Nella vita, c'è una certa evidenza, sarebbe opportuno seguire tendenzialmente un certo ordine nello svolgere le nostre cose.
"Prima il dovere, poi il piacere" è a mio parere un detto che esprime bene quale è tale ordine.
Prima gli altri [dovere di buon cittadino], poi noi stessi [ciò che facciamo per noi stessi è tendenzialmente piacevole in quanto sappiamo cosa è piacevole per noi]. Oppure: se diamo qualcosa agli altri, in termini affettivi, che è sempre uno sforzo inizialmente [dovere], è possibile stabilire un legame che renda felici entrambi [piacere].
Tale ordine viene implicitamente seguito da gran parte delle persone in gran parte delle occasioni e violare tale ordine causa in genere infelicità agli altri e probabilmente a noi stessi se abbiamo empatia.
Ad esempio tutte quelle strutture sociali che reputiamo di una noia mortale [e non è che sia falso mi sa, sentendo anche altre persone xD] come i matrimoni, le feste delle lauree, i compleanni, etc., sono cose in onore di gente in cui tutto è strutturato per provocare massimo piacere e apprezzamento nei confronti di un'altra persona.
Poi tutti a casa [relax] xD
Il repellente lavoro in teoria segue lo stesso schema: prima diamo il nostro contributo agli altri, insegnando, costruendo, disegnando, facendo ricerche, coltivando, tagliando erba o ripulendo una città e poi veniamo pagati o ripagati.
Tutto questo discorso per dire: se siamo i primi a lanciarci verso le persone anche se ne abbiamo poca voglia è comunque possibile che le cose si mettano meglio per noi e gli altri.