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Vecchio 03-04-2012, 15:43   #1
Esperto
L'avatar di Yumenohashi
 

Una riflessione su una delle tante cose che mi fanno incazzare.
Io quando ero più piccola ( 12 , 13 anni ) provavo soggezione e rispetto per le persone più grandi di me anche di pochi anni, le vedevo come un qualcosa da emulare e da guardare con estrema riverenza ( qualsiasi tipo di persona fossero, dal timidone all'estroversone ).

Adesso i ragazzini di 13 anni con cui vengo a contatto si comportano come se avessero visto ogni fottuta cosa del mondo e si permettono di trattarti come una loro pari.

Cioè non mi credo tanto superiore a un tredicenne, infondo ho solo 18 anni, ma comunque in base ai miei atteggiamenti verso i miei sempai (in giapponese persona più grande a scuola o sul lavoro o in generale ) che avevo in passato mi fa strano che sti ragazzini abbiano modi di fare così diametralmente opposti dai miei di allora.

Cioè fanno gli strafottenti, fanno i furbi, ma con tutti, non solo con me ( che comunque se mi gira li metto al loro posto ). Io non ero così.
Son passati pochissimi anni eppure c'è un baratro tra quelli che eravamo io e i miei coetanei a tredici anni, e come sono invece adesso.

La cosa mi da la nausea, perchè penso che andando avanti nelle generazioni le cose non potranno che peggiorare, e tra le altre cose questo secondo me porterà a un incremento di fobici pazzesco nel giro di pochi decenni.
Vecchio 03-04-2012, 15:54   #2
Avanzato
L'avatar di virginio
 

No, non é normale. E tutto perchè i loro genitori si sono eclissati chissà dove e non gli hanno dato qualche scapellotto sul coppino al momento giusto.

Prima o poi questi ragazzetti incontrano qualcuno più scemo di loro che gli spacca i denti...
Vecchio 03-04-2012, 16:07   #3
Avanzato
 

In effetti è così. Io, per esempio alle elemntari e alle medie, avevo una paura matta di quelli più grandi, di quinta elementare o di terza media. Poi quando arrivammo noi agli ultimi anni venivamo tranquillamente presi per il culo dai bambini e dai ragazzi più piccoli.
Vecchio 03-04-2012, 16:08   #4
Esperto
L'avatar di unmalatodicuore
 

Discorso fatto decine e decine di volte anni fa con i miei amici in riferimento alla strafottenza che i ragazzini di oggi avevano nei nostri confronti...
Che te devo di? Sono i tempi che cambiano...
Vecchio 03-04-2012, 16:08   #5
Banned
 

Vuchà, è una cosa che credo stiamo osservando tutti.. Ed io, che 18 anni li ho avuti 6 anni fa, me ne accorgo con ancora più sgomento.
Non è colpa delle nuove generazioni in sé, ma è tutto quello che a 13 anni si possono trovare in mano: iphone, social network vari, un'accesso all'informazione e uno scambio di dati più rapido che mai e tutto quello che comporta e che si è sviluppato intorno a ciò. Ora, è inutile parlare di pro e contro di ognuna di queste cose, secondo me per i veri effetti di questa mega-rete dovremo aspettare ancora qualche generazione.
Io a 13 anni probabilmente ancora saltavo da un fosso all'altro; oggi, un mio allievo 13enne mi si presenta a lezione di musica sfoggiando il nuovo bong o chilum di turno acquistati, i nuovi cheap monday ordinati dalla svezia durante la lezione di italiano con l'iphone, parlandomi di tutte le ragazze che si scopa (sue coetanee che scambieresti per 20 enni, a vederle) e così via.
Tutto questo non senza "rispetto" ma certo lo sguardo è cambiato moltissimo, in questi anni. Ora che si può avere "tutto e subito" forse ci si riempie molto presto di presunzione.

Tutto questo mi ricorda una cosa che ho letto recentemente di Warhol, ora ce l'ho qui sotto mano, e recita (raccolgo qui e lì):

