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Originariamente inviata da kristel
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Originariamente inviata da bardamu
Combattete le vostre paure, fatelo per i vostri figli. I bambini sentono tutto, anche se quando piangete vi nascondete, loro assorbono le vostre paure. Mio padre è più o meno sociofobico e/o incapace di comunicare con le persone (ancora devo capirlo)...e i risultati si vedono su di me.
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...credi che la tua situazione (non ti conosco ma se sei qui!..) ne sia il risultato?
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Originariamente inviata da kristel
mia madre quando io ero piccola ha avuto un problema analogo ed ho letto che l'ereditarietà è un fattore importante.
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Sono assolutamente convinta che l'ereditarietà abbia un ruolo dominante, insieme ai fattori ambientali in cui si cresce...
Mia madre aveva 4 fratelli...
Uno di loro è ricoverato in un'istituto psichiatrico.
Un'altro percepisce la pensione di invalidità mentale.
Un'altro ancora è morto alcolizzato.
L'ultimo fratello invece ha un lavoro di grandissima responsabilità.
A me è stato diagnosticato il disturbo evitante e benchè a loro siano state diagnosticate altre patologie psichiatriche (in cui però sono ravvisabili delle somiglianze con parecchi dei miei problemi) è palese che non sia casuale il fatto che, nel mio patrimonio genetico, era preponderante la possibilità di accusare questo tipo di problemi.
Mio padre non ha alcun genere di rapporto con me, se non di sostegno economico alla famiglia.
L'unica parola che gli rivolgo da anni in sostanza è un "ciao" quando ci incrociamo in casa.
Non conosce la mia data di nascita, non sa nulla della mia vita (scuole fatte, malattie avute, gusti personali...o qualsiasi altra cosa sia inclusa nella genitorialità), pur vivendo sotto lo stesso tetto da 29 anni...
Dato che lui e mia madre non si rivolgono la parola da anni e rimangono sposati solo per interessi economici, ogni mese devo andare a chiedergli i soldi per me e mia madre e devo firmare un block notes, in modo che lui possa dimostrare (non so a chi) di averci corrisposto una piccola somma di denaro (700 € per 3 persone, comprese spese telefoniche...).
Odio sempre quel giorno...mi sento come un'estranea...il fastidio che leggo nei suoi occhi a dovermi dare quella somma...pur essendo lui benestante e non negandosi mai ciò che desidera...
Invece a me, quando gli chiesi i soldi per pagare i ticket sanitari, rispose: "MA NON PUOI ANDARE IN UN'OSPEDALE DOVE SI PAGHI MENO?", ovviamente io mi curo col Servizio Sanitario Nazionale...
E poi aggiunse: "ADESSO STAI BENE MI PARE...".
Bene...io che per 3 anni ero rimasta chiusa in casa, come una bambola che mangia e che dorme, chiusa in una bolla dove la parola tempo aveva perso di significato...e nessuno...nè mia madre, nè mio padre si erano accorti di nulla...che una bambola ci sia o no è difficile notarlo...
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Originariamente inviata da kristel
Io non piango spesso e quando sono tra le mie quattro mura con i miei strettissimi familiari va quasi tutto bene.
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Ne sono felice...
Ma ricordati sempre che i bambini sono come spugne.
Ho lavorato per un anno in un asilo nido.
Mi ricordo una bimba che aveva l'abitudine di graffiare le educatrici senza alcuna motivazione...
Poi mi fu spiegato che stava in una famiglia problematica e che quindi aveva imparato a "difendersi" in quel modo.
Ed aveva solo 2 anni...
I bimbi hanno una percezione acutissima di ciò che li circonda, spesso commettiamo l'errore di guardarli dall'alto in basso e non pensando a loro come persone che stanno costruendo, un mattoncino alla volta, la loro identità e personalità...
Quindi in casa, cerca sempre di continuare, come stai già facendo, a non fargli percepire i tuoi disagi... i bimbi vedono le lacrime anche se queste non scorrono...
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Originariamente inviata da kristel
Il problema nasce quando metto il naso fuori casa, la spesa, la scuola, la posta, e recentemente anche la pallacanestro! :? Ho il terrore di incontrare qualcuno, rimando sempre tutto a domani e spesso mi accorgo di mancare con mio figlio negandogli qualche esperienza importante.
