sato

da qualche anno oramai collaboro quando spesso quando sporadicamente, con delle realtà (meta)editoriali su internet, non lo faccio per lavoro, o per soldi, solo perché ogni tanto mi va di scrivere qualcosa, e siccome diversi amici conosciuti su internet, apprezzano quello che scrivo, me li pubblicano...

mi è stato chiesto di partecipare ad una riunione "fisicamente" a Bologna...

allora io rispondo che per motivi personali (che posso spiegare solo in privato) non posso venire

allora il mio amico mi contatta privatamente e mi chiede, lui pensava a dei problemi economici e voleva venirmi incontro, non immaginava che i miei problemi fossero di natura fobica...

allora gli spiego i miei problemi (limitatamente agli spostamenti, il resto dei miei casini no) ed è diventato freddino, ma non per male, o per disprezzo, semplicemente non sapeva cosa dirmi e cosa avrebbe potuto essermi d'aiuto... lo capisco

io chiedo a chi è solito viaggiare, ma come fa a non aver paura di andare in un luogo sconosciuto, senza punti di riferimento, non hanno paura di sbagliare strada? di addormentarsi sul treno, di non saper dove andare o chi cercare in caso di necessità?

barclay

Sì, ma soltanto quelli che sono sociofobici/evitanti sanno proprio tutto dei miei problemi.

sato

e io infatti mi sono limitato a spiegargli i miei problemi di spostamento...

credo fosse una cosa dovuta...

Hermione

Quelli che chiamo amici sì lo sanno, non mi capiscono (nel senso che non riescono ad immedesimarsi) ma mi accettano e non mi forzano a fare nulla, né ci rimangono male se ad esempio non faccio qualcosa che mi crea disagio.

Equilibrium

Amici

cancellato15732

No, non sa niente nessuno.

Lamont60

I miei amici più fidati sanno di depressione, ansia, fobia sociale e farmaci vari; in verità spesso tralascio dettagli oscuri del mio malessere perché non voglio spaventarli o farli preoccupare. In fondo non mi va di scioccarli, un po' perché non se lo meritano e un po' perché ho paura di perderli...

Suttree

Sanno che sono molto timido e che non ho mai combinato nulla con le ragazze.
Non sanno neanche cosa sia l'ansia sociale, credo

pokorny

E' tutta questione di grado; e dipende molto dal contesto. Io fino a una quindicina di anni fa mi muovevo abbastanza tranquillo tra treni, auto, tutto. Ma sempre nel mio spazio di comfort, ovvero la lingua e il naturalissimo istinto di conservazione che tutti abbiamo. Per esempio, pur desiderandolo non vado mai a nord di Bolzano perché parlano italiano malvolentieri e io so male il tedesco. Inizio già in territorio italiano a sentirmi a disagio. All'estero, da solo non andrei mai. Sono tranquillo, veramente tranquillo, quando ho lo zaino e la tenda e sono per posti sperduti dove non ci sono esseri umani, la cosa che temo di più. Dicevo di 15 anni fa, perché adesso in diversi posti non ci andrei e non prenderei certi mezzi per andarci. Esistono fattori oggettivi dato che è possibile finire in situazioni sgradevoli. Ricordo che da ragazzino molte cose ora impossibili si facevano tranquillamente.

Anche tu hai la tua zona di comfort, dalla quale come tutti esci con difficoltà.

Fin qui per l'aspetto soggettivo. Nel caso del tuo spostamento secondo me esistevano (o esistono se ancora fai in tempo ad andare) margini per allargare i confini della zona di comfort. Magari potresti andare con un treno in cui è possibile prenotare il posto, oggi c'è internet e puoi sapere con largo anticipo posti dove dormire, mezzi pubblici, etc.

Sto pensando all'autore de "i viaggi di jupiter" che a 70 anni ha fatto il giro del mondo in moto... Va be', son casi estremi e pertanto unici, ma leggere di questo tipo di avventure ci può dare una mano.

Dimenticavo, in questo caso penso di parlare a ragion veduta, dato che nel tempo mi sono forzato di allargare i confini della mia zona di comfort e se pure in non grande misura ci sono riuscito. Quindi anche tu puoi

Leucina

Non penso di avere ancora degli amici...

Comunque no, non sapevano o forse qualcosa avevano intuito o forse no, boh certo, che ero molto timida ed introversa si capiva senza bisogno di dirlo ma di tutti i miei problemi interiori non gliene ho mai parlato esplicitamente anche perchè di sicuro avrebbero sottovalutato o non capito affatto.

Garrus_92

Amici? Quali amici?

Per il resto no, nessuno dei miei parenti. Al massimo credono di conoscerli, con abbastanza presunzione e arroganza da parte loro.

pokorny

Sì, in molta parte vale anche per me. Anche con le persone più intelligenti, profonde, umane che io conosca alla fine l'input che mi arriva è "volere è potere" o varianti del "solo tu puoi volerne uscire", roba che mi manda in bestia, mi fa sentire disperatamente ancora più solo e sfigato, e mi porta a credere che non esista speranza che due esseri umani possano capirsi.

sato

@pokorny

sbaglio o anche tu come me vivi con i tuoi, non ti senti a disagio a dire che so... papà vado a xxx (dove per xxx è una città lontana svariati km oltre lo stretto, nel mio caso) io credo che i miei avrebbero paura a lasciarmi andare visto che da solo non ho mai preso nemmeno un traghetto e non sono mai andato oltre la mia zona di confort

cancellato2713

E non bisogna nemmeno biasimarla piu di tanto, la maggior parte delle persone non saprebbe nemmeno come aiutare chi è affetto da disturbi fobici.
E non si tratta di essere buoni o cattivi..

sato

infatti...

sato

ragazzi io per amico non intendo soltanto il compagno con cui andare a bere qualcosa il sabato sera, ma anche quelli su facebook

cancellato15851

Amici? ahahahahahahahah
No, seriamente, penso che s'intuisca abbastanza facilmente che ho qualche problema, e che sono molto timida Però non ne ho mai parlato approfonditamente con nessuno, se non col mio ragazzo

tersite

non ho amici ... problema risolto

Garrus_92

Sinceramente, quelli su facebook tanto meno possono essere considerati "amici"...

pokorny

Io sto perdendo i pochi rimasti, tra poco anche io avrò risolto il problema in modo radicale