"Non ricordo molto della mia pubertà. Forse ne ho perso molto stando a letto malato con la mia bambola Charlie McCarthy, proprio come mi sono perso Biancaneve. Ho visto per la prima volta Biancaneve a quarantacinque anni, con Roman Polanski, al Lincoln Center. Probabilmente mi aspettavo qualcosa di buono, ma da quando l'ho visto, non riesco ad immaginare nulla di più entusiasmante. Mi ha fatto venire l'idea che, invece di parlare molto presto ai ragazzini della dinamica e della nullità del sesso, sarebbe meglio attendere i quarant'anni per rivelarne, improvvisamente ed in maniera molto eccitante, tutti i dettagli. Si potrebbe camminare per la strada con un amico che sta giusto per raggiungere i quaranta, rivelargli come si fanno i bambini, attendere che cali lo shock iniziale dovuto all'apprendere che cosa va messo e dove, e poi spiegare pazientemente il resto.
Allora sì che ad un tratto, a quarant'anni, la vita avrebbe un nuovo significato. Si dovrebbe rimanere bambini più a lungo, ora che si vive più a lungo.
Sono tutti gli attimi di una vita così lunga che stanno facendo saltare i vecchi valori e la loro applicazione... Quando si apprendevano le cose del sesso a quindici anni e si moriva a trentacinque, si avevano meno problemi di oggi che quelle cose, immagino, si apprendono a otto anni, o giù di lì, e si vive fino a ottanta. E' un bel po' di tempo per girare sempre intorno ad uno stesso concetto."

etc.
Vecchio 03-04-2012, 16:42   #6
Esperto
L'avatar di Yumenohashi
 

Quote:
Originariamente inviata da mattia_zu86 Visualizza il messaggio

"Non ricordo molto della mia pubertà. Forse ne ho perso molto stando a letto malato con la mia bambola Charlie McCarthy, proprio come mi sono perso Biancaneve. Ho visto per la prima volta Biancaneve a quarantacinque anni, con Roman Polanski, al Lincoln Center. Probabilmente mi aspettavo qualcosa di buono, ma da quando l'ho visto, non riesco ad immaginare nulla di più entusiasmante. Mi ha fatto venire l'idea che, invece di parlare molto presto ai ragazzini della dinamica e della nullità del sesso, sarebbe meglio attendere i quarant'anni per rivelarne, improvvisamente ed in maniera molto eccitante, tutti i dettagli. Si potrebbe camminare per la strada con un amico che sta giusto per raggiungere i quaranta, rivelargli come si fanno i bambini, attendere che cali lo shock iniziale dovuto all'apprendere che cosa va messo e dove, e poi spiegare pazientemente il resto.
Allora sì che ad un tratto, a quarant'anni, la vita avrebbe un nuovo significato. Si dovrebbe rimanere bambini più a lungo, ora che si vive più a lungo.
Sono tutti gli attimi di una vita così lunga che stanno facendo saltare i vecchi valori e la loro applicazione... Quando si apprendevano le cose del sesso a quindici anni e si moriva a trentacinque, si avevano meno problemi di oggi che quelle cose, immagino, si apprendono a otto anni, o giù di lì, e si vive fino a ottanta. E' un bel po' di tempo per girare sempre intorno ad uno stesso concetto."

etc.
Ma è un libro di Warhol o è solo un'intervista o giù di li? Perchè se è un libro mi devi assolutamente dire il titolo perchè amo quell'uomo.
Comunque son d'accordo assolutamente,
io ho una foto da qualche parte, della seconda media in cui sono con una mia compagna che giochiamo con le barbie.
Cioè non era una cosa così anormale. Giocavamo all'assalto del castello in cortile, giocavamo strega mangiacolori porcamerda, e questo nel 2005, è passato pochissimo tempo com'è possibile che ora ci sia una differenza del genere? che pensino già solo a scopare e a farsi le canne
Bho mi sento una nonnetta a far sti discorsi, sarò esagerata ma ste cose mi dan sui nervi ora figurati tra dieci anni, mi sparerò un colpo
Vecchio 03-04-2012, 17:03   #7
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Sai, ne parlavo con un'amica poco tempo fa, sul fatto di sentirsi "nonni" (mentre quando eravamo 13enni noi, i capi del mondo erano "loro", i 20enni). Lei, molto ottimista e combattente in prima linea contro queste nuove finte-generazioni, disse semplicemente che bisognerebbe farsene un baffo di questi nuovi ragazzini. E baffo fu!
Sono convinto che la nostra, di crescita, sia stata più alla lunga più "sana".. Che abbiamo dunque da invidiare? Lasciali pure fare gli strafottenti e non abbatterti, la situazione è quella solita del solito coniglio di facebook:




