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Vecchio 10-01-2025, 15:59   #321
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Notizia dell'ultim'ora: a Milano in data 28/12 venivano registrati illeciti 134.178 nel 2024 illeciti contro i 144.864 dell'anno precedente. Oltre 8mila reati in meno, chissà se le Cassandre dell'emergenza crimine se ne ricorderanno.

Eh non sono diminuiti i reati ma le denunce tra 3, 2, 1....
Vecchio 10-01-2025, 16:26   #322
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Notizia dell'ultim'ora: a Milano in data 28/12 venivano registrati illeciti 134.178 nel 2024 illeciti contro i 144.864 dell'anno precedente. Oltre 8mila reati in meno, chissà se le Cassandre dell'emergenza crimine se ne ricorderanno.

Eh non sono diminuiti i reati ma le denunce tra 3, 2, 1....

Ma infatti la gente che vive a Milano da decenni tutti i giorni la senti dire che non si è mai trovata così bene in città, pekkato ke non fa kampione statistikooo
Vecchio 10-01-2025, 16:29   #323
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In effetti quando hai 90 anni non stai bene come quando ne avevi 20 ma non per gli acciacchi ma per il crimine!!!!1!! che prima non cieera
Vecchio 10-01-2025, 16:33   #324
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Notizia dell'ultim'ora: a Milano in data 28/12 venivano registrati illeciti 134.178 nel 2024 illeciti contro i 144.864 dell'anno precedente. Oltre 8mila reati in meno, chissà se le Cassandre dell'emergenza crimine se ne ricorderanno.

Eh non sono diminuiti i reati ma le denunce tra 3, 2, 1....
Mi pare ovvio che quegli "8mila reati e oltre" siano stati compiuti tra il 29/12 ed il 31/12 (vedi ad es. La notte di capodanno). Tutto torna.
Ringraziamenti da
Norlit (10-01-2025)
Vecchio 10-01-2025, 16:39   #325
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Dal web

STORIA VERA DELLA CRIMINALITÀ A MILANO

Negli anni settanta a Milano nacque il fenomeno dei sequestri di persona a scopo di estorsione. Inizialmente furono i siciliani, tanto che a Trezzano sul Naviglio vi è quello che veniva chiamato il villaggio Ciulla, una serie di ville oggi confiscate dallo Stato, che si racconta siano state costruite con i soldi dei primi sequestri.
Dai siciliani l’affare criminale si diffuse agli altri gruppi criminali, che in Lombardia erano spesso gruppi formati da criminali di diversa origine regionale. Per comprendere la dimensione del fenomeno basti pensare che, dal 1972 al 1985, in Italia dal 1972 al 1985 ci furono 543 sequestri a scopo di estorsione (in Lombardia 144) e di queste vittime 66 vennero assassinate (in 31 casi il riscatto era stato pagato). I riscatti fruttarono alla criminalità la somma di 273.666.135.000 lire dell’epoca.

Fu con i sequestri di persona che emerse la ‘ndrangheta calabrese come protagonista della criminalità a Milano e in tutta la Lombardia. Il collaboratore di giustizia Saverio Morabito, originario di Platì ma vissuto tra Corsico e Buccinasco, non ritualmente affiliato alla ‘ndrangheta ma vicino alla cosca Papalia raccontò ai magistrati che, quando i siciliani cominciarono con i primi sequestri, i calabresi rimasero colpiti, poi parteciparono ai sequestri nei “gruppi misti”, acquisirono esperienza e si dedicarono in prima persona a questo tipo di crimine. I sequestri subirono un declino alla fine degli anni 80 e negli anni 90 per la repressione dello stato, per le gravi pene inflitte, per l’azione importante di controllo del territorio da parte delle forze di polizia. Anche questa volta furono i siciliani i capofila, già dalla metà degli anni 80 gli affiliati a Cosa Nostra non erano più autorizzati a partecipare ai sequestri, seguiti anni dopo dalla ‘ndrangheta.