A maggio la scuola ha organizzato la gita con bimbi e genitori: :?
Sarà uno spasso! :lol:
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Originariamente inviata da kristel
Per quel che mi riguarda devo ancora fare il grande passo:devo parlarne con qualcuno
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Io ti consiglio vivamente di parlare con qualcuno e non attardare il grande passo.
Sei una brava mamma perchè hai la consapevolezza del fatto che le tue fobie stanno andando ad influenzare la vita di tuo figlio e desideri che ciò non avvenga.
Come sempre la
CONSAPEVOLEZZA è il primo passo per il cambiamento.
Non so se quando hai scritto di parlarne con qualcuno intendevi con uno specialista o più in generale...
Io consiglio sempre di chiedere, senza timori, l'aiuto di uno psicoterapeuta o di uno pasichiatra, se lo specialista è bravo, può aiutarti ad avere un punto di vista obbiettivo, distaccato e tecnico sulle cose, a cui da sola difficilmente giungeresti e permetterti di fare riflessioni su aspetti che non avevi ancora considerato.
Lascio per ultimo il racconto di com'è la relazione con mia mamma, poichè anche tu lo sei...
NON PER SPAVENTARTI...ma solo per spronarti e farti acquisire ancor maggiore consapevolezza di ciò che può provocare una relazione impostata in modo sbagliato e di conseguenza, forse, a farti venire ancora più voglia di parlare delle tue paure con qualcuno, per gettarle alle spalle definitivamente...
Mia madre è polacca, era una ballerina classica.
Venne in tournée in Italia e conobbe ad una festa mio padre.
Si sposarono un anno dopo, senza quasi mai vedersi...
Forse mia madre era infatuata di lui, ma sopratutto era stanca di condividere un piccolo appartamento con la sua famiglia (altre 6 persone) e di vivere in miseria...e dato che mio padre era benestante anche quell'aspetto ha pesato sulla sua scelta...
Venne in Italia che non sapeva dire una singola parola nel nostro patrio idioma.
Fino a 6 anni fa non aveva alcuna amicizia.
Il risultato di ciò, fu riversare su di me in modo morboso le sue attenzioni...
Non avevo la facoltà di decidere su alcun aspetto della mia vita, che fosse la marca di dentifricio da usare, i vestiti da mettere, le scarpe da scegliere...
Controllava la mia posta ovviamente...
Ha sempre avuto un'atteggiamento molto aggressivo nei miei confronti...
Durante il periodo delle scuole medie mi ruppe un dito.
Non ha mai accettato (come mio padre) il fatto che io abbia un disturbo psichiatrico...
Mi ha portato un'unica volta da uno psicologo, dopo il mio tentativo di suicidio...perchè non volevo più tornare a frequentare la scuola...
Quando lo psicologo le ha detto che non doveva forzarmi a tornare a scuola se non me la sentivo e gli ha pagato le 100.000 lire, è finita la mia cura psicologica...
Negli ultimi 6 anni ha cominciato a stringere delle amicizie grazie ad una sua cugina polacca residente in Italia...
Ha cominciato ad uscire sempre più spesso...io sempre meno, fin quando non mi sono chiusa in casa.
Da circa un anno e mezzo è iniziato il mio risveglio, che ha più o meno coinciso con l'iniziare la frequentazione delle sale da ballo da parte di mia madre.
Ormai esce minimo 3 volte la settimana...io sono contenta per lei, con mio padre (violento, volgare, gretto, ignorante, aggressivo, avido e un'infinità di altre cose sgradevoli...) ha passato l'inferno...
Vorrei solo che la smettesse di prendermi per il culo perchè io non mi diverto tanto quanto lei e perchè non ho un fidanzato...
Sopratutto dato che oltre al disturbo evitante ho anche un disturbo dell'alimentazione...vorrei che quando è sobria e sopratutto ubriaca (cosa usuale da 1 anno a questa parte) la smettesse di tormentarmi dicendomi che fisicamente non le piaccio...io sono una ragazza normale, ma lei come ex-ballerina ha degli standard estetici folli...ed ogni sacrosanta volta che incontra per starda qualcuno con un difetto fisico me lo fa notare...ed evito di riportare i commenti che fa...
SONO A DIR POCO STREMATA...
Ciao kristel, ti auguro di stare meglio il prima possibile, auguri anche a tuo figlio.