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Vecchio 05-03-2016, 02:20   #1
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come da titolo ...

date la vostra definizione, perchè io a leggervi non ci ho capito più nulla
Vecchio 05-03-2016, 02:45   #2
Intermedio
L'avatar di Jen525
 

Ti posso rispondere per come sono io. Io sono una persona timida. Non riesco ad aprirmi facilmente, sono chiusa, introversa e mi blocco facilmente se sono con persone che non conosco bene, soprattutto con più persone mi succede, meno se è solo una, o due. Non riesco ad essere me stessa, risulto persino impacciata, imbranata.
Vecchio 05-03-2016, 03:41   #3
Banned
 

sì Jen525 codesta è la definizione classica
ma volevo qualcosa di più preciso ...
Vecchio 05-03-2016, 05:49   #4
Esperto
L'avatar di Ragazzo30
 

Io, invece, ho la timidezza "ritardata"

Nel senso che sulle prime sono anche spigliato, non logorroico, ma sicuramente non impacciato. Poi mano a mano, magari per paura di deludere le aspettative o per incostanza caratteriale, divento impacciato e più taciturno, molto meno "brillante".
Vecchio 05-03-2016, 10:00   #5
Esperto
L'avatar di Warlordmaniac
 

Quote:
Originariamente inviata da tersite Visualizza il messaggio
come da titolo ...

date la vostra definizione, perchè io a leggervi non ci ho capito più nulla
In verità, la timidezza non esiste. Esiste l' introversione, ma soprattutto esiste l'istinto di conservazione, coi suoi vari soprannomi del momento: insicurezza, scarsa autostima, pudore, vergogna, coscienza dei propri limiti.
Vecchio 05-03-2016, 11:27   #6
Esperto
L'avatar di barclay
 

Quote:
Originariamente inviata da tersite Visualizza il messaggio
sì Jen525 codesta è la definizione classica
ma volevo qualcosa di più preciso ...
In tal caso, ci sono le definizioni usate dagli psicologi, che però preferiscono parlare di "introverso" (quella di C.G. Jung è la definizione classica). Va detto che l'introversione in sé non è una patologia.
Ringraziamenti da
feaanor (05-03-2016)
Vecchio 05-03-2016, 11:37   #7
Esperto
L'avatar di muttley
 

Definisco timido colui che usa il giudizio degli altri come unità di misura del proprio valore sociale, in maniera reiterata e pervasiva.
Ringraziamenti da
Mr.Ripley (05-03-2016), tersite (05-03-2016)
Vecchio 05-03-2016, 11:50   #8
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

son quelli che parlano a monosillabi, diventano rossi e tutto il resto.....alla seconda birra oppure dopo un pò che prendono confidenza son lì che sembrano animatori turistici sotto acido -__-
fanno tutto quello che fanno gli estro solo che in più piangono -__-, quante volte nei momenti di sconforto son venuti su forum di fobici a far sentire i propri lamenti -___-

in genere te li ritrovi verso i 30 anni fidanzati quasi sposati col loro gruppetto di amici e attività fighe con nomi anglofoni tipo procjet designer manager business organizer marketing seller o simili (accoppiatene due a scelta e quello è il loro lavoro) -__-
Vecchio 05-03-2016, 12:51   #9
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Quote:
Originariamente inviata da barclay Visualizza il messaggio
In tal caso, ci sono le definizioni usate dagli psicologi, che però preferiscono parlare di "introverso" (quella di C.G. Jung è la definizione classica). Va detto che l'introversione in sé non è una patologia.
grazie del link barclay , anche se qlcs di Jung conoscevo comunque non sulla timidezza
Vecchio 05-03-2016, 14:36   #10
Esperto
L'avatar di ansiolino
 

timidezza è non avere il coraggio di incrociare lo sguardo con una donna, e camminare a testa bassa, è non fare domande in più, è in un momento di normalità esprimere la propria opinione. Essere timidi è vergognarsi per tutto e arrossire.
essere timidi è uno schifo
Vecchio 05-03-2016, 15:58   #11
y
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L'idea che il timido (o il fobico) sia uno che si fa più o meno consapevolmente del male da solo, come un demente che si spara ripetutamente sui piedi, è solo una scuola di pensiero, un modo di vedere le cose. A me ha sempre lasciato mooolti dubbi.

Io faccio una distinzione di questo tipo: il timido sperimenta un disagio (in misura variabile da caso a caso) "nelle" situazioni sociali e basta, cioè durante; il fobico invece anche prima (per l'ansia) e dopo (nel rimuginare l'eventuale fallimento).
Prendetela come una mia personale semplificazione.
Vecchio 05-03-2016, 16:08   #12
Esperto
L'avatar di Noriko
 

Il timido forse non ha il coraggio a fare azioni di fronte agli altri. L'introverso invece non gli importa di fare cose, non per mancanza di coraggio ma perché non ha interesse di farle insieme agli altri.
Ringraziamenti da
Antonius Block (05-03-2016)
Vecchio 05-03-2016, 16:11   #13
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Quote:
Originariamente inviata da y Visualizza il messaggio
L'idea che il timido (o il fobico) sia uno che si fa più o meno consapevolmente del male da solo, come un demente che si spara ripetutamente sui piedi, è solo una scuola di pensiero, un modo di vedere le cose. A me ha sempre lasciato mooolti dubbi.