I gruppi criminali milanesi con le rapine degli anni 50-60 si mantenevano, dopo un colpo venivano spesso identificati perché subito spendevano grosse somme nei night e dopo poco tempo erano costretti a fare una nuova rapina. I sequestri di persona hanno cambiato tutto, le pene sono molto più pesanti che per le rapine, richiedono nuove specializzazioni (i custodi, i mediatori, i riciclatori), i soldi non possono essere spesi perché altrimenti tutto il gruppo cade e si ritrova in carcere. Questa grande disponibilità di denaro non immediatamente utilizzabile ha portato i gruppi a trattare direttamente con i turchi, magari conosciuti a San Vittore: all’epoca la “rotta balcanica” serviva per trasportare oppio oppure eroina, non esseri umani. Con i proventi delle estorsioni i calabresi poterono entrare nel traffico di eroina e diventare i dominatori della criminalità lombarda degli anni ottanta.

E’ stato verso la metà degli anni settanta che ci fu l’esplosione del consumo di stupefacenti in Italia che in un paio d’anni ha portato ad un consumo assolutamente prevalente dell’eroina. Questa tendenza si è avvertita in particolare a Milano. Proprio nella nostra città è stata scattata la fotografia iconica dell’eroina: un giovane morto su una panchina del parco Lambro con la siringa ancora infilata nel braccio. Lo spaventoso aumento del consumo di oppiacei costrinse il parlamento a varare una nuova legge (nr. 685 del 1975) che aumentava le pene, creava lo specifico dell’associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e inseriva il principio della modica quantità.
I gruppi della sinistra extraparlamentare imputavano ai “poteri forti” la sostituzione di cannabis e LSD con l’eroina. Tale azione era finalizzata a contrastare l’impegno sociale e politico dirottando l’attenzione dei giovani verso l’eroina. Ci furono anche tentativi di informare sui pericoli, le zone di spaccio e i nomi degli arrestati per spaccio. Uno di questi libri, risalente al 1978, ebbe il titolo “EROINA DOSSIER, nomi e indirizzi degli spacciatori di Milano”.

Gli anni 70 hanno portato l’eroina, invece gli anni 80 sono gli anni dell’arrivo della cocaina e ancora una volta tutto cambia ma i gruppi sono gli stessi perché solo loro avevano i soldi per entrare nel mercato. Ancora una volta sono state le indagini a mostrare il cambiamento: alla fine degli anni ‘70 sequestrare 50 grammi di cocaina era un successo, negli anni successivi sequestrarne 500 chili era ormai solo un buon risultato.
Un’inchiesta della DDA di Milano agli inizi degli anni ‘90 ha giudicato un episodio che permette di ricostruire la filiera sequestro-stupefacenti: su un treno per la Svizzera venne fermato il cittadino andorrano Fortuny Soler Jordi. Nei bagagli aveva quasi 300 milioni di lire, la metà delle banconote erano registrate in banca dati come provenienti dal riscatto di 6 sequestri di persona. Fortuny non sapeva nulla dei sequestri e subito raccontò tutto: disse che quei soldi erano il pagamento effettuato da un gruppo di calabresi per una partita di eroina. Chi aveva effettuato il pagamento era stato il reggiano Mario Inzaghi, legato alla cosca Sergi di Buccinasco. In un deposito che, evidentemente, Inzaghi riteneva sicuro, vennero trovati documenti con l’indicazione su come far distaccare la cocaina dai tessuti impregnati. Ma più importante era uno specchietto dei costi: la cocaina costava 1500 dollari al chilo sulle montagne, 8000 sulla costa in lire circa 3 e 13 milioni), 50 milioni di lire in Italia. All’epoca la cocaina sul mercato italiano, pura al 50%, poteva essere venduta ad un prezzo vicino ai 100 milioni, con un ulteriore guadagno del 400%. Ma illuminante è stata la ricostruzione del rapporto: Inzaghi era detenuto a San Vittore dove aveva conosciuto un trafficante colombiano appartenente alla famiglia di Pablo Escobar. Il gruppo Sergi aveva subito operato procurando un lavoro ed un alloggio al colombiano che ottenne la semilibertà: tutte le mattine usciva da San Vittore e andava a lavorare a Corsico. Una mattina un paio di calabresi lo prelevò in via degli Olivetani e, anziché a Corsico, lo portò direttamente a Zurigo dove prese un volo per Sudamerica con documenti falsi. Là venne raggiunto da Inzaghi che venne presentato a Escobar con il quale fece accordi.

