Dipende dalle giornate e dalle occasioni.
Con le persone che già conosco, amici o ex compagni di università, non ho problemi a parlare. Riesco anche a sembrare piuttosto amichevole con adulti che qualche anno fa erano miei professori.
Ma il più delle volte con gli sconosciuti faccio molta fatica a parlare.
Non riesco a chiacchierare con la commessa mentre sto pagando alla cassa o con le persone dalla fermata dell'autobus o nello studio del medico.
Se poi si parla di ragazzi della mia età, mi chiudo a riccio e per poco non subentra l'attacco di panico.
Quando esco con le mie amiche per andare a ballare, quelle rarissime volte, abbiamo deciso di andare in locale notoriamente frequentati dalla comunità LGBT+. In questo modo io e un'altra amica molto timida e introversa evitiamo approcci dai ragazzi, mentre le altre mie amiche che sono tutte fidanzate non si preoccupano di qualcuno che le si strusci addosso. E il fatto di aver bevuto il più delle volte aiuta a ignorare l'ansia di stare in mezzo a tante persone.
Non è che non voglio socializzare, è che per farlo ho bisogno di tempo, di calma e argomenti in comune.
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