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16-11-2016, 14:42
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#1
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Banned
Qui dal: Jun 2016
Messaggi: 626
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Mi permetto di usare il termine andando contro all'accurata definizione del portale Treccani, perchè coming out non significa "dire agli altri che sei gay".
Credo che una traduzione più fedele potrebbe essere "aprirsi con qualcuno" o semplimente "affrontare la vita senza nascondere nulla".
Ed è di questo che voglio parlare, e della differenza che (secondo me) esiste tra un'amicizia superficiale e una più profonda. Attenzione! Amicizia, non conoscenza. E alcuni di voi penseranno: come fa un'amicizia a essere superficiale? Non ha senso.. . E invece lo ha.
Caso personale (skippabile). Ci sono alcune persone che erano semplici conoscenti 3 anni fa e ora, nonostante la mia completa mancanza di fiducia nel termine amicizia, non posso più considerare tali. Sarebbe sbagliato e sminuirei il rapporto che c'è con queste persone. Purtroppo però io non mi sono mai aperto con loro, non ho mai avuto il coraggio di dire "hey, guarda che io sono così, il sabato sera lo passo spesso in casa e non ho nè comitiva nè ragazza", insomma tutte quelle cose che si possono facilmente intuire stando a contatto con me per 5 minuti.
Le amicizie si consolidano con il tempo (spero) e possono trasformarsi in rapporti molto profondi, ma anche in rapporti superficiali.. questo accade quando sai che quelle persone ci sono, così come tu ci sei per loro. Ma allo stesso tempo, hai aperto il tuo cuore o non lo hai fatto.
Fare coming out è, a questo punto, il mio modo per ricomciare dalle fondamenta. Demolire la casa, con un click (come se fosse un gioco), è ricostruirla nella speranza che le fondamenta siano abbastanza solide e reggano il peso di un edificio molto più grande.
Ma perchè fare questo?
E perchè non posto nel mio diario invece di aprire una discussione?
Intendo farlo perchè ne sento il bisogno, perchè come molti di voi sono solo, mi sento solo. E se dal potere derivano grandi respondabilità, dalla solitudine derivano grandi bisogni che giustificano la ricerca di affetto.
E in questo forum (magari mi sbaglio) vedo moltissime persone spaventate dall'idea di aprirsi al mondo, o di rivelare quelli che sono i propri problemi agli altri (non conta lo psicologo). Ma se non siamo pronti a buttarci, a rischiare, ad aprire il nostro cuore, come pretendiamo di trovare qualcuno disposto a farlo con noi?
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16-11-2016, 15:02
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#2
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Esperto
Qui dal: Oct 2015
Messaggi: 4,200
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Quote:
Originariamente inviata da BlackDragon
Mi permetto di usare il termine andando contro all'accurata definizione del portale Treccani, perchè coming out non significa "dire agli altri che sei gay".
Credo che una traduzione più fedele potrebbe essere "aprirsi con qualcuno" o semplimente "affrontare la vita senza nascondere nulla".
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Coming out viene dall'espressione inglese "coming out of the closet" (uscire dall'armadio).
È utilizzato soprattutto per indicare il dichiarare pubblicamente la propria omosessualità ma è corretto usarlo per indicare qualsiasi dichiarazione pubblica di un fatto personale tenuto segreto.
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16-11-2016, 15:15
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#3
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Esperto
Qui dal: Jan 2013
Ubicazione: Termina field
Messaggi: 2,688
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Quote:
Originariamente inviata da BlackDragon
Ma se non siamo pronti a buttarci, a rischiare, ad aprire il nostro cuore, come pretendiamo di trovare qualcuno disposto a farlo con noi?
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Purtroppo non tutti i problemi sono uguali. E comunque quasi nessuno si apre agli altri e parla dei propri problemi, se non previa approfondita conoscenza.
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16-11-2016, 15:24
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#4
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Banned
Qui dal: Jun 2016
Messaggi: 626
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Quote:
Originariamente inviata da Antonius Block
Coming out viene dall'espressione inglese "coming out of the closet" (uscire dall'armadio).