Il dominio dei calabresi venne favorito anche dalla guerra portata dai corleonesi ai palermitani: abbiamo visto quanti mafiosi siciliani fossero presenti a Milano, erano quasi tutti legati ai palermitani. Il caso più famoso riguarda il gruppo Carollo, negli anni 90 diventato famoso con l’inchiesta Duomo Connection che andò a toccare Palazzo Marino. Ebbene il patriarca Gaetano Carollo, esponente della famiglia di Resuttana venne assassinato a Liscate. Il figlio era sposato con la figlia di Nenè Geraci capomafia di Partinico e membro della commissione regionale della mafia passato dai palermitani ai corleonesi. Geraci ottenne da Riina che il genero fosse risparmiato ma in cambio avrebbe dovuto cedere la sua attività di cessione di stupefacenti. I depositi di Carollo vennero acquistati dal gruppo Sergi.

Gli anni ottanta sono stati gli anni delle guerre di mafia, camorra e ‘ndrangheta che hanno portato omicidi anche a Milano e in tutta la Lombardia, ma il traffico di stupefacenti fece morti anche in relazioni alle spaccature tra i diversi gruppi e all’interno degli stessi e non si possono dimenticare i molti emissari della criminalità turchi assassinati per non pagare le partite di eroina. In Italia gli omicidi del 1991 sono stati quasi 1197 mentre nel 2021 sono stati 295. A Milano nel 2021 gli omicidi sono stati 10 (0,76 omicidi per 100.000 abitanti). L’Istat nel 2021 ha indicato come le vittime di omicidio ogni 100.000 abitanti sono state 0,57 in Italia contro la media europea di 1, solo Slovenia, Lussemburgo e Repubblica Ceca hanno un tasso più basso.
Vecchio 10-01-2025, 16:40   #326
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Le serie di omicidi più feroci furono quelle legate alla guerra Batti – Flachi per il controllo dei traffici alla Comasina. La struttura criminale della Comasina, in cui erano confluiti molti degli uomini della ex banda Vallanzasca, vedeva una strana alleanza tra camorra e ‘ndrangheta con il capo dei calabresi, Pepè Flachi, che era legato anche a d altri calabresi, in particolare con il capo delle cosche di Lecco, Franco Coco-Trovato. Il capo dei napoletani Salvatore Batti decise di rendersi indipendente, andando ad assassinare proprio Flachi e Trovato. Il 15 settembre 1990 avvenne una sparatoria in piazza a Bresso e vennero uccisi due passanti mentre Trovato e suo genero Giuseppe De Stefano si salvarono. Iniziò la guerra che in pochi mesi si concluse con la distruzione della famiglia Batti e dei suoi affiliati. Si salvò solo Salvatore Batti che si rifugiò a San Giuseppe Vesuviano e qui ‘ndrangheta e camorra si unirono con due omicidi incrociati: il clan Fabbrocino assassinò il 19 dicembre Batti a San Giuseppe Vesuviano, in cambio i calabresi lombardi due giorni dopo assassinarono a Tradate Roberto Cutolo, figlio del capo della NCO, Raffaele Cutolo.