Per quanto riguarda Warhol sì, è un libro, si chiama "La filosofia di Andy Warhol", scritto da lui stesso. E' geniale, poco ma molto serio e intriso di pazzia e sessualità malata. Una lettura da fighez ma ti piacerà.
Vecchio 03-04-2012, 18:01   #8
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Sono vittime i poverelli; è stata una cosa graduale, ogni generazione ha visto dei piccoli mutamenti da quella precedente. Si è passati da un'istruzione severa, quasi dittatoriale con suore incazzate che tiravano vergate con le bacchette all'estremo di oggi con insegnanti moderne che si fanno toccare i culi facendosi filmare con il cellulare, e che si fanno mettere i piedi in testa dal primo esaltato di turno. E poi la televisione.. mi sembra sia una spiegazione più che sufficente ai mutamenti di cui si parla.
Tutto ciò, unito ai genitori di ultima generazione, troppo presi in una vita frenetica, che dedicano pochissimo tempo alla prole e la viziano.
Penso che le nostre usanze moderne siano degenerate in qualcosa di grottesco, forse è davvero necessario che le città si spopolino di nuovo e si ritorni tutti nelle campagne a fare gli agricoltori.
Vecchio 03-04-2012, 18:04   #9
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quoto il morto
è proprio cosi
Vecchio 03-04-2012, 18:15   #10
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benvenuti nel mondo dei sicuri di sè
Vecchio 03-04-2012, 18:24   #11
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Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
L'arroganza non è sicurezza di sé, ma l'esatto opposto.
Vecchio 03-04-2012, 18:25   #12
kiu
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Originariamente inviata da VUCHAN94 Visualizza il messaggio
Una riflessione su una delle tante cose che mi fanno incazzare.
Io quando ero più piccola ( 12 , 13 anni ) provavo soggezione e rispetto per le persone più grandi di me anche di pochi anni, le vedevo come un qualcosa da emulare e da guardare con estrema riverenza ( qualsiasi tipo di persona fossero, dal timidone all'estroversone ).

Adesso i ragazzini di 13 anni con cui vengo a contatto si comportano come se avessero visto ogni fottuta cosa del mondo e si permettono di trattarti come una loro pari.

Cioè non mi credo tanto superiore a un tredicenne, infondo ho solo 18 anni, ma comunque in base ai miei atteggiamenti verso i miei sempai (in giapponese persona più grande a scuola o sul lavoro o in generale ) che avevo in passato mi fa strano che sti ragazzini abbiano modi di fare così diametralmente opposti dai miei di allora.

Cioè fanno gli strafottenti, fanno i furbi, ma con tutti, non solo con me ( che comunque se mi gira li metto al loro posto ). Io non ero così.
Son passati pochissimi anni eppure c'è un baratro tra quelli che eravamo io e i miei coetanei a tredici anni, e come sono invece adesso.

La cosa mi da la nausea, perchè penso che andando avanti nelle generazioni le cose non potranno che peggiorare, e tra le altre cose questo secondo me porterà a un incremento di fobici pazzesco nel giro di pochi decenni.
bè una cosa è certa...i tredicenni di adesso non sono i tredicenni di una volta...

Io ora ho 23 anni, 10 anni fa, a 13 anni, non sapevo nemmeno da ke parte "stavo girato"...giocavo a casa con le biglie...

I 13enni di oggi invece han fatto già esperienze su esperienze in diversi termini...anke dal punto di vista sessuale/sentimentale...poi la tecnologia ha portato anke a una sorta di "crescita precoce" degli adolescenti ( basti pensare i cellulari vari...)
Vecchio 03-04-2012, 18:27   #13
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Joseph, non so se tu abbia ragione, in ogni caso secondo me non si tratta di essere sicuri di sé o meno, l'atteggiamento arrogante nasce da altro. Si può essere sicurissimi di sé e rispettosi allo stesso tempo.
Vecchio 03-04-2012, 18:28   #14
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Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
E' così lampante!

L'arroganza è un tratto caratteriale negativo (senti che brutta parola... arr... gnz... sembra uno scaracchio!), "sicurezza di sè" invece suona bene, è sicuramente un tratto positivo!