È utilizzato soprattutto per indicare il dichiarare pubblicamente la propria omosessualità ma è corretto usarlo per indicare qualsiasi dichiarazione pubblica di un fatto personale tenuto segreto.
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Meglio così.
Quote:
Originariamente inviata da Takkuri
Purtroppo non tutti i problemi sono uguali. E comunque quasi nessuno si apre agli altri e parla dei propri problemi, se non previa approfondita conoscenza.
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Beh, questo è certo. Il mio vuole essere un consiglio, diretto a chi preferisce nascondersi pregiudicando la profondità e la sincerità nelle relazioni con le altre persone.
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16-11-2016, 15:32
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#5
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Banned
Qui dal: Jun 2016
Messaggi: 626
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
Se pensi che queste cose siano facilmente intuibili, quale sarebbe il senso di dirle?
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Ottima domanda.
Credo che si tratti di una dimostrazione di emblematica fiducia verso queste persone. Loro, forse per educazione o paura, non mi hanno mai forzato a parlarne, neanche quando era ovvio che il mio stato d'animo fosse compromesso. Inoltre, come ho tentato di trasmettere nell'ultima frase del post d'apertura, ritengo essenziale aprirsi per mettere in condizione le altre persone di farlo a loro volta. Mantenendo alte le barriere, nulla entra e nulla esce.
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17-11-2016, 14:29
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#6
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Banned
Qui dal: Jun 2016
Messaggi: 626
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Con un'amica ho già parlato, so di potermi fidare di lei e sono contento di averlo fatto.
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17-11-2016, 14:53
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#7
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Avanzato
Qui dal: Nov 2016
Messaggi: 306
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Non ho un amico vero dai tempi della prima adolescenza, quando ai miei coetanei bastava andare al campetto a fare due tiri a pallone o a casa a giocare ai videogiochi. Col tempo ho perso di vista tutti perché le loro priorità sono cambiate mentre le mie no.
Negli ultimi 4/5 anni mi sono quindi ritrovato ad avere solo conoscenti o comunque avevo amici di scuola che vedevo solo li, mai al di fuori.
Non ho mai esposto i miei problemi a socializzare e soprattutto a relazionarmi con l'altro sesso semplicemente perché non è mai stato necessario... era sotto gli occhi di tutti. Di conseguenza ho sempre apprezzato coloro che hanno evitato di muovere il coltello nella ferita, risparmiandomi le classiche domande "hai la tipa?" o "cosa fai sabato sera?".
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18-11-2016, 00:43
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#8
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Esperto
Qui dal: May 2015
Messaggi: 694
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Quote:
Originariamente inviata da BlackDragon
Ma se non siamo pronti a buttarci, a rischiare, ad aprire il nostro cuore, come pretendiamo di trovare qualcuno disposto a farlo con noi?
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È bello pensarla così. Per me non c'è (c'era) niente di meglio che trovare una sintonia e una connessione del genere con qualcuno, tanto forti da riuscire a dirsi tutto senza aver paura di "uscire allo scoperto".
Ma più ci si fida e più ci si apre, più si rischia di essere feriti. E se il rapporto non fosse davvero così profondo? Se cambiasse all'improvviso? Aprirsi completamente può anche portare gli altri ad allontanarsi, invece che a fare altrettanto con noi.
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Ultima modifica di Ninfee; 18-11-2016 a 00:45.
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18-11-2016, 00:55
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#9
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 135
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Ultima modifica di cancellato17995; 05-06-2017 a 14:56.
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18-11-2016, 01:14
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#10
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 209
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Quote:
Originariamente inviata da Ninfee
È bello pensarla così. Per me non c'è (c'era) niente di meglio che trovare una sintonia e una connessione del genere con qualcuno, tanto forti da riuscire a dirsi tutto senza aver paura di "uscire allo scoperto".
