Riguardo al fatto che uno potrebbe anche mentire sul convivere con la propria verginità: sono d'accordo, come lo si può fare con molte cose.
Tuttavia non credo che con questo amico, che conosco di 5-6 anni, vi sia davvero un tentativo di nasconderlo...
Nel senso, ci siamo confidati cose molto crude e personali, cose che non penso nemmeno scriverei qui.

Dirmi del suo disagio sulla verginità sarebbe proprio l'ultima delle cose, anche perché:
1 - Non gli chiesi io se fossi vergine, fu lui a dirmelo, uscì il discorso mentre parlavamo di sessualità in generale, se non ricordo male;
2 - non l'ho mai giudicato per questo (anzi).
Però chiaramente non pretendo di essere nella testa altrui, è chiaro che arrivi a dire le cose agli altri fino a un certo punto, per quanto ti confidi, ci sono parti così profonde che non diresti nemmeno alla persona più intima.
Anche se ne dubito, al massimo più che della verginità si tratterebbe di altro che potrebbe non dirmi.
Trovo comunque un assolutismo dire: "ah se x è felice anche se vergine (o per qualsiasi altra condizione) mente per forza, io ne so per certo"
Si ricade nello stesso errore di chi pensa che chi si mostra soddisfatto nonostante vergine, sia automaticamente felice e non si ponga alcun problema (in sostanza la stessa cosa ma all'inverso).
Ognuno è chiaro che reagisce in maniera diversa a certe cose e non potremo mai sapere se quella persona al 100% sta bene o no con tale condizione.
Ritornando comunque alla domanda originale: si può convivere con ciò? Per me sì, vi è sempre una scelta di reazione negli eventi (per quanto siano più o meno dettati dal nostro volere) a mio parere.
Chiaro che non posso comprendere davvero cosa significhi...
Penso però sicuramente, che soprattutto per un uomo (per una donna in genere molto meno, anzi forse spesso è un "plus), essere vergine porta molti svantaggi, si dice che è ok mostrarsi vulnerabili (quando spesso poi appena ci provi, ti viene detto di essere "uomo").
L'ho visto molte volte, pur non avendolo vissuto sulla mia pelle (per fortuna).
E con il gentil sesso, il solo sapere che sei vergine può portare a percepirti in un certo modo anche inconsciamente, non è una colpa chiaramente loro, è un meccanismo automatico che ognuno di noi fa ogni giorno, il quale penso, molte poche persone, sono in grado di non avere dentro di sé: serve una consapevolezza e un costante mettere in dubbio se stessi molto forte, poche persone fanno davvero questo sforzo.
Io nel mio piccolo ci provo, anche se non sempre ci riesco.
Premesso questo penso stia nell'accettazione di tale meccanismi sociali, ma al contempo anche non alimentarli, vuoi sensibilizzando su tale condizione e fare luce sulla questione e al contempo non lasciandoti influenzare da ciò, al di là di come verrai giudicato: penso anche che la sofferenza in sé per sé, di condizione x possa alimentare il fatto che venga giudicata dagli altri, in un certo senso.
Io sento di esserci riuscito per quello che riguarda la solitudine, per fare un esempio: non sento le persone attorno a me come qualcosa di indispensabile, anche se domani perdessi tutti e fossi isolato in una casetta in mezzo al nulla, vivrei comunque bene anche senza nessuno, non vedo il piacere di vivere legato agli altri e al contempo, apprezzo comunque la loro compagnia.
Sia che io sia solo.
Sia che sia in compagnia, vivrò comunque.
Lo stesso penso si possa applicare sull'essere vergine.
Questo è quel che penso, poi chiaro, ognuno è libero di fare come vuole.
Questo è il ragionamento che farei io.
Trovo comunque sia un argomento interessante e che può davvero creare difficoltà: come ogni problema, è giusto parlarne e ci si può confrontare, avere opinioni diverse ecc.