![]() |
L'incoerenza delle convenzioni sociali non scritte
Mi soffermo spesso a osservare come nella società sono radicate alcune consuetudini che regolano, pur non essendo scritte, le interazioni tra persone che non si conoscono, e che stridono con altrettante convenzioni opposte in ambiti diversi.
Faccio qualche esempio: - Chiedere a sconosciuti l'accendino/una sigaretta non suscita nessuno stupore, ma non è considerato "normale" chiedere, per esempio, un fazzoletto se hai il raffreddore o una caramella; - Sedersi da perfetto estraneo in mezzo a una comitiva di amici che parlano e scherzano è pienamente accettato sul treno/bus, ma non in pizzeria o al bar; - Canticchiare o fischiettare sul lavoro o in qualsiasi altra attività è accettato, ma non a tavola; - Dare un passaggio a uno sconosciuto in macchina lungo una strada di campagna è comune, ma non dare un passaggio sotto l'ombrello a qualcuno che non si conosce che non ce l'ha; - Raccogliere qualcosa che è caduto a uno sconosciuto è considerato normale, ma non lo sarebbe, per esempio, avvisarlo che ha una cacca di piccione sulla giacca o una scarpa slacciata. Si potrebbe continuare con altri esempi... da dove deriva l'incoerenza di queste convenzioni? :nonso: me lo sono sempre chiesto... probabilmente sono usanze che per qualche motivo si sono radicate e "sedimentate" nella società, ma io continuo a vederci una grande incoerenza di fondo. |
Re: L'incoerenza delle convenzioni sociali non scritte
Qualcuno avrà rovesciato una tazza di caffè sul pc mentre stavano installando Matrix :nonso:
|
Re: L'incoerenza delle convenzioni sociali non scritte
Quote:
:interrogativo: |
Re: L'incoerenza delle convenzioni sociali non scritte
E' vero, c'è un'incoerenza di fondo. La società funziona in modo che le persone facciano ciò di cui la società medesima ha bisogno. Nella società attuale, considerando in modo ristretto il mondo industrializzato, la società ha come coerenza di fondo il valore della 'produttività'.
L'incoerenza di fondo deriva da stratificazione di consuetudini diverse in diverse epoche, per cui alcune si mantengo e altre invece vengono cambiate. |
Re: L'incoerenza delle convenzioni sociali non scritte
Quote:
|
Re: L'incoerenza delle convenzioni sociali non scritte
Ok, sarò poco originale, ma è un argomento che mi sta a cuore...
|
Re: L'incoerenza delle convenzioni sociali non scritte
Quote:
- io ti guardo male se mi chiedi un accendino o una sigaretta, molto meno se mi chiedi un fazzoletto. Ma vabbè, io sono strano. - vabbè, questo è normale. In bar e pizzeria c'è un'intimità maggiore rispetto all'autobus, mezzo di trasporto e di passaggio di persone -questa è una cosa di pura beneducazione. Tavola > lavoro. Anche se sul lavoro non so quanto sia conveniente mettersi a fischiettare. - sì, certo, perché a un estraneo non gli dici, scusa devo andare là, mi ci porti? E lui, con l'ombrello sotto la pioggia ti ci porta. E' scomodo. E poi stare vicini sotto un ombrello con un estraneo crea imbarazzo. COn un conoscente meno infatti ci si fa. Comunque io non dò passaggi a estranei e l'unica volta che ci ho provato a farmeli dare ho visto che non si ferma nessuno. -perché il primo è un puro gesto di cortesia, del secondo puoi anche riderne. Guarda quello là, ha la cacca d'uccello sulla spalla, che ridere! :mrgreen: |
Re: L'incoerenza delle convenzioni sociali non scritte
Quote:
|
Re: L'incoerenza delle convenzioni sociali non scritte
Quote:
|
Re: L'incoerenza delle convenzioni sociali non scritte
Quote:
|
Re: L'incoerenza delle convenzioni sociali non scritte
A parte la storia di fazzolletti /sigarette ( io chiedo molti più fazzoletti in giro rispetto alle sigarette, visto che dimentico sempre i fazzoletti!! ) la questione è molto interessante e anche io mi sono posta domande simili varie volte ma senza pensarci mai a fondo. Ora cercherò di rifletterci davvero !
|
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 12:37. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.