Ma più ci si fida e più ci si apre, più si rischia di essere feriti. E se il rapporto non fosse davvero così profondo? Se cambiasse all'improvviso? Aprirsi completamente può anche portare gli altri ad allontanarsi, invece che a fare altrettanto con noi.
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Hai ragione, lo penso anche io tutt'ora. Ma al contempo penso che, se non ci si prova, non si scopre se queste persone restano. È un po' come metterle alla prova, potrei dire.
Poi certamente ogni caso e ogni rapporto è a unico e particolare; ci sono cose di cui si ha paura a parlare anche a noi stessi, vero? Ma quello è un discorso più complesso e per me è importante lavorarci sopra, con calma.
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20-11-2016, 17:37
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#11
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Banned
Qui dal: Jun 2016
Messaggi: 626
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E' vero! Si rischia di rimanere feriti e di scoprire che, dall'altra parte, ci sono persone a cui non importa veramente di noi. Però restare fermi a guardare il tempo che passa, senza agire mai, non può portare a cambiamenti.
E io ho bisogno di cambiamenti, ho bisogno di trovare amicizie sincere e complete.
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20-11-2016, 18:14
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#12
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Infinitamente nel tuo pensiero.
Messaggi: 3,213
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Non trovo tante persone disposte ad ascoltare gli altri, anzi sento dire spesso di quelli che si "aprono" che sono delle "palle al piede".
E poi dipende da come ti racconti, c'è quello che si dispera ed è il più evitato, un altro invece può mantenere un certo contegno, tenendo i sentimenti per se e mi domando allora che senso abbia confidarsi.
Trovare la distanza giusta con l'altro per me è una impresa..
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20-11-2016, 18:25
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#13
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Banned
Qui dal: Jun 2016
Messaggi: 626
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Quote:
Originariamente inviata da Noriko
[...]sento dire spesso di quelli che si "aprono" che sono delle "palle al piede".[...]
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Questa è una (mezza) paura che ho, non voglio risultare un peso per nessuno, ma neanche essere ignorato. Mi piacerebbe ricevere (magari) qualche attenzione in più, senza andare a cambiare nettamente i rapporti o trasformarmi (altamente improbabile) in una "palla al piede".
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20-11-2016, 19:33
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#14
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Esperto
Qui dal: Apr 2016
Messaggi: 806
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Quote:
Originariamente inviata da BlackDragon
Ma se non siamo pronti a buttarci, a rischiare, ad aprire il nostro cuore, come pretendiamo di trovare qualcuno disposto a farlo con noi?
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Nel 98% dei casi quel qualcuno con cui ti apri non capirebbe.
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20-11-2016, 19:35
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#15
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Infinitamente nel tuo pensiero.
Messaggi: 3,213
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Quote:
Originariamente inviata da Zenfone2
Nel 98% dei casi quel qualcuno con cui ti apri non capirebbe.
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Penso che capirebbe ma non ha voglia o tempo per farlo.
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20-11-2016, 19:36
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#16
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Esperto
Qui dal: Apr 2016
Messaggi: 806
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Quote:
Originariamente inviata da Noriko
Penso che capirebbe ma non ha voglia o tempo per farlo.
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Dipende, ma in ogni caso il rischio di peggiorare la situazione è molto alto
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20-11-2016, 21:04
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#17
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Banned
Qui dal: Jun 2016
Messaggi: 626
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Dipende dalle persone, ma in ogni caso il pessimismo non aiuta..
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20-11-2016, 23:53
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#18
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 209
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Quote:
Originariamente inviata da Zenfone2
Nel 98% dei casi quel qualcuno con cui ti apri non capirebbe.
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Quote:
Originariamente inviata da Noriko
Penso che capirebbe ma non ha voglia o tempo per farlo.
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In sintesi, secondo me, il punto è che quel 98% non vale la pena che resti nella vita come un'ombra parziale della quale ci rimane il dubbio se può capirci o no. Ma per scartare chi non va bene da quel (minuscolo) 2% che invece è ciò che fa per noi, serve tempo (e un po' di coraggio, credo)
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