lo specialista è bravo, può aiutarti ad avere un punto di vista obbiettivo, distaccato e tecnico sulle cose, a cui da sola difficilmente giungeresti e permetterti di fare riflessioni su aspetti che non avevi ancora considerato.

Lascio per ultimo il racconto di com'è la relazione con mia mamma, poichè anche tu lo sei...
NON PER SPAVENTARTI...ma solo per spronarti e farti acquisire ancor maggiore consapevolezza di ciò che può provocare una relazione impostata in modo sbagliato e di conseguenza, forse, a farti venire ancora più voglia di parlare delle tue paure con qualcuno, per gettarle alle spalle definitivamente...

Mia madre è polacca, era una ballerina classica.
Venne in tournée in Italia e conobbe ad una festa mio padre.
Si sposarono un anno dopo, senza quasi mai vedersi...
Forse mia madre era infatuata di lui, ma sopratutto era stanca di condividere un piccolo appartamento con la sua famiglia (altre 6 persone) e di vivere in miseria...e dato che mio padre era benestante anche quell'aspetto ha pesato sulla sua scelta...
Venne in Italia che non sapeva dire una singola parola nel nostro patrio idioma.
Fino a 6 anni fa non aveva alcuna amicizia.
Il risultato di ciò, fu riversare su di me in modo morboso le sue attenzioni...
Non avevo la facoltà di decidere su alcun aspetto della mia vita, che fosse la marca di dentifricio da usare, i vestiti da mettere, le scarpe da scegliere...
Controllava la mia posta ovviamente...
Ha sempre avuto un'atteggiamento molto aggressivo nei miei confronti...
Durante il periodo delle scuole medie mi ruppe un dito.
Non ha mai accettato (come mio padre) il fatto che io abbia un disturbo psichiatrico...
Mi ha portato un'unica volta da uno psicologo, dopo il mio tentativo di suicidio...perchè non volevo più tornare a frequentare la scuola...
Quando lo psicologo le ha detto che non doveva forzarmi a tornare a scuola se non me la sentivo e gli ha pagato le 100.000 lire, è finita la mia cura psicologica...
Negli ultimi 6 anni ha cominciato a stringere delle amicizie grazie ad una sua cugina polacca residente in Italia...
Ha cominciato ad uscire sempre più spesso...io sempre meno, fin quando non mi sono chiusa in casa.
Da circa un anno e mezzo è iniziato il mio risveglio, che ha più o meno coinciso con l'iniziare la frequentazione delle sale da ballo da parte di mia madre.
Ormai esce minimo 3 volte la settimana...io sono contenta per lei, con mio padre (violento, volgare, gretto, ignorante, aggressivo, avido e un'infinità di altre cose sgradevoli...) ha passato l'inferno...
Vorrei solo che la smettesse di prendermi per il culo perchè io non mi diverto tanto quanto lei e perchè non ho un fidanzato...
Sopratutto dato che oltre al disturbo evitante ho anche un disturbo dell'alimentazione...vorrei che quando è sobria e sopratutto ubriaca (cosa usuale da 1 anno a questa parte) la smettesse di tormentarmi dicendomi che fisicamente non le piaccio...io sono una ragazza normale, ma lei come ex-ballerina ha degli standard estetici folli...ed ogni sacrosanta volta che incontra per starda qualcuno con un difetto fisico me lo fa notare...ed evito di riportare i commenti che fa...

SONO A DIR POCO STREMATA...

Ciao kristel, ti auguro di stare meglio il prima possibile, auguri anche a tuo figlio.
Vecchio 24-03-2008, 14:06   #12
Principiante
L'avatar di kristel
 

Ciao
I vostri interventi mi hanno lasciato senza parole. Non che io sia una gran chiacchierona ma la tristezza che trapela mi è rimasta dentro.

Sono consapevole che rispetto ad altri il destino mi ha riservato un’adolescenza normale: tutto è cambiato da poco.
Ho frequentato discoteche, comitive di amici, ho fatto 1000 lavori, ho fatto persino la rappresentante (che se ci penso ora mi sembra un’altra persona), ho fatto cazzate e colpi di testa, mi sono innamorata e sposata in1 anno perché IO volevo ed imposto la mia volontà a tutti.
Rispetto a molti mi sento fortunata.
Spesso però penso che se non avessi più mio marito la mia famiglia che fine farebbe? Non sono in grado di fare nulla da sola! Non sono in grado di far crescere mio figlio fuori dalla mia casa!