Risalgono al 1992 le stragi con cui cosa nostra assassinò i giudici Falcone a Capaci e Borsellino in via d’Amelio. Il ministro della giustizia Martelli, che aveva tentato di proteggere Falcone anche dai “corvi” interni alla magistratura, fece attuare una serie di misure feroci legate al carcere duro e fornì una copertura giuridica al fenomeno del pentitismo.
Gli omicidi eclatanti portarono ad un aumento sia del numero che della qualità delle indagini. Grazie a queste misure ci fu una serie di operazioni di successo e nel decennio ‘90 la DDA di Milano ottenne quasi 2.500 condanne per associazione mafiosa o per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Tutti i gruppi criminali sono stati colpiti e hanno avuto collaboratori di giustizia.
Di conseguenza, molti gruppi si sono riorganizzati e hanno cercato nuove azioni, di volta in volta le truffe nel settore dei mutui fondiari, il controllo delle slot machine, l’ingresso diretto nell’edilizia, non più nel solo campo del movimento terra, più recentemente il traffico di rifiuti nocivi con gli incendi nei capannoni.
Ma già da quanto abbiamo potuto ricostruire si può trarre una conclusione che ribalta il detto popolare – in realtà “SI STAVA PEGGIO QUANDO SI STAVA PEGGIO”.
Vecchio 10-01-2025, 18:18   #327
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Ma che minchia c’entrano i sequestri di gente notabile o le guerre intestine tra o clan di mafia con la microcriminalità a tappeto che si vive dalla vecchietta che va al mercato all’infiuencer, qualcuno vive proprio sul pianeta delle meraviglie
Vecchio 10-01-2025, 19:05   #328
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Una volta si mazzavano tra di loro, la ggende comune non veniva colpita!!!!!

25 settembre 1967. L’ultima rapina della banda Cavallero: una strage

Partono, come al solito, dal loro ufficio di copertura (commercializzazione di componenti di penne a sfera; una segretaria), in via Morghen, a Torino. Viaggiano in pullman fino a Milano, dove rubano una Fiat 1100 nera. Al volante Adriano Rovoletto, a fianco Pietro Cavallero, dietro Donato Lopez (minorenne) e Sante Notarnicola. Sono “rapinatori comunisti” e questo è il loro diciottesimo colpo sull’asse Torino-Milano.

La volante arriva troppo presto
La tecnica è molto innovativa: entrano con le armi spianate, parlano in francese, chiedono e ottengono dagli impiegati di azionare, appena conclusa la rapina, tutti i sistemi di allarme, in modo da attirare le volanti della polizia. A quel punto sono già scappati verso la prossima rapina. Nella loro azione migliore, ne hanno fatte quattro in un giorno.
Questa volta la strategia non funziona. Cavallero, Lopez e Notarnicola entrano armi in pugno nel Banco di Napoli di largo Zandonai (quartiere Fiera) e si fanno consegnare 12 milioni di lire, ma un impiegato è riuscito ad avvisare la polizia. Una volante arriva prima del previsto, i quattro fuggono inseguiti.

Una carneficina: 4 morti, 20 feriti
L’inseguimento dura mezz’ora in cui vengono scambiati colpi di pistola tra la 1100 e le volanti che inseguono. Colpiti dai proiettili muoiono – in viale Pisa – Virgilio Odone, 53 anni, autista del furgoncino di una cartiera; in piazza Stuparich Francesco De Rosa, 35 anni, alla guida della sua vettura; in piazzale Lotto, lo studente liceale Giorgio Grossi, 17 anni, mentre emerge dalla metropolitana. La 1100, finita contro un muro, viene infine abbandonata dai banditi. Tre riescono a fuggire, Rovoletto (che ha parte del bottino addosso) si scontra con Roaldo Piva, cardiopatico e invalido con cui ha una colluttazione, e viene poi arrestato. Piva muore d’infarto qualche ora dopo. Altre venti persone vengono ferite.

