Vertigo

Domanda che non ha senso se non si è depressi. Nella vita esistono momenti piacevoli e spiacevoli,non c'è una risposta assoluta per tutto.

dharma

c'e' sempre qualcosa da imparare... sembra una banalita' ma per me e' la chiave per andare avanti.
Per esempio ho imparato il perdono... degli altri... e sto imparando quello verso me stesso, che almeno per me,e' molto piu' difficile.

XL

Ma nella mia prevale lo spiacevole ed il disagio in intensità maggiore rispetto al piacevole.
E' depressione?
Se è depressione intesa in tal senso, perché non passa con i farmaci?
Io continuo ad essere frustrato, ho N scelte, ma ognuna poi produce comunque abbastanza disagio.
Mi trovo ad un bivio dove ci sono due possibilità, se scelgo la via a destra sono frustrato, se scelgo quella a sinistra sono frustrato, a questo punto mi è chiaro che non posso scegliere di non esser disagiato, non mi piace abbastanza nulla di quel che posso fare in questa realtà qua anche se poi scelgo la strada che produce in me minor disagio, il problema che pongo resta in piedi.
Mi servirebbe un'altra strada illegale che salti fuori dalla realtà che conosco in questi termini, questo mi servirebbe, ma poi in pratica non c'è, quando parlo con altre persone si atterra sempre nelle stesse possibilità dopo un po'.

celebro

Più che altro la domanda dovrebbe essere un'altra. Perché delle persone, profondamente tristi nell'anima, che hanno difficoltà o impossibilità a relazionarsi con gli altri, che soffrono immensamente la solitudine e hanno un profondo senso di angoscia, che non si sentono amati, sono costretti (da Dio, dal Fato, dal Caso, dal Bing Bang o da chi volete) a vivere, mentre ci sono persone, che al contrario, sono ben inserite, hanno l'affetto degli altri, invece di botto per malattia o altro, muoiono? Perché? Perché? Perché?

chrissolo

Tutto quel che hai scritto non ha senso.

Perché non c'è un perché.

In nulla.

Le cose accadono solo per casualità, dunque senza alcuno scopo, motivo, ragione o fine.

Domandarsi il perché in relazione a questioni che riguardano l'esistenza e l'universo significa non avere capito nulla della loro natura. Che è il caso, la casualità più assoluta.

celebro

Non volevo irritarti, la mia era solo una domanda retorica, sulla condizione umana.

Chi è ben inserito e collegato nella società, spesso viene "rimosso", con la morte, anche prematuramente. Chi non è riuscito nella vita, viene "lasciato" a tribolare, quando cederebbe, se potesse, il suo posto a chi è più bravo di lui.

chrissolo

Ma non mi hai irritato.

E' che in un universo dominato dalla casualità più assoluta domandarsi certe cose non ha nemmeno senso.

Muore chi muore. Punto.

Poi nemmeno è vero quel che hai scritto.
Muore chi è inserito, ha affetti e ha tutte le fortune del mondo come anche chi è sfigato, infelice e solo e senza una ragione di sopravvivenza (eccomi) , l'incidenza statistica è assolutamente la stessa.

E' solo il porre un punto di vista umano e considerazioni di carattere filosofico o morale a distorcere e corrompere la percezione delle cose.

claire

Non so se avevo giá risposto, comunque con una salute decente, meno problemi famigliari, un lavoro fattibile, e magari qualche affetto, la vita sarebbe molto bella.
Non mi pare di avere standard elevati, non sono di quelli che hanno bisogno di una vita paillettes e lustrini perchè mi piaccia, e nemmeno mi fa schifo la vita in generale perchè non ha senso eccetera.
A me piacerebbe.
Amo la vita imperfetta, quella sotto la soglia di dignità e tollerabilità,meno.

Nightlights

di solito si, anch'io non ho bisogno di tante cose per essere felice, per ora...il problema è quando mi sento uno straccio come oggi, quando ogni cosa da fare comporta il triplo della fatica e ho la volontà sotto le scarpe, quand'è così non mi piace per niente...

claire

Credo rientri nel "salute decente".

Nightlights

è una cosa talmente indipendente dalla mia volontà che mi fa incazzare

claire

Appunto...

celebro

Questo lo so bene, ci mancherebbe, il fatto è che è uno spreco... io, non vorrei più esistere... eppure nell'ultimo periodo vedo al TG, che tanta gente giovane e bene inserita (socialmente intendo), se ne va. Invece una persona inutile come me, che se morisse in questo istante nessuno se ne accorgerebbe, continua a vivere... e questo l'assurdo!

Madeleine

Sì, amo vivere, ma per me è un lotta continua ed è estremamente estenuante.

XL

Si può pensare che si abbia a che fare con un enorme meccanismo di cui siamo gli ingranaggi che così dev'essere fatto e basta.
Questo meccanismo non esiste in funzione dei nostri desideri, va avanti ciecamente tramite certe regole e senza alcuno scopo, gli scopi saltano fuori dopo, un po' come in quel gioco Life, dove si mettevano delle regole con cui evolvevano delle cellule-pixel e qua e là venivano fuori e emergevano una specie di organismi che sembravano avere delle intenzioni elementari, come lo spostarsi in certe direzioni ecc. ecc.

cancellato20641

"Ma a voi piace vivere?"

Da morire

A parte gli scherzi, e a parte i problemi relativi all'interazioni con gli altri, e alla solitudine, non mi va tanto male ultimamente, ma non riesco a dire "si, mi piace la vita".

GiveYourPaw

Più che non mi piaccia... nel senso... io ho tantissime cose da fare prima di morire: essere maestro d'orchestra, diventare più sciolto, fare palestra e mettere su più muscoli, ecc... quindi mi piace vivere, certo che visto tutta questa ignoranza, omicidi, terrorismo, è ovvio che dopo che ho realizzato i miei sogni possa morire.

Quindi è un nì.

bukowskiii

se piacesse questo forum sarebbe vuoto

Palladipelo

Anche nei momenti più felici in cui sto bene, effettivamente c'è sempre di sottofondo quella subdola consapevolezza o irrequietezza, non so come chiamarla, che se fossi morta sotto sotto forse forse starei meglio.

Ciasty

Se stai bene la vita è una figata