Di tutto il mondo no di sicuro, è un contesto troppo ampio. La musica della Cina, Giappone, mondo arabo, centrasiatico eccetera è troppo lontana e troppo distante sotto tutti i punti di vista.
Se invece ci limitiamo alla civiltà europea, direi che nel periodo classico (dopo il barocco e prima del romanticismo, intendo) l'influenza italiana era fortissima. E' in quell'epoca se non sbaglio che si è consolidata l'usanza di scrivere le indicazioni dinamiche e di tempo in italiano, ed è rimasta ancora oggi. Non c'era corte europea che non volesse i migliori musicisti italiani. Se non ricordo male in uno dei manoscritti di Ludovico Van c'è proprio in italiano "fuga con qualche licenza" e gli esempi sono migliaia. Le opere si scrivevano sempre in italiano perché era considerata la sola lingua adatta alla musica; Così fan tutte, don Giovanni e Le nozze di Figaro di Mozart sono in italiano e possiamo goderci l'opera in originale potendo capire le parole. Il tedesco come lingua in musica, e in genere le lingue nazionali, si affermarono con fatica. Il predominio italiano era assoluto.
Ma saltando il barocco e andando indietro anche nel rinascimento ci si è andati molto vicini. I grandi musicisti fiamminghi venivano in Italia a studiare, mi pare che orlando di Lasso parlasse bene italiano, e credo che anche l'immenso Josquin Desprez passò un periodo dalle nostre parti. La sua Missa Ferraris è uno dei capolavori assoluti della musica e non credo sarebbe mai esistita senza l'innesto del rigore del contrappunto nordeuropeo con la cantabilità italiana.
Ecco, una sublimità così, la possiamo sentire e capire, cosa che a chi non parla italiano è in qualche misura preclusa, a meno di non essere perfettamente bilingui.
https://youtu.be/t2yrDWEoCpc