Mi soffermo spesso a osservare come nella società sono radicate alcune consuetudini che regolano, pur non essendo scritte, le interazioni tra persone che non si conoscono, e che stridono con altrettante convenzioni opposte in ambiti diversi.
Faccio qualche esempio:
- Chiedere a sconosciuti l'accendino/una sigaretta non suscita nessuno stupore, ma non è considerato "normale" chiedere, per esempio, un fazzoletto se hai il raffreddore o una caramella;
- Sedersi da perfetto estraneo in mezzo a una comitiva di amici che parlano e scherzano è pienamente accettato sul treno/bus, ma non in pizzeria o al bar;
- Canticchiare o fischiettare sul lavoro o in qualsiasi altra attività è accettato, ma non a tavola;
- Dare un passaggio a uno sconosciuto in macchina lungo una strada di campagna è comune, ma non dare un passaggio sotto l'ombrello a qualcuno che non si conosce che non ce l'ha;
- Raccogliere qualcosa che è caduto a uno sconosciuto è considerato normale, ma non lo sarebbe, per esempio, avvisarlo che ha una cacca di piccione sulla giacca o una scarpa slacciata.
Si potrebbe continuare con altri esempi... da dove deriva l'incoerenza di queste convenzioni?
me lo sono sempre chiesto... probabilmente sono usanze che per qualche motivo si sono radicate e "sedimentate" nella società, ma io continuo a vederci una grande incoerenza di fondo.