Di certo uno non può implicare l'altro!
Vecchio 03-04-2012, 20:00   #15
Esperto
L'avatar di Yumenohashi
 

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Originariamente inviata da mattia_zu86 Visualizza il messaggio
Una lettura da fighez ma ti piacerà.
Beh da te non potevo aspettarmi altrimenti
Vecchio 03-04-2012, 20:02   #16
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Secondo me la colpa non è delle nuove generazioni come si dice.. ma degli adulti che hanno ormai perso ogni credibilità o ancor peggio non ce l'hanno mai avuta. Io anche da piccolo ero ultra rispettoso, pensavo che tutto quello che dicessero fosse oro colato e che le loro parole fossero mosse sempre da principi giusti e saggi.. poi crescendo ho rigettato questi insegnamenti.. e alla fine ho capito che noi non eravamo "educati" eravamo "indottrinati".
Noi della nostra generazione e ancora di più quelli di quelle passate. D'altro canto i nostri nonni hanno avuto un'educazione fascista... e secondo me senza andare a parlare di quello... l'educazione in generale è quasi sempre stato indottrinamento.
Attribuisco al significato "educazione" un significato direi più negativo che positivo. Mi fa sempre piacere infatti vedere un ragazzino che spontaneamente manca di rispetto a chi richiede rispetto solo per il vestito che indossa o per un'età o un ruolo, ma poi con i fatti dimostra di non meritarlo.
L'ideale è quindi che una persona cancelli tutte quelle informazioni dalla sua testa e decida autonomamente chi rispettare e chi no. Io sono a favore di tutto ciò che rende le nuove generazioni libere da indottrinamenti e che consente loro di formarsi un pensiero autonomo. A cui seguiranno modi di agire autonomi. Se tu ti fossi rapportata come loro pari e avessi dimostrato loro che sei degna di rispetto.. loro ti avrebbero rispettata. Perchè il rispetto non è qualcosa che "si richiede" per cortesia. E' qualcosa che si ottiene quando ce ne sono le condizioni giuste per ottenerlo. Quando -si è degni- di ottenerlo. Se tu invece parti dall'idea che solo perchè sei più anziana.. hai diritto ad una quale forma di rispetto.. beh ti sbagli perchè quei ragazzi nel corso della loro vita avranno incontrato ed incontreranno una miriade di persone più anziane di loro ma non per questo meritevoli di rispetto. E' giusto che siano consci di questo, che non siano -asserviti- al potere ma agiscano secondo parametri personali. Certo... agire secondo parametri personali è scomodo. L'autonomia decisionale è qualcosa di pericoloso. Qualcosa che ai vertici devono assolutamente evitare.. non crea bravi schiavetti..

Ultima modifica di Halastor; 03-04-2012 a 20:07.
Vecchio 03-04-2012, 20:43   #17
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Originariamente inviata da VUCHAN94 Visualizza il messaggio
Una riflessione su una delle tante cose che mi fanno incazzare.
Io quando ero più piccola ( 12 , 13 anni ) provavo soggezione e rispetto per le persone più grandi di me anche di pochi anni, le vedevo come un qualcosa da emulare e da guardare con estrema riverenza ( qualsiasi tipo di persona fossero, dal timidone all'estroversone ).

Adesso i ragazzini di 13 anni con cui vengo a contatto si comportano come se avessero visto ogni fottuta cosa del mondo e si permettono di trattarti come una loro pari.

Cioè non mi credo tanto superiore a un tredicenne, infondo ho solo 18 anni, ma comunque in base ai miei atteggiamenti verso i miei sempai (in giapponese persona più grande a scuola o sul lavoro o in generale ) che avevo in passato mi fa strano che sti ragazzini abbiano modi di fare così diametralmente opposti dai miei di allora.

Cioè fanno gli strafottenti, fanno i furbi, ma con tutti, non solo con me ( che comunque se mi gira li metto al loro posto ). Io non ero così.
Son passati pochissimi anni eppure c'è un baratro tra quelli che eravamo io e i miei coetanei a tredici anni, e come sono invece adesso.

La cosa mi da la nausea, perchè penso che andando avanti nelle generazioni le cose non potranno che peggiorare, e tra le altre cose questo secondo me porterà a un incremento di fobici pazzesco nel giro di pochi decenni.
anche a me è capitata 'sta cosa, e a praticamente un sacco di altre persone che io ricordi, anche di generazioni differenti:
Inizio a pensare che sia un bias cognitivo.
Tipo che siamo portati ad assolutizzare le nostre esperienze.
Molto probabilmente ci saranno dei 13 enni con cui tu sei venuta a contatto, di cui non ti ricordi manco il sesso, che erano "in soggezione e rispetto" nei tuoi confronti e quindi ti sono risaltati di meno rispetto ai 13 enni arroganti.
Quando i 13 enni "in soggezione e rispetto" diventeranno grandi, avranno a che fare con altri 13 enni di entrambi i tipi, noteranno quelli arroganti e diranno "ma com'è che quando eravamo piccoli noi provavamo rispetto e soggezione, e adesso i ragazzini di adesso ci pisciano in testa?".
E magari apriranno un thread su Fobia Sociale

Viceversa, un ragazzino di 13 anni arrogante come quelli che hai incontrato, a 18 anni troverà tredicenni timidi e tredicenni baldanzosi, e non ci farà alcun caso perché non gli sembrerà una stranezza.


