grazie davvero a tutti, siete molto gentili

per evitare di intasarvi di quote (anche perché le probabilità che io non faccia pastrocchi telematici è alquanto bassa), scriverò direttamente i rispettivi nomi in un unico post.
Marcofobik: doccia fatta, ma ennesima notte-calvario. domani proverò a riporre il flagello nel cassetto e a riesumare la forza di uscire di casa (e anche su questo le probabilità non è che aumentino di molto). Dopo la tua citazione in firma perfettamente in mood di stagione non ti scremerei a prescindere.
Autodidatta: si cerca un modo. mettere al primo posto se stessi dovrebbe essere la prima pietra miliare per chiunque (a riuscirci davvero), anche per quantomeno sperare di instaurare scambi non vischiosi e distruttivi con gli altri. e, sì, è un dovere verso se stessi proteggere l'amor proprio appena scatta l'allarme (io ovviamente agisco sempre a scoppio ritardato, ma anche grazie a un senso di dignità profondamente ottocentesco, alla fine lo faccio a qualunque costo). penso che solo quando si toglie al prossimo il potere di farci del male si possa davvero uscire fuori di sé e occuparsi e aprirsi ad altri pianeti estranei. ok, fine del pippone barboso.
Wallis: ma infatti, fosse per me non ci penserei più, non sono una che rimugina sempre sulla sua storia, ho cominciato dall'asilo a sviscerarne l'humus, è da quel dì che mi sono rotta, è anche infantilmente inutile. Tutte le volte che ho regalato agi e vacanze ai cosiddetti esperti, sono sempre arrivata a un punto in cui: "sì, d'accordo, questo lo so da sempre, ho capito, non è che non mi voleva è che non poteva vedermi, non dipendeva da me, bla bla. Ma io ora in questo casino di 30 anni senza la benché minima capacità COGNITIVA di credere nelle sensazioni di accettazione-stima-amore ecc. ci sono dentro, che cavolo faccio? Capire non mi destruttura una mente per altro molto forte e avida di congetture sinaptiche. già so, allora? mi dica lei. " SILENZIO. "va bene, addio."
ci si può non pensare, ma ne vieni continuamente agito. non parli della tua storia, è lei che parla te. fin quando non riesci a sbloccarti dal pantano. io per ora sono rannicchiata su un atollo in mezzo a un oceano di sabbie mobili. vabeh.
Alien boy: esagerato, grazie, ma capirai

sapersi esprimere e non poter fare a meno di toccare le parole è anche una condanna, credimi
Caratteriale: "energia fluente" credo che sia quanto di più psichedelicamente sorprendente qualcuno mi abbia mai attribuito, io che appunto mi sento da sempre un ristagno di dolore stanco senza sbocchi; anche se fosse solo una scintilla impressionistica cortocircuìta dal caso, è bello che tu abbia intravisto un movimento di fiume piuttosto che il mio canonico stomaco di lago, ti ringrazio.
Sì, lo conosco, ma non sono mai stata ascritta ad alcun disturbo del genere. Anche questo stare così male e non trovare un posto di riconoscibilità neanche tra le tante bandierine di disturbi mi ha fatto sentire per un sacco di anni ancora più sbagliata e senza alcuna possibilità di cambiamento. in biologia si dice che gli errori della natura sono i suoi tentativi di evoluzione. magre consolazioni, ma non mi ci torturo più, non su questo.
egocentrismo no, autereferenzialismo tanto. troppo. ma come ho scritto ad Autodidatta, riesce a uscire fuori da sé chi ha smesso di punirsi e, perdonandosi, ha imparato a segnare il confine tra sé e il resto del mondo, separati da una fascia ozonica di libertà e quiete. per me è ancora fantascienza.
edit: oddio, ma E' domani. probabilità sempre più striminzite.