Le confessioni di Rovoletto
Rovoletto rivela i nomi degli altri. Le loro fotografie sono su tutti i giornali e nei notiziari televisivi. Donato Lopez viene arrestato il giorno dopo a Torino, dove era tornato in pullman. Pietro Cavallero e Sante Notarnicola fuggono e per prenderli viene organizzata una imponente caccia all’uomo. All’alba del 3 ottobre 500 carabinieri circondano un casello ferroviario abbandonato a Ticineto, vicino a Casale, dove erano arrivati in treno. Un commerciante di alimentari da cui erano andati per fare provviste li aveva riconosciuti. Pare che Cavallero, circondato da una selva di armi spianate, avesse alzato le mani e mormorato, in piemontese: “Ma co ’a l’è? ’l Vietnam?”.
Vecchio 10-01-2025, 19:07   #329
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Questo è il titolo medio di un quotidiano degli anni 70: la gente comune non veniva colpita dal microcrimine

Vecchio 10-01-2025, 19:10   #330
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Cosa vuoi che siano 8 persone uccise (quasi tutte pregiudicate) in una sera come le altre in città? Vuoi mettere coi maranza che ti rubano l'iphone? Almeno negli anni 70 nessuno rubava gli iphone


Vecchio 10-01-2025, 19:18   #331
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Ultimamente sto apprezzando particolarmente lo youtuber Matt Carus, uno che dice le cose come stanno riguardo al "politicamente corrotto".
Ha messo un video sul caso di Ramy, fatevene una ragione sto episodio ha diviso l'Italia in 2, siano noi pro carabiniere contro i pro Ramy, a giudicare dai commenti la sta spuntando la mia "fazione"

Ultima modifica di Norlit; 10-01-2025 a 19:20.
Vecchio 10-01-2025, 19:19   #332
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E quindi se Milano una volta era così lo può essere anche oggi!!! VIVA LA MIGRAZZIONE!!!!
Vecchio 10-01-2025, 19:26   #333
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Ringrazio Muttley per questo tuffo nella "Milano rovente" anni '70.
Ringraziamenti da
muttley (10-01-2025)
Vecchio 10-01-2025, 19:30   #334
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Ma se Milano è sempre stata così perché Napoli è sempre stata presa come metro di paragone di delinquenza in Italia?? Non è giusto, mi schiero a favore dei partenopei Forse é anche per colpa di serie come Gomorra che sia questa immagine di "vedi Napoli poi muori"
Vecchio 10-01-2025, 20:55   #335
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Originariamente inviata da Norlit Visualizza il messaggio
Ma se Milano è sempre stata così perché Napoli è sempre stata presa come metro di paragone di delinquenza in Italia?? Non è giusto, mi schiero a favore dei partenopei Forse é anche per colpa di serie come Gomorra che sia questa immagine di "vedi Napoli poi muori"
Per colpa dei media filo-nordisti. L'Italia è stata messa insieme da quei bifolchi dei Saboia (no, non è un refuso) e il resto della nostra cultura è antimeridionalista. Per anni nei film hanno dipinto i partenopei come mariuoli, i siciliani come mafiosi iracondi e ipergelosi, i sardi come sodomizzatori di pecore e così via...dei milanesi o dei veneti? Al massimo che pensano solo a lavorare e parlano in modo strano.
Vecchio 10-01-2025, 20:56   #336
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ogni stereotipo ha un fondo di verità
Vecchio 10-01-2025, 21:04   #337
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I toscani hanno devastato questo paese (cit.)
Ringraziamenti da
Norlit (11-01-2025)
Vecchio 10-01-2025, 21:13   #338
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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
I fiorentini hanno devastato questo paese (cit.)
fixed
Vecchio 10-01-2025, 21:20   #339
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Solo applausi, brava

https://youtu.be/nAG-8iCtTSo?si=leHrzSkabfpo0aii
Vecchio 10-01-2025, 21:28   #340
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Quote:
Originariamente inviata da gaucho Visualizza il messaggio
Poi dicono che siamo misogini. A me pare che Giorgia piaccia (come politica) a tanti maschi italiani e che sia molto rispettata nel suo ruolo.
Giorgia + Musk = nuovo risorgimento itagliano
Ringraziamenti da
gaucho (10-01-2025)
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