Sì, il ragionamento fila. Molto più del tedioso "o tempora o mores" confermatomi da praticamente ogni generazione: se fosse vero a quest'ora i ragazzi delle medie dovrebbero andare a scuola col kalashnikov, visto che ai miei tempi i primini già giravano col coltello butterfly!
Vecchio 03-04-2012, 21:29   #18
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Originariamente inviata da Marco Russo Visualizza il messaggio
Quando i 13 enni "in soggezione e rispetto" diventeranno grandi, avranno a che fare con altri 13 enni di entrambi i tipi, noteranno quelli arroganti e diranno "ma com'è che quando eravamo piccoli noi provavamo rispetto e soggezione, e adesso i ragazzini di adesso ci pisciano in testa?".
Fatto sta che è successo davvero.
Vecchio 03-04-2012, 22:23   #19
n01
Principiante
L'avatar di n01
 

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Originariamente inviata da Halastor Visualizza il messaggio
Secondo me la colpa non è delle nuove generazioni come si dice.. ma degli adulti che hanno ormai perso ogni credibilità o ancor peggio non ce l'hanno mai avuta. Io anche da piccolo ero ultra rispettoso, pensavo che tutto quello che dicessero fosse oro colato e che le loro parole fossero mosse sempre da principi giusti e saggi.. poi crescendo ho rigettato questi insegnamenti.. e alla fine ho capito che noi non eravamo "educati" eravamo "indottrinati".
Noi della nostra generazione e ancora di più quelli di quelle passate. D'altro canto i nostri nonni hanno avuto un'educazione fascista... e secondo me senza andare a parlare di quello... l'educazione in generale è quasi sempre stato indottrinamento.
Attribuisco al significato "educazione" un significato direi più negativo che positivo. Mi fa sempre piacere infatti vedere un ragazzino che spontaneamente manca di rispetto a chi richiede rispetto solo per il vestito che indossa o per un'età o un ruolo, ma poi con i fatti dimostra di non meritarlo.
L'ideale è quindi che una persona cancelli tutte quelle informazioni dalla sua testa e decida autonomamente chi rispettare e chi no. Io sono a favore di tutto ciò che rende le nuove generazioni libere da indottrinamenti e che consente loro di formarsi un pensiero autonomo. A cui seguiranno modi di agire autonomi. Se tu ti fossi rapportata come loro pari e avessi dimostrato loro che sei degna di rispetto.. loro ti avrebbero rispettata. Perchè il rispetto non è qualcosa che "si richiede" per cortesia. E' qualcosa che si ottiene quando ce ne sono le condizioni giuste per ottenerlo. Quando -si è degni- di ottenerlo. Se tu invece parti dall'idea che solo perchè sei più anziana.. hai diritto ad una quale forma di rispetto.. beh ti sbagli perchè quei ragazzi nel corso della loro vita avranno incontrato ed incontreranno una miriade di persone più anziane di loro ma non per questo meritevoli di rispetto. E' giusto che siano consci di questo, che non siano -asserviti- al potere ma agiscano secondo parametri personali. Certo... agire secondo parametri personali è scomodo. L'autonomia decisionale è qualcosa di pericoloso. Qualcosa che ai vertici devono assolutamente evitare.. non crea bravi schiavetti..
quotone però l'educazione spesso manca a priori e quella ci deve sempre essere, al di là della ribellione personale... poi ovvio, se le persone pretendono educazione e non si impongono per averla il mondo andrà a catafascio.
Spiego meglio: sul treno quante volte avete visto i ragazzi(ni) delle superiori gettare cartacce in giro? Bhè, io ero in un vagone dove 5 o 6 di questi lo facevano, c'erano degli adulti che li guardavano e non uno che diceva nulla, io invece mi sono imposta, fermamente. Non pensate chissà che, spesso sono tutto-fumo-niente-arrosto, i bulletti, basta dir loro di smettere in tono deciso e loro abbassano le orecchie, come i cani.
Quindi per me non sono le nuove generazioni che non rispettano, ma le vecchie che non si fanno rispettare...
Vecchio 03-04-2012, 23:22   #20
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Originariamente inviata da mattia_zu86 Visualizza il messaggio
Fatto sta che è successo davvero.
si ma stai assolutizzando un'esperienza relativa (personale).
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