Io faccio una distinzione di questo tipo: il timido sperimenta un disagio (in misura variabile da caso a caso) "nelle" situazioni sociali e basta, cioè durante; il fobico invece anche prima (per l'ansia) e dopo (nel rimuginare l'eventuale fallimento).
Prendetela come una mia personale semplificazione.
Mi accodo a y e aggiungo:

Non so quale sia esattamente la definizione medica, io in genere per timidezza intendo la reazione istintiva di imbarazzo dato da situazioni di esposizione sociale di un qualche tipo. Espressioni come arrossire,diventare impacciati nell'agire e nel parlare, veder diminuite le proprie capacità mentali, sudorazione ecc.
La distinguerei dall'introversione, in quanto non sempre un introverso è timido e non sempre un timido è introverso.

Pertanto direi che la timidezza è appunto un fatto istintivo, l'introversione un fatto caratteriale.

Entrambe non implicano alcun disturbo tipo fobia sociale o evitamento.

Ma è un classificazione mia.
Ringraziamenti da
Antonius Block (05-03-2016), Ninfee (05-03-2016), tersite (05-03-2016)
Vecchio 05-03-2016, 16:16   #14
Esperto
L'avatar di Antonius Block
 

Timido è colui che nelle relazioni interpersonali si sente imbarazzato, imbranato e a disagio anche quando non dovrebbe.

Ribadisco anche qui che timidezza e introversione sono due cose distinte e separate che al più possono coesistere.

Quote:
Originariamente inviata da Semifobico Visualizza il messaggio
La distinguerei dall'introversione, in quanto non sempre un introverso è timido e non sempre un timido è introverso.
Pertanto direi che la timidezza è appunto un fatto istintivo, l'introversione un fatto caratteriale.

Ultima modifica di Antonius Block; 05-03-2016 a 16:25.
Ringraziamenti da
Noriko (05-03-2016)
Vecchio 05-03-2016, 18:48   #15
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Quote:
Originariamente inviata da Semifobico Visualizza il messaggio
Mi accodo a y e aggiungo:

Non so quale sia esattamente la definizione medica, io in genere per timidezza intendo la reazione istintiva di imbarazzo dato da situazioni di esposizione sociale di un qualche tipo. Espressioni come arrossire,diventare impacciati nell'agire e nel parlare, veder diminuite le proprie capacità mentali, sudorazione ecc.
La distinguerei dall'introversione, in quanto non sempre un introverso è timido e non sempre un timido è introverso.

Pertanto direi che la timidezza è appunto un fatto istintivo, l'introversione un fatto caratteriale.

Entrambe non implicano alcun disturbo tipo fobia sociale o evitamento.

Ma è un classificazione mia.
va detto che la timidezza non è affatto un sentire 'malato' ma appartiene quasi a tutti , tutti sono stati o potrebbero tornare ad essere timidi ... se si sentono in condizione di inferiorità per esempio si può essere timidi davanti alla Regina di Inghilterra o davanti all'autorità , un bambino di fronte al padre e così via ... la timidezza manifesta il non essere all'altezza, vero o presunto che sia
Vecchio 05-03-2016, 19:24   #16
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Il timido, per me, è colui che prova imbarazzo e senso di inadeguatezza in determinate situazioni sociali nelle quali una persona normale solitamente non proverebbe le emozioni che ho citato prima.
Vecchio 05-03-2016, 19:35   #17
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Quote:
Originariamente inviata da yuiop. Visualizza il messaggio
Il timido, per me, è colui che prova imbarazzo e senso di inadeguatezza in determinate situazioni sociali nelle quali una persona normale solitamente non proverebbe le emozioni che ho citato prima.
vero emozioni ed inadeguatezza ...falso che sia anormale per questo , la timidezza mica è una malattia secondo me , cmq la questione è aperta se no manco aprivo il 3D
Vecchio 05-03-2016, 19:48   #18
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Quote:
Originariamente inviata da tersite Visualizza il messaggio
vero emozioni ed inadeguatezza ...falso che sia anormale per questo , la timidezza mica è una malattia secondo me , cmq la questione è aperta se no manco aprivo il 3D
Mannaggia, lo sapevo che quel normale lo dovevo mettere tra le virgolette
Quando dico "normale", intendo avere la stessa tipologia di carattere diciamo della maggior parte delle persone, quindi essere timidi vuol dire solo far parte della minoranza (almeno al sud dove vivo io), ma la timidezza è solo una sfumatura del carattere, io mica definisco uno timido come anormale, anzi.
Ringraziamenti da
tersite (05-03-2016)
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