Come vi ho detto anche mia madre aveva problemi del genere e per molto tempo (con “l’appoggio” di un marito padrone, insensibile,freddo,venale ignorante,talvolta cattivo e per lo più egoista da far paura) non ha avuto nessuna amicizia e nessun appoggio perché non aveva familiari che potessero aiutarla.

Quote:
Originariamente inviata da genau
Io ricordo il pianto di mia madre quando da piccola mi tenteva tra le sue braccia. Ritengo mia madre una persona forte, forse a volte ingenua, mi segue nel mio percorso di psicoterapia, anche se a volte mi da fastidio come parla di me...
Anche io ho dei ricordi nitidi dei peggiori momenti di mia madre in cui sola in piena notte in preda a crisi di panico mi svegliava e mi chiedeva di giocare con lei a carte (avevo 8 forse 9 anni).
A distanza di molti anni (ora ne ho32) e dopo un lungo e doloroso percorso, ho visto mia madre cambiare la sua vita come chiunque di noi,forse,sognerebbe: si è separata da mio padre (che ignorante com’è si chiede ancora che cosa le ha fatto). Ora vive una seconda giovinezza, quella della quale si è privata da ragazza. Da un lato son contenta ma dall’altro mi rode: qualche bel genio con il dono dell’ironia se ne esce con una bella frase come “ma chi è la mamma e chi la figlia?”

Ora mi domando come è possibile che proprio noi che soffriamo per questi problemi siamo molto meno sensibili di altri nell’aiutare quelli come noi?Mi spiego: lei è una mamma molto presente fisicamente, ma non si accorge, adesso che è guarita, che sua figlia si trascina la vita un giorno dopo l’altro? Proprio lei che ci è passata dovrebbe riconoscere il problema

Sono in casa da due anni e con tutte le difficoltà finanziarie che affrontiamo siamo tagliati fuori dalla vita “mondana”;l’unico lavoro che trova una come me, con un figlio e la mia giovane età è un bel contratto a progetto in un call center a 400€ lordi al mese che tra l’altro non sono più in grado di fare!
..negli ultimi anni la situazione va peggiorando e volendo capire (non tanto per me, quanto per lui e per mio marito) ho cominciato a fare delle ricerche su internet ed ho in pochi secondi dato un nome al problema. Il passo successivo lo vedo ancora lontano, purtroppo.
Quote:
Originariamente inviata da Scorpione82
X Kristel e Scarlet, ne avete parlato con vostro marito/compagno? Spesso aiuta esprimere le proprie paure e ansie....
Mio marito è una persona fantastica, un uomo come pochi, fedele, innamorato, affettuoso con me ottimo padre ma è un uomo tutto di un pezzo,concreto, con i piedi per terra: per lui le cose o sono bianche o sono nere. Non so se mi spiego..è difficile per me fargli capire quel che sento. Lui mi direbbe “ma che ti frega, vai fuori e spacca il culo al mondo che si vive una volta sola!!”
Si può dargli torto?
Per il resto ammetto che (sentendo mamma lontana 1000 miglia da me) non so come muovermi e l’apatia la fa da padrona!!

Mio figlio è un bimbo molto sensibile e lo si nota continuamente. Gia mi spaventa l’idea che possa avere problemi del genere, ma quello che mi terrorizza è l’idea che io non riesca a stargli accanto. Al momento giusto se necessario riuscirò ad aiutarlo? Mia madre o le vostre madri si saranno fatte le stessa domande anni fa? Lo stesso vi guardano e non vi vedono?!E se una madre non riesce ad aiutare un figlio chi può?????

Solo di una cosa sono consapevole e sicura: amo la mia famiglia più di qualsiasi cosa al mondo. Devo proteggere mio figlio dai mali del mondo (come in genere ogni genitore) e,se necessario, anche dalle mie fobie.
Quote:
Originariamente inviata da Lice
...SONO A DIR POCO STREMATA...
X Lice: il racconto della tua vita è triste, ma la conclusione sicuramente non è questa! Hai ancora un briciolo di forza per trascinarti fuori, lo si capisce da quel che dici e come lo dici. Tua madre non accetta la tua malattia solo perché non accetta la sua e tu per lei sei come il rivedere la sua vita (credo si senta molto in colpa). Poi le reazioni possono essere diverse da persona a persona Credo sia come mia madre che fa finta di non vedere me!
Chi mi fa più pena è tuo padre che non ha nessuna possibilità di guarire!

Un grande abbraccio a tutti e grazie
Vecchio 24-03-2008, 16:36   #13
Esperto
L'avatar di vetro
 

Quote:
Mio padre non ha alcun genere di rapporto con me, se non di sostegno economico alla famiglia.
L'unica parola che gli rivolgo da anni in sostanza è un "ciao" quando ci incrociamo in casa.
Non conosce la mia data di nascita, non sa nulla della mia vita (scuole fatte, malattie avute, gusti personali...o qualsiasi altra cosa sia inclusa nella genitorialità), pur vivendo sotto lo stesso tetto da 29 anni...
Dato che lui e mia madre non si rivolgono la parola da anni e rimangono sposati solo per interessi economici, ogni mese devo andare a chiedergli i soldi per me e mia madre e devo firmare un block notes, in modo che lui possa dimostrare (non so a chi) di averci corrisposto una piccola somma di denaro (700 € per 3 persone, comprese spese telefoniche...).
Odio sempre quel giorno...mi sento come un'estranea...il fastidio che leggo nei suoi occhi a dovermi dare quella somma...pur essendo lui benestante e non negandosi mai ciò che desidera...
Invece a me, quando gli chiesi i soldi per pagare i ticket sanitari, rispose: "MA NON PUOI ANDARE IN UN'OSPEDALE DOVE SI PAGHI MENO?", ovviamente io mi curo col Servizio Sanitario Nazionale...
Ma non vive in casa tua tuo padre?
Vecchio 24-03-2008, 16:59   #14
Esperto
L'avatar di Lice
 

Quote:
Originariamente inviata da vetro
Quote:
Mio padre non ha alcun genere di rapporto con me, se non di sostegno economico alla famiglia.
L'unica parola che gli rivolgo da anni in sostanza è un "ciao" quando ci incrociamo in casa.
Non conosce la mia data di nascita, non sa nulla della mia vita (scuole fatte, malattie avute, gusti personali...o qualsiasi altra cosa sia inclusa nella genitorialità), pur vivendo sotto lo stesso tetto da 29 anni...
Dato che lui e mia madre non si rivolgono la parola da anni e rimangono sposati solo per interessi economici, ogni mese devo andare a chiedergli i soldi per me e mia madre e devo firmare un block notes, in modo che lui possa dimostrare (non so a chi) di averci corrisposto una piccola somma di denaro (700 € per 3 persone, comprese spese telefoniche...).
Odio sempre quel giorno...mi sento come un'estranea...il fastidio che leggo nei suoi occhi a dovermi dare quella somma...pur essendo lui benestante e non negandosi mai ciò che desidera...
Invece a me, quando gli chiesi i soldi per pagare i ticket sanitari, rispose: "MA NON PUOI ANDARE IN UN'OSPEDALE DOVE SI PAGHI MENO?", ovviamente io mi curo col Servizio Sanitario Nazionale...
Ma non vive in casa tua tuo padre?
In che senso scusa?
L'ho scritto che viviamo sotto lo stesso tetto da 29 anni...la casa è di sua proprietà se è questo che intendevi.
Vecchio 24-03-2008, 17:11   #15
Esperto
L'avatar di vetro
 

Quote:
ogni mese devo andare a chiedergli i soldi per me e mia madre
scusa non avevo capito questo passaggio,il fatto che dovevi andare da lui.
Vecchio 24-03-2008, 21:17   #16
Esperto
L'avatar di Scarlet
 

Quote:
Originariamente inviata da Scorpione82
X Kristel e Scarlet, ne avete parlato con vostro marito/compagno? Spesso aiuta esprimere le proprie paure e ansie.

X quanto mi riguarda mia madre ha sempre sofferto di ansia ed era ossessivo compulsiva, dico era, perchè è riuscita a superare questi problemi e lei vorrebbe che li superassi anche io, ma prima dei 50 anni come ha fatto lei.
Mio marito sa di tutti i miei problemi psicologici anche se ovviamente non può comprenderli e mi ha dato molto aiuto pur se non entrando nel merito della mia psicoterapia.
Sa che io faccio quel che posso e per passi che possono indurmi in crisi mi chiede se me la sento prima di lanciarsi.

Molto del mio atteggiamento deriva dal mio rapporto con mia madre e dalla mia infanzia e mio marito sa che non è stata un'esperienza positiva per me.



X Bardamu: sono consapevole del fatto che le nostre ansie vengono assorbite dai figli (anche io ho risentito del comportamento di mia madre a mia volta) e proprio per questo il mio unico pensiero è il benessere di mia figlia e proprio per lei combatto.


X Kristel:
sono contenta di aver trovato un'altra mamma